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Credits

 

Nella seconda metà degli anni 50 nelle campagne meridionali si sapeva che "non era necessario andare nelle americhe o in Germania ma nelle grandi città del nord, Torino, Milano, Genova dove c'erano operai che guadagnavano duemila e persino tremila lire al giorno."

Chi è partito per il settentrione da lì ha scritto al paese raccontando che "sì e vero che lassù si trova lavoro a duemila o anche tremila al giorno".

Questa forte emigrazione si sviluppò negli anni 50 e dopo di essa l'Italia mutò radicalmente volto trasformandosi in un paese industriale. Il consumo di massa si diffuse rapidamente e negli anni successivi al boom vi fu un arresto della crescita economica frenata anche dalla stretta credizia adottata dalla Banca d'Italia. Dal 1966 si registrò una, sia pure lenta ripresa finanziaria.

Inoltre con l'aumento dei salari, non solo nel settentrione, aumentò notevolmente il potere d'acquisto della gente, comune e non.

 

 

 

 

 

 

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