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L' e c o n o m i a |
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Consumismo, c'è chi può e chi non può
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Tra gli anni '50 e '60 l'Italia mutò radicalmente volto, trasformandosi da un paese agricolo ad un paese industriale. Durante questo eccezionale sviluppo si assistè ad un consistente aumento dei salari dell'operaio medio (circa il 50%) che comportò quindi una maggiore disponibilità monetaria. In base a questo aumento massiccio della disponibilità monetaria, aumentò notevolmente il consumo di massa e di conseguenza ci fu un forte incremento della produzione industriale. Questo esagerato aumento dei consumi esigeva di nuove tecnologie, infatti durante quegli anni ci furono importanti innovazioni e vennero costruiti nuovi prodotti, come: le Fiat Cinquecento e Seicento,auto a portata di tutti che rivoluzionarono il mondo dei trasporti a quattro ruote e poi gli scooter (Lambretta e Vespa) miti dei giovani e mezzi di trasporto veloci ed economici, utilissimi per spostarsi rapidamente da un posto all'altro, permettevano di raggiungere più velocemente punti di commercio e facilitarono il consumo giovanile e non. Parallelamente a questa grande produzione di mezzi di trasporto si sviluppò e ampliò la rete stradale e autostradale (si costruirono 3000 km di vie percorribili). Questo ampliamento sviluppò inoltre il turismo e la comunicazione tra regione e regione Altri grandi motori di sviluppo di quest'epoca furono: la televisione, gli elettrodomestici (lavatrice, frigorifero, cucina a gas,...), la plastica, la cucina all'americana,ecc. Gran parte dello sviluppo fu possibile grazie alle vendite rateali con le cambiali che permettevano al compratore di pagare poco alla volta l'oggetto, la terra, ecc... Sebbene nel 1950 si fosse varata la riforma agraria, che permetteva la distribuzione di ben 750000 ettari di terra a 100000 famiglie di umili braccianti, l'agricoltura non variò assolutamente in quanto la riforma si rivelò un imbroglio ed i braccianti del Sud a cui era stata assegnata la terra, si ritrovarono con terra incoltivabile ed ostile.
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