Biografia di Bruno Munari
Bruno Munari (Milano, 24 ottobre 1907
- 30 settembre 1998), è stato uno dei massimi protagonisti
del design e della grafica del XX secolo, dando contributi fondamentali
in diversi campi dell'espressione visiva (pittura, scultura, cinematografia,
design industriale, grafica) e non visiva (scrittura, poesia,
didattica) con una ricerca poliedrica sul tema del gioco, dell'infanzia
e della creatività
« Quando qualcuno dice:
questo lo so fare anch'io,
vuol dire
che lo sa rifare
altrimenti
lo avrebbe già fatto prima. »
(Bruno Munari, Verbale scritto, 1992)
LA BIOGRAFIA
Nato a Milano nel 1907,Bruno Munari passò
l'infanzia e l'adolescenza a Badia Polesine, un paese della campagna
veneta sulle rive del fiume Adige, dove i genitori si trasferirono.
Qui, tra le macchine costruite dal l'uomo per interagire con una
natura mutevole nelle forme, nei colori e nel movimento, Munari
bambino arricchisce la sua esperienza di stimoli e suggestioni
che saranno per lui una fonte sempre viva di ispirazione.
A diciotto anni torna a Milano e, nel 1925, grazie
all'aiuto dello zio ingegnere, comincia a lavorare come grafico.
Le sue prime creazioni pubblicate su varie riviste dell’epoca
risalgono al 1926 e sono firmate "bum",
perché in quel periodo Munari si faceva chiamare così.
Nel 1927 cominciò a frequentare Marinetti
e il movimento futurista, esponendo con loro in varie mostre.
tra il 1927 e il 1933 partecipa
alle collettive della galleria Pesaro, oltre che alle Biennali
e alle Quadriennali degli anni Trenta.
La sua attività artistica spazia dalla pittura al collage,
alla grafica, al design, alle opere polimateriche.
Nel 1930 crea la sua prima "macchina aerea",
che anticipa le "macchine inutili", costruzioni del
tutto astratte, sospese o appoggiate a terra.
Nello stesso anno si associa anche con Ricas (Riccardo Castagneri)
e con il marchio R+M i due artisti produrranno grafica pubblicitaria
fino al 1938.
Nel 1933 Munari allestisce la sua prima personale
alla Galleria delle Tre Arti, a Milano. L’anno seguente
compare tra i firmatari del "Manifesto tecnico dell’aeroplastica
futurista" e nel 1935 realizza una serie
di dipinti astratti. Nella seconda metà degli anni Trenta
entra in rapporto con gli artisti del Milione, galleria in cui
esporrà gli "oggetti metafisici" nel 1940.
Negli stessi anni si avvicina anche al gruppo di "Valori
Primordiali", firmandone il Manifesto.
.
Durante un viaggio a Parigi, nel 1933, incontrò
Louis Aragon e André Breton, che gli diedero l'idea delle
"macchine inutili".
Nel 1942 pubblica un libro sulle "macchine
inutili" e nel 1947 comincia a costruirle
in serie.
Dal 1939 al 1945 lavora come
grafico per Mondadori ed è art-director della rivista "Tempo".
Nel 1945, con il medesimo editore, comincia la
sua serie di libri per bambini che, pensati per il figlio Alberto,
vengono poi tradotti in tutto il mondo.
Dopo la seconda guerra mondiale Munari realizza la sua prima opera
cinetica (Ora X), prodotta come multiplo da Danese nel 1963
.
Nel 1948, insieme a Gillo Dorfles, Gianni Monnet
e Atanasio Soldati, fondò il Movimento Arte Concreta.
Nel 1951 Munari realizza
i suoi Negativo - Positivo e conduce ricerche sulla luce polarizzata
(1953).
Dal 1952 comincia a produrre giocattoli in gommapiuma,
portaceneri cubici, lampade di maglia e firma il "Manifesto
del Macchinismo".
Realizza una prima fontana per la Biennale di Venezia e altre
ancora fino a quella di Tokio del 1965.
Due Compassi d'oro (1954 e 1955),
testimoniano la novità del design dei suoi prodotti alla
vigilia della collaborazione (1957) con la ditta Danese per cui
creerà famiglie di oggetti famosi in tutto il mondo ( Portacenere
cubico, lampade).
Nel periodo 1956-1958 realizza in cartone pieghevole
le prime Sculture da viaggio e nel 1961 le sculture a elementi
componibili Strutture continue. In questo periodo si intensificano
i viaggi all'estero e soprattutto in Giappone per evidenti affinità
culturali.
Nel 1962 organizza per la Olivetti la famosa
mostra di arte programmatae nel 1968 é
presente alla Triennale di Milano con un progetto di ambiente
abitabile minimo ( con Ferges Davanzati e Ranzoni).
Negli anni Sessanta divennero sempre
più frequenti i viaggi in Giappone, verso la cui cultura
Munari sentiva un'affinità crescente, trovandovi precisi
riscontri del suo interesse per la natura, la simmetria, il disegno
delle abitazioni.
Nel 1970 /'71 progetta
per la ditta Robots l'Abitacolo, una struttura abitabile e trasformabile
per bambini che vincerà nel 1979 il Compasso
d'oro.
L'Abitacolo é solo il primo di una serie di oggetti (librerie,
divanetti ecc.), ideati e prodotti ancora oggi.
A questi si affiancano libri pensati per i bambini e gli insegnanti
( Premio Andersen 1974 per il miglior autore
per l'infanzia) e nel 1977
Nel 1977, a coronamento del dell'interesse costante verso il mondo
dell'infanzia, presso la Pinacoteca di Brera a Milano, creò
il primo dei "Laboratori per l'infanzia"il primo laboratorio
per bambini in un museo .
Dopo vari e importanti riconoscimenti in onore della sua attività
vastissima.
Per citarne solo al cuni : il premio della Japan Design Foundation
(1985), quello dell'Accademia dei Lincei per la grafica (1988),
il premio Spiel Gut di Ulm ( 1971, 1973, 1987) e, nel 1989, la
laurea ad honorem in architettura dall'Università di Genova.
Munari realizzò la sua ultima
opera pochi mesi prima di morire a 91 anni il 30 settembre 1998
a Milano sua città natale.
LE OPERE
La vulcanica produzione "artistica"
in senso stretto di Munari, apparsa in più di 200 mostre
personali e 400 mostre collettive, è un pout-pourri di
tecniche, metodi e forme.
Negli anni del fascismo, Munari lavorò principalmente come
grafico nel campo del giornalismo, realizzando le copertine di
diverse riviste: nel frattempo, espose con i futuristi alcuni
dipinti, dedicandosi a opere via via meno convenzionali, come
la "tavola tattile" (1931), la "macchina aerea"
(1930), le "macchine inutili" (1933), i collage (1936),
il mosaico per la Triennale di Milano (1936), le strutture con
elementi oscillanti (1940).
Negli anni '40 e '50, cominciò a delineare alcune linee
guida della sua esplorazione:
l'arte cinetica (le lancette di "Ora X",
del 1945)
la luce (le fotografie del 1950, i "Negativi
positivi" del 1948, gli esperimenti con luce polarizzata
del 1954)
il gioco (i "Giocattoli d'artista"
del 1952)
gli oggetti immaginari (le "Scritture illeggibili
di popoli sconosciuti", del 1947, il "Museo immaginario
delle isole Eolie" a Panarea del 1955, le"Forchette
parlanti" del 1958, i "Fossili del 2000" del 1959)
la natura e il caso ("Oggetti trovati"
del 1951, "Il mare come artigiano"del 1953).
Nel 1949 iniziò a realizzare i "libri illeggibili",
a metà fra editoria e arte visiva, in cui esplorò
le possibilità materiche, visive e tipografiche del libro
(la serie continuò fino al 1988), mentre del 1954è
la sua fontana per la Biennale di Venezia.
Negli anni '60, grazie all'adozione di tutte le nuove tecnologie
disponibili al grande pubblico (proiettori, fotocopiatrici, cineprese),
l'attività artistica di Munari divenne un'enciclopedia
dell'arte fai-da-te, dove ogni opera conteneva l'implicito messaggio
per l'osservatore "prova anche tu": xerografie, studi
sul movimento, fontane, strutture flessibili, illusioni ottiche,
film sperimentali ("I colori nella luce", del 1963,
comprendeva musiche di Luciano Berio). Nel 1962 organizzò
la prima esposizione di arte programmata, presso il negozio Olivetti
di Milano.
Durante gli anni '70, dato il maggiore interesse rivolto alla
didattica vera e propria e alla scrittura, la produzione artistica
in senso stretto si andò diradando, per riprendere solo
alla fine del decennio. Nel 1979 realizzò uno spettacolo
di luce per il Teatro comunale di Firenze.
Negli anni '80 e '90 Munari proseguì nell'esplorazione
di tutti i temi già delineati in passato, con la stessa
giovanile disinvoltura, ma diradando le opere per via dell'età
ormai avanzata.
Nelle ultime opere si va accentuando la dimensione privata, che
ha un riscontro parallelo nella vasta produzione di libri a tiratura
limitata stampati con Maurizio Corraini per amici e bibliofili.
IL DESIGN INDUSTRIALE
« Un giorno sono andato in una fabbrica
di calze per vedere se mi potevano fare una lampada. - Noi non
facciamo lampade, signore. - Vedrete che le farete. E così
fu. »
(Bruno Munari, a proposito della lampada Falkland)
Come libero professionista, Munari ha disegnato
dal 1935 al 1992 diverse decine di oggetti d'arredamento (tavoli,
poltrone, librerie, lampade, posacenere, carrelli, mobili combinabili,
ecc.), la maggior parte dei quali per Bruno Danese.
E proprio nel campo del disegno industriale Munari ha creato i
suoi oggetti di più grande successo, come il giocattolo
scimmia Zizi (1953) (fotografia), la "scultura da viaggio"pieghevole,
per ricreare un ambiente estetico familiare nelle anonime camere
d'albergo (1958) (fotografia), il portapenne Maiorca e il posacenere
Cubo (1958) (fotografia), la celebre lampada Falkland (1964) (fotografia),
l'Abitacolo (1971) (fotografia) e la lampada Dattilo (1978) (fotografia).
Oltre alla progettazione di oggetti d'arredamento, Munari realizzò
anche allestimenti di vetrine (La Rinascente, 1953), abbinamenti
di colori per le vernici delle automobili (Montecatini, 1954),
elementi espositivi (Danese, 1960, Robots, 1980), e persino dei
tessuti (Assia, 1982). A 90 anni, firmò la sua ultima opera,
l'orologio "Tempo libero" Swatch, del 1997.
I LIBRI E LA GRAFICA INDUSTRIALE
La produzione editoriale di Munari si estende
per settant'anni, dal 1929 al 1998, e comprende libri veri e propri
(saggi tecnici, poesie, manuali, libri "artistici",
libri per bambini, testi scolastici), libri-opuscolo pubblicitari
per varie industrie, copertine, illustrazioni, fotografie. In
tutte le sue opere, è presente un forte impulso sperimentale,
che lo spinge a esplorare forme insolite e innovative a partire
dall'impaginazione, dai Libri illeggibili senza testo, all'ipertesto
ante litteram di opere divulgative come il famoso Artista e designer
(1971). Alla sua vasta produzione come autore vanno aggiunte infine
le numerose copertine e illustrazioni per libri di Gianni Rodari,
Nico Orengo e altri.
Per valutare l'impatto che l'opera di progettazione di Munari
ha avuto sull'immagine della cultura in Italia, si può
prendere ad esempio l'opera per l'editore Einaudi. Munari realizzò
con Max Huber tra il 1962 e il 1972 la grafica delle collane Piccola
Biblioteca (con il quadrato colorato in alto), Nuova Universale
(con le strisce orizzontali rosse), Collezione di poesia (con
i versi su fondo bianco in copertina), Nuovo Politecnico (con
il quadrato rosso centrale), Paperbacks (con il quadrato blu centrale),
Letteratura, Centopagine, e delle opere in più volumi (Storia
d'Italia, Enciclopedia, Letteratura italiana, Storia dell'arte
italiana). Tra le altre realizzazioni grafiche di grande successo,
si ricordano la Nuova Biblioteca di Cultura e le Opere di Marx-Engels
per Editori Riuniti, e due collane di saggi per Bompiani.
GIOCHI E LABORATORI
C'è sempre qualche vecchia signora
che affronta i bambini facendo delle smorfie da far paura e dicendo
delle stupidaggini con un linguaggio informale pieno di ciccì
e di coccò e di piciupaciù. Di solito i bambini
guardano con molta severità queste persone che sono invecchiate
invano; non capiscono cosa vogliono e tornano ai loro giochi,
giochi semplici e molto seri."
(Bruno Munari, Fantasia, 1977).
Fra questi si ricordano:
Le costruzioni in legno "Scatola
di architettura" per Castelletti (1945)
I giocattoli Gatto Meo (1949) e Scimmietta Zizì (1953)
per Pirelli
Dal 1959 al 1976, svariati giochi per Danese (Proiezioni dirette,
ABC, Labirinto, Più e meno, Metti le foglie, Strutture,
Trasformazioni, Dillo coi segni Immagini della realtà)
Primo laboratorio per bambini all'Accademia di Brera di Milano
(1977)
Laboratorio "Giocare con l'arte" al Museo internazionale
delle ceramiche di Faenza (1981)
I laboratori per bambini del Kodomo no shiro (Castello dei bambini)
di Tokyo (1985)
Il "Libro letto", trapunta scritta che è sia
libro che letto (1993) per Interflex
PREMI E RICONOSCIMENTI
Premio "Compasso d'Oro" dell'Associazione per il Disegno
Industriale (1954, 1955, 1979)
Medaglia d'oro della Triennale di Milano per i libri illeggibili
(1957)
Premio Andersen come miglior autore per l'infanzia (1974)
Menzione onorevole dell'Accademia delle Scienze di New York (1974)
Premio grafico Fiera di Bologna per l'infanzia (1984)
Premio della Japan Design Foundation, "per l'intenso valore
umano del suo design" (1985)
Premio Lego "per il suo eccezionale contributo allo sviluppo
della creatività nei bambini" (1986)
Premio dell'Accademia dei Lincei "per l'attività grafica"
(1988)
Premio "Spiel Gut" di Ulm (1971, 1973, 1987)
Laurea honoris causa in architettura dall'Università di
Genova (1989)
Socio Onorario dell'Accademia di Brera - Premio Marconi (1992)
Cavaliere di Gran Croce (1994)
"Compasso d'oro" alla carriera (1995)
Membro onorario della Harvard University
LIBRI DI BRUNO MUNARI
Tavolozza di possibilità grafiche, con Ricas - Muggiani
editore (1935)
Fotocronache di Munari - Domus (1944)
Supplemento al dizionario italiano - Carpano (1958)
Le forchette di Munari - La Giostra (1958)
La scoperta del quadrato - Scheiwiller (1960)
Teoremi sull'arte - Scheiwiller (1961)
Vetrine negozi italiani - Editrice L'ufficio moderno (1961)
Good design - Scheiwiller (1963)
La scoperta del cerchio - Scheiwiller (1964)
Arte come mestiere - Laterza (1966)
Design e comunicazione visiva - Laterza (1968)
Artista e designer - Laterza (1971)
Codice ovvio - Einaudi (1971)
La scoperta del triangolo - Zanichelli (1976)
Fantasia - Laterza (1977)
Xerografie originali - Zanichelli (1977)
Guida ai lavori in legno - Mondadori (1978)
Da cosa nasce cosa - Laterza (1981)
Il laboratorio per bambini a Brera - Zanichelli (1981)
Il laboratorio per bambini a Faenza al museo internazionale delle
ceramiche - Zanichelli (1981)
Ciccì Coccò - FotoSelex (1982)
Uno spettacolo di luce - Zanichelli (1984)
I laboratori tattili - Zanichelli (1985)
Direzione sorpresa, con Mario De Biasi - Cordani (1986)
Giochi e grafica - Comune di Soncino (1990)
Il dizionario dei gesti italiani - adnkronos libri (1994)
Il castello dei bambini a Tokyo - Einaudi (1995)
Spazio abitabile 1968-1996 - Stampa Alternativa (1996)
LIBRI PER L'INFANZIA
Movo: modelli volanti e parti staccate - Grafitalia (1940)
Mondo aria acqua terra - (1940)
Le macchine di Munari - Einaudi (1942)
Abecedario di Munari - Einaudi (1942)
Scatola di architettura - Castelletti (1945)
Mai contenti - Mondadori (1945)
L'uomo del camion - Mondadori (1945)
Toc toc - Mondadori (1945)
Il prestigiatore verde - Mondadori (1945)
Storie di tre uccellini - Mondadori (1945)
Il venditore di animali - Mondadori (1945)
Gigi cerca il suo berretto - Mondadori (1945)
Che cos'è l'orologio - Editrice Piccoli (1947)
Che cos'è il termometro - Editrice Piccoli (1947)
Meo il gatto matto - Pirelli (1948)
Acqua terra aria - Orlando Cibelli Editore (1952)
Nella notte buia - Muggiani (1956)
L'alfabetiere - Einaudi (1960)
Bruno Munari's ABC - World Publishing Company (1960)
Bruno Munari's Zoo - World Publishing Company (1963)
Nella nebbia di Milano - Emme edizioni (1968)
Da lontano era un'isola - Emme edizioni (1971)
L'uccellino Tic Tic, con Emanuele Luzzati - Einaudi (1972)
Cappuccetto Verde - Einaudi (1972)
Cappuccetto Giallo - Einaudi (1972)
Dove andiamo?, con Mari Carmen Diaz - Emme edizioni (1973)
Un fiore con amore - Einaudi (1973)
Un paese di plastica, con Ettore Maiotti - Einaudi (1973)
Rose nell'insalata - Einaudi (1974)
Pantera nera, con Franca Capalbi - Einaudi (1975)
L'esempio dei grandi, con Florenzio Corona - Einaudi (1976)
Il furbo colibrì, con Paola Bianchetto - Einaudi (1977)
Disegnare un albero - Zanichelli (1977)
Disegnare il sole - Zanichelli (1980)
I prelibri (12 libri) - Danese (1980)
Cappuccetto Rosso Verde Giallo Blu e Bianco - Einaudi (1981)
Tantagente - The Museum of Modern Art (1983)
Il merlo ha perso il becco, con Giovanni Belgrano - Danese (1987)
La favola delle favole - Publi-Paolini (1994)
La rana Romilda - Corraini (1997)
Il prestigiatore giallo - Corraini (1997)
Buona notte a tutti - Corraini (1997)
Cappuccetto bianco - Corraini (1999)