Maria Avvocata

Avvocata nostra

Monastero

Immacolata Maria, Avvocata nostra, aiutaci a resistere alle seduzioni del male, ravviva la nostra fede

Rallegrati, avvocata di coloro che sono stati ingiustamente diffamati ...;
Sii tu nostra riconciliatrice e avvocata nell'ora della morte e del giudizio ...;
Tu, singolare avvocata dei peccatori e ausiliatrice, accorri in soccorso agli abbandonati.

Efrem il Siro è uno dei primi cantori di Maria avvocata (306-373)

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Immacolata Maria Avvocata nostra

Da: San Alfonso Maria De Liguori

"Oh bontà davvero meravigliosa del nostro Dio, che assegnò te Signora come avvocata ai suoi rei, perché tu ottenga quello che vuoi! (esclama S. Bonaventura)." Peccatori, fratelli miei, se ci troviamo rei colla divina giustizia e già condannati all'inferno per li nostri peccati, non ci disperiamo, ricorriamo a questa divina Madre, mettiamoci sotto il suo manto, ed ella ci salverà. Buona intenzione ci vuole di voler mutar vita: buona intenzione e confidenza grande in Maria, e saremo salvi. E perché? perché Maria è un'avvocata "potente", un'avvocata "pietosa", un'avvocata "che desidera di salvar tutti".

In primo luogo consideriamo che Maria è un'avvocata " potente ", che può tutto appresso il giudice a beneficio dei suoi devoti. Questo è un privilegio singolare, concedutole dallo stesso giudice che è suo Figlio: " Grande privilegio l'essere Maria potentissima presso suo Figlio. Dice Gio, Gersone che la B. Vergine niente chiede da Dio con volontà assoluta, che non la ottenga; e ch'ella come regina manda gli angeli ad illuminare, purgare e perfezionare i suoi servi. Perciò la Chiesa per infonderci confidenza verso questa grande avvocata, ce la fa invocare col nome di Vergine potente. E perché il patrocinio di Maria è così potente? perché Ella è Madre di Dio, dice S. Antonino. Le preghiere di Maria, essendo ella madre, hanno una certa ragion di comando presso Gesù Cristo: e perciò è impossibile che ella, quando prega, non sia esaudita.

Dice S. Giorgio Arcivescovo di Nicomedia che il Redentore, quasi per soddisfare all'obbligo che Egli ha a questa madre, per avergli dato l'essere umano, esaudisce tutte le sue domande. Quindi S. Teofilo Vescovo d'Alessandria lasciò scritto così; "II Figliuolo gradisce di essere pregato da sua Madre, perché vuole accordarle quanto gli domanda, per così ricompensare il favore da Lei ricevuto in avergli data la carne". Che perciò il martire S. Metodio esclamava; Rallegrati, rallegrati, o Maria, che hai la sorte di avere per debitore quel Figlio, a cui tutti noi siamo debitori, poiché quanto abbiamo, tutto è suo dono.

Quindi diceva Cosma Gerosolimitano che l'aiuto di Maria è onnipotente: Sì, è onnipotente, lo conferma Riccardo di S. Lorenzo, mentre è giusto che la Madre partecipi della potestà del figli; il Figlio dunque che è onnipotente ha fatto onnipotente la Madre. Il Figlio è onnipotente per natura, la Madre è onnipotente per grazia; viene a dire che Ella ottiene colle sue preghiere quanto domanda. E ciò appunto fu rivelato a S. Brigida. Un giorno questa santa intese che Gesù parlando con Maria le disse: "Madre mia, cercami quanto vuoi, sai che qualunque tua domanda non può non esser da me esaudita." E poi ne soggiunse la ragione. "Voi niente mi avete negato vivendo in terra, è ragione che io niente vi neghi ora che state meco in cielo".

In somma non vi è alcuno, quantunque scellerato, che Maria non possa salvarlo colla sua intercessione. O Madre di Dio, niente può resistere alla vostra potenza, giacché il vostro Creatore stima la gloria vostra come propria. Voi dunque tutto potete, le dice anche S. Pier Damiani, mentre potete salvare ancora i disperati.

PUNTO II

Consideriamo in secondo luogo che Maria è un'avvocata quanto potente, altrettanto "pietosa", che non sa negare il suo patrocinio ad ognuno che a Lei ricorre. Gli occhi del Signore, dice Davide, stanno rivolti sopra i giusti, ma questa Madre di misericordia (come dice Riccardo di S. Lorenzo) tiene gli occhi sopra i giusti, come sopra dei peccatori, acciocché o non cadano, o se mai sono caduti, colla sua intercessione ella li sollevi. Dice S. Bonaventura che guardando Maria gli pareva di guardare la stessa misericordia. Quindi ci esorta S. Bernardo a raccomandarci in tutti i nostri bisogni a questa potente avvocata con gran confidenza, poiché ella è tutta dolce e benigna con ognuno che a Lei si raccomanda: "Perché l'umana fragilità trepida ad avvicinarsi a Maria?

Niente di severo è in Lei, niente di terribile, ella è tutta dolce". Perciò Maria è chiamata uliva; "Come un ulivo maestoso nella pianura". Siccome dall'uliva non esce altro che olio, simbolo della pietà, così dalle mani di Maria non escono che grazie e misericordie, che ella dispensa a tutti coloro che si ricoverano sotto il suo patrocinio. Onde con ragione Dionisio Cartusiano la chiama l'avvocata di tutti i peccatori, che a Lei ricorrono.

Oh Dio, e qual pena avrà un cristiano che si dannerà, pensando che poteva in vita salvarsi con tanta facilità, ricorrendo a questa Madre di misericordia, e non lo ha fatto, e poi non sarà più a tempo di farlo! Disse la B. Vergine un giorno a S. Brigida: "Io sono chiamata la Madre della misericordia, e tale io sono, perché tale mi ha fatta la misericordia di Dio". Ed in verità chi ci ha data questa avvocata a difenderci, se non la misericordia di Dio, perché ci vuole salvi? Misero - disse - e misero in eterno sarà chi potendo in questa vita raccomandarsi a me, che sono così benigna e pietosa con tutti, infelice non ricorre e si danna.

Forse temiamo - dice S. Bonaventura - che cercando aiuto a Maria, ella ce lo neghi? No - dice il santo - no che non sa, ne ha saputo mai Maria lasciar di compatire e di aiutare qualunque miserabile che a lei è ricorso. Non sa, ne può farlo, perché ella ci è stata assegnata da Dio per regina e madre di misericordia: come regina di misericordia ella è tenuta ad aver cura dei miseri, giacché Voi dunque, o Madre di Dio, siete la regina della misericordia, dovete avere più cura di me, che fra tutti sono il peccatore più misero.

Come madre poi di misericordia deve attendere a liberar dalla morte i suoi figli infermi, dei quali la sola sua pietà ne la rende madre. Pertanto S. Basilio la chiama: pubblico ospedale. Gli ospedali pubblici sono fatti per gli infermi poveri, e chi è più povero, ha più ragione d'esservi accolto; e cosi, secondo S. Basilio, Maria deve accogliere con maggior pietà ed attenzione i peccatori più grandi, che a Lei ricorrono.

Ma non dubitiamo della pietà di Maria. Un giorno S. Brigida intese che il Salvatore diceva alla Madre: "Lucifero il superbo non si umilierà mai a far questo, ma se il misero si umiliasse a questa divina Madre, e la pregasse ad aiutarlo, Maria colla sua intercessione lo caccerebbe dall'inferno". Con ciò volle darci ad intendere Gesù Cristo ciò che Maria stessa poi disse alla santa che quando ricorre a Lei un peccatore, quantunque sia grande, ella non guarda i peccati che porta, ma l'intenzione con cui viene; che se viene con buona volontà d'emendarsi, ella l'accoglie e lo guarisce da tutte le piaghe che tiene.

Poveri peccatori perduti, non vi disperate, alzate gli occhi a Maria, e respirate confidando alla pietà di questa buona madre. Cerchiamo dunque - dice S. Bernardo - Questa grazia da noi perduta, ella l'ha ritrovata - dice Riccardo di S. Lorenzo - dunque a Lei dobbiamo portarci per ricuperarla. Quando S. Gabriele andò ad annunziare a Maria la divina maternità, tra le altre cose le disse: "Non temere Maria, perché hai trovato grazia". Ma se Maria non fu mai priva della grazia, anzi ne fu sempre piena, come poteva dirle che ella l'avesse ritrovata?

Risponde Ugon Cardinale che Maria non ritrovò la grazia per sé, perché ella sempre l'aveva goduta, ma per noi che l'abbiamo perduta: onde - dice Ugone - che dobbiamo a Lei andare e dirle: "Signora, la roba deve restituirsi a chi l'ha perduta; questa grazia da Voi ritrovata non è già vostra, perché Voi l'avete sempre posseduta; ella è nostra, noi l'abbiamo per nostra colpa perduta, e a noi dunque dovete renderla". "... Infatti non disdegno di medicare e sanare le sue piaghe; per questo vengo chiamata e sono veramente la madre della misericordia".

PUNTO III

Consideriamo in terzo luogo che Maria è un'avvocata così pietosa che non solo aiuta chi a Lei ricorre, ma ella stessa va cercando i miseri per difenderli e salvarli. II demonio va sempre in giro - dice S. Pietro - cercando chi divorare. Ma questa divina Madre - dice Bernardino da Bustis - va in giro cercando chi può salvare. Maria è madre di misericordia, perché la misericordia, che ha ella di noi, fa che ci compatisca e cerchi sempre di salvarci; come una madre che non può vedere i suoi figli in pericolo di perdersi, e lasciar di aiutarli. E chi mai - dice S. Germano - dopo Gesù Cristo, ha più cura della nostra salute, che Voi, o Madre dì misericordia? Aggiunge S. Bonaventura che Maria è così sollecita in soccorrere i miserabili, che sembra non avere maggior desiderio che questo.

Ella certamente ci soccorre, quando a Lei ricorriamo, e nessuno mai è da Lei scacciato. Ma ciò non basta al cuore pietoso di Maria - soggiunge Riccardo di S. Vittore - Ella previene le nostre suppliche, e s'impiega ad aiutarci prima che noi la preghiamo. In oltre dice lo stesso autore, che Maria è così piena di misericordia, che quando vede miserie, subito sovviene, e non sa vedere il bisogno di alcuno, e non soccorrerlo .Così ella faceva sin da che viveva in questa terra, come sappiamo dal fatto accaduto nelle nozze di Cana di Galilea, allorché mancando il vino ella non aspettò di esser pregata, ma compatendo l'afflizione e il rossore di quegli sposi, cercò al Figlio che l'avesse consolati, dicendo: "Non hanno più vino"; e già ottenne che il Figlio con un miracolo cambiasse l'acqua in vino. Or se - dice S. Bonaventura - era così grande la pietà di Maria verso gli afflitti, mentre ancora stava in questo mondo, molto più grande certamente è la sua pietà, con cui ci soccorre, ora che sta in cielo, donde meglio vede le nostre miserie e più ci compatisce. E soggiunge il Novarino che se Maria ancorché non pregata si dimostrò così pronta a soccorrere, quanto sarà ella più attenta a consolar chi la prega?

Ah, non lasciamo mai di ricorrere in tutti i nostri bisogni a questa divina Madre, la quale si fa trovare sempre pronta ad aiutare chi la prega. E soggiunge Bernardino da Bustis che più desidera ella di far grazie a noi, che noi non desideriamo di riceverle da Lei. E perciò dice che quando a Lei ricorreremo, la troveremo sempre colle mani piene di grazie e di misericordie. È tanto il desiderio - dice S. Bonaventura - che ha Maria di farci bene e di vederci salvi, che ella si chiama offesa non solo da chi le fa qualche ingiuria positiva, ma anche da coloro che non le cercano. Ed all'incontro afferma il santo che chi ricorre a Maria (s'intende sempre con volontà di emendarsi) egli è già salvo; onde la chiama: "Salute di chi v'invoca". Ricorriamo dunque sempre a questa divina Madre, e diciamole sempre ciò che questo santo le diceva: "O Signora, o Madre di Dio Maria, no che non mi dannerò, avendo posto in Voi le mie speranze".