Biografia di Giancarlo Iliprandi

ritratto di Iliprandi

Giancarlo Iliprandi è considerato ormai uno dei maggiori grafici italiani, dopo gli studi in medicina e chirurgia e i corsi di pittura e scenografia a Brera, si dedica alla progettazione grafica approfondendo i temi della comunicazione visiva.
Nel 1961 si iscrive all’ADI (Associazione per il Disegno Industriale), di cui poi diventerà presidente, ed insegna alla Società Umanitaria. Nel 1967 entra a far parte del gruppo dei grafici milanesi che lavorano per la Fonderia Nebiolo e, in seguito, per la Honeywell Information Systems Italia.
Ottiene molti premi e riconoscimenti per le sue riflessioni sulla composizione tipografica e il lettering, per la creazione di diversi caratteri.
Attualmente, dopo aver insegnato alla Scuola Superiore di Pubblicità, all’Isia di Urbino, all’Istituto Europeo di Design, Iliprandi è professore incaricato presso la Facoltà del Design del Politecnico di Milano, che nell’anno 2003 gli ha conferito una Laurea Honoris Causa in disegno industriale.

Nel 1953 apre uno studio di progettazione grafica.
Nel 1993 fonda la Illiprandi Associati che si occupa di comunicazione aziendale, editoriale ed ambientale.
Attualmente è docente incaricato presso la Facolta del Design presso il Politecnico di Milano.
Membro permanente dell' Icograda Presidents Forum, socio onorario dell' AIAP (Associazione Italiana Progeppazione per la Comunicazione Visiva) e dell' ADI (Associazione Design Italia).
Ha riportato vari premi e riconoscimenti tra i quali un Grampremio Internazionale alla XIII Ttriennale di Milano, otto menzioni di onore al premio Compaso d' Oro ADI, tre Compassi d' Oro e laurea Honoris Causa in Disegno Industriale dal Politecbico di Milano nel 2002.

Intervista a Giancarlo Iliprandi

Come e quando hai iniziato a fare grafica?
Dopo essere stato iscritto, per tre anni, alla facoltà di Medicina e Chirurgia e dopo aver frequentato, per otto anni, l'Accademia di belle arti di Brera.
Trovavo interessante quanto avevo studiato ma non determinante dal punto di vista culturale.
Non abbastanza attuale.
Non sufficientemente rivolto agli altri, alla sfera del sociale, al comunicare.

Ci sono stati dei maestri?
Ho avuto, come si usa dire, dei "modelli".
Negli anni cinquanta ho avuto modo di conoscere molti personaggi, con alcuni dei quali sono stato legato da ammirazione, da stima, da sincera amicizia.
I riferimenti esemplari sono Antonio Boggeri, Max Huber, Albe Steiner. Ognuno per motivi molto diversi.
L'unico "maestro" che ho seguito per anni è Bruno Munari.
Del quale ricordo il piacere di lavorare assieme manualmente ma, più di ogni altra cosa, l'insegnamento morale.

Quando consideri ultimato un lavoro?
Potrei dire con la firma del visto si stampi.
Ma non è così semplice.
Ci sono lavori che presuppongono una continuazione nel tempo, una serialità.
Le copertine della rivista Serigrafia, per esempio, gli editoriali visivi per il notiziario dell'ADI, le ricerche sull'alfabeto per le Grafiche Nava. Sono opere rimaste incomplete, non ultimate.
Interrotte perché la committenza è venuta a mancare.

Puoi farmi degli esempi di pessimo design e di ottimo design?
Se un prodotto di comunicazione visiva è design (forma, funzione, innovazione) non può essere pessimo.
Pessimo è quanto non può considerarsi professionalmente accettabile.
Ci sono contrassegni di partiti politici semplicemente ridicoli.
Altri semplicemente abominevoli.
Abbiamo molti esempi di design ottimo, in Italia.
Manca il design eccezionale forse, perché mancano committenti eccezionali.

Quanto ti senti responsabile di un tuo progetto?
Totalmente.
Non credo molto ai se, forse, ma, invece, purtroppo.
Un professionista è il responsabile ultimo del suo progetto.
Nel bene e nel male, nel pessimo e nell'ottimo, sia nel presente sia nel futuro.

Puoi raccontarci la storia di uno dei lavori che hai messo nella galleria?
Ogni lavoro ha una sua storia, più o meno lunga, più o meno interessante.
Capitano anche situazioni perlomeno peculiari.
Ci chiedono un nuovo progetto per una nota rivista di architettura. Poniamo l'accento visivo della copertina su una certa aggressività, tipica dell'aspetto caratteriale del direttore della rivista medesima. La rivista si merita un Compasso d'Oro nel 2004.
Nel Gennaio di quest'anno inizia una nuova serie di copertine dai colori candegginati.
Naturalmente senza averci chiesto una qualsiasi opinione in merito. Il direttore è un carissimo amico, le illazioni sui gai colori si sprecano.
La storia rimane esemplare.

   
1964 Giancarlo Iliprandi
manifesto per la Rinascente
 
1964 Giancarlo Iliprandi
copertina della serie "dischi del sole"
 
1965 Giancarlo Iliprandi
studio "non mi avrete mai"
  iliprandi no ai rumori della violenza 1967-1970   Iliprandi no ai carri armati 1067-1970
1965 Giancarlo Iliprandi
manifesto per Bassoli
"basta coi rumori"
 
1967 -1970 Giancarlo Iliprandi
manifesto
"no ai rumorI della violenza"
 
1967 -1970 Giancarlo Iliprandi
manifesto
"no ai carri armati "
Iliprandi Bla bla bla 1967    
1967 Giancarlo Iliprandi
manifesto
"Bla bla bla "
 
1967 Giancarlo Iliprandi
manifesto per AIED
"basta un pillola"
 
1967 Giancarlo Iliprandi
copertina per RAI
   
1969 Giancarlo Iliprandi
copertina per Popular Photograpy
 
1970 Giancarlo Iliprandi
manifesto per Arflex
 
1976 Giancarlo Iliprandi
copertina per Editoriaoe Zeta's "d'apres Picasso"
   
1977 Giancarlo Iliprandi
cartelle omaggio per le Grafiche Nava
 
1983 Giancarlo Iliprandi
marchio/logotipo per l' International Council of the Societies of Industrial design
 
1999 Giancarlo Iliprandi
copertina per il notiziario dell' ADI
   
2001 Giancarlo Iliprandi
" Promessi sposi" progetto editoriale per caldaie Beretta
 
2003 Giancarlo Iliprandi
redesign della rivista "l'Arca" per l' Arca Edizioni
 
2005 Giancarlo Iliprandi
progetto editoriale "leterando/lettering" per Corraini editore
   
2005 Giancarlo Iliprandi
identità visiva per la Koizumi International Design Competition
 
Giancarlo Iliprandi
manifesto "no alla violenza nei centri storici"
 
Giancarlo Iliprandi
manifesto
   
Giancarlo Iliprandi
manifesto
 

1997-2000 Giancarlo Iiliprandi
Beretta caldaie
Marchio,Immagine coordinata e manuale di applicazione

 
1997-1999 Giancarlo Iiliprandi
Provincia di Milano
Marchio,Immagine coordinata e manuale di applicazione
   
1997 Giancarlo Iiliprandi CSAC
Marchio
 
1997 Giancarlo Iiliprandi Studio Avocati Associati
Marchio
 
1999-2004 Giancarlo Iiliprandi
Marchio e packaging
   
2001 Giancarlo Iiliprandi 19° premio compasso d'oro ADI immagine coordinata   2004 Giancarlo Iiliprandi 19° premio compasso d'oro ADI immagine coordinata   1999 Giancarlo Iiliprandi Comune di Milano concorso: Una Targa per le botteghe storiche di Milano
   
1999 Giancarlo Iiliprandi CIK Confederazione Italiana Kendo: marchio e marchio per i XVII campionati europei di Kendo
 
2001-2002 Giancarlo Iiliprandi, marchio per la fondazione ADI
 
1998 Giancarlo Iiliprandi Arti d' oriente, progetto grafico
   
1998-2001 Giancarlo Iiliprandi, SMAU
Immagine coordinata
Oggetto premio
 
1993-1997 Giancarlo Iiliprandi, Bossi
Centro Commerciale, marchio ed archigrafica
 

2003 Giancarlo Iliprandi,Lumi editrice, il rosso ed il nero, progetto editoriale

   
2005 Giancarlo Iliprandi
identità visiva per la Koizumi International Design Competition
 
2000 2005 Giancarlo IliprandiStardust Collana editoriale Stardust
divisione di Automobilia


 
2004 Giancarlo Iliprandi vitali spa marchio e immagine coordinata
   
2005 Giancarlo Iliprandi
l'Arca marchio e applicazioni
 
2003-2005 Giancarlo Iliprandi marchi
 

2004-2005 Iliprandi Lorenzi Pavesi collanagrammatica del comunicare Lupeti Editore

       
         
         
         
         
         
         
         
         
         
         
         
         
         
         
         
         
         
         
         
         
 

 
 
 
 
 

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