Versione 2001.2.3
Editoriale
Questa che state leggendo è
l'edizione aggiornata del terzo numero di febbraio di Asa Nisi Masa, la prima ed unica webzine
di Cinematik.
Con un giorno di ritardo
rispetto alla norma, dovuto non al nostro recensore ufficiale Mister
Hyde quanto ad un problema di posta elettronica, eccovi le
recensioni ai nuovi film del cinema virtuale. Invito tutti i produttori di
Cinematik a farsi avanti e collaborare ad Asa Nisi Masa, anche riempiendo spazi molto
piccoli. L'indirizzo lo trovate sotto lo zio Sam, in alto a
destra.
Ancora una volta il quiz è
stato risolto immediatamente, vedremo di aumentarne la difficoltà
in futuro ma questa settimana si fa il bis con la caccia alla
citazione che probabilmente risulterà ancora più facile della
settimana scorsa. Una gara di rapidità più che di abilità per un
cinefilo DOC.
L'attenzione di Asa Nisi Masa
si è comunque concentrata sul produttore del momento, il "Paperon
De Paperoni" di Cinematik: Dawson della Cristian
Production. Al più ricco tra i produttori è dedicata la
settimanale intervista di Mister Hyde ed il suo film d'esordio il
piccolo Jackie viene esaminato nell'angolo di Kattivik. Un
consiglio: tenete d'occhio il sito web della Cristian
Production all'interno del quale è presente
un'interessantissima e sempre aggiornata pagina delle recensioni
dei film del cinema.
Per quel che riguarda il
sondaggio, la settimana scorsa ci si era occupati dei primi film che
avrebbero lasciato il cinema virtuale. Unanimemente si pensava che Bloody
Mary dovesse uscire insieme a Speedway, ed invece il film
di Cameron è riuscito ad ottenere un'altra settimana di visione al
contrario di Cops, la cui uscita era stata prevista da oltre
il 40% dei votanti, e, più a sorpresa, la strana coppia in
cui comunque poco meno del 30% aveva scarsa fiducia.
Chiudo invitando tutti a
partecipare al sondaggio esistenziale di questa settimana e
soprattutto a vedere i nuovi film del cinema virtuale: ci sono
delle vere nuove chicche appena uscite, provare per credere!
Norman
Bates
[su]
Le
novità del cinema
Le colpe degli altri
Regia:
Wes Craven
Interpreti: Edward
Norton, Jennifer Aniston, Daniel Day-Lewis, James Woods, Malcolm
McDowell, Michael Caine, Victoria Silvested.
Il mago dell'horror Wes Craven torna serio dopo la
trilogia autoparodistica di "Scream" e il tentativo
fallito di cambiare genere con "la musica del cuore"-
un passo realizzato con più fortuna da un altro mago dell'horror,
quel Sam Raimi ora al lavoro sul kolossal "Spider Man"
- La storia non è particolarmente originale: una serie di
omicidi eccezionalmente efferati, che paiono compiuti da una belva più
che da un essere umano. All'ispettore della polizia di turno,
interpretato da Edward Norton, il compito di dipanare la complicata
matassa a scapito anche della sua vita privata. Nonostante
queste non allettanti premesse il prodotto finale è ottimo: i
meriti sono di una sceneggiatura molto curata ed efficace che
culmina in un finale non stereotipato e quindi sorprendente che ci
fa uscire dalla sala con un senso di inquietudine pari, se non
superiore, a quello provato durante tutta la visione del film. Craven
è abile nel mostrare pochissimo la fonte della paura, ricordandosi
che la cosa che l'uomo teme di più è l'ignoto, una lezione che
tutti quelli che fanno film horror dovrebbero ripassare. Ben
bilanciate le parti di indagine/azione e quella di introspezione dei
protagonisti, con una prima parte del film a raccontarci i personaggi
più della vicenda ed una seconda parte che espletate le
presentazioni, si concentra sulla vicenda portante. Tra i vari
meriti di Craven quello di sapersi muovere all'interno dei canoni
del genere che lui stesso aveva schernito in "Scream"
, il film è infatti pieno di situazioni tipiche dei film
dell'orrore - serial killer, inquietanti frasi bibliche, delitti
inspiegabilmente violenti ecc. ecc. - senza però mai dare un senso
di "deja vu" troppo opprimente, un altro errore in cui
incappano moltissimi film di questo genere. Ottimo e di
primissimo ordine il cast. Non mi soffermerei sulle note qualità di
Norton quanto sul piacere di rivedere, seppure in una piccola parte,
McDowell, l'indimenticabile Alex di "Arancia Meccanica".
Il cast femminile, come da prassi horror, fa da contorno se non da
vittima sacrificale, per cui anche le - solo fisicamente - dotate
Aniston e Silvestdt riescono a non sfigurare al cospetto dei grandi
interpreti di questo film. In conclusione un film da non
perdere, specie per tutti coloro che hanno avuto modo di vedere e
apprezzare "il bacio della pantera" di Jacques
Tourneur il cui meccanismo per fare "orrore" è molto
simile a quello di questo film. Ben Babie
Regia:
Quentin Tarantino
Interpreti: Skeet
Ulrich, Ryan Philippe, Joe Pesci, Heath Ledger, Mena Suvari, Anna
Mouglalis, Piper Perabo, Edward Furlong, Ellen Barkin
Ingannevolmente annunciato da una locandina dove
campeggia il faccione di Joe Pesci - che in realtà ricopre un
piccolo ruolo marginale - esce finalmente l'atteso nuovo film di
Quentin Tarantino. Insolita ambientazione parigina per un film senza
protagonisti ma, purtroppo, anche senza personaggi, ed è un vero
peccato perché ciò che ha sempre reso intrigante il cinema di
Tarantino è stata la capacità di tratteggiare personaggi credibili
e "veri" con poche essenziali pennellate. Basti pensare
allo splendido "Le iene", forse a tutt'oggi il suo miglior
film, nella cui scena iniziale intorno ad un tavolo di ristorante
con poche battute viene delineata con precisione la personalità dei
vari personaggi. Qualcosa del genere si ritrova anche qui nella
scena della disquisizione sull'identità politica dei Puffi, ma poi
anche questo - come tutti gli elementi di questo film - resta uno
spunto non approfondito. È sempre stata una caratteristica del
cinema "tarantiniano" la struttura circolare con
vari personaggi e varie storie apparentemente senza collegamento che
poi, gira gira, convergono tutte al medesimo punto, ma qui la
struttura episodica del film resta fine a se stessa, la storia non
va in realtà da nessuna parte e i numerosi spunti - anche
interessanti - di cui è disseminata la sceneggiatura non
portano a nessuno sviluppo narrativo, forse in parte anche per
l'eccessiva brevità del film. Come sempre quello che
salva il film è il mestiere di Tarantino, che sa come e dove
mettere la macchina da presa, come utilizzare in modo non banale le
musiche e come scrivere dei dialoghi scorrevoli ed accattivanti.
Purtroppo tutto questo non basta a fare un film. Così come non
basta un cast di giovani speranze più o meno lanciate, tutti
giovani, belli (tranne ovviamente Pesci) e bravi, ma con nessun vero
personaggio da tratteggiare. Il dio del 36° piano
Regia:
Alex Proyas
Interpreti: Rufus
Sewell, Jennifer Connelly, Harvey Keitel, Tim Roth, Sigourney Weaver,
John Voight, Ricky Caria.
Ritornano regista e protagonista nello splendido
"Dark City" - piccolo gioiello assolutamente da recuperare
in video se l'avete perso al cinema! - in un film che in parte,
almeno nelle conclusioni finali, ricorda proprio quel film. Tratto
da un racconto di Herbert D. Kastle, autore americano di
science-fiction attivo negli anni '50/'60, "Il dio del 36°
piano" rappresenta una netta inversione di rotta per la Cassius,
dopo il minimalistaa "Never look the sky", ed è stato per
il vostro umile recensore una piacevole sorpresa. La storia
scorre senza intoppi grazie anche a dei dialoghi stringati ma
efficaci, creando dopo poche scene una certa curiosità ed
aspettativa che crescono pian piano che il film procede, grazie
anche ad un interessante cast dove come sempre brilla il grande
Keitel, con due sole pecche: la Weaver che ha troppa personalità
per risultare credibile come segretaria e il pur volenteroso Ricky
Caria, troppo giovane per il ruolo. Peccato che la ristretta durata
del film lo renda più simile ad un episodio di "Ai confini
della realtà" che ad un lungometraggio, tradendo la sua
origine (un racconto), senza un approfondimento dei personaggi che
avrebbe senz'altro giovato alla storia. Inoltre, se il tema del film
su cui è basato il colpo di scena finale - che non sveleremo -
poteva risultare originale nel 1964 (anno di pubblicazione del
racconto di Kastle), lo stesso non si può dire oggi, dopo "Blade
Runner", "Dark City", "Matrix" ed altre
pellicole di analogo argomento. Non una pietra miliare del
cinema di fantascienza, quindi, ma un'occasione comunque per una
piacevole serata.
Mister Hyde
[su]
La top 6 dei film in sviluppo
Pochi nuovi progetti
all'appello questa settimana, evidentemente i produttori più
vecchi che hanno già accumulato vari progetti si sono presi una
piccola pausa dedicandosi alla realizzazione dei tanti film già
promossi. Nella poca quantità ci sono comunque alcuni progetti da
tenere d'occhio.
6 - Sette anime dannate Il
progetto non e' niente male se non fosse che si confonde nella mia
mente con tanti altri progetti presentati in Cinematik che gli
somigliavano. Comunque non male. Voto 6.
5 - Giants Cast ricchissimo
direi quasi esagerato, un thriller che promette abbastanza bene
con una descrizione di lancio in verità un po' confusa. Voto 6.5
4 - DarkTrinity Altro horror a
sfondo religioso, cast extralusso anche se un po' limitato. La
descrizione di lanci mi fa pensare immediatamente al penultimo
film di Schwarzy, comunque abbastanza canonica per un film horror.
Voto 6.5
3 - Fight Club 2 In realtà non
si vede come poter dare un seguito con un senso ad un film come
Fight Club, ma se uscisse chi non sarebbe curioso di vedere che
cosa si sono inventati? Ne rimarremo probabilmente delusi ma
intanto la curiosità c'è. Giusto lasciar fuori Pitt! Voto 7
2 - La grande follia Buona
l'idea di un film finalmente tutto italiano, con unico intruso Tim
Roth. La storia non è particolarmente originale come approccio,
ad esempio ricorda "il cubo", ma può dar vita ad
infiniti sviluppi. Voto 7.5
1 - Mezzanotte Da Cani In Città La
descrizione di lancio descrive situazioni tipicamente alla
Tarantino, che ha con Avary tante collaborazioni, ottimo il cast.
Mi stuzzica assai il palato. Voto 7.5
Il
critico
[su]
L'esame
di Kattivik
Questa settimana, il perfido sguardo del nostro eroe preferito,
cioè il sottoscritto, si sposta su uno dei primi film usciti nel
nostro cinema. Il film in questione è "Il
piccolo Jackye". La casa di produzione è la Cristian
Production. Andiamo a vedere come è andato l'esame del film.
Locandina: 7,5 - Bella. O meglio a me
è piaciuta. Ottimo a mio giudizio la scelta dello sfondo nero e
della foto del protagonista in grande e le foto degli altri attori
intorno alla sua. Bella veramente, complimenti alla Ele+Cri Agency.
Sito: 9 - Buono. Interessante la parte
delle curiosità e delle interviste, ovvimente inventate, fatte ai
protagonisti del film. Con questo sito l'autore a dimostrato di aver
capito in pieno lo spirito di Cinematik.
Cast:7,5 - Ottima la scelta del cast.
La miglior parte sicuramente quella di Haley Joel Osment, ossia il piccolo
Jackye. Sicuramente il mio voto agli CK awards per il miglior attore
protagonista, andrà a lui. Buona anche la parte di DiCaprio.
Discrete le altre.
Soggetto: 7 - Buono il soggetto, ma
sicuramente in alcuni punti ricorda un po' troppo il "Sesto
Senso". Comunque buono. Sceneggiatura:
7,5 - La sceneggiatura è completa, senza errori e gradevole
da leggere. Insomma, si adatta perfettamente al film. Anche le scene
sono descritte molto bene.
Commerciabilità: 7 - Discreta la
commerciabilità del film, che ha portato una spesa di 44.400.000.
il costo è piuttosto alto, ma secondo me i soldi sono stati spesi
bene, soprattutto per il cast e il regista. L'incasso è stato
finora di 67.076.225. Dunque il guadagno è stato fin' ora discreto,
ma sicuramente la casa di produzione puntava a un guadagno maggiore
di 22.676.225. ma questo è solo il mio parere.
Riepilogo
|
Locandina: 7.5
Sito: 9
Cast: 7.5
Soggetto: 7
Sceneggiatura: 7.5
Commerciabilità: 7
Totale: 52.5/60 - Promosso |
COMMENTO PERSONALE SUL FILM: Il film
è sicuramente ottimo, in tutto, soprattutto nel cast. Una
considerazione personale per chiudere: perché tutti i produttori di
film non mettono le interviste nel sito della loro casa di
produzione? Rende tutto più bello, fidatevi. Alla prossima.
Kattivik
[su]
Cronache dalla
nebbia
Un saluto spaziale a tutti.
Sono appena arrivato dalle nebbie siderali e già sono arrabbiato:
non voglio più essere scomodato per commentare solo quatro film,
quindi vedete di produrre di più la settimana prossima!
Altrimenti devo cambiare mestiere! Comunque cominciamo con la
carrellata dei film in uscita questa settimana.
Di "Metal gear solid"
tutti conosciamo il gioco: ha avuto un enorme successo, quindi
anche il film promette molto bene. Mi inchino di fronte al
faraonico cast e al regista, che mi piace molto dai tempi di
"Linea mortale". Un unico appunto: secondo voi Marylin
Manson accetterebbe di fare un film? Noi comunque speriamo tutti
di no! E speriamo che sia il primo a trovarsi con un buco in
fronte in questo film! Promette molto bene "Mezzanotte
da cani in città": bel cast e bella trama. Tra l'altro
credo che il film sia anche abbastanza pulp, visto il regista, tra
l'altro autore di uno dei miei film preferiti, "Killing
Zoe". Stoltz mi piace parecchio, ma qui quale Stoltz è?
Quello con capelli lunghi e pizzetto dei film pulp oppure il bravo
ragazzo con capelli corti e sbarbato di "Anaconda"? Bel
filmino pure "La grande follia", tutto made in
Italy, a parte Tim Roth. Comunque la trama promette suspance. Mi
ricorda vagamente un altro film in sviluppo, "Sette anime
dannate"; tuttavia la produzione è diversa, attori
diversi, quindi è solo una somiglianza superficiale
probabilmente. Giannini è uno dei miei attori italiani preferiti.
Mi è piaciuto molto in "Il profumo del mosto selvatico".
Voglio proprio vederla questa follia! Di "Dark
Trinity" ho capito veramente pochissimo, comunque mi
intriga abbastanza; certo, se avessi idea di cosa sto per vedere,
forse sarebbe meglio. Bel cast, però Asia Argento ce la potevano
pure risparmiare! Capisco che in America la doppino, ma lo
dovrebbero fare anche in Italia! Il padre ha fatto un danno a
lanciarla come attrice!
Bene, a malincuore
devo lasciarvi perché non c'è altro da commentare questa
settimana! Quindi ritornerò puntualmente la settimana prossima,
spero per commentare qualche film in più! A presto, colleghi
cinefili, e producete di più: spendo milioni di dollari in
plutonio per venire qui (sapete, il caro carburanti…….),
quindi almeno fate che i soldi siano ben spesi! A presto.
Silver
Surfer
[su]
Le interviste di Mister Hyde
Mister Hyde intervista questa settimana Dawson, presidente
della Cristian
Production, una delle primissime case di produzione ad
aggregarsi a Cinematik e dominatrice del box-office dei
produttori, anche grazie all'agenzia Ele+Cri
che si è occupata di molti dei film presenti nel cinema virtuale.
Hyde: Sei stato uno dei i primi
iscritti di Cinematik e anche uno dei più attivi. Anche tu
provieni dall'esperienza di Virtual Producer?
Cristian: Ovviamente si, anche se
l'esperienza "americana" è durata molto poco... il
tempo di far passare un film in realizzazione, e il solito comune
problema della lingua. Spero davvero che Cinematik arrivi al
livello di Virtual Producer, perchè è un gioco fantastico, e
tanto per fare pubblicità, invito tutti gli iscritti a
partecipare più attivamente!
Hyde: Quali registi hanno in
qualche modo influito sul tuo modo di far cinema?
Cristian: Io sono un appassionato di
cinema da poco più di tre anni, e data la mia età, i registi che
amo sono maggiormente quelli contemporanei. Per lo stile direi
senza dubbio Brian DePalma, con le sue inquadrature
"folli" e geniali; per i film mi piace Spielberg, Stone
e, anche se ne ha fatti pochi, Michael Bay. E poi... quello che
considero il più grande, per tutto: Stanley Kubrick.
Hyde: Abbiamo visto che ti lanci
nella coproduzione di un kolossal di quelli da far tremare i polsi
a chiunque, "Caesar". A questo riguardo ho un paio di
domandine un po' cattivelle: ti rendi conto che presentare una
Cleopatra di colore è un falso storico? Niente contro la
bellissima e brava Thaide, ma la Cleopatra storica magari era un
po' araba ma non certo nera! La seconda riguarda il protagonista,
Tom Cruise: non ti pare un po' giovane per interpretare il 55
Giulio Cesare?
Cristian: Cleopatra di colore?? No.
Questa è la foto apparsa su "Ciak Celebrity" nel Marzo
del 1999.. .secondo te è di colore? A me non sembra...
probabilmente in questa foto è molto truccata, beh... allora voi
cercate di non pensare alla Newton de "L'assedio", o di
"Intervista col vampiro", ma immaginatela così, con i
capelli lunghi...e ancora al fianco di Tom Cruise. E a proposito
di Cruise... l'esempio che ricordo di più è quello di "Insider
-dietro la verità": Russell Crowe, 34 anni, interpreta il
ruolo di un uomo di 50 anni e riceve la nomination all'oscar. Tom
Cruise, 39 anni, interpreta il ruolo di un 55enne...per fare
"Caesar", è ingrassato ed ha provato infinite tinture
di capelli :-), e se tutto questo può servire a portargli un Ck
Award, che ben venga!
Hyde: Qual è il film che avresti
voluto dirigere (o produrre) tu?
Cristian: E' difficile dirlo...mi
sarebbe piaciuto stare sul set di "Eyes Wide Shut", ma
dubito che sarei stato all'altezza di Kubrick! Un altro film che
mi viene in mente è "Jfk -un caso ancora aperto", dove
ci sono attori importanti in qualsiasi ruolo, e dove tutti gli
americani presenti sul set credo che abbiano veramente
"vissuto" il film, visto l'argomento trattato. Il film
che avrei voluto produrre sono due: 1) In assoluto più di tutti
"The Blair Witch Project", per il modo in cui è stato
pubblicizzato, un vero capolavoro di marketing; 2) e poi Titanic,
per il successo che ha avuto, sia di critica che di pubblico.
Hyde: Parlaci un po' di come è
nata l'agenzia collegata con la tua casa di produzione.
Cristian: Innanzitutto devo dire che
il primo ad avvertirmi di Cinematik è stato Norman, già mio
"collega e avversario" in Virtual Producer. Così mi
disse che serviva un'agenzia per poter iniziare il gioco, ed ho
creato la Ele+Cri
Agency... e dato che ci sono, svelo il mistero del nome: Ele
è la mia ragazza (che saluto... Ciao Eleonora!!!), è la mia
prima fan, e a lei è dedicato il prossimo film della Cristian
Production, "The Millennium Bug". Glielo dovevo,
dato che sopporta i miei lunghi discorsi cinematografici da quando
è iniziato Cinematik!
Hyde: La domanda di prammatica,
ormai: da che attore vorresti che fosse interpretata la tua parte
in un film su di te?
Cristian: Il mio soprannome è Dawson
perchè assomiglio, sia fisicamente che caratterialmente, al
protagonista delle serie tv "Dawson's Creek", James Van
Der Beek. Però per ora è un po' sconosciuto come attore, quindi
senza ombra di dubbio dico Tom Cruise, il mio attore preferito.
Hyde: Ci puoi dare qualche tuo
dato anagrafico, qualche informazione su di te in modo da cercare
di conoscerci tutti un po' meglio?
Cristian: Che posso dire... ho 18
anni, e credo di essere il più giovane produttore di Cinematik
(almeno tra quelli "attivi"!), abito vicino Roma e
frequento il Liceo Scientifico nella mia piccola cittadina immersa
nel nulla. Purtroppo la scuola non mi lascia molto spazio, e
questo spiega perchè alla fine del calendario c'è sempre un mio
film! Però ho scritto una sceneggiatura e partecipato ad un
cortometraggio di un corso di cinema...ma che si vede che "da
grande" voglio fare il regista??
Hyde: Vuoi aggiungere qualcosa?
Cristian: Si, voglio dire che sono un
grande fan della Fantàsia
Pictures, e che c'è qualcosa che non mi fa dormire la
notte...mi giro e mi rigiro nel letto domandandomi: ma qual'è il
vero nome di Norman? Ciao Norman, spero che risolverai i miei
incubi!
Mister Hyde
[su]
TV: il cult della settimana
Sabato, 10 febbraio ore 01.00 - Rai 3
|
Titolo:
Un mondo perfetto
Regia:
Clint Eastwood
Cast: Clint Eastwood,
Kevin Costner, Laura Dern, T.J. Lowther, Keith Szarabajka,
Paul Hewitt, Bruce McGill.
Genere: Drammatico Durata:
2h e 17' Nazionalità:
Stati Uniti Anno: 1993
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Dal Morandini: Texas
1963. Un evaso (K. Costner) dal carcere comincia una lunga,
impossibile fuga verso l'Alaska con un bambino preso in ostaggio.
Gli dà la caccia un Texas Ranger anticonformista (C. Eastwood)
affiancato da una psicologa (L. Dern). Film d'inseguimento senza
suspense in cui i meccanismi dell'azione violenta lasciano il posto
alla tenerezza. Contano i personaggi e la sconsolata analisi morale
della società USA. Su una bella sceneggiatura di John Lee Hancock
Eastwood conferma, dopo Gli spietati, di essere arrivato al culmine
della sua maturità registica. Troppo classico nel suo rigore etico
per poter aspirare alla futile gloria dei premi Oscar e ai primi
posti nella classifica degli incassi.
Questo è senza ombra di
dubbio uno dei capolavori dell'Eastwood regista, come sempre abile
nel maneggiare personaggi solitari e non allineati col mondo. Questa
volta il ruolo di protagonista lo lascia a Kevin kostner
ritagliandosi una parte di supporto. Un grandissimo film ed un
grandissimo regista purtroppo ancora non utilizzato nel mondo di
Cinematik, nemmeno come attore. Rimediate, produttori! RIMEDIATE!
Norman
Bates [su]
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