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Il Comune di Sant'Agnello è situato tra
Piano di Sorrento e
Sorrento.
Il suo territorio si affaccia sui Golfi di Napoli e Salerno ed ha la forma di un
rettangolo un po' tozzo con il lato maggiore di 3850 mt e quello minore di 1070
mt per una superficie complessiva di 4050700 mq.
Geologicamente, tutto il territorio del comune risale all'Era
Quaternaria; in esso sono cospicui soprattutto i depositi tufacei dovuti alle
antiche eruzioni del Somma-Vesuvio, che danno alle coste, a picco sul
mare, il caratteristico colore "giallo bruciato".
Le origini del
Comune di Sant'Agnello sono comuni a quelle dell'intera
Penisola Sorrentina e
risalgono ad epoca antichissima.
Lo storico Pelliccia sostiene che Sorrento da principio fosse un'isola e che il
territorio Nocerino, Sarnese e Nolano avesse avuto origine da un'eruzione del
Vesuvio avvenuta all'incirca due secoli prima della fondazione di Roma (721 a.C.);
lo stesso storico afferma che quest'isola si chiamasse Eea e che fosse,
nell'Odissea, la dimora della Maga Circe e delle Sirene.
Antichissimi ritrovamenti archeologici testimoniano la presenza dell'uomo in
Penisola Sorrentina da circa cinquantamila anni. Il primo popolo che giunse in Penisola di
cui si hanno prove certe fu quello degli Osci, popolo dell'Italia meridionale a
cui successivamente si unirono i Fenici, all'epoca già molto progrediti.
Insieme, questi due popoli edificarono Stabia e Sorrento. Altri studiosi
affermano che Sorrento fosse la più antica città del Golfo di Napoli, mentre
altri sostengono che a fondarla siano stati gli Lestrigoni, popolo proveniente
da Gaeta; altri ancora sostengono che sia stata fondata dai Cimmeri, popolo
proveniente dalla odierna Crimea.
Nell'89 a.C. Sorrento divenne municipio romano. La splendida
"Surrentum" divenne così luogo di villeggiatura per i ricchi romani:
si racconta che anche Cesare Augusto e Nerone possedessero una villa, mentre
Tiberio ci venisse spesso dalla vicina Capri. L'eruzione del Vesuvio del 4
agosto 79 d.C. non distrusse Sorrento, ma alcuni storici affermarono che parte
della costa sprofondò.
Nel 1494 Carlo VIII si impadronì del regno di Napoli, ma già nel 1496 Giovanna
D'Aragona riprese possesso del Napoletano e quindi di Sorrento. Quando, nel
1501, i Francesi, unitamente all'Ammiraglio genovese Andrea Doria, attaccarono
Ferdinando D'Aragona, Sorrento, Piano e Vico si schierarono con lui e si
arresero solo quando le truppe di Re Luigi XII di Francia invasero tutto il
Regno di Napoli.
Intanto, Luigi XII propose al Re di Spagna Ferdinando il Cattolico la
spartizione del Regno; vistosi tradito, Ferdinando D'Aragona rinunciò al regno
di Napoli in cambio del ducato di Angiò in Francia. Francesi e Spagnoli scesero
in guerra e nel 1505 il Regno di Napoli e Sicilia passò agli Spagnoli. Tale
dominio durò circa due secoli.
Negli ultimi anni del dominio spagnolo si ebbe una violenta contesa tra
l'Arcivescovo di Sorrento e gli amministratori della Parrocchia dei Ss. Prisco e
Agnello che, essendo stata costruita con il contributo dei fedeli, aveva ed ha
ancora oggi il privilegio di eleggere direttamente il Parroco e di avere una
propria amministrazione.
Dopo questi eventi, in Penisola cominciò a maturare una coscienza politica; non
si assiste più, infatti, a lotte tra paesi vicini, dovute in gran parte ad
interessi economici, ma uniti questi partecipano attivamente agli avvenimenti
storici e politici. Così, quando il 23 dicembre 1798, Ferninando VI lasciò
Napoli, i giacobini proclamarono la Repubblica e nel successivo governo
trovarono posto anche due rappresentanti della penisola Sorrentina.
Intanto nasceva l'astro napoleonico: nel 1806, i Francesi sottomisero il Regno
di Napoli e il loro dominio durò circa un decennio. L'8 gennaio 1808 fu una
data molto importante anche per Sant'Agnello: infatti, si determina il distacco
di Piano da Sorrento, e il nostro paese diviene vassallo del nuovo Comune.
Questo nuovo stato giuridico non è affatto gradito ai Santanellesi i quali,
invano, si ribellano. Nel 1835 i nativi di Sant'Agnello, Mortora e Trasaella
chiesero ancora una volta l'autonomia, che ebbero però solo nel gennaio 1866,
quando Sant'Agnello divenne finalmente Comune autonomo, suddiviso nelle borgate
di Angri, Trasaella, Colli di Fontanelle, Maiano, San Giovanni e Paolo e
l'attuale rione Cappuccini.
Il 14 maggio del 1866, in seguito alle elezioni, viene eletto il primo Consiglio
Comunale, che elesse Sindaco il Cap. Francesco Ciampa.
Nella seconda metà del sec. XIX la produzione degli agrumi ebbe un notevole
incremento perché richiesti in tutto il mondo; ciò fu senza dubbio sprone per
lo sviluppo del commercio marittimo. Questo enorme scambio favorì
l'istituzione, nel 1894, alla via San Sergio, del Consolato degli Stati Uniti.
Nel 1898 si inaugurava la rete elettrica e nel 1900 furono allargate numerose
strade. Dall'aprile 1927, con il R.D. n° 598, i comuni di Meta, Piano di
Sorrento, Sant'Agnello e Sorrento formarono la "grande Sorrento". In
questi anni la sede municipale era posta nell'edificio che oggi ospita il
Comune.
L'unione dei quattro Comuni cessa dal febbraio 1946 con Decreto
Luogotenenziale n° 182.
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