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Di origini antiche, se è vero che la
presenza di limoni nell’area sorrentina è certificata da documenti storici del
1500, il “Limone di Sorrento” IGP ha in effetti antenati genetici che risalgono
addirittura all’epoca romana. Su numerosi dipinti e mosaici rinvenuti negli
scavi di Pompei ed Ercolano
sono raffigurati infatti limoni molto simili agli attuali “massesi” e “ovali
sorrentini” che testimoniano l’utilizzo di tali frutti profumati sulle mense dei
nostri avi latini.
Ma le più importanti documentazioni sulla presenza di limoni nella zona
risalgono all’epoca rinascimentale.
Atti di vendita, dipinti, trattati di letteratura e di botanica ci raccontano
dell’impiego dei limoni prodotti localmente per i più svariati usi, anche se
dobbiamo attendere il 1600 per avere la certezza della coltivazione in forma
specializzata, come risulta dagli atti dei locali Padri Gesuiti. Ancora oggi
esiste uno dei primi fondi coltivati, nominato appunto “Il Gesù”, situato nella
Conca di Guarrazzano, tra Sorrento e Massalubrense.
Questa testimonianza avvalora la tesi che è proprio da questi due comuni della
Penisola Sorrentina che hanno avuto origine i nomi della varietà da cui si trae
il prodotto: “Ovale di Sorrento” e “Massese”.
Citato nelle
opere di Torquato Tasso, nativo proprio di
Sorrento, Giovanni Pontano e Giambattista della Porta, il “Limone di Sorrento”
arriva fino all'800, quando lo storico Bonaventura da Sorrento ne testimonia la
spedizione in tutto il mondo, soprattutto attraverso i bastimenti diretti verso
l’America.
Si deve comunque alla tenacia e alle capacità dei produttori locali, che sono
andate sviluppandosi nel corso dei secoli, se oggi disponiamo di un prodotto
altamente selezionato e di assoluta qualità. E’ soprattutto grazie al loro
impegno che lo stesso paesaggio è andato a conformarsi alle loro esigenze: i
famosi terrazzamenti e le mitiche “coperture” dei limoneti, qui denominati a
giusta ragione “giardini di limone”, connotano fortemente la penisola sorrentina
e contribuiscono alla sua fama nel mondo.
Il “Limone di Sorrento” IGP viene
coltivato in tutti i comuni della Penisola Sorrentina e precisamente:
Massa Lubrense, Meta,
Piano di Sorrento,
Sant’Agnello, Sorrento, Vico Equense, oltre
che nell'isola di Capri, con i due comuni Capri ed Anacapri. La superficie
interessata alla coltivazione del limone di Sorrento nell’area di produzione è
di circa 400 ettari, che rappresenta il 60% circa del totale provinciale; la
produzione media annua è di circa 8000 tonnellate, pari ai due terzi di quanto
si raccoglie nell’intera provincia partenopea.
Il “Limone di Sorrento” IGP è praticamente presente tutto l’anno sui mercati,
sia locali che internazionali, ma è soprattutto la produzione estiva, realizzata
attraverso la pratica della forzatura delle piante sotto le celebri “pagliarelle”,
che rende del tutto originale e prezioso questo frutto.
Con il “fratello” della Costiera Amalfitana questo limone condivide diversi
aspetti: la tipicità temporale, dovuta alla tardività di produzione; la
coltivazione su terrazzamenti; il successo commerciale, dovuto ad una domanda
sostenuta e quindi a prezzi sempre superiori alla media in tutta la stagione di
vendita, talvolta anche pari al doppio del valore dei comuni limoni.
La limonicoltura sorrentina
ha stretto un legame inscindibile con l’ambiente di produzione, al quale dona
non pochi vantaggi: contribuisce alla conservazione del suolo dal dissesto
idrogeologico, è elemento fondamentale del paesaggio costiero, influendo in tal
modo anche sul turismo.
Per quanto attiene il sistema di certificazione, nel 2004 risultano iscritte 2
imprese agricole (ma una è la Solagri, la più importante cooperativa dell’area
con 262 soci iscritti al sistema) per una superficie complessiva di limoneti
iscritti pari a 169 ettari (42% della superficie limonicola di tutta la penisola
sorrentina). La produzione certificata di “Limone di Sorrento” I.G.P. è stata,
nel 2004, di 1.843 tonnellate di limoni freschi.
Tra i prodotti trasformati, accanto alle marmellate per le quali lo scorso anno
sono state certificate le prime partite, il più conosciuto nel mondo preparato
con il “Limone di Sorrento” IGP è sicuramente il “limoncello”,
il famoso elisir tipico della zona che ha alimentato un importante indotto
economico per tutta l’area. La produzione certificata da Ismecert per il 2004 è
stata di ben 3.225.000 di bottiglie, pari a 2.106.000 litri. L’indicazione
geografica protetta “Limone di Sorrento” è riferita ai frutti della cultivar di
limone “Massese”, conosciuta in letteratura anche come “Limone di Massa” e
“Ovale di Sorrento”, prodotti esclusivamente nell’area della penisola sorrentina.
E' un limone di dimensioni medio-grosse (peso di ogni frutto non inferiore a 85
grammi), di forma ellittica e con polpa di color giallo paglierino
particolarmente succulenta e il cui succo è caratterizzato da elevata acidità e
ricco di vitamina C e sali minerali. La buccia, di un bel color giallo citrino,
è di medio spessore ed è molto profumata per la ricca presenza in oli
essenziali.
Queste peculiari
caratteristiche qualitative fanno del “Limone di Sorrento” IGP un prodotto di
eccellenza per la sua categoria, sia per il mercato dei limoni freschi che per
la produzione del famoso “limoncello”, infuso di bucce di limone immerse in
alcool purissimo, che proprio in quest’area di origine ha trovato la sua
consacrazione internazionale.
Le caratteristiche di qualità del “Limone di Sorrento” IGP sono esaltate dalle
particolari tecniche di produzione, ancora legate alla coltivazione delle piante
sotto le famose “pagliarelle”, stuoie di paglia che vengono appoggiate a pali di
sostegno di legno, solitamente di castagno, a copertura delle chiome degli
alberi, al fine di proteggerli soprattutto dal freddo e dal vento e per
conseguire anche un ritardo della maturazione dei frutti, che rappresenta uno
dei principali elementi di tipicità di questa produzione.
In cucina, il “Limone di Sorrento” IGP è consumato in tantissime varianti: al
naturale, oppure per preparare spremute e succhi o aromatizzare dolci,
marmellate e bevande. Nei ristoranti ed alberghi dell’area di produzione, che
comprende anche Capri, i migliori cuochi si sono inventate ricette d’autore in
cui il limone sorrentino è una costante in tutte le pietanze, dall’antipasto al
dolce, fino al caffè. E’ ingrediente obbligato in tutti i primi piatti di “mare”
e ovviamente accanto al pesce, che in quest’area è il principale attrattore
gastronomico per i turisti.
Enorme successo tra i frequentatori della penisola sorrentina hanno inoltre
ricevuto alcune preparazioni dolciarie a base di limone, come i “babà al
limoncello”, le “delizie al limone” e il “sorbetto al limone”.
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