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La preghiera delle ore tre

 
   
 

A GESÙ CROCIFISSO

 

Signore Gesù, ci raccogliamo

con Maria tua Madre

e il discepolo che amavi,

ai piedi della croce

per chiederti perdono dei nostri peccati

che sono la causa della tua morte.

Ti ringraziamo

di aver pensato a noi

nell'Ora suprema della salvezza

e di averci affidati come figli

alle sollecitudini materne di Maria.

Vergine Santa,

mostrati nostra Madre

col renderci docili

all'azione dello Spirito Santo.

San Giovanni, ottieni anche a noi

la grazia di accogliere Maria nella nostra vita

e di assisterLa con amore filiale

nella sua missione. Amen.

Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo siano dappertutto glorificati per mezzo dell'Immacolata Vergine Maria. 

 

 


  UNA PREGHIERA, UNA IMMAGINE

             L' ICONA MARIANISTA: "LA PREGHIERA DELLE ORE TRE"

L'icona biblica della Crocifissione, fondata su una robusta teologia, riproduce tutti gli aspetti importanti messi in evidenza da San Giovanni (XIX, 25-27) relativamente alla scena del Calvario.
Questa icona  abbinata ad una  preghiera detta  delle "Ore Tre" è entrata a far parte del patrimonio spirituale della Famiglia Marianista, religiosi e laici, donne e uomini. Questo tesoro fu trasmesso loro come preziosa eredità di famiglia dal loro fondatore per favorire  una identità collettiva che, col passare degli anni, si arricchisse e venisse tramandata alle generazioni successive.

L'origine e la storia
Questo titolo piuttosto strano -Preghiera delle Tre- rappresenta qualcosa di importante e significativo nella storia; ci riporta al momento dei disordini e dei tumulti della Francia rivoluzionaria.
La cosa è cominciata con il richiamo all'appuntamento quotidiano di persone devote. I membri dell'Associazione in onore del Sacro Cuore di Bordeaux si impegnavano a unirsi nella preghiera e nella penitenza per la conversione dei peccatori. Ma erano tempi torbidi per la Francia e per Bordeaux, tanto che diversi membri dell'Associazione -sacerdoti e laici- erano dispersi e chiusi in prigione.
Si decise pertanto che ogni giorno alle cinque del pomeriggio tutti i soci -ovunque si trovassero- si dovessero inginocchiare e lodare Dio. Questa devozione al quotidiano incontro spirituale, divenne sorgente di forza e di solidarietà per tutti i membri. Nello stesso periodo alcuni movimenti laici conosciuti e seguiti dal p. Chaminade(per conoscere la vita clicca) erano soliti riunirsi in preghiera alle tre del pomeriggio, (Adorazione delle ore tre) in particolare la  giovane Adele De Trenquelleon  riunendo le giovani in associazione inseriva tra le regole da osservare un appuntamento spirituale alle ore  tre al Calvario in unione col Cristo morto e risorto. Questa pratica devozionale si faceva in silenzio senza interrompere le proprie occupazioni .
Dai vari appuntamenti e pie devozioni verso il 1841  si passò ad un appuntamento dalle modalità ben precise: al suono della campana, tutti i giorni alle ore tre, i religiosi si trasportavano col pensiero in compagnia di Maria e col discepolo prediletto, S. Giovanni, ai piedi della Croce per assistere al grande sacrificio dell'uomo-Dio. Alcuni anni dopo si arrivò alla formulazione scritta attuale. Sotto questa forma l'icona della Preghiera delle Tre ci invita esplicitamente all'incontro col Cristo sofferente col Cristo presente nella società e col Cristo trionfante.


Valore pedagogico.
1 ) La "Preghiera delle Tre", ha tutti i vantaggi di ciò che è visibile e portatile, proprio come l'immagine sacra chiamata icona. (Sulle icone cfr. L'Angolo della Bellezza) Lo spirito umano ha bisogno dì simboli. Abbiamo bisogno di immagini, di gesti, di segni e di parole che riassumano ciò che noi siamo. La Preghiera delle Tre  dice ciò che è la nostra identità spirituale. Tuttavia un simbolo della nostra identità spirituale non basta a dare vita. Simboli autentici nascono dal cuore. Essi prendono forma nella immaginazione, prima di diventare espressione verbale o visiva. La visione contenuta nella Preghiera  è nata nel cuore dei Fondatori della Società di Maria. Impressa nelle nostre anime, la visione dei Fondatori alimenta la vita tanto da diventare e restare visiva e portatile.

2) La "Preghiera delle Tre" è una preghiera "fisica". Non è solo basata su di una formula concisa e ricca di significato, ma è anche una preghiera orientata a delle persone. Essa riguarda un insieme di persone specifiche.
Prima di tutto è rivolta a Gesù in Croce, ed è recitata- da persone mosse dagli stessi sentimenti. Tuttavia, riuniti in spirito sul Calvario i membri della Famiglia di Maria si rivolgono alla Vergine Madre di Gesù e al Discepolo prediletto.
La conclusione della Preghiera delle Tre allarga tale incontro spirituale alla comunione con le tre Persone della Trinità. Siccome si vuole commemorare il  momento culminante della nostra redenzione, la preghiera è fissata per le ore tre del pomeriggio, considerata l'Ora di Gesù per eccellenza.
Altre caratteristiche "fisiche" della Preghiera delle Tre, possono variare: ci si può mettere in ginocchio il venerdì o stare in piedi gli altri giorni... ritirarsi nella contemplazione personale silenziosa o partecipare alla  recita collettiva.

3) La "Preghiera delle Tre" fin dalle origini ha rappresentato il quotidiano incontro spirituale dei membri della Congregazione sparsi in vari luoghi della città, e anche oggi è considerata un appuntamento spirituale di tutti i Marianisti, per esprimere in quella "Ora" suprema la loro comunione con Maria e col Discepolo prediletto raccolti strettamente ai piedi della Croce di Gesù.
Inoltre tale unione viene estesa a tutti i membri della Famiglia Marianista sparsi nel mondo intero. La preghiera delle tre rafforza la solidarietà di coloro  che condividono il senso dell'Ora di Gesù e dell'Ora della Donna, il valore della glorificazione di Gesù Cristo, e che si impegnano in una continua missione al servizio di Maria Madre della Chiesa.
La Preghiera delle Tre parla agli apostoli e alle persone spirituali, ai prammatici e agli intellettuali. Essa produce solidarietà  fra coloro che  hanno sempre fretta e quelli che prendono tempo, tra quelli che parlano italiano e quelli che parlano titumbuka (Malawi).

4) La Preghiera delle Tre cambia qualcosa nel nostro ritmo quotidiano e aiuta a educare la nostra sensibilità religiosa. È una preghiera coraggiosa, poiché non è né direttamente legata all'insieme della struttura della vita marianista di preghiera, né fa parte integrale del nostro orario di lavoro. Essa afferma in modo pratico e attivo la memoria vivente di ciò che costituisce il singolo evento più importante della storia umana, l'evento del Calvario.
In un mondo secolarizzato, e tra occupazioni mondane, la Preghiera delle Tre testimonia la presenza e la differenza critica di una realtà spirituale insita nella vita umana.
La pausa di preghiera alle Ore Tre rappresenta una interruzione del solito lavoro, e lancia un raggio di luce critica sul valore di quanto stiamo facendo.
I membri della Famiglia di Maria, sono invitati a essere audaci e prudenti. In questa Preghiera infatti diciamo: "Vergine Santa, prendici sotto la tua speciale protezione". Non è forse prudenza questa? Essere sotto la protezione di Maria che ha custodito ogni cosa nel cuore senza perdere nulla, meditando ogni cosa con sentimenti di preghiera e  di discernimento?
La Preghiera si conclude invocando lo Spirito Santo al quale dobbiamo restare aperti; lo Spirito che è la ragione ultima e la sorgente dell' audacia apostolica.


Significato spirituale
La icona della "Preghiera delle Tre" sotto certi aspetti ha l'incoraggiante richiamo di un viso familiare o di un libro che ci è caro. Essa è il prodotto di una vera spiritualità vissuta. Il suo spirito è cresciuto nello animo di tutti quelli che  si sono sforzati di capire e di viverne il messaggio in tempi e luoghi diversi. Volti e libri sono destinati ad invecchiare e a logorarsi, non così le icone che rispecchiano uno spirito vivente. Nello stesso modo  una vera spiritualità piena di vita, si arricchisce e si sublima ad ogni singolo sforzo fatto per segnare la sua impronta nel tessuto della vita.


a) Nell'episodio del Calvario, Maria e il Discepolo prediletto, significano entrambi la Chiesa, cioè il nucleo originario. Maria è l'immagine della Madre-Chiesa; Giovanni rappresenta lo stato di discepolo cristiano. Insieme personificano l'impegno fedele, amoroso e perseverante della Chiesa. Entrambi insegnano l'autentica sensibilità della Chiesa che a volte appare molto umana, quasi sconfitta. si trova nel doloroso bisogno di raggiungere tutti gli amici possibili, dovendo dipendere dal cuore e dalle mani generose dei fedeli. Con l'invito a entrare in compagnia di Maria e di Giovanni, la Famiglia di  Maria è chiamata ad essere una salutare cellula della Chiesa per portare la vita. Ciascun membro riceve la grazia di una sensibilità mariana piena di passione e compassione per le numerose necessità e richieste della madre Chiesa.


b) La caratteristica della spiritualità marianista è profondamente mariana, e così, naturalmente, la Preghiera delle Tre ci presenta tutta la gamma dei temi mariani.
Maria è presentata come la Madre di Gesù e nello stesso tempo come madre nostra dataci da Gesù stesso agonizzante sulla Croce. Maria è descritta come la Donna forte -la Vergine santa- e la Signora del manto, di cui cerchiamo la protezione nel bisogno. Ella è Signora e Sorella che apre i nostri cuori e le nostre menti all'azione dello Spirito Santo. Sempre fertile madre, ella forma allo Spirito di suo Figlio, coloro che in lei hanno fiducia. Come la introduciamo nella nostra vita, ella diviene parte di noi stessi. Chiamati ad un'alleanza con lei, per mezzo della quale sarà glorificata in ogni luogo la santa Trinità noi assistiamo Maria nella sua missione di Donna inviata da suo Figlio.

c) Lo stato di discepolo è cosa decisamente mariana, però ha un ben definito tocco giovanneo. Il discepolo prediletto ha ricevuto l'incarico di accogliere Maria nella sua casa. Ma ancor più importante è il fatto che egli l'accolse nella sua vita e fece di lei il più profondo ricordo di suo Figlio. Il cuore di Giovanni divenne pieno del coraggio e della fede di lei. Egli condivise le sofferenze e le amabili certezze di lei. Egli adottò il suo senso della missione ed il suo totale impegno per l'opera e lo spirito di Gesù, suo  amico e maestro spirituale. Così la preghiera delle tre diventa una potente lezione per acquistare lo spirito del discepolo di Cristo. Tale spirito trae origine dall'amore di Cristo crocifisso e prende forma e senso dai pressanti inviti a introdurre Maria nella nostra vita. La vita di discepolo fiorisce grazie all'attenta e creativa compagnia di Maria, Madre e donna. La figura del Discepolo prediletto ricorda sempre che la Chiesa di Gesù Cristo non riconosce membri e partigiani, ma solo discepoli, figli e amici.


d) Nella "Preghiera delle Tre" facciamo memoria dell'Ora della salvezza e testimoniamo che Gesù ha redento il mondo. Riuniti ai piedi della Croce con Maria e Giovanni, esprimiamo solidarietà con gli uomini del nostro tempo; condividiamo le loro sofferenze e le loro angosce; protestiamo contro il male e le ingiustizie; condividiamo gioie e speranze; promettiamo di partecipare alle sofferenze di Gesù; nel nome di Gesù ci impegniamo a migliorare i rapporti umani promuovendo opere di riconciliazione e di ripristino della pace.
La spiritualità della "Preghiera delle Tre" è l'espressione della nostra riconciliazione con Dio; così pure deve essere l'espressione della nostra riconciliazione con la creazione, cioè con la gente e la natura.


e) La dossologia del P. Chaminade posta a conclusione della Preghiera delle Tre, mette in risalto Gesù trionfante e le più profonde verità relative a noi stessi e al nostro destino. Nello stesso tempo è un richiamo trinitario e antropologico. Questo Dio trinitario è il modello ultimo di una unione d'amore, e conseguentemente, una fortezza inespugnabile contro la morte e contro il peccato.
Dio-Amore, altro nome per la Trinità, è principio e fine dell'evento descritto nella "Preghiera delle Tre". Meditando il dramma della Crocifissione scopriamo le autentiche radici della grazia dataci gratuitamente con la fede, la speranza e la carità.
Il Dio dell'amore incarnato -Padre, Figlio e Spirito Santo- è il solo capace di garantire sicurezza e valore di fronte al dubbio, alla disperazione e alla morte. Solo così noi comprenderemo che le sofferenze di Cristo e del Cristo "sociale", sono radicate nel Cristo trionfante, proprio come la vittoria sulla morte può avere le radici solo nell'amore.


f) Tuttavia, la conclusione della "Preghiera delle re" non parla solo del trionfo ultimo di Cristo, ma accenna anche al possibile profondo ricordo di quello che siamo in quanto esseri umani.
Tali memorie non possono misurarsi con precisi archetipi collettivi o con ponderose teorie antropologiche; esse sono ben più che fastidiosi dubbi, questioni aperte o vaga nostalgia di paradiso perduto.
E' contro questa situazione che noi diciamo:
Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo
siano dappertutto glorificati per l' Immacolata Vergine Maria,

C'è solo un modello della umanità originale, una sola risposta alla ricerca dell'identità della primitiva umanità.
Maria è la personificazione vivente del concepimento immacolato della realtà umana. Essa è l'Archetipo e il  modello: archetipo di quello che noi non siamo mai stati e modello di ciò che mai saremo.
Questa però non è una ragione sufficiente per la rabbia e la disperazione. In Maria le nostre memorie più profonde riguardo a noi stessi sono ricche di verità e bellezza: la verità dell'amore di Dio per noi e la bellezza della nostra rigenerazione in lui. Nella sua immacolata umanità, tutta l'umanità glorifica il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.


Conclusione. L'icona Marianista della "Preghiera delle Tre" riunisce le profonde memorie di ciò che costituisce la risposta cristiana alla umana ricerca del senso della vita. Essa commisura la solidarietà umana col Cristo sofferente, quale immagine speculare della nostra condizione; celebra la liberazione dell'uomo fatta dal Cristo "sociale" memore sempre del carattere incarnato dell'amore di Dio per i suoi figli.
Infine essa proclama la trasformazione dell'umanità in Cristo trionfante che è l'alfa e l'omega della nuova umanità e della nuova creazione,
( P.Johann ROTEN S.M., trad. di Pietro Monti S.M. sintesi e adattamento ad uso dei frequentatori del sito)
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