Annunciazione
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L'Icona del mese
Annunciazione del Signore
A gran voce e
apertamente io proclamo e dico: «Ecco la buona notizia, ecco la
buona notizia, ecco la buona notizia». È la buona notizia del nostro
Salvatore; è la buona notizia del Dio incarnato per noi; è la buona
notizia della sua divina venuta tra noi; è la buona notizia del Dio
che ha assunto da noi la natura umana; è la buona notizia del
concepimento di Dio avvenuto senza seme; è la buona notizia del Dio
che è stato portato in un seno verginale; è la buona notizia del Dio
unito alla carne senza alcuna sua mutazione; è la buona notizia di
colui per la cui virtù noi, ormai prostrati siamo risollevati, siamo
deificati e diveniamo dèi secondo la grazia. Ormai non temiamo più la
rovina; non siamo più atterriti dai mali; non temiamo più la morte;
non abbiamo più orrore della malvagità del diavolo; non temiamo più le
sue occulte insidie; non ci lasciamo terrorizzare dalla sua manifesta
tirannia. Al contrario, tutti sembriamo come dèi, tutti siamo trovati
simili a Dio, tutti facenti parte del coro celeste, tutti siamo visti
come cittadini della città del cielo, Gerusalemme.
Sofronio di Gerusalemme (†638)
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le icone precedenti
Simbologia
mariana
Piero De Martini
Maria Sede della
Sapienza
Il tema della Sapienza
affrontato presso i popoli antichi, per
arrivare a Maria intesa dai cristiani come sede della Sapienza.
E ancora un'interessante
appendice: Psicologia e devozione mariana.
Galleria d'arte
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In Sicilia, il monaco Epifanio un giorno
scoprì un dono del Signore: sapeva dipingere bellissime icone. Non si dette
più pace: voleva ritrarre il volto del Cristo. Ma dove trovare un modello
adatto che esprimesse insieme sofferenza e gioia, morte e risurrezione,
divinità ed umanità? Epifanio si mise in viaggio; scrutò ogni volto ma
nulla. Una sera si addormentò ripetendo le parole del Salmo: "Il tuo volto
Signore io cerco. Non nascondermi il tuo volto" (sal 27,8). Fece un sogno:
un angelo lo riportava dalle persone incontrate e gli indicava un
particolare che rendeva quel volto simile al volto del Cristo: la gioia di
una giovane, l'innocenza di un bambino, la forza di un contadino, la
sofferenza di un malato, la bontà di una madre...Epifanio tornò al suo
convento e si mise al lavoro. Dopo un anno l'icona era pronta e la presentò
all'abate, che rimase attonito: era meravigliosa. Volle sapere di quale
modello si fosse servito. Il monaco rispose:"Non cercare il Cristo nel volto
di un solo uomo, ma cerca in ogni uomo un frammento del volto di
Cristo".
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