Versione 2001.03.4
Editoriale
Per chi fosse passato di qui
per caso, volevo annunciare che siete sull'ultimo numero di Marzo
di Asa Nisi Masa, la prima Webzine di Cinematik,
il primo gioco di cinema virtuale italiano.
E finalmente anche gli oscar
del 2000 sono stati assegnati, come capita ormai da parecchi anni
a vincere è il film che meno mi è piaciuto tra quelli in lizza.
Sono contento che non abbia vinto di nuovo Tom Hanks d'altra
parte. Peccato per il fallimento totale per l'Italia che
quest'anno non s'è portata a casa nemmeno una statuetta di
striscio. Per il toto-oscar invece occorrerà aspettare ancora
almeno una settimana per i risultati, abbiate pazienza!
Tornando nel mondo virtuale
di Cinematik, all'ordine del giorno ancora piccole novità nel
regolamento, nuovo meccanismo per la distribuzione delle sale (da
questa settimana saranno assegnati ai film entranti esattamente le
sale richieste) e nuovo numero minimo di sale per alcuni tipi
particolari di film (d'essay e documentari).
Qualcosa si muove anche per
la risoluzione del quiz della settimana, l'attore principale
l'hanno individuato e di conseguenza è stata tentata, partendo da
questo elemento, qualche risposta "d'inzecco". Ma ci
siamo ancora lontani, e qui scatta l'indizio, in quanto sono stati
nominati i film nobili di questo attore mentre la frase in
questione è ricavata in quello che forse è tutt'ora il più
grosso flop dell'attore in questione. E con questo ulteriore
indizio la soluzione me la dovete proprio trovare!
Dati sintomatici nel
sondaggio che ci mostrano come tutti i 6 (sigh) votanti abbiano
visto il miglior film dell'anno secondo la giuria dell'Academy
Awards: "il gladiatore". Solamente 3 hanno visto "Erin
Brockovic" uscito in Italia addirittura prima del gladiatore,
mentre nessuno ha visto il film "chocolat" di Hallstrom. Questa
settimana nel sondaggio si torna a parlare di Cinematik con un
sondaggio che potrebbe avere esito scontato, ma anche no. Staremo
a vedere!
Chiudo con il solito invito
a chi non partecipa attivamente ad Asa Nisi Masa ad iniziare a
farlo scrivendo all'indirizzo indicato dallo zio Sam in alto a
destra. .
Norman
Bates
[su]
Le
novità del cinema
La professione della signora Warren
Regia:
Pedro Almodovar
Interpreti:
Gwineth Paltrow, Goldie Hawn, David Morse, Sam Neill, Joseph Fiennes,
Tom Wilkinson.
Curioso l’impianto diciamo “tecnico” allestito dalla
Gongo Films per questo film tratto dall’omonima commedia di
George Bernard Shaw: un regista spagnolo ex-alfiere di un
movimento spagnolo anarchico e irriverente che è morto con la
hollywoodizzazione dello stesso Pedro, un testo scritto da un
appartenente alla socialista Fabian Society di fine ‘800 e che
scaturisce dalle prime lotte dell’allora nascente movimento
femminista, un cast infine che schiera divi americani di primo
piano accanto ad attori più squisitamente britannici. Un
materiale difficile da governare ed ingredienti molto diversi
difficili da amalgamare, ed infatti stavolta la ciambella non è
riuscita alla perfezione. Almodovar sembra il primo non
perfettamente convinto di quello che fa, non prova nemmeno a
trasformare la commedia in un film ma si limita a dirigere il cast
in una sorta di teatro filmato che purtroppo ha sempre il limite
di una certa noia e staticità. Inoltre sono passati 100 anni
dalla prima rappresentazione della commedia di Shaw e – dobbiamo
dirlo – si sentono tutti; il testo appare irrimediabilmente
datato e il suo proto-femminismo, che all’epoca aveva
scandalizzato i censori oggi, in un’epoca in cui i figli
accoltellano senza rimorsi i genitori e i telegiornali sembrano
film dell’orrore, non colpisce più e non scandalizza nessuno.
Forse la vicenda andava profondamente rivoluzionata e
modernizzata, a costo di tradire in parte il testo originale,
oppure ambientata nelle lotte femministe degli inizi del XX secolo
come documento di un determinato periodo storico, mentre invece la
parziale modernizzazione operata dallo sceneggiatore fa apparire l’intera
vicenda e certi dialoghi ancora più anacronistici. Equilibrato il
cast, con Goldie Hawn su tutti in una parte insolitamente per lei
non comica, e Sam Neill che tratteggia, da fine cesellatore, un
personaggio ambiguo e sgradevole; più di routine gli altri fra
cui una forse sopravvalutata Gwineth Paltrow.
Bravi ragazzi
Regia:
Danny Boyle
Interpreti:
Ryan Philippe, Brad Renfro, Edward Furlong, Giovanni Ribisi, Tomas
Ian Nicholas, Robert Carlyle, Mickey Rorke, Claire Danes, Natalie
Portman, Katie Holmes, Mena Suvari..
Reduce dall’infelice esperienza (e dal flop commerciale) di
The Beach, Danny Boyle torna con questo Bravi ragazzi a giocare in
casa, recuperando i temi e i luoghi che hanno dato vita al
fenomeno Trainspotting, trasportando la vicenda stavolta nel mondo
della media e alta borghesia. Purtroppo la pellicola non convince,
e non tanto per la mancanza di spunti, anzi, ma proprio per la
loro sovrabbondanza, per un accumulo di situazioni – tutte più
o meno già viste – che non vengono però mai approfondite
nonostante la presenza di un paio di interessanti monologhi che
però sembrano un po’ come “appiccicati” e spezzano un po’
la continuità della vicenda. Lo spunto dei “bravi ragazzi”
alla luce del sole che poi in realtà covano dentro di loro delle
belve pronte a scatenarsi è stato già trattato in decine di
film, alcuni dei quali anche italiani (vedi I pavoni). Il cast è
in pratica un campionario dei giovani attori emergenti di
Hollywood – tutti bravi e belli - con in più i cameo del bravo
Carlyle (Full Monty) e dell’ormai imbolsito Mickey Rourke;
diciamo che forse la presenza di attori inglesi anziché americani
avrebbe giovato ad una storia ambientata a Londra e che forse,
visto il cast, sarebbe stato il caso di ambientare a Beverly Hills.
Boyle non ci risparmia niente: sesso, droga, stupri e tutto il
campionario di sgradevolezze possibili per colpire la sensibilità
dello spettatore, ma purtroppo fallisce il bersaglio, risultando
alla fine il tutto un po’ compiaciuto e fine a se stesso.
Inoltre manca un vero finale, e la sensazione usciti dal cinema è
di avere assistito quasi ad un interminabile telegiornale, ad un
catalogo di efferatezze e turpiloquio che solo raramente riescono
a trasformarsi in qualcosa di più. Peccato per il pur bravo
regista: un’altra occasione sprecata.
Mister Hyde
[su]
L'esame
del critico
Anche questa settimana sotto esame abbiamo una hit
del cinema virtuale, quel "le
colpe degli altri" che pare essere in grado di
avvicinarsi alla vetta degli incassi di tutti i tempi di cinematik.
Ma questo successo è meritato? Vediamo come al solito nel
dettaglio.
Locandina: 7.5 - Oscura
e misteriosa in perfetta armonia col film. Con il piccolo difetto
di anticipare in qualche modo alcuni avvenimenti soprannaturali
che avvengono all'interno del film.
Sito: 7.5 -Senza troppo fronzoli. Di
extra offre le foto del cast, con relativo curriculum, che aiutano
sempre a visualizzare i personaggi. Il testo è un normale nero su
bianco, forse un po' troppo compresso - ad esempio non c'è uno
spazio tra la fine di un dialogo e la descrizione dei movimenti
della mdp o dei personaggi -
Cast: 8 - Cast
hollywoodiano molto compatto ed equilibrato nei ruoli maschili
mentre per quelli femminili si sono scelte attrici con un bel
corpo ma dalle qualità interpretative indubbiamente limitate.
Poco male comunque visto lo spessore dei personaggi che devono
interpretare.
Soggetto: 6 -
L'idea è una di quelle di cui più si è abusato in questi ultimi
anni di cinema, quella di un serial killer e di un poliziotto che
ne è ossessionato. La piega soprannaturale che prende la storia
aumenta un po' il valore dell'idea, comunque non originalissima.
Sceneggiatura: 9 - Sceneggiatura
completa, rigorosa ed approfondita, un modello per gli altri
lavori di Cinematik. Si riesce sempre a visualizzare lo scenario
in cui ci si trova senza pedanteria nelle descrizioni, i dialoghi
paiono naturali e tutto è sempre al posto giusto.
Commerciabilità: 7.5 - Il film
è costato parecchio, visto il cast di lusso: 74.800.000, ma gli
incassi hanno già ampiamente ripagato il produttore
dell'investimento, facendo entrare questa pellicola nell'olimpo
dei film coi più alti incassi della, ancora breve, storia di
Cinematik.
Riepilogo
|
Locandina:
7.5
Sito: 7.5
Cast: 8
Soggetto: 6
Sceneggiatura: 9
Commerciabilità: 7.5
Totale:
45.5/60 - Promosso |
COMMENTO PERSONALE SUL FILM: Ennesimo
bel film prodotto dalla fantàsia pictures, forse la casa di
produzione con la qualità media più alta dei produttori di
Cinematik. Un horror dallo stile e svolgimento classico, che più
che mirare all'orrore puro mira ad angosciare il pubblico, a farlo
partecipare insieme al protagonista in questa caccia dove gli
elementi vengono fuori pian piano, in un crescendo di tensione e
di mistero. Fino al finale che fa uscire dal cinema con lo stomaco
ancora pesante, senza la conclusione consolatoria e liberatoria
cui siamo abituati. Davvero bello, torneremo a
parlarne nella serata degli oscar di Cinematik.
Il
critico
[su]
Cronache dalla
nebbia
Benvenuti al settimanale appuntamento offerto da Silver Surfer.
Questa settimana mi trovo a che fare con un numero di film
decisamente abbondante, dunque mi appresto subito a fornire un
primo giudizio sui film in sviluppo questa settimana.
IL GIORNO DOPO Film
scarso in quanto a descrizioni ma ancora più criticabile per la
scelta di un cast che vede assieme Washington e la Bellucci,
Travolta e la Silvstedt. Quindi la valutazione non può certo
essere clemente. Mi ritrovo a dover dare un 4,5.
GLAVESTON BAY Film
che evidentemente fa leva sui sentimenti e sul lato umano presente
in ognuno di noi. Buona idea, buona la regia e gli attori, con un
unico appunto: come è possibile far passare Li per un vietnamita?
Non tutti gli orientali sono uguali e Li è di Hong Kong. Comunque
nel complesso vedo bene un 7-.
D'AMORE E D'ODIO Stranamente
un film con una descrizione vagamente accennata (…) e con il
giudizio finale sugli attori. Cari produttori, lasciate alla
critica il compito di giudicare l'operato del cast! Per il resto
ciò che si intuisce della trama non sembra male e anche il cast
non è da sottovalutare. Sommando elementi positivi e negativi mi
ritrovo a dare un 6.
FOUR DIFFERENT PEOPLE Film
piuttosto complesso, praticamente organizzato ad episodi. Il cast
è di rilievo, ma forse un po' troppo ricco ed eterogeneo, visto
che comunque la maggior parte dei ruoli sono per forza di cose
brevi. E poi un Zemeckis che dirige Murphy, Campbell, Newman e
compagnia bella proprio non ce lo vedo! Comunque nel complesso
trovo abbastanza interessante la trama, vero punto di forza del
film. Il 6,5 è tutto sommato meritato.
DRAGON BALL Z:- Come di consueto
arriva anche questa settimana il film ispirato ad un fumetto.
Progetto decisamente bizzarro, che difficilmente vedremo mai
realizzato nel cinema reale; e questo anche per l'enorme vastità
di un cast che difficilmente potremo mai vedere assieme. Per
quanto riguarda la trama…….beh, dipende dal fatto che il
fumetto o il cartone piacciano o meno! Personalmente non sono un
grande estimatore. Voto 6.
TU Ogni settimana ne
troviamo uno: N.C.
FIORI PER ALGERNON Film
dal cast piuttosto buono e azzeccato e che vanta una trama che
attira abbastanza. Tra l'altro mi ricorda un fumetto, soprattutto
per quanto riguarda la scelta del nome del topo; ma questo è un
altro discorso. Bel progetto a cui do un bel 7,5.
HUMANA SPECIES Film
che probabilmente vuole farci riflettere su ciò che di buono (e
soprattutto di sbagliato) ha fatto l'uomo nella sua storia. Il
tutto filtrato attraverso gli occhi di ipotetici creatori alieni.
L'idea di tale giudizio esterno, benché non originalissima, è
comunque qui molto ben applicabile. Sul cast possiamo decisamente
fare affidamento, Quindi il 7 è del tutto meritato.
FUOCO NELLE VISCERE Un
film del quale praticamente non capiamo nulla. Almeno avremo
voluto sapere in cosa, a grandi linee, consiste questo piano di
vendetta! A parte ciò il cast è abbastanza attinente col
regista. Nel complesso attribuisco un 6.
I SEGRETI DI RAMBLYN Cast
ampissimo ma abbastanza solido anche se spicca, in senso
negativo, la presenza di "supercar" Hasselhoff. Per il
resto la trama è abbastanza lineare e con un certo sapore di già
visto. Un lavoro di mestiere: 6,5
IL DIO DELL'IO: Voto= N.C. COSO:-
Voto= 6,5
E anche questa settimana abbiamo terminato con le cronache.
Settimana estremamente prolifica, continuate così!
Silver
Surfer
[su]
Le interviste di Mister Hyde
Questa settimana parliamo con Riccardo, presidente della A
Band Apart, casa di produzione che ha riportato sugli schermi
Quentin Tarantino dopo qualche tempo di assenza. Abbiamo cercato
di stanarlo ma Riccardo si è dimostrato una persona schiva e di
poche parole che ha accuratamente evitato di parlare della sua
vita privata.
Hyde: La domanda d'inizio è ormai
quasi obbligatoria: come sei arrivato a Cinematik? Riccardo:
Sono arrivato al Cinematik semplicemente navigando un po' in giro,
pensa che non conoscevo neanche il VP Americano.
Hyde: Il tuo primo film ha avuto
un'accoglienza non unanime, e questo credo che sia un fatto
positivo: chi lo ha osannato e chi invece - come il sottoscritto -
lo ha criticato (ma non stroncato, si badi bene). Eri conscio di
realizzare un'opera che avrebbe avuto pareri così discordi o ti
aspettavi un giudizio più unanime? Riccardo:
Che dire su Ben Babie, sicuramente un film strano molto strano che
pochi pochissimi, credo nessuno abbia capito il vero significato
del film :La Reincarnazione degli esseri umani in canguri....
heheheheheheh ;), comunque non mi aspettavo un incasso così
basso, anche perché c'è stato un grande impegno da parte di
tutte le persone che hanno contribuito alla realizzazione.
Hyde: Oltre al cinema quali
sono gli altri amori della tua vita? Le passioni? Gli hobbies? Riccardo:
Il mio lavoro cioè il Cinema, la mia passione piu' grande è la
barca a vela appena posso vado in un lago vicino Roma dove
posseggo una barchetta a vela e mi rilasso.
Hyde: Cinematograficamente - a
parte ovviamente Tarantino - quali film e registi hanno segnato
maggiormente la tua "maturazione artistica"? Riccardo:
Caro Hyde, io sono ancora molto immaturo artisticamente,
crescerò.
Hyde: Sei uno dei pochi produttori
"attivi" di Cinematik a non avere ancora un proprio
sito. Puoi dirci qualcosa quindi dei tuoi prossimi progetti? Riccardo:
Il sito arriverà presto, per quanto riguarda i miei progetti la
mia casa di produzione è in fase di progettazione per un film
sul'insurrezione armata da parte degli Irlandesi a Dublino nel
1916, mentre prossimamente uscirà un film italiano Andiamo all'Havana
cooprodotto con la ACP Pictures del grande Pinox che saluto.
Hyde: Ed ora qualche dato
anagrafico, tanto per avere un quadro un po' più preciso di tutti
i produttori. Riccardo:
Ho 27 anni ma preferirei non dire altro scusami Hyde.
Hyde: Fai il misterioso a quanto
vedo... Ultima domanda, ormai di prammatica: in un film ipotetico
sulla tua vita che attore vorresti come interprete della tua
parte? Riccardo:
Benicio Del Toro senza dubbio.
Mister Hyde
[su]
TV: il cult della settimana
Settimana fiacca in TV ma con qualche film decisamente di
rilievo che possono accontentare i gusti più svariati. (una
precisazione: la data indicata, anche quando un film viene
trasmesso in orario notturno, è quella del calendario e non è
riferita, come spesso leggiamo su alcune riviste, alla serata
appena trascorsa)
Mercoledì 28 Marzo
TMC ore 9.35
"Il Rompiballe"
Giovedì 29 Marzo
Rete 4 ore 22.45
"Mediterraneo"
Sabato 31 Marzo
Italia 1 ore 3.15
"Accadde una notte"
Domenica 1 Aprile
Italia 1 4.20
"La casa dalle finestre che ridono" (vista la
difficoltà di reperire il film si consiglia di non perderlo per
nessun motivo!)
Lunedì 2 Aprile
Canale 5
ore 21.00 "Titanic" ***
Ed il film "cult" di questa settimana:
Lunedì 2 Aprile, Rai 1 ore 1.35
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Titolo:
Quel pomeriggio di un giorno da cani
(Dog Day's Afternoon)
Regia:
Sidney Lumet
Cast: Al Pacino, John
Cazale, Sully Boyar, Beulah Garrick, Penelope Allen, Carol
Kane, Sandra Kazan, Marcia Jean Kurtz, Amy Levitt, John
Marriot, Estelle Omens, Gary Springer, James Broderick,
Charles Durning, Carmine Foresta, Lance Henriksen, Floyd
Levine, Thomas Murphy, Dominic Chianese, Marcia Haufrecht,
Judith Malina, Susan Peretz, Chris Sarandon..
Durata:
2h e 10' Nazionalità:
Stati Uniti Anno: 1975
Soggetto e sceneggiatura: Frank
Pierson, da un articolo di B.F.Kluge e Thomas Moore.
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Nel pomeriggio del 22 Agosto 1972, tre giovani disadattati,
reduci dal Vietnam, tentano una rapina in modo maldestro e senza
successo. Abbandonati immediatamente da Steve, Sonny Wortzik e Sal
rimangono intrappolati nella banca con alcuni ostaggi mentre la
polizia circonda l'edificio. Accuratissima ricostruzione di un
fatto di cronaca realmente accaduto, il film ripercorre in una
sorta di efficace presa diretta la maldestra rapina e Lumet
reinvesta gli schemi ormai abusati del cinema di denuncia per
tracciare un diagramma secco e lucido delle contraddizioni di una
società in cui la repressione poliziesca sostituisce il consenso.
Singolare conferma del professionismo di un regista che sa
schizzare con pochi tratti una intera galleria di personaggi
minori, il film è una delle prove più significative di Al
Pacino, che con il suo ritratto a tutto tondo del rapinatore
pasticcione ha dato vita a un memorabile personaggio.
Merlino [su]
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