Asa Nisi Masa

Webzine di Cinematik

 

Il quiz

Da quale film sono tratte le seguenti parole?

Lo sai qual è il brutto della vita?
Che non c'è la musica, nelle scene di pericolo!!

 

 

Invia la risposta ad gongolante@libero.it

I link 

Il critico della Cristian production
commenti sui film presenti e passati del cinema virtuale

Magia Prodution dice
 Opinioni, sempre e solo personali, sui films attualmente in programmazione al cinema virtuale

Film degli ultimi due anni
Il produttore e attore Riccardo Caria ci dice la sua su alcuni film degli ultimi 2 anni.

Hanno collaborato a questo numero:

Norman Bates
Il critico
Mister Hyde
Silver Surfer
Merlino

Sito creato da
Doomsday Agency

N. visitatori

Versione 2001.2.4

Editoriale  +

Introduzione di Norman Bates   
Le novità del cinema +
Recensione dei nuovi film del cinema virtuale
La top 6 dei film in sviluppo +
Gli arguti giudizi del critico
L'esame del critico +
Ogni settimana si esamina un film del cinema punto per punto 
Cronache nella nebbia +
Silver Surfer racconta le sue impressioni sui nuovi film in sviluppo
Le interviste di Mister Hyde  +
Brevi interviste ai produttori di Cinematik
TV: il cult della settimana  +
Un film imperdibile trasmesso questa settimana sul piccolo schermo

Asa Nisi Masa versione 2001.2.4

Editoriale

Quarto ed ultimo numero di febbraio di Asa Nisi Masa, la prima ed unica webzine di Cinematik, il primo gioco di cinema virtuale italiano.

Questa settimana sotto la luce dei riflettori c'e' la Cassius feelin' for you, dominatrice del box office della scorsa settimana e protagonista dell'intervista di Mister Hyde nonché dell'esame del Critico.

Ancora una volta il quiz è stato indovinato dopo solo una settimana, ed ancora una volta è stato quel mago di Merlino ad azzeccare per primo (ed unico) la soluzione. Vista l'irrisoria facilità delle risposte, questa settimana parte una nuova caccia alla citazione molto più difficile, vedremo se qualcuno riuscirà a risolverla.

Nella colonnina laterale sinistra c'è un nuovo spazio dedicato ad alcune pagine web particolarmente interessanti, che parlano del mondo del cinema e di Cinematik in particolare. I link inizialmente inseriti sono quelli a due pagine di critica dei film del cinema virtuale (all'interno delle home page degli studi di produzione MAGIA production e Cristian production) e una pagina in cui il "produttore della settimana" Riccardo Caria ci racconta le sue impressioni su alcuni film degli ultimi due anni.

Per quel che concerne il sondaggio, finisce incredibilmente pari il ballottaggio tra Jennifer Lopez e Catherine Zeta-Jones che ottengono quattro voti a testa. Due sono i votanti indifferenti (come mai? Appartenenti al gentil sesso a loro volta? Oppure fedeli all'italico motto "basta che respiri?" ^_^).
Il sondaggio di questa settimana riguarda il regolamento di Cinematik ed una variazione ad esso che è da qualche tempo nell'aria. Per chi non lo sapesse si sta valutando se dare più peso ai voti dei partecipanti attivi al gioco rispetto a chi non "produce" film ma li guarda solamente. Lo scopo di questa eventuale correzione di rotta è quella di dare meno peso specifico alle votazioni di "amici" ed aumentare quello dei veri partecipanti.

Chiudo dando il benvenuto a Merlino che da questo numero inizia a partecipare attivamente alla realizzazione settimanale di Asa Nisi Masa curando la rubrica "TV: un cult alla settimana". Invito chi ancora non partecipa a dare una mano affinché questa webzine continui spedita il suo cammino: solo la collaborazione di molte persone può garantirlo. Unitevi a noi, date retta allo zio Sam! 

Norman Bates

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Le novità del cinema

Il cacciatore e la preda

Regia: Kevin Reynolds

Interpreti: Denzel Washington, Robert Duvall, Peter Stormare, James Marshall, Kris Kristofferson.

Regista discontinuo e poco prolifico, Kevin Reynolds torna con questo film al genere bellico, cui già aveva donato un piccolo capolavoro con Belva di guerra (The Beast, 1988). Re-make di un film del 1964 ambientato in piena paranoia da guerra fredda, questo Il cacciatore e la preda dimostra nella sceneggiatura il suo difetto principale: infatti, invece di attualizzare la vicenda trasferendola magari nello scenario dei conflitti post-Unione Sovietica e modernizzando mezzi ed armamenti, si è scelta la strada del rifacimento “alla lettera”, un po’ come ha fatto Van Sant col pur interessante re-make di Psycho. Il risultato appare fatalmente datato e la vicenda stessa, in sé appassionante, perde di interesse essendo calata in un contesto storico-politico che oggi non esiste più, senza riuscire quindi a coinvolgere lo spettatore come probabilmente aveva fatto il film del ’64, un periodo di delicati equilibri in cui realmente lo spettro di una possibile guerra imminente aleggiava sul mondo. Inoltre il film appare frammentario, risultando più un collage di varie scene, alcune molto coinvolgenti e ben realizzate, piuttosto che una storia unitaria, a riprova della non ancora raggiunta maturità del giovane sceneggiatore, che se saprà fare tesoro delle critiche crediamo potrà fare in futuro grandi cose. Immerso (è il caso di dire) nella consueta e un po’ logora cornice di sonar, corridoi angusti, paratie stagne eccetera, il cast se la cava egregiamente, con Robert Duvall alle prese con un personaggio che sembra scritto su misura per lui e Denzel Washington che si dimostra sempre di più il legittimo erede del grande Sidney Poitier. Il cantante/attore Kris Kristofferson, di provenienza country, appare un po’ impacciato negli spazi angusti di un sommergibile e nei panni di improbabile tedesco, risolvendo il personaggio con la sua maschera da “vero-duro-tutto-rughe” mentre si conferma attore di gran classe Peter Stormare. Peccato per alcuni ruoli secondari che avrebbero meritato attori di maggiore spessore.

Lacrime nella pioggia

Regia: Maurizio Giannini

Interpreti: Maurizio Giannini, Catherine Keener

Allora la “vaca loca” ha un cuore… Inaspettata opera seconda del regista del più demenziale ed improbabile film degli ultimi anni (Livin’la vaca loca) questo Lacrime nella pioggia, liberamente ispirato ad un racconto dello scrittore giapponese Yukio Mishima, è un lavoro del tutto particolare. “Piccolo” film (a partire dalla esigua durata) con tre interpreti: Lui, Lei e soprattutto la pioggia, elemento atmosferico che assurge a vero e proprio personaggio permeando la pellicola di un’atmosfera autunnale malinconica e decadente, col suo incessante scrosciare e battere su ombrelli e marciapiedi, vera colonna sonora dell’intero film. Dunque film d’atmosfera, innanzitutto, decisamente estraneo a qualunque legge di mercato, dove per una volta quello che conta non sono la trama, i colpi di scena, i personaggi, le battute, ma le immagini e lo sforzo di creare qualcosa che si avvicini più alla poesia che al cinema. Purtroppo questo è anche il limite del film, questa voglia di dire in ogni inquadratura qualcosa di poetico e profondo alla fin fine nuoce alla fruizione dei dialoghi – o meglio dei monologhi – che appaiono un po’ forzati e decisamente poco realistici. Un errore in cui è facile incappare è pensare ad un film come ad un romanzo, mentre invece sono due linguaggi decisamente diversi: la frase che in un romanzo è bellissima e perfetta, trasportata pari pari sul grande schermo appare artificiosa, finta, innaturale. E non basta lo sforzo interpretativo di Maurizio Giannini - in pratica unico personaggio dotato di battute, essendo Catherine Keener (Essere John Malkovich) poco più di una muta presenza fatta di sguardi e lacrime – a dare credibilità e “vita” a frasi e pensieri dall’aspetto troppo letterario. Ed è un peccato perché i sentimenti, le emozioni, i turbamenti, le contraddizioni di cui si parla nel film sono reali, le cose che prova il protagonista le ha provate chiunque si sia almeno una volta innamorato e non abbia un cuore di pietra. Forse avrebbero richiesto un maggiore lavoro di limatura per lasciare solo l’essenziale, il nocciolo, e forse avrebbero meritato un regista più avvezzo a simili microdrammi del cuore. Probabilmente un Nagisa Oshima (neanche a farlo apposta un giapponese!) o un Rhoemer ne avrebbero fatto un piccolo capolavoro.

Mister Hyde

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La top 6 dei film in sviluppo

Questa settimana abbiamo 8 film in sviluppo, siamo pienamente nella media. Dopo varie settimane di progetti poco fantasiosi e vari, ho trovato molte cose interessanti, una scelta più curata di attori e registi e una migliore qualità media, tanto che mi è stato difficile trarre una classifica dei progetti esaminati.
Singolare la contemporanea presenza di due film di Danny Boyle, un regista non di primissimo piano ma che evidentemente con Trainspotting ha lasciato il segno nella mente dei giovani produttori di Cinematik.

6 - L'Uomo da Sei Milioni di Dollari
Questo film segue il trend che recupera vecchi telefilm, li rimodernizza ed adatta la trama per farne un lungometraggio ("the avengers", "Charlie's angels", "mission impossible"). Devo dire che la storia come premessa non è niente male, anche il folle regista Paul Verhoeven lo torvo azzeccato, mentre meno convincente è il cast, che per questo genere di film è decisamente troppo di alto livello. E poi Keitel come capo biologo lo vedo molto poco. Voto 6+

5 - Kurt
I Nirvana non li ho mai sopportati, però subisco sempre il fascino dei film biografici. Il cast è striminzito al massimo, possibile che nella vita di Cobain ci sia stata una sola persona importante? Danny Boyle può essere una scelta azzeccata. Voto 6.5

4 - Mezzanotte Da Cani In Città
La descrizione di lancio racconta situazioni tipicamente alla Tarantino, che ha con Avary tante collaborazioni, ottimo il cast. Mi stuzzica assai il palato. Voto 7.5

3 - Bravi ragazzi
Secondo film di Danny Boyle proposto questa settimana, che strano! Dalla descrizione non può che tornarmi in mente Trainspotting ma anche "American Psycho". Insomma mi piace e trovo azzeccato l'intero cast. Voto 7.5

2 - The Masterpiece - Il Capolavoro
La trama del film mi ha incuriosito molto, voglio proprio sapere da dove arriva questo Zvellar e come farà a scoprirlo dopo tanto tempo Bellow. Un film dalla realizzazione non facile e dalla trama che sembra avvincente, un po' alla Polanski che ci sarebbe stato meglio di Kasdan forse. Un ottimo progetto. Voto 8-

1 - Andiamo all'Havana!
Per la seconda settimana consecutiva un progetto tutto italiano. Sulla scia del successo de "l'ultimo bacio" compare in CInematik il regista Muccino, attualmente messo sotto contratto nientemeno che dalla Miramax. Una grande promessa dunque, un regista particolarmente abile a mostrarci l'universo giovanile come accade anche in questo progetto molto interessante e molto centrato che conta su tanti attori italiani, a molti sconosciuti, spesso sottovalutati. Voto 8.

Il critico

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L'esame del critico

Questa settimana Kattivik è impegnato nella creazione del suo nuovo film ed ha incaricato me di esaminare un film questa settmana: Never look the sky (Mai guardare il cielo) di James Cameron prodotto dalla Cassius' feeling for you

Locandina: 5.5 - Bella e suggestiva l'immagine, inquietante il sottotitolo "fallo agli altri prima che lo facciano a te" ma soprattutto poco in tono con il film che parla di emozioni e rapporti tra ragazzi, cosa che la locandina non lascia intuire.
Sito: 6.5 - Sito standard con un font molto gradevole usato per il titolo e la firma, il blu su bianco si legge senza fatica e le righe di stacco tra le scene rendono la lettura più comoda.
Cast: 4 - Assurda la scelta di James Cameron come regista di un film completamente italiano per il resto. Oltretutto Cameron ha tanti pregi ma non quello di essere un regista particolarmente intimista.  
Soggetto: 6.5 - Tipico film autobiografico di cui la cinematografia nostrana è piena. C'e' da dire che questo genere di film fa quasi sempre centro perché tocca le corde della nostalgia e dell'amore che sono quelle più facili da suonare. 
Sceneggiatura: 6.5 - Una scrittura completamente guidata dal dialogo, che comunque si lascia leggere molto bene. Qualche spazio di troppo tra alcune situazioni che sembrano poco approfondite o date per scontate quando forse non dovrebbero: ad esempio l'inizio del rapporto tra Anne e Ricky e la nascita di quel qualcosa in più andrebbe sviluppato meglio.
Commerciabilità: 9.5 - Il costo del film è stato di 36.500.000, l'incasso dopo 6 settimane di presenza al Box office di 78.502.720. Dati assolutamente sorprendenti se si considera che il film non ha una qualità eccezionale ne un cast di sicuro richiamo.

Riepilogo

Locandina: 5.5
Sito: 6.5
Cast: 4
Soggetto: 6.5
Sceneggiatura: 6.5
Commerciabilità: 9.5

Totale: 38.5/60 - Promosso

COMMENTO PERSONALE SUL FILM:  
Il primo lavoro della Cassius feelin' for you è nel complesso più che sufficiente, il film si guarda molto volentieri anche se probabilmente nessuno griderà al capolavoro. La risposta del pubblico è stata eccezionale e costituisce il vero dato a sorpresa di questa analisi.
Per un salto di qualità occorre comunque una più oculata scelta del cast e soprattutto un'attenzione maggiore ai dettagli in fase di sceneggiatura. La Cassius feelin' for you è comunque molto promettente, vedremo se coi prossimi film manterrà le promesse.
Alla prossima?

Il critico

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Cronache dalla nebbia

Benvenuti al settimanale appuntamento con le cronache dalla nebbia offertovi dal vostro Silver Surfer. Senza indugi mi appresto a darvi il mio umile parere circa i film in sviluppo questa settimana.

 Cominciamo con "The masterpiece", che non so se veramente si rivelerà un capolavoro, ma la strada imboccata è quella giusta. Il cast è molto valido, prova ne è il fatto che attori come Suthrland, Sewell e Depp sono utilizzati moltissimo in Cinematik. La storia è piuttosto intrigante e veramente fa venir voglia di scoprire chi era Zvellar in verità. Da non perdere.
Procediamo con "Kurt", film che può dire molto e può dire nulla, così come film simili quali "The doors" e "Sid & Nancy". Personalmente è un genere che non gradisco, ma questa è un opinione; probabilmente i cultori del genere lo troveranno un film interessante. 
"Andiamo all'Havana" ricorda da vicino film quali "Sognando la California". Dunque non aspettiamoci molto da questa pellicola che può magari essere divertente, ma non credo che strapperà alcuna statuetta. Muccino comincia ad essere un po' sfruttato.
De "L'uomo dai sei milioni di dollari" ricordiamo la serie TV. Poiché non l'ho mai reputata una gran cosa, non mi aspetto molto neppure da questo film, che comunque vanta buoni attori diretti da un buon regista. Certo che se tutto resta così come nella serie TV rischiamo di ronfare anzitempo!
"Bravi ragazzi" ricorda molto da vicino un gran numero di quei film TV americani tipo "Omicidio con stupro" e mattonate di questo genere. Può anche rivelarsi un film-cult, ma sono molto scettico in proposito. Il cast giovanile è tra i più in voga, ma è la trama ad essere un po' troppo usata e abusata. Staremo a vedere.
Anche "Julia Kendall" non ha una trama particolarmente originale, ma un certo interesse lo suscita comunque. Il problema è però un altro: come può Winona Ryder alla sua età essere già una psicologa criminale? Mi si può obiettare che lo è appena diventata, ma la trama precisa che già in passato ha collaborato con le autorità…….una bambina prodigio? Un po' di scetticismo è lecito.

Come si diceva nei cartoni animati di una volta "That's all, folks". Silver Surfer vi dà appuntamento alla settimana prossima con una nuova edizione delle cronache.
Ricordate: continuate a sognare, così si realizzano i film migliori!

Silver Surfer

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Le interviste di Mister Hyde

L’intervista della settimana è con Ricky, attivissimo produttore e presidente della Cassius’feeling for you, casa di produzione dallo strano nome peraltro ampiamente spiegato dallo stesso Ricky nel suo sito. È uno dei “giovani” di Cinematik ma già dimostra di avere le idee chiare e soprattutto molte ambizioni.

Hyde: Allora Ricky, come per tutti coloro che ti hanno preceduto vogliamo innanzitutto sapere come ti sei avvicinato a Cinematik.
Cassius: Esattamente come gli altri, anch'io sono un reduce di VP, anche se quando sono arrivato io ormai tutto volgeva al termine. Se ora sono qui lo devo a Norman e ad un pizzico di fortuna: è stato Norman a mandarmi per posta la notizia dell'apertura prossima di Cinematik. Tuttavia l'ha fatto su una casella postale da me abbandonata e solo per caso una volta sono entrato lì venendo così a conoscenza di tutto. Evidentemente così ha voluto il destino!

Hyde: Il tuo film d’esordio era una sorta di fiction televisiva minimalista, ed ha avuto una sorte piuttosto altalenante nelle sale. Tutt’altra cosa il tuo secondo film, un’opera di fantascienza di ben diverso spessore. Allora: qual è la vera anima della Cassius, quella romantico-quotidiana di “Never look the sky” o quella futuribile e cupa di “Il dio del 36° piano”?
Cassius: Non credo di potermi considerare un cultore del genere sentimentale, anche se alcuni film di questo genere li gradisco assai. Il mio primo film scaturisce da una storia vera che tenevo molto a raccontare; se in futuro produrrò altri film del genere lo farò sempre sulla scia di "Never look the sky". Il genere fantascientifico è uno dei miei preferiti, assieme al thriller-horror e all'azione; per cui spesso cerco di conciliare i vari generi: mentre "Il dio del 36° piano" è un fanta-thriller, "Ex inferis" ad esempio sarà un action-horror. In futuro non prevedo un genere trainante per la mia casa di produzione, ma di volta in volta vedrò di realizzare i progetti che mi sembrano più validi, a prescindere dal genere.

Hyde: Sappiamo tutti della tua predilezione per i film d’azione ad alto tasso di effetti speciali: quali film credi che abbiano segnato maggiormente la tua formazione di cinefilo?
Cassius: Beh, io sono cresciuto con Schwarzenegger e Stallone, quindi vi lascio immaginare da dove derivi la mia predilezione per quel genere. Un film che mi ha dato tanto è senza dubbio "Grosso guaio a Chinatown" di Carpenter, a metà tra il fantastico e l'azione. Ora ammiro soprattutto John Woo per quanto riguarda questo genere: in particolare "Broken arrow" è un film che ha lasciato in me il segno.

Hyde: Una domanda un po’ cattivella, ma come ben sanno i nostri lettori non mi chiamo Mister Hyde per niente! Da qualche tempo hai un sito, dal look piuttosto gradevole: non credi di aver dedicato troppo spazio alla persona Ricky Caria (con tanto di photo-gallery!) a scapito del discorso più squisitamente cinematografico? Inoltre tendi a presentarti come attore anche in quasi tutti i cast dei tuoi film: non temi di correre il rischio di apparire un po’ megalomane?
Cassius: Dunque, parlo molto di me per un semplice fatto: in precedenza non avevo mai avuto un sito personale, così ho pensato di utilizzarlo sia per pubblicizzare i miei film sia per pubblicizzare la mia persona con amici e conoscenti prima che con gli altri produttori di Cinematik. Megalomania... sì, forse un pochino, ma alcuni film richiedono espressamente la mia persona (Dark sun, Never look the sky, Apocalisse, ecc.); altri no, ma inizialmente costavo poco, così eccomi in vari film! Ora il mio prezzo è - ahimè - salito, ma anche nella vita faccio più pellicole al giorno d'oggi! Ecco, ora ti chiederai cosa sto dicendo: diciamo che ho girato molte pellicole amatoriali, per lo più demenziali, ma piuttosto gradevoli a parere di molti. Ok, non sarò Clooney, ma anch'io, se non nel cinema vero, almeno in quello virtuale mi faccio strada!

Hyde: Sappiamo che ti interessi di politica – non importa qui in quale schieramento – e ciò ti fa onore in un’epoca di qualunquismo esasperato come quella che stiamo vivendo; credi che il cinema possa essere un valido veicolo di idee – non di ideologie – o che debba limitarsi ad essere una valvola di sfogo dalla quotidianità? Una forma di intrattenimento, pur se di qualità?
Cassius: Sai, sulle idee bisogna andarci cauti. Quando trasmetti un'idea, a prescindere dal partito, questa viene spesso collegata all'ideologia: ad esempio molti possono vedere in "In & out" un film di tendenze sinistrose; altri vedono tendenze opposte in "Starship troopers". Ora, io ritengo che sia molto delicato parlare di argomenti come omosessualità, aborto, pena di morte ecc., perché comunque si porta alla luce una tendenza che il 50% degli spettatori non condividerà, proprio perché si tratta comunque di un'idea personale. Arrivando al succo della questione, ritengo che non sia molto corretto parlare di temi caldi che possono dividere, come avviene invece nel sopraccitato "In & out" oppure in "Philadelphia". Insomma, meglio intrattenersi che rodersi il fegato!

Hyde: Parlaci brevemente dei tuoi hobby e interessi al di là del cinema: se leggi e quali libri, se ascolti musica ecc.
Cassius: Uno dei miei hobby principali è il calcetto (sabato ho vinto un torneo!!!), che ormai non pratico più a livello agonistico; comunque mi occupo di calcio in generale (forza milan!!!); per quanto riguarda la musica ascolto molti generi, dai Placebo ai Cardigans, dagli Smash mouth ai Limp Bizkit. Comunque il mio genere preferito è la techno-house tedesca (tedesca non vuol dire solo prodotte in Germania; si indica un tipo di musica coltivata soprattutto in quella nazione, famosa per i due rave più grandi del mondo: il "Mayday" e la "Love parade"), che ha i maggiori esponenti in Westbam, Dr. Motte, Schiller, Hardy Hard, Anne Clarke, Picotto, Cassius e molti altri. Mi occupo inoltre di politica, tanto che sto pensando di candidarmi in circoscrizione. Conosco molti politici di Roma, anche se non vi dico di quale partito! Poi, come tutti, ho la passione per il gentilsesso, tanto bello quanto problematico: "Never look the sky" racconta solo una vicenda, quella che più di tutte ha lasciato il segno. Ma se dovessi portare sullo schermo tutte le mia disavventure farei davvero una serie TV! Ah, mi piace molto anche il tennis (forza Chang!).

Hyde: Ora la domanda finale, ormai di prammatica: che attore assumeresti per interpretare il tuo ruolo in un film sulla tua vita?
Cassius: E' difficile dirlo. Probabilmente il Reeves di "Il profumo del mosto selvatico": un guerriero romantico (ricordiamoci che era appena tornato dalla guerra)!

Mister Hyde

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TV: il cult della settimana

Giovedì, 1 Marzo ore 15.55 - Rete 4

Titolo: La congiura degli innocenti

Regia: Alfred Hichcock

Cast: Edmund Gwenn, John Forsythe, Shirley MacLaine, Mildred Natwick, Jerry Mathers, Mildred Dunnock, Royal Dano, Parker Fennelly, Barry Macollum, Dwight Marfield.

Genere: Thriller
Durata: 1h e 39'
Nazionalità: Stati Uniti
Anno: 1956

Avrei voluto cominciare questa nuova collaborazione con Asa Nisi Masa scoprendo qualche gioiellino nella programmazione televisiva settimanale ma, nonostante la concomitanza del Festival di Sanremo permettesse la messa in onda di qualche bel film non necessariamente per il grande pubblico, non ho trovato nulla di particolarmente originale da proporre. Qualche menzione prima del "cult" scelto per questa settimana. Venerdì 2 Marzo alle ore 23.05 Retequattro propone "Inseparabili" di David Cronenberg ed interpretato da Jeremy Irons nel doppio ruolo di due gemelli. Un film del 1988 e quindi relativamente nuovo probabilmente, a giudicare dall'amore dimostrato verso questo regista dai frequentatori di Cinematik, la maggior parte di voi avranno già visto.

 La congiura degli innocenti (The Trouble with Harry). In un boschetto del Vermount, in una bella giornata d'autunno, echeggiano tre spari. A terra tra il fogliame, il cadavere di un uomo. Tre persone si ritengono responsabili, una all'insaputa dell'altra, della sua morte. Tutti si impegnano a far sparire il cadavere, che viene così sotterrato, dissotterrato e trasportato più volte.Questa curiosa commedia macabra non ha ottenuto il successo e la fama di altri film di A.Hichcock, benché ne possieda le migliori doti di verve e di humor. La sua originalità consiste nel sottrarre il tema del delitto alla cupa atmosfera del giallo tradizionale, per inserirlo invece nelle vicende della vita comune. Ha osservato il regista:"È come se facessi vedere un assassinio in riva a un ruscello che scorre gorgogliando lievemente e versassi una goccia di sangue nell'acqua limpida. Da questi contrasti nasce un contrappunto, e forse anche un improvviso innalzamento delle cose normali della vita". L'effetto è sottile, pieno di ambiguità e , come di consueto, di allusioni alla sfera sessuale. Il film ha segnato l'esordio di Shirley MacLaine in quel ruolo di ragazza sventata che le sarebbe divenuto caratteristico. Splendide le musiche di Bernard Herrmann alla sua prima collaborazione e la canzone "Flaggin' the Train to Tuscaloosa" di R. Scott e M. David. Hichcock che, come di consueto, fa la sua apparizione, questa volta mentre attraversa la strada.

Merlino

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