LA PIANTA VITIS VINIFERA |
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La pianta è rampicante ed emette dei corti rami, detti viticci, che a distanze regolari si ingrossano in nodi e che si attorcigliano ai sostegni disposti per sorreggerla. I fiori sono disposti ad inflorescenza; i frutti sono bacche, chiamati acini (i chicchi), e formano grappoli che possono raggiungere anche il peso di due kg e oltre. Viti di buona qualità si ottengono grazie ad accurate selezioni e ibridazioni (incroci) che danno i vitigni (viti coltivate) desiderati, per produrre uve bianche, o nere. La moltiplicazione di questa pianta può avvenire per propaggine o per talea. Nelle piantagioni (vigneti) le piante sono disposte in filari sostenuti in vario modo: ad alberello, a cordone, a festoni, a pergola, a tendone, a spalliera e così via. Esistono molte varietà di vite e tra esse quelle europee sono particolarmente adatte alla vinificazione: per questo alcuni vitigni europei sono stati trapiantati con successo in California (USA). |
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La vite, per vegetare bene, ha bisogno di clima mite, di terreni in pendenza, di buona qualità ed esposizione soleggiata. Vari tipi d’uva si differenziano in base all’uso cui sono destinate: le uve da vino devono avere un certo grado d’acidità ed essere limitatamente zuccherine, mentre quelle da vino dolce devono avere caratteristiche opposte; le uve da consumare devono avere un’acidità e una concentrazione di zuccheri limitate e, per poter essere immesse sul mercato, gli acini devono presentare caratteristiche di dimensione colore e forma corrispondenti ad un parametro molto preciso; le uve da essiccare sono molto zuccherine, poco acide e non presentano semi; gli acini essiccati vengono commercializzati come uva passa, come uva sultanina o zibibbo essiccato. Le viti vengono attaccate da un gran numero di parassiti e malattie fungine tra cui il marciume nero, la peronospora e la filossera. |
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