ALAN FLETCHER
Alan Fletcher in una foto di Steve Bradford
Alan Fletcher (1931-2006)
LE CARATTERISTICHE ESPRESSIVE
“Design is not a thing you do. It’s a way of life”
in questa lapidaria frase di Alan Fletcher, uno tra i massimi progettisti grafici degli ultimi cinquant’anni, sta forse la chiave più genuina per comprenderne la straordinaria passione e la profonda identificazione nei confronti del progetto grafico.
Alan Fletcher, ha saputo sintetizzare le tradizioni della grafica europea e del nord america e ha sviluppato uno stile visivo vivace, brillante e molto personale.
Fletcher è stato una tra le figure più influenti nel grafica britannica, fondò nel 1960 lo studio grafico Fletcher / Forbes / Gill e nel 1970 fondò lo studio grafico Pentagram.
Alan Fletcher, è stato, negli ultimi cinquant’anni, uno dei più straordinari progettisti sulla scena internazionale, con la grande capacità e la fortuna di saper trasformare tutto in un progetto visuale significativo, da una macchia di caffè su un tovagliolino di carta a un segno di penna sul suo inseparabile sketchbook (abum degli schizzi).
Negli ani ‘50 e ’60, con il suo particolare approccio ha saputo fondere la tradizione della grafica europea con l’ emergente cultura pop degli USA, questo approccio ha fatto di lui un pioniere del design grafico indipendente in Gran Bretagna.
Soleva ripetere Fletcher: “Every job has to have an idea”
Precisava in Graphic Design: Visual Comparisons del 1963:
“la nostra tesi è che ciascun problema grafico abbia un numero infinito di soluzioni; che molte siano valide; che le soluzioni debbano derivare dalla natura del tema; che il progettista non debba avere uno stile grafico preconfezionato”.
La compassata tradizione del modernismo britannico, poco appariscente ma ricca di esempi significativi, soprattutto di public design (a partire da istituzioni come il London Transport), e l’astinente dogmatica esperienza contemporanea della “grafica svizzera” veniva così ibridata, negli anni della Swingin’ London, dal potente, allegro e gioioso motto di spirito,umorismo di Fletcher e soci, con risultati sorprendenti e memorabili.
Come partner fondatore di Pentagram nel 1970, Fletcher ha contribuito a creare un modello che ha saputo coniugare il lavoro commerciale con la creativa e l’indipendenza.
Alan Fletcher ha saputo anche sviluppare alcuni dei più memorabili identità visive, in particolare l'identità della Reuters e del Victoria & Albert Museum, e f marchio sul come direttore creativo di delle edizioni Phaidon.
BIOGRAFIA DI ALAN FLETCHER
Alan Fletcher è nato in Kenya, a Nairobi nel 1931, da una famiglia inglese. dopo gravi problemi di salute del padre all’età di cinque anni torna con la madre a West London nella casa dei nonni, sono anni difficili quelli a cavallo della seconda guerra mondiale, viene iscritto al Christ’s Hospital a Horsham un collegio dove vige una rigida disciplina.
Contrariamente a chi lo incoraggia ad intraprendere una carriera religiosa o militare Fletcher si iscrive all’Hammersmith School of Art riuscendo a sottrarsi dal conformismo che caratterizza le istituzioni scolastiche e la società inglese nell’immediato dopoguerra.
Segue un brillante ed eclettico corso di studi, lascerà l’Hammersmith per la dimensione più cosmopolita della Central School di Londra il luogo dove incontrerà i futuri soci Colin Forbes e Theo Crosby, dopo la laurea si trasferirà a Barcellona dove per un anno farà l’insegnante di Inglese.
Torna a Londra dopo aver vinto una cattedra al prestigioso Royal College of Art e dove peraltro negli stessi anni insegnano artisti come Peter Blake e Joe Tilson.
1967 Peter Blake album cover per l'LP dei Beatles
Sergeant Pepper's Lonely Hearts Club Band.
1969-71 Joe Tilson Coulor Chat
L'esperienza americana
Nel 1956 sposa la fidanzata Paola Biagi e si trasferisce per una specializzazione all’università di Yale negli Stati Uniti dove incontrerà Paul Rand e Joseph Albers.
Fletcher inizia la sua carriera a New York dove lavora per Fortune magazine, the Container Corporation e IBM.
Conseguita la seconda laurea decide di intraprendere un viaggio in America latina, per finanziarsi il viaggio lavora come assistente di Saul Bass nel suo studio di Los Angeles.
1955 Saul Bass locandina per il film The man with the golden arm
Arriverà in Venezuela nello stesso periodo in cui scoppia la rivoluzione che lo obbliga a ritornare in Inghilterra dopo una tappa in Italia in cui lavora negli studi della Pirelli a Milano
ritorno a Londra
Ritornato a Londra nel 1959 avviò un piccolo studio con il suo amico Colin Forbes
Due anni più tardi, nel 1961, Fletcher e Forbes formalizzarono il rapporto di lavoro con il grafico statunitense Bob Gill, che si era stabilito a Londra.
Alan Fletcher Colin Forbes e Bob Gill
Nel 1963 Fletcher e parecchi dei suoi colleghi istituirono la Design e Art Directors' Association - conosciuta come D & AD – Londra, pensata come la risposta al New York Art Directors' Club.
Nel 1965 nasce lo studio Crosby/Fletcher/Forbes
Sempre nel 1965 lo studio Fletcher / Forbes / Gill diventa, quando Bob Gill e l'architetto Theo Crosby arrivarono, Crosby / Fletcher / Forbes,.
L'occasione per l'arrivo di Crosby fu un progetto per la Shell, che Fletcher e Forbes sperano di estendere la corporate identity alla struttura del garage all'aperto
La Reuters
Nel 1970 disegna la nuova immagine coordinata per l'agenzia di stampa Reuters
Il logo si isprava al nastro delle telescriventi, (macchine che venivano allora utilizzate per trasmettere le notizie internazionali).
Fletcher creò una identità dalla parola 'Reuters' per rendere in una griglia di ottanta-quattro punti per evocare la società commerciale.
Semplice e suggestivo, questo logo è sopravvissuto fino al 1996 quando è stato 'pensionato', perché i punti erano appena visibili sugli schermi dei computer.
Fletcher lavorerà all’identità delle collane della Penguin Books e all’immagine coordinata di compagnie come Bp e Shell.
Londra sta cambiando rapidamente e l'arrivo di ambiziosi progettisti grafici statunitensi quali Gill, Robert Brownjohn, Lou Klein e Bob Brooks modificano radicalmente la scena della progettazione grafica.
Altri importanti clienti a metà degli anni 1960 fu la casa editrice Penguin Books, dove era il direttore artistico Germano Facetti, altri per committenti prestigiosi furono Pirelli, Cunard, , BP e Olivetti, creando lavori irriverenti, intelligenti e spiritosi, che diventano icone nel mondo della grafica e del design.
Lo studio Crosby / Fletcher / Forbes continuò ad espandersi,
Mervyn Kurlansky aderì come senior designer sul finire degli anni ‘60 l’ inizio degli anni ’70:
Durante i lavori per la progettazione di una pompa di benzina, per BP, arruolarono come product designer Kenneth Grange.
Pentagram
Nel 1972 e co-fondatore assieme a Theo Crosby, Colin Forbes, Kenneth Grange e Mervyn Kurlansky dell’agenzia Pentagram
Il gruppo si chiamò Pentagram, che significa stella a cinque punte, perché rappresentava i 5 patners dello studio, una punta per ognuno di essi.
Fletcher lavorò per due decenni con il Pentagram, un periodo durante il quale l'azienda è passata da cinque a undici partner e ha aperto uffici a New York e San Francisco.
Ma non solo bugdets and business caratterizza l ’attività di Pentagram, perché lo studio era costantemente intervenuto nella problematica sociale e culturale seguendo le inclinazioni di Alan Fletcher che ne era stato l’interfaccia più nota e consapevole dello studio
Ma anche nella normale progettazione commerciale lo studio Pentagram si era sempre mosso con modalità eccentriche e disinvolte.
Ogni oggetto progettato da Pentagram, e quindi anche da Fletcher, nasceva non già solo dal “mestiere” ma spesso da un’idea ironica, precisa, provocatoria, tagliente.
Non una grafica di impostazione piattamente autoreferenziale quindi ma una girandola continua di invenzioni, colte e raffinate, sorrette da un’intelligenza beffarda e invadente.
Fletcher col gruppo Pentagram realizzerà una serie infinita di importanti lavori tra i quali non si può non nominare l’immagine coordinata per la Banca del Kuwait, per la compagnia assicurativa Lloyds e del Victoria & Albert Museum per il quale studia anche il sistema di segnaletica interna.
Victoria & Albert Museum
Uno dei più interessanti lavori di Fletcher nel periodo di permanenza nello studio Pentagram, fu il suo logotipo per il Londra, Victoria & Albert Museum,.
Creato con il classico carattere Bodoni, il progetto di Fletcher crea il logotipo con le iniziali del museo - V & A -.
Anche se non avrebbe usato un tradizionale tipografico Bodoni, come in questo modo nei primi anni del 1960, la forza e la singolarità di questa idea dietro questo progetto è coerente con la sua lunga carriera approccio.
Istitute of Directors
Nel suo logo per l'Istitute of Directors, le iniziali del titolo sono ridotte, secondo la loro importanza relativa - medie dimensioni per 'I', piccola dimensione per la 'O' grande per la 'D' - appare più prudente, ad un primo colpo d'occhio, rispetto ai suoi precedenti progetti grafici. Eppure, in termini di rigore e di moderazione, è assolutamente in linea.
Dopo Pentagram
Nel 1992 Fletcher lascia lo studio Pentagram e crea il suo studio ricavato al piano terreno della sua abitazione a Notting Hill Gate, per dedicarsi, diceva, “… alla grafica e al disegno”, dopo i tanti anni passati a Pentagram ad occuparsi, sempre di design certo, ma anche di budgets e di business.
In questo periodo Fletcher è consulente art director per la Phaidon press, pubblica una propria monografia "Beware Wet Paint" e pubblica anche 2"The art of Looking Sideways on Fletcher’s visual philosophy".
Fletcher eseguì lavori grafici anche per Domus Magazine, Dentsu, London Transport e Toyota
Vespa
Quando progettò il famoso manifesto per il cinquantesimo anniversario della Vespa,per quel progetto Alan Fletcher era andato in giro per vecchie tipografie londinesi a cercare desueti e sbertucciati caratteri di scatola per ricomporre la parola e l’idea grafica della Vespa, lemma e icona al tempo stesso. Già in epoca di photoshop imperante (1996) Fletcher consegnò il suo progetto con un ‘esecutivo’ su cartoncino, debitamente protetto da una carta da lucido con sopra le indicazioni per realizzare il progetto, colori pantone inclusi.
Documento straordinario delle queste ricerche grafiche di Fletcher è un libro (covato da per quasi vent’anni), il cui titolo riassume un programma di vita, la sua way of life, e cioè "The Art of Looking Sideways" (2001): la capacità (laterale) di mantenere un sguardo critico, senz’esser vecchio, sul mondo.
Fu consulente di art director presso la casa editrice Phaidon,
Alan Fletcher morì il 21 settembre 2006
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1986 Alan Fletcher logotipo per il Victoria and Albert Museum a Londra
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Alan Fletcher logotipo per l' Istitute of Directors
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Alan Fletcher logotipo per l' Istitute of Directors
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Alan Fletcher rmarchio per la Kuwaiti Roial Commercial Bank
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1962 Alan Fletcher pubbilcità per Pirelli Slippers per un bus pubblico, realizata dallo studio Fletcher/Forbes/Gill
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1962 Alan Fletcher particolare delapubbilcità per Pirelli per un bus pubblico
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1958 Alan Fletcher copertina per la rivista Fortune
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1965 Alan Fletcher copertina per ICI corporate magazine Plastics Today,
ealizata dallo studio Fletcher/Forbes/Gill
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1982 Alan Fletcher manifesto per la mostra lopndinese"Designers' Saturday"
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Alan Fletcher manifesto per lathe National Portrait Gallery di Londra
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Alan Fletcher
Sketch per l' alfabeto allungato motivo grafico per il cancello del suo studio a West London |
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Alan Fletcher
alfabeto allungato del cancello del suo studio a West London |
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Alan Fletcher rmarchio per la London's bid |
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Alan Fletcher manifesto Quorum realizzaro con il coy-writers Jamie Jaunceyn di Pentagram |
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Alan Fletcher manifesto per Gitanes |
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Alan Fletcher Grapis |
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1974 Alan Fletcher manifesto per la mostra" British Painting '74 alla Hayward Gallery con il patrocinio del Aers Council of Great Britain |
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Alan Fletcher copertina perun libro
per la casa editrice
Phaidon
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1968 Alan Fletcher logotipo Reuters "tichers-tape" il marchio fu sostitito nel 1998
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Alan Fletcher manifesto "NAPOLI" sul problema dell'inquinamento |
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1986 Alan Fletcher manifesto per i 50 anni della Vespa 1946-1986 |
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Alan Fletcher manifesto |
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Alan Fletcher manifesto |
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1998 Alan Fletcher manifesto per ii 42°London Film Festival |
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Alan Fletcher manifesto1939 -1989 per celebrare 50° anni quando il 1 settembre 1939 i Nazisti invasero la Polonia
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1999 Alan Fletcher copertina per l'
The American Art Book,
per la casa editrice
Phaidon
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1982 Alan Fletcher manifesto per il Design's Saturday a Londra |
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1995 Alan Fletcher manifesto "Busines make simple" |
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1996 Alan Fletcher manifesto "Shopping" per i bus della London Trasports |
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Alan Fletcher manifesto "red chair on a blue chair-blue chair on red chair" il maniesto può esere visto al contrario |
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1991 Alan Fletcher manifesto per una mostra su Mario Bellini architetto e desiner al Design Museum |
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Alan Fletcher copertina per il mensile di architetura Domus |
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Alan Fletcher manifesto"tree's city" |
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Alan Fletcher copertina |
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Alan Fletcher manifesto "Parties" per i bus della London Trasports |
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Alan Fletcher Portobello |
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Alan Fletcher manifesto per la mostra G&B tenutasi al desiner al Design Museum |
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Alan Fletcher manifesto"Yes" |
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Alan Fletcher manifesto"I have nothing to say and I'm saying it " |
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Alan Fletcher |
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1986 Alan Fletcher Pizza |
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Alan Fletcher disegno dell' isola di Cipro |
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Alan Fletcher disegno del duomo di Milano |
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Alan Fletcher disegno del Guggeneim Museum a New York |
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Alan Fletcher disegno "cats" |
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Alan Fletcher disegno "indici" |
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Alan Fletcher manifesto una mostre personale delle opere grafiche dal 1993 al 2003e al Tessoniky Museum |
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Alan Fletcher manifesto per il grossista londinease di vini e champagne
John Eliot Ceffars
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