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E' chiamata
così per la presenza della chiesa di Santa Maria della Lobra. Massa Lubrense si
estende sulle propaggini settentrionali del Monte S. Costanzo. Fece parte del Ducato
di Sorrento sino alla venuta dei Normanni. Il re Ferrante I d'Aragona la
distrusse nel 1465 e la città venne poi riedificata in tante piccole
frazioni. Oggi, Sant'Agata sui due Golfi, Termini, Monticchio e
Nerano sono le più grandi e le
più interessanti dal punto di vista turistico. Poiché fu oggetto di incursioni
e di predazioni da parte dei saraceni, s'iniziarono i lavori per costruire
baluardi di difesa contro il nemico che veniva dal mare.
Nel periodo della Repubblica Partenopea fu sede del quartiere generale di
Gioacchino Murat. Dopo questo breve periodo fu di nuovo meta di conquista dei
Borboni. Dalla piazzetta di Massa Lubrense si prende la strada per Termini, la strada
segue una costa alta e frastagliata, e ogni tanto si apre con bellissime viste
sull'Isola di Capri e sul Golfo di Napoli. A termini una piccola strada, da
percorrere a piedi ci porta alla Punta della Campanella, la punta estrema della
Penisola Sorrentina. Qui sono visibili i resti di una villa romana, un faro e la Torre
Minerva datata XIV-XV sec, e soprattutto un'epigrafe rupestre in lingua
osca databile al III-II sec. a.C.. Dalla strada che porta poi a S. Agata si snoda la
strada per Nerano.
Giunti nella piccola piazza si prosegue attraverso una strada
a tornanti giù per la Marina del Cantone, una bella spiaggia da dove è
possibile ammirare, in lontananza i faraglioni di Capri. A Capo Massa invece è
Villa Angelina che sorge sui resti di una villa del I-II secolo d.c., in località
Chiaia, su un costone di tufo c'è villa delle chiaie con un'immagine femminile
che rassomiglia alla Vergine della Lobra. Sulla penisola di Punta S. Lorenzo ci
sono i ruderi di una villa romana e infine a Marina di Crapolla due gruppi di
costruzioni di tufo giallo forse depositi per le merci. In località deserto, in
frazione Sant'Agata, è stata scoperta una necropoli con ritrovamenti importanti
come il vaso delle Sirene. A sud del S. Costanzo la grotta delle Noglie, ricca
di stalattiti e stalagmiti, sono stati trovati reperti di epoca Neolitica.
Da pochi anni la maggior parte di questo patrimonio è tutelata ed inserita
nella riserva naturale denominata Parco di Punta Campanella.
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