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Il fine delle applicazioni tecniche femminili nella nuova scuola media è di soddisfare le particolari esigenze delle alunne, inclinazioni e preferenze nei diversi campi delle attività domestiche e sociali, guidandole verso una formazione della propria personalità di donne moderne. Questo era quello che dicevano le presentazioni dei testi di economia domestica, quando l'immagine della donna era quella di colei che doveva imparare a saper fare, sia nel campo domestico che per se stessa. E per donna moderna si intendeva: brava cuoca, brava governatrice della casa, brava conoscitrice della qualità degli alimenti, delle malattie, brava padrona di casa con gli ospiti, brava amministratrice del bilancio famigliare, insomma "l'angelo del focolare".

Tuttavia in un paese dominato dalla cultura cattolica e dall'esaltazione o dalla retorica della famiglia, ad alcune italiane era proibito sposarsi. Veniva persino sottoscritto un testo dalle candidate all'assunzione in numerose ditte private o pubbliche. Le ragazze per non essere licenziate, rimandavano il matrimonio, o si sposavano di nascosto, durante le ferie evitavano, o nascondevano accuratamente, una gravidanza che avrebbe reso evidente la trasgressione.

Le donne durante il periodo del boom erano quindi rappresentate nel film come "bamboline", che potevano svolgere lavori subalterni come segretarie o commesse. La donna era facile "preda" di giornali femminili (Grazia, per esempio), dell'industria di cosmetici e della pubblicità che le presentava sempre ordinate e pulite.

In un numero di Grazia di quegli anni si leggeva :"L'ospite non deve abusare del vicino di casa proprietario della televisione. Se questi lo invita una sera ad assistere a qualche trasmissione, accetti pure, ma per qualche sera soltanto. Se il vicino insiste, ci si potrà sdebitare con una bottiglia di liquore o dei cioccolatini…"

Le donne, nel film, erano "donne immagine" prorompenti, belle, definite maggiorate.

Erano queste le stesse donne dei fotoromanzi rosa che erano molto diffusi in questi anni.

 

 

 

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