Versione 2001.2.4
Editoriale
Quarto ed ultimo numero di
febbraio di Asa Nisi Masa, la prima ed unica webzine di Cinematik,
il primo gioco di cinema virtuale italiano.
Questa settimana sotto la
luce dei riflettori c'e' la Cassius
feelin' for you, dominatrice del box office della scorsa
settimana e protagonista dell'intervista di Mister Hyde nonché
dell'esame del Critico.
Ancora una volta il quiz è
stato indovinato dopo solo una settimana, ed ancora una volta è
stato quel mago di Merlino ad azzeccare per primo (ed unico) la
soluzione. Vista l'irrisoria facilità delle risposte, questa
settimana parte una nuova caccia alla citazione molto più
difficile, vedremo se qualcuno riuscirà a risolverla.
Nella colonnina laterale
sinistra c'è un nuovo spazio dedicato ad alcune pagine web particolarmente
interessanti, che parlano del mondo del cinema e di Cinematik in
particolare. I link inizialmente inseriti sono quelli a due pagine
di critica dei film del cinema virtuale (all'interno delle home
page degli studi di produzione MAGIA
production e Cristian
production) e una pagina in cui il "produttore della settimana"
Riccardo Caria ci racconta le sue impressioni su alcuni film degli
ultimi due anni.
Per quel che concerne il
sondaggio, finisce incredibilmente pari il ballottaggio tra
Jennifer Lopez e Catherine Zeta-Jones che ottengono quattro voti a
testa. Due sono i votanti indifferenti (come mai? Appartenenti al
gentil sesso a loro volta? Oppure fedeli all'italico motto
"basta che respiri?" ^_^). Il sondaggio di questa
settimana riguarda il regolamento di Cinematik ed una variazione
ad esso che è da qualche tempo nell'aria. Per chi non lo sapesse
si sta valutando se dare più peso ai voti dei partecipanti attivi
al gioco rispetto a chi non "produce" film ma li guarda
solamente. Lo scopo di questa eventuale correzione di rotta è
quella di dare meno peso specifico alle votazioni di
"amici" ed aumentare quello dei veri partecipanti.
Chiudo dando il benvenuto a
Merlino che da questo numero inizia a partecipare attivamente alla
realizzazione settimanale di Asa Nisi Masa curando la rubrica
"TV: un cult alla settimana". Invito chi ancora non
partecipa a dare una mano affinché questa webzine continui
spedita il suo cammino: solo la collaborazione di molte persone
può garantirlo. Unitevi a noi, date retta allo zio Sam!
Norman
Bates
[su]
Le
novità del cinema
Il cacciatore e la preda
Regia:
Kevin Reynolds
Interpreti: Denzel
Washington, Robert Duvall, Peter Stormare, James Marshall, Kris
Kristofferson.
Regista discontinuo e poco prolifico, Kevin Reynolds
torna con questo film al genere bellico, cui già aveva donato un
piccolo capolavoro con Belva di guerra (The Beast, 1988).
Re-make di un film del 1964 ambientato in piena paranoia da guerra
fredda, questo Il cacciatore e la preda dimostra nella sceneggiatura
il suo difetto principale: infatti, invece di attualizzare la
vicenda trasferendola magari nello scenario dei conflitti
post-Unione Sovietica e modernizzando mezzi ed armamenti, si è
scelta la strada del rifacimento “alla lettera”, un po’ come
ha fatto Van Sant col pur interessante re-make di Psycho. Il
risultato appare fatalmente datato e la vicenda stessa, in sé
appassionante, perde di interesse essendo calata in un contesto
storico-politico che oggi non esiste più, senza riuscire quindi a
coinvolgere lo spettatore come probabilmente aveva fatto il film del
’64, un periodo di delicati equilibri in cui realmente lo spettro
di una possibile guerra imminente aleggiava sul mondo. Inoltre il
film appare frammentario, risultando più un collage di varie scene,
alcune molto coinvolgenti e ben realizzate, piuttosto che una storia
unitaria, a riprova della non ancora raggiunta maturità del giovane
sceneggiatore, che se saprà fare tesoro delle critiche crediamo
potrà fare in futuro grandi cose. Immerso (è il caso di dire)
nella consueta e un po’ logora cornice di sonar, corridoi angusti,
paratie stagne eccetera, il cast se la cava egregiamente, con Robert
Duvall alle prese con un personaggio che sembra scritto su misura
per lui e Denzel Washington che si dimostra sempre di più il
legittimo erede del grande Sidney Poitier. Il cantante/attore Kris
Kristofferson, di provenienza country, appare un po’ impacciato
negli spazi angusti di un sommergibile e nei panni di improbabile
tedesco, risolvendo il personaggio con la sua maschera da “vero-duro-tutto-rughe”
mentre si conferma attore di gran classe Peter Stormare. Peccato per
alcuni ruoli secondari che avrebbero meritato attori di maggiore
spessore. Lacrime nella pioggia
Regia:
Maurizio Giannini
Interpreti: Maurizio
Giannini, Catherine Keener
Allora la “vaca loca” ha un cuore…
Inaspettata opera seconda del regista del più demenziale ed
improbabile film degli ultimi anni (Livin’la
vaca loca) questo Lacrime nella pioggia, liberamente ispirato ad
un racconto dello scrittore giapponese Yukio Mishima, è un lavoro
del tutto particolare. “Piccolo” film (a partire dalla esigua
durata) con tre interpreti: Lui, Lei e soprattutto la pioggia,
elemento atmosferico che assurge a vero e proprio personaggio
permeando la pellicola di un’atmosfera autunnale malinconica e
decadente, col suo incessante scrosciare e battere su ombrelli e
marciapiedi, vera colonna sonora dell’intero film. Dunque film d’atmosfera,
innanzitutto, decisamente estraneo a qualunque legge di mercato,
dove per una volta quello che conta non sono la trama, i colpi di
scena, i personaggi, le battute, ma le immagini e lo sforzo di
creare qualcosa che si avvicini più alla poesia che al cinema.
Purtroppo questo è anche il limite del film, questa voglia di dire
in ogni inquadratura qualcosa di poetico e profondo alla fin fine
nuoce alla fruizione dei dialoghi – o meglio dei monologhi – che
appaiono un po’ forzati e decisamente poco realistici. Un errore
in cui è facile incappare è pensare ad un film come ad un romanzo,
mentre invece sono due linguaggi decisamente diversi: la frase che
in un romanzo è bellissima e perfetta, trasportata pari pari sul
grande schermo appare artificiosa, finta, innaturale. E non basta lo
sforzo interpretativo di Maurizio Giannini - in pratica unico
personaggio dotato di battute, essendo Catherine Keener (Essere John
Malkovich) poco più di una muta presenza fatta di sguardi e lacrime
– a dare credibilità e “vita” a frasi e pensieri dall’aspetto
troppo letterario. Ed è un peccato perché i sentimenti, le
emozioni, i turbamenti, le contraddizioni di cui si parla nel film
sono reali, le cose che prova il protagonista le ha provate chiunque
si sia almeno una volta innamorato e non abbia un cuore di pietra.
Forse avrebbero richiesto un maggiore lavoro di limatura per
lasciare solo l’essenziale, il nocciolo, e forse avrebbero
meritato un regista più avvezzo a simili microdrammi del cuore.
Probabilmente un Nagisa Oshima (neanche a farlo apposta un
giapponese!) o un Rhoemer ne avrebbero fatto un piccolo capolavoro.
Mister Hyde
[su]
La top 6 dei film in sviluppo
Questa settimana abbiamo 8 film in sviluppo, siamo
pienamente nella media. Dopo varie settimane di progetti poco
fantasiosi e vari, ho trovato molte cose interessanti, una scelta più
curata di attori e registi e una migliore qualità media, tanto che
mi è stato difficile trarre una classifica dei progetti esaminati. Singolare
la contemporanea presenza di due film di Danny Boyle, un regista non
di primissimo piano ma che evidentemente con Trainspotting ha
lasciato il segno nella mente dei giovani produttori di Cinematik.
6 - L'Uomo da Sei Milioni di
Dollari Questo film segue il trend che recupera vecchi
telefilm, li rimodernizza ed adatta la trama per farne un
lungometraggio ("the avengers", "Charlie's
angels", "mission impossible"). Devo dire
che la storia come premessa non è niente male, anche il folle
regista Paul Verhoeven lo torvo azzeccato, mentre meno convincente
è il cast, che per questo genere di film è decisamente troppo di
alto livello. E poi Keitel come capo biologo lo vedo molto poco.
Voto 6+
5 - Kurt I Nirvana non
li ho mai sopportati, però subisco sempre il fascino dei film
biografici. Il cast è striminzito al massimo, possibile che nella
vita di Cobain ci sia stata una sola persona importante? Danny Boyle
può essere una scelta azzeccata. Voto 6.5
4 - Mezzanotte Da Cani In Città La
descrizione di lancio racconta situazioni tipicamente alla
Tarantino, che ha con Avary tante collaborazioni, ottimo il cast.
Mi stuzzica assai il palato. Voto 7.5
3 - Bravi ragazzi Secondo
film di Danny Boyle proposto questa settimana, che strano! Dalla descrizione
non può che tornarmi in mente Trainspotting ma anche "American
Psycho". Insomma mi piace e trovo azzeccato l'intero cast.
Voto 7.5
2 - The Masterpiece - Il
Capolavoro La trama del film mi ha incuriosito molto,
voglio proprio sapere da dove arriva questo Zvellar e come farà a
scoprirlo dopo tanto tempo Bellow. Un film dalla realizzazione non
facile e dalla trama che sembra avvincente, un po' alla Polanski che
ci sarebbe stato meglio di Kasdan forse. Un ottimo progetto. Voto 8-
1 - Andiamo all'Havana! Per
la seconda settimana consecutiva un progetto tutto italiano. Sulla
scia del successo de "l'ultimo bacio" compare in
CInematik il regista Muccino, attualmente messo sotto contratto
nientemeno che dalla Miramax. Una grande promessa dunque, un regista
particolarmente abile a mostrarci l'universo giovanile come accade
anche in questo progetto molto interessante e molto centrato che
conta su tanti attori italiani, a molti sconosciuti, spesso
sottovalutati. Voto 8.
Il
critico
[su]
L'esame
del critico
Questa settimana Kattivik è impegnato nella
creazione del suo nuovo film ed ha incaricato me di esaminare un
film questa settmana: Never
look the sky (Mai guardare il cielo) di James Cameron prodotto
dalla Cassius'
feeling for you.
Locandina: 5.5 - Bella
e suggestiva l'immagine, inquietante il sottotitolo "fallo
agli altri prima che lo facciano a te" ma soprattutto poco
in tono con il film che parla di emozioni e rapporti tra ragazzi,
cosa che la locandina non lascia intuire.
Sito: 6.5 - Sito standard con un font
molto gradevole usato per il titolo e la firma, il blu su bianco si
legge senza fatica e le righe di stacco tra le scene rendono la
lettura più comoda.
Cast: 4 - Assurda la scelta di James
Cameron come regista di un film completamente italiano per il resto.
Oltretutto Cameron ha tanti pregi ma non quello di essere un regista
particolarmente intimista.
Soggetto: 6.5 -
Tipico film autobiografico di cui la cinematografia nostrana è
piena. C'e' da dire che questo genere di film fa quasi sempre centro
perché tocca le corde della nostalgia e dell'amore che sono quelle
più facili da suonare.
Sceneggiatura: 6.5 - Una scrittura
completamente guidata dal dialogo, che comunque si lascia leggere
molto bene. Qualche spazio di troppo tra alcune situazioni che
sembrano poco approfondite o date per scontate quando forse non
dovrebbero: ad esempio l'inizio del rapporto tra Anne e Ricky e la
nascita di quel qualcosa in più andrebbe sviluppato meglio.
Commerciabilità: 9.5 - Il costo del
film è stato di 36.500.000, l'incasso dopo 6 settimane di presenza
al Box office di 78.502.720. Dati assolutamente sorprendenti se si
considera che il film non ha una qualità eccezionale ne un cast di
sicuro richiamo.
Riepilogo
|
Locandina: 5.5
Sito: 6.5
Cast: 4
Soggetto: 6.5
Sceneggiatura: 6.5
Commerciabilità: 9.5
Totale: 38.5/60 - Promosso |
COMMENTO PERSONALE SUL FILM: Il
primo lavoro della Cassius
feelin' for you è nel complesso più che sufficiente, il film
si guarda molto volentieri anche se probabilmente nessuno griderà
al capolavoro. La risposta del pubblico è stata eccezionale e
costituisce il vero dato a sorpresa di questa analisi. Per
un salto di qualità occorre comunque una più oculata scelta del
cast e soprattutto un'attenzione maggiore ai dettagli in fase di
sceneggiatura. La Cassius
feelin' for you è comunque molto promettente, vedremo se coi
prossimi film manterrà le promesse. Alla prossima?
Il
critico
[su]
Cronache dalla
nebbia
Benvenuti al settimanale appuntamento con le cronache dalla
nebbia offertovi dal vostro Silver Surfer. Senza indugi mi
appresto a darvi il mio umile parere circa i film in sviluppo
questa settimana.
Cominciamo con "The
masterpiece", che non so se veramente si rivelerà un
capolavoro, ma la strada imboccata è quella giusta. Il cast è
molto valido, prova ne è il fatto che attori come Suthrland,
Sewell e Depp sono utilizzati moltissimo in Cinematik. La storia
è piuttosto intrigante e veramente fa venir voglia di scoprire
chi era Zvellar in verità. Da non perdere. Procediamo con "Kurt",
film che può dire molto e può dire nulla, così come film simili
quali "The doors" e "Sid & Nancy".
Personalmente è un genere che non gradisco, ma questa è un
opinione; probabilmente i cultori del genere lo troveranno un film
interessante. "Andiamo all'Havana" ricorda da vicino
film quali "Sognando la California". Dunque non
aspettiamoci molto da questa pellicola che può magari essere
divertente, ma non credo che strapperà alcuna statuetta. Muccino
comincia ad essere un po' sfruttato. De "L'uomo dai sei
milioni di dollari" ricordiamo la serie TV. Poiché non l'ho
mai reputata una gran cosa, non mi aspetto molto neppure da
questo film, che comunque vanta buoni attori diretti da un buon
regista. Certo che se tutto resta così come nella serie TV
rischiamo di ronfare anzitempo! "Bravi ragazzi" ricorda
molto da vicino un gran numero di quei film TV americani tipo
"Omicidio con stupro" e mattonate di questo genere. Può
anche rivelarsi un film-cult, ma sono molto scettico in proposito.
Il cast giovanile è tra i più in voga, ma è la trama ad essere
un po' troppo usata e abusata. Staremo a vedere. Anche "Julia
Kendall" non ha una trama particolarmente originale, ma un
certo interesse lo suscita comunque. Il problema è però un
altro: come può Winona Ryder alla sua età essere già una
psicologa criminale? Mi si può obiettare che lo è appena
diventata, ma la trama precisa che già in passato ha collaborato
con le autorità…….una bambina prodigio? Un po' di scetticismo
è lecito.
Come si diceva nei cartoni animati di una volta "That's
all, folks". Silver Surfer vi dà appuntamento alla settimana
prossima con una nuova edizione delle cronache. Ricordate:
continuate a sognare, così si realizzano i film migliori!
Silver
Surfer
[su]
Le interviste di Mister Hyde
L’intervista della settimana è con Ricky, attivissimo
produttore e presidente della Cassius’feeling
for you, casa di produzione dallo strano nome peraltro
ampiamente spiegato dallo stesso Ricky nel suo sito. È uno dei
“giovani” di Cinematik ma già dimostra di avere le idee
chiare e soprattutto molte ambizioni.
Hyde: Allora Ricky, come per tutti
coloro che ti hanno preceduto vogliamo innanzitutto sapere come ti
sei avvicinato a Cinematik. Cassius:
Esattamente come gli altri, anch'io sono un reduce di VP, anche se
quando sono arrivato io ormai tutto volgeva al termine. Se ora
sono qui lo devo a Norman e ad un pizzico di fortuna: è stato
Norman a mandarmi per posta la notizia dell'apertura prossima di
Cinematik. Tuttavia l'ha fatto su una casella postale da me
abbandonata e solo per caso una volta sono entrato lì venendo
così a conoscenza di tutto. Evidentemente così ha voluto il
destino!
Hyde: Il tuo film d’esordio era
una sorta di fiction televisiva minimalista, ed ha avuto una sorte
piuttosto altalenante nelle sale. Tutt’altra cosa il tuo secondo
film, un’opera di fantascienza di ben diverso spessore. Allora:
qual è la vera anima della Cassius, quella romantico-quotidiana
di “Never
look the sky” o quella futuribile e cupa di “Il
dio del 36° piano”? Cassius:
Non credo di potermi considerare un cultore del genere
sentimentale, anche se alcuni film di questo genere li gradisco
assai. Il mio primo film scaturisce da una storia vera che tenevo
molto a raccontare; se in futuro produrrò altri film del genere
lo farò sempre sulla scia di "Never
look the sky". Il genere fantascientifico è uno dei miei
preferiti, assieme al thriller-horror e all'azione; per cui spesso
cerco di conciliare i vari generi: mentre "Il
dio del 36° piano" è un fanta-thriller, "Ex
inferis" ad esempio sarà un action-horror. In futuro non
prevedo un genere trainante per la mia casa di produzione, ma di
volta in volta vedrò di realizzare i progetti che mi sembrano
più validi, a prescindere dal genere.
Hyde: Sappiamo tutti della tua
predilezione per i film d’azione ad alto tasso di effetti
speciali: quali film credi che abbiano segnato maggiormente la tua
formazione di cinefilo? Cassius:
Beh, io sono cresciuto con Schwarzenegger e Stallone, quindi vi
lascio immaginare da dove derivi la mia predilezione per quel
genere. Un film che mi ha dato tanto è senza dubbio "Grosso
guaio a Chinatown" di Carpenter, a metà tra il
fantastico e l'azione. Ora ammiro soprattutto John Woo per quanto
riguarda questo genere: in particolare "Broken arrow"
è un film che ha lasciato in me il segno.
Hyde: Una domanda un po’
cattivella, ma come ben sanno i nostri lettori non mi chiamo
Mister Hyde per niente! Da qualche tempo hai un sito, dal look
piuttosto gradevole: non credi di aver dedicato troppo spazio alla
persona Ricky Caria (con tanto di photo-gallery!) a scapito del
discorso più squisitamente cinematografico? Inoltre tendi a
presentarti come attore anche in quasi tutti i cast dei tuoi film:
non temi di correre il rischio di apparire un po’ megalomane? Cassius:
Dunque, parlo molto di me per un semplice fatto: in precedenza non
avevo mai avuto un sito personale, così ho pensato di utilizzarlo
sia per pubblicizzare i miei film sia per pubblicizzare la mia
persona con amici e conoscenti prima che con gli altri produttori
di Cinematik. Megalomania... sì, forse un pochino, ma alcuni film
richiedono espressamente la mia persona (Dark sun, Never
look the sky, Apocalisse, ecc.); altri no, ma
inizialmente costavo poco, così eccomi in vari film! Ora il mio
prezzo è - ahimè - salito, ma anche nella vita faccio più
pellicole al giorno d'oggi! Ecco, ora ti chiederai cosa sto
dicendo: diciamo che ho girato molte pellicole amatoriali, per lo
più demenziali, ma piuttosto gradevoli a parere di molti. Ok, non
sarò Clooney, ma anch'io, se non nel cinema vero, almeno in
quello virtuale mi faccio strada!
Hyde: Sappiamo che ti interessi di
politica – non importa qui in quale schieramento – e ciò ti
fa onore in un’epoca di qualunquismo esasperato come quella che
stiamo vivendo; credi che il cinema possa essere un valido veicolo
di idee – non di ideologie – o che debba limitarsi ad essere
una valvola di sfogo dalla quotidianità? Una forma di
intrattenimento, pur se di qualità? Cassius:
Sai, sulle idee bisogna andarci cauti. Quando trasmetti un'idea, a
prescindere dal partito, questa viene spesso collegata
all'ideologia: ad esempio molti possono vedere in "In
& out" un film di tendenze sinistrose; altri vedono
tendenze opposte in "Starship troopers". Ora, io
ritengo che sia molto delicato parlare di argomenti come
omosessualità, aborto, pena di morte ecc., perché comunque si
porta alla luce una tendenza che il 50% degli spettatori non
condividerà, proprio perché si tratta comunque di un'idea
personale. Arrivando al succo della questione, ritengo che non sia
molto corretto parlare di temi caldi che possono dividere, come
avviene invece nel sopraccitato "In & out"
oppure in "Philadelphia". Insomma, meglio
intrattenersi che rodersi il fegato!
Hyde: Parlaci brevemente dei tuoi
hobby e interessi al di là del cinema: se leggi e quali libri, se
ascolti musica ecc. Cassius: Uno
dei miei hobby principali è il calcetto (sabato ho vinto un
torneo!!!), che ormai non pratico più a livello agonistico;
comunque mi occupo di calcio in generale (forza milan!!!); per
quanto riguarda la musica ascolto molti generi, dai Placebo ai
Cardigans, dagli Smash mouth ai Limp Bizkit. Comunque il mio
genere preferito è la techno-house tedesca (tedesca non vuol dire
solo prodotte in Germania; si indica un tipo di musica coltivata
soprattutto in quella nazione, famosa per i due rave più grandi
del mondo: il "Mayday" e la "Love parade"),
che ha i maggiori esponenti in Westbam, Dr. Motte, Schiller, Hardy
Hard, Anne Clarke, Picotto, Cassius e molti altri. Mi occupo
inoltre di politica, tanto che sto pensando di candidarmi in
circoscrizione. Conosco molti politici di Roma, anche se non vi
dico di quale partito! Poi, come tutti, ho la passione per il
gentilsesso, tanto bello quanto problematico: "Never
look the sky" racconta solo una vicenda, quella che più
di tutte ha lasciato il segno. Ma se dovessi portare sullo schermo
tutte le mia disavventure farei davvero una serie TV! Ah, mi piace
molto anche il tennis (forza Chang!).
Hyde: Ora la domanda finale, ormai
di prammatica: che attore assumeresti per interpretare il tuo
ruolo in un film sulla tua vita? Cassius:
E' difficile dirlo. Probabilmente il Reeves di "Il profumo
del mosto selvatico": un guerriero romantico
(ricordiamoci che era appena tornato dalla guerra)!
Mister Hyde
[su]
TV: il cult della settimana
Giovedì, 1 Marzo ore 15.55 - Rete 4
|
Titolo:
La congiura degli innocenti
Regia:
Alfred Hichcock
Cast: Edmund Gwenn, John
Forsythe, Shirley MacLaine, Mildred Natwick, Jerry Mathers,
Mildred Dunnock, Royal Dano, Parker Fennelly, Barry Macollum,
Dwight Marfield.
Genere: Thriller Durata:
1h e 39' Nazionalità:
Stati Uniti Anno: 1956
|
Avrei voluto cominciare questa nuova collaborazione con Asa Nisi
Masa scoprendo qualche gioiellino nella programmazione televisiva
settimanale ma, nonostante la concomitanza del Festival di Sanremo
permettesse la messa in onda di qualche bel film non necessariamente
per il grande pubblico, non ho trovato nulla di particolarmente
originale da proporre. Qualche menzione prima del "cult"
scelto per questa settimana. Venerdì 2 Marzo alle ore 23.05
Retequattro propone "Inseparabili" di
David Cronenberg ed interpretato da Jeremy Irons nel doppio ruolo di
due gemelli. Un film del 1988 e quindi relativamente nuovo
probabilmente, a giudicare dall'amore dimostrato verso questo
regista dai frequentatori di Cinematik, la maggior parte di voi
avranno già visto.
La congiura degli innocenti (The Trouble with Harry). In un
boschetto del Vermount, in una bella giornata d'autunno, echeggiano
tre spari. A terra tra il fogliame, il cadavere di un uomo. Tre
persone si ritengono responsabili, una all'insaputa dell'altra,
della sua morte. Tutti si impegnano a far sparire il cadavere, che
viene così sotterrato, dissotterrato e trasportato più
volte.Questa curiosa commedia macabra non ha ottenuto il successo e
la fama di altri film di A.Hichcock, benché ne possieda le migliori
doti di verve e di humor. La sua originalità consiste nel sottrarre
il tema del delitto alla cupa atmosfera del giallo tradizionale, per
inserirlo invece nelle vicende della vita comune. Ha osservato il
regista:"È come se facessi vedere un assassinio in riva a
un ruscello che scorre gorgogliando lievemente e versassi una goccia
di sangue nell'acqua limpida. Da questi contrasti nasce un
contrappunto, e forse anche un improvviso innalzamento delle cose
normali della vita". L'effetto è sottile, pieno di
ambiguità e , come di consueto, di allusioni alla sfera sessuale.
Il film ha segnato l'esordio di Shirley MacLaine in quel ruolo di
ragazza sventata che le sarebbe divenuto caratteristico. Splendide
le musiche di Bernard Herrmann alla sua prima collaborazione e la
canzone "Flaggin' the Train to Tuscaloosa" di R.
Scott e M. David. Hichcock che, come di consueto, fa la sua
apparizione, questa volta mentre attraversa la strada.
Merlino [su]
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