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Negli anni del boom una parte dei cittadini godeva di una buona situazione finanziaria quindi poteva permettersi di acquistare prodotti superflui alle proprie esigenze, mentre un'altra non poteva usufruire di questi beni.
Questo fenomeno si presentò anche nell'ambito alimentare, il cibo variava secondo i ceti sociali per esempio le famiglie benestanti potevano consumare più carne , latte e latticini, il consumo della frutta triplicò, e si decuplicò quello dello zucchero. Ma nelle famiglie del proletariato i consumi erano molto diversi, la carne non compariva più di una, due volte a settimana; si cibavano soprattutto di prodotti tipici dell'Italia agricola (pasta, cereali, pane, riso), la verdura fresca era scarsa e così il pesce.

Le persone benestanti potevano permettersi di acquistare i prodotti della tecnologia moderna: gli elettrodomestici come la lavatrice, il frigorifero, il televisore, l'aspirapolvere, il ferro da stiro elettrico, che contribuirono ad alleggerire il carico di lavoro delle casalinghe che così poterono dedicarsi anche ad altre attività , di lavoro e di svago.

Le persone più povere senza la possibilità di comprare questi oggetti erano costretti a lavare i vestiti a mano, uscire ogni giorno per fare la spesa, molti cittadini erano costretti ad accontentarsi della povertà in cui vivevano, non conoscevano sicuramente il "problema" di occupare il tempo libero.

In questi anni aumenta considerevolmente la vendita di biglietti cinematografici e teatrali, perché alcuni avevano tempo libero, denaro ed interesse .

Simbolo del consumismo di questi anni è la plastica, che soppiantò molti altri materiali; di plastica erano oggetti di uso comune come i bicchieri, le bottiglie, i secchi, le scope, ecc.…

Un'altra differenza tra i ricchi e i poveri si può notare con i mezzi di trasporto: i poveri usavano ancora carretti malandati ed alcune volte la bicicletta, i più benestanti viaggiavano in scooter o in automobile.

 

 

 

 

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