Il Fior di latte di Sorrento
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Spesso confuso con mozzarella o con qualche altra diversa tipologia di formaggio fresco non ben definito ma comunque commercializzato sotto tale nome, il “Fior di Latte” è un prodotto di assoluta tipicità ed è parte integrante del patrimonio lattiero caseario della Campania e di tutto il Mezzogiorno d’Italia. Formaggio fresco a pasta filata, molle, a fermentazione lattica, è ottenuto con latte intero vaccino (crudo) proveniente da una o più mungiture consecutive effettuate nell'arco di sedici ore. La forma del “Fior di Latte” è variabile, tondeggiante anche con testina, nodino, treccia e parallepipedo, a seconda dell'area di provenienza. Si presenta privo di crosta, di color bianco-latte con sfumature paglierine, con pelle di consistenza tenera ed una superficie liscia, lucente ed omogenea. La pasta è di color bianco latte a struttura fibrosa, a foglie sottili, di consistenza morbida e con leggera elasticità più accentuata all'origine, che rilascia al taglio e per leggera compressione, un liquido lattiginoso, omogeneo, esente da chiazze o striature. Il sapore è caratteristico, fresco, di latte delicatamente acidulo. In Campania la forma più diffusa è quella parallelepipeda, leggermente tondeggiante, di colore bianco meno gessoso rispetto alla mozzarella di bufala, nei confronti della quale presenta anche un sapore meno forte (meno acidulo) e una maggiore compattezza della pasta. Il peso è variabile, con un massimo di circa 500 grammi. La lavorazione è quella comunemente utilizzata per la mozzarella vaccina, dalla quale si discosta per forma e consistenza della pasta. Le principali fasi di lavorazione del “Fior di Latte” sono: il riscaldamento del latte, la coagulazione attraverso aggiunta di caglio di vitello, l'aggiunta, durante la coagulazione di sieroinnesto (derivante dalla lavorazione di latte vaccino crudo dell'area di produzione), la rottura della cagliata e successiva maturazione, l'aggiunta di acqua quasi bollente durante la vera e propria filatura, la mozzatura a mano o meccanica, il raffreddamento in acqua, la salatura ed il confezionamento. La filatura rappresenta senza dubbio la fase cruciale della lavorazione nella quale è decisiva l'esperienza e l'abilità del casaro. Il grasso sulla sostanza secca non è mai inferiore al 40%. Sorrento è uno dei Comuni dei Monti Lattari, che prendono il nome dalla vasta produzione di latte; due sono i prodotti tipici: la treccia, formaggio fresco a pasta filata, ed il caciocavallo, formaggio di media stagionatura con forma di pera allungata con una piccola testa. Il fior di latte è un formaggio fresco molle a pasta filata, ottenuto con latte intero di vacca con una tecnica simile a quella della mozzarella, originario di Campania e Puglia. Ha forma sferoide o cuboide, che dà una resa del 14-15%. Questo tipo di formaggio ha un contenuto di acqua per il 62-65% e grasso per il 49% circa e si consuma freschissimo ossia non oltre tre giorni dalla produzione. Il fior di latte di Sorrento e dei monti Lattari, prodotto con mucche di una razza presente solo in loco e allevata secondo la tradizione, ha un gusto molto particolare ed è adatto sia per cucinare che da gustare al naturale. La Treccia di Sorrento dal sapore dolce e leggero viene intrecciato a forma di treccia da cui appunto il nome. Questa delizia per il palato è ottenuto con il latte di vaccino pastorizzato, delle mucche dei Monti Lattari a cui viene aggiunto caglio, sale e fermenti lattici. Il fior di latte è apprezzato soprattutto allo stato fresco, ma è ideale anche per cucinare e imbottire. È altresì l'ingrediente principe dell'insalata caprese e della pizza margherita, ossia il piatto più celebre della tradizione partenopea. Da provare certamente le mozzarelline ripiene: al tonno, al basilico, alle olive, al limone, ai pomodorini ed alla rughetta. |
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