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Credits

 

La Chiesa già nelle elezioni del 1946,48,53 era intervenuta in modo pesante per invogliare i cattolici a votare per la Dc e, così anche nel corso della campagna elettorale del 1958. Un esempio viene dato da una frase apparsa sull'Osservatore Romano di quell'anno: "Chi scientemente e liberamente ha votato per il partito socialista e comunista, ai sensi del decreto del Santo Uffizio, ha commesso peccato grave contro la fede cattolica…".

Ci furono molte proteste da parte dei repubblicani e soprattutto dallo stesso Fanfani, capo della Democrazia Cristiana, che era al governo, che richiamò il Vaticano a rispettare le proprie competenze e i Patti Lateranensi. Dopo le costrette dimissioni di Tambroni, ex capo del governo, non si escluse una unione tra Dc e Psi. Così il Papa non guardò con ostilità all'ipotesi di Centro sinistra e con l'enciclica "Pacem in Terris" rilevò l'impegno della Chiesa per la pace nel mondo e rifiutò la logica della Guerra Fredda.

Nel maggio del 1961 Papa Giovanni XXIII promulgò l'enciclica " Mater et Magistra" nella quale invitava coloro di religione cattolica-cristiana a credere che i poveri potevano essere meno poveri e gli uomini un po' più "uguali", in questo modo la chiesa sottolineò che tutti i partiti potevano concorrere nella politica.

 

 

 

 

 

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