Madre di Misericordia


Le glorie di Maria

Monastero San Alfonso Maria de Liguori
Scrittore e Vescovo. Si è occupato della riforma morale spirituale del popolo. Fu autore di molte opere teologiche, morali, ascetiche e liturgiche, tra le quali spicca la teologia morale che influenzò la dottrrina della Chiesa cattolica. Tra le opere spiccano:
  • Le Glorie di Maria. Trattato mariologico
  • Le visite al SS Sacramento e a Maria Santissima. Raccolta meditazioni.
  • Le novene per tutto l'anno. Preghere e riflessioni.
  • Il grande mezzo della preghiera.

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Madre di Misericordia

Poiché la potente Vergine Maria fu innalzata a Madre del Re dei Re, giustamente la Santa Chiesa la onora e vuole che sia onorata da tutti col titolo glorioso di Regina.
"Se il Figlio è Re - dice Sant'Atanasio - giustamente la Madre deve essere considerata e chiamata Regina". San Bernardino da Siena soggiunge: "Maria meritò di essere proclamata Regina del mondo e di tutte le creature fin dall'istante in cui acconsentì di diventare Madre del Verbo Eterno".'

Sant'Amoldo abate aggiunge: "Se il corpo di Maria non fu separato da quello di Gesù, com'è possibile che la Madre venga separata dal Regno del Figlio?".

Si può dunque dichiarare che la gloria del Regno non solo è comune tra la Madre e il Figlio, ma è anche la stessa. Se Gesù è Re dell'universo, anche Maria ne è la Regina. "Costituita Regina, con pieno diritto possiede il Regno del Figlio" "Ne deriva che - come afferma San Bernardino da Siena - le creature che obbediscono a Dio devono ugualmente sottomettersi a Maria. Infatti gli Angeli, gli uomini e tutte le cose che sono in Cielo e sulla terra, essendo soggette alla sovranità di Dio, sono anche soggette all'autorità della Vergine".

L'abate Guerrico, rivolgendosi alla Madre Divina, cosi parla: "Prosegui, dunque, o Maria, continua sicura a dominare, disponi pure come vuoi dei beni di Tuo Figlio, perché essendo Madre e Sposa del Re del mondo, sei Tu che regni e domini come Regina sopra tutte le creature".

Maria dunque è Regina, ma ognuno sappia per consolazione, che è una regina dolce, clemente, propensa al bene di noi miserabili. Per questo la Santa Chiesa vuole che con questa preghiera La chiamiamo: Regina di Misericordia.

"La magnificenza dei re e delle regine consiste nel sollevare i miserabili" dice Seneca. Dunque, mentre i tiranni nel regnare hanno per fine il proprio interesse, i re devono avere per scopo il bene dei sudditi. Nella cerimonia di consacrazione dei re, infatti si ungono le loro teste con olio che è simbolo di misericordia, per indicare che durante il loro regno essi devono soprattutto preoccuparsi di beneficare ed aiutare il loro popolo. I re, dunque, devono impegnarsi principalmente nelle opere di misericordia, ma non in modo tale da dimenticare di essere giusti nei riguardi dei colpevoli, quando ciò è necessario.

Non è così Maria che, pur essendo Regina, non è Regina di giustizia intenta al castigo dei malvagi, ma Regina di Misericordia, sollecita solo alla pietà e al perdono dei peccatori. Per questo la Chiesa vuole che La chiamiamo: Regina di Misericordia.
Il grande cancelliere di Parigi Giovanni Gersone, dopo aver considerato le parole di Davide: ".Una parola ha detto Dio, due ne ho udite: il potere appartiene a Dio, tua Signore è la grazia", dice che il Regno di Dio consiste nella giustizia e nella misericordia e il Signore lo ha diviso: il Regno di giustizia lo ha riservato a Sé, il Regno di misericordia invece lo ha ceduto a Maria, ordinando che tutte le misericordie dispensate agli uomini passino per le mani di Maria e che vengano elargite secondo l'arbitrio della Vergine. Lo conferma San Tommaso nella prefazione alle Epistole canoniche, dicendo: "Quando la Madonna concepì e partorì il Verbo Divino, ottenne la metà del Regno di Dio, diventando Lei Regina di Misericordia e Gesù Cristo Re di giustizia"

L'Eterno Padre costituì Gesù Cristo Re di giustizia e perciò lo fece Giudice universale del mondo. Per questo il Profeta cantò: "Dio dà al Re il tuo giudizio, al Figlio del Re la tua giustizia". Qui riprende un colto interprete dicendo: "Signore, hai dato a Tuo Figlio la giustizia, perché hai concesso la Tua Misericordia alla Madre del Re".8 San Bonaventura rovescia il passo di Davide affermando: "Dio, dà al Re il Tuo giudizio ed a sua Madre la tua Misericordia". Allo stesso modo l'arcivescovo di Praga, Ernesto, dice che l'Eterno Padre ha dato al Figlio il compito di giudicare e punire, alla Madre l'incarico di compatire ed aiutare i miserabili.

Come potrà Dio non esaudire Maria, visto che l'ama immensamente, nel momento in cui Lei Lo prega per i miseri peccatori che le si raccomandano e Gli dice: "Mio Re e Dio, se ho trovato grazia davanti a Te - ma la Divina Madre sa bene di essere stata la benedetta, la beata, la sola fra tutti gli uomini a trovare la grazia perduta dagli uomini; sa bene di essere la diletta del Suo Signore, amata più di tutti i Santi e gli Angeli insieme - donami, Signore, questi peccatori per i quali ti supplico".

È possibile che Dio non la esaudisca? Chi non conosce quale forza hanno le preghiere di Maria davanti a Dio? "E sulla sua lingua c'è dottrina di bontà". Ogni Sua preghiera diventa come una legge stabilita dal Signore: che si usi misericordia a tutti coloro per i quali Maria intercede.

Chiede San Bernardo: "Perché la Chiesa chiama Maria Regina di Misericordia?". E risponde: "Perché noi crediamo che Ella apre l'abisso della Misericordia di Dio a chi vuole, quando vuole e come vuole. Così non vi è peccatore, per quanto sia enorme la quantità dei suoi peccati, che si perda se Maria lo protegge".

Abbiamo ragione di temere che Maria rifiuti d'implorare grazie per qualche peccatore, perché lo vede troppo carico di peccati? O forse ci spaventiamo davanti alla Maestà e alla Santità di questa grande Regina? "No - dice San Gregorio - quanto Lei è più alta e più Santa, tanto più è dolce e pietosa con i peccatori che vogliono convertirsi e La invocano". I Re e le regine che ostentano grande solennità incutono terrore, tanto che i loro sudditi temono di andare alla loro presenza. Ma - dice San Bernardo - che timore possono avere i miserabili di ricorrere alla Regina di Misericordia che non si manifesta terribile o austera a chi La prega, anzi si dimostra tutta dolcezza e cortesia?.

La nostra Regina non può mentire e può ottenere ciò che vuole per i suoi devoti. Assicura L. Blosio: "Ha un Cuore così buono e pietoso, che è felice di accontentare chiunque la prega". Ma come potresti, o Maria - le dice San Bernardo - rifiutare di soccorrere i miserabili, visto che sei la Regina della Misericordia? Chi sono i sudditi della Misericordia se non i bisognosi? Tu sei la Regina di Misericordia ed io il peccatore più misero di tutti. Dunque se io sono il più grande dei tuoi sudditi, devi aver più cura di me rispetto a tutti gli altri. Abbi dunque pietà di noi e pensa a salvarci.

Non ci dire, o Vergine Santa - sembra soggiungerle Gregorio di Nicomedia - che non puoi aiutarci per la moltitudine dei nostri peccati, poiché hai una tale potenza e pietà, che nessun numero di colpe potrà mai superarle. Niente resiste alla tua potenza perché il tuo e nostro comune Creatore, onorando Te che gli sei Madre, considera come sua, la tua gloria. Il Figlio esultando in Te, soddisfa le tue richieste quasi assolvendo un debito".

Questo significa che, sebbene Maria abbia un obbligo infinito nei confronti del Figlio per averla predestinata a diventare sua Madre, non si può negare comunque che anche il Figlio sia obbligato verso la Madre per avergli dato la vita come uomo.
Perciò Gesù, quasi per riconoscenza a Maria, godendo della sua gloria, la onora in modo speciale ed esaudisce sempre tutte le sue preghiere.

La nostra fiducia in Maria dunque, deve essere molto grande, sapendo quanto Lei è potente in Dio. Per coloro che la pregano è ricca e piena di Misericordia a tal punto che non vi è vivente che non sia partecipe della sua pietà e dei suoi favori.
Così rivelò la stessa Beata Vergine a Santa Brigida: "Io son la Regina del Cielo e la Madre di Misericordia: sono la gioia dei giusti e la porta per introdurre i peccatori al cospetto di Dio. Non vi è sulla terra peccatore che sia esecrato a tal punto da essere privato della Mia Misericordia, poiché ciascuno, se non ricevesse altro con il mio intervento, otterrebbe almeno la grazia di essere meno tentato dai demoni di quello che altrimenti sarebbe.

Nessuno poi, purché non sia già stato maledetto - e qui s'intende il finale ed irrevocabile giudizio che ricevono i dannati - viene respinto da Dio a tal punto che, se mi chiama in aiuto, non ritorni a Lui e non goda della sua Misericordia". "Io sono chiamata da lutti Madre di Misericordia ed effettivamente la Misericordia di Dio Mi ha creata tanto clemente verso gli uomini. Sono così pietosa con tutti e tanto desidero aiutare i peccatori che sarà misero ed infelice per sempre nell'altra vita chi in questa, potendo ricorrere a Me, è così sventurato che non Mi invoca e si danna".

Ricorriamo dunque, sempre, ai piedi della nostra dolcissima Regina, se vogliamo salvarci con certezza. Se ci spaventa e ci sconforta la vista dei nostri peccati, pensiamo che Maria è stata fatta Regina di Misericordia proprio per salvare con la sua protezione i peccatori più grandi e più disperati che le si raccomandano. Questi devono essere la sua corona in Cielo, secondo ciò che le disse il suo Sposo Divino: "Vieni con me dal Libano, o mia Sposa, vieni dal Libano, vieni! Sarai incoronata ... dalle tane dei leoni, dai monti dei leopardi".

Chi sono questi covi di fiere e mostri, se non i miseri peccatori, le cui anime diventano come tane di peccati, mostri orribili, i più deformi che si possano trovare? Soggiunge l'abate Roberto: "O potente Regina Maria, in Paradiso sarai incoronata proprio di questi miserabili peccatori che sono stati salvati per tua intercessione. La loro salvezza sarà la tua corona, diadema ben meritato e degno della Regina di Misericordia".
Tratto da: le Glorie di Maria