Versione 2001.04.1
Editoriale
Per chi fosse passato di qui
per caso, volevo annunciare che siete sul primo numero di Marzo
di Asa Nisi Masa, la prima Webzine di Cinematik,
il primo gioco di cinema virtuale italiano.
Ad una settimana
dall'assegnazione degli oscar, in Cinematik si elegge l'esperto
dell'anno grazie agli attesi risultati del Toto-Oscar,
La vittoria è stata netta e per distacc e il campione è.... beh,
cliccate e vedrete.
Niente da fare nemmeno per
questa settimana invece per il quiz di Cinematik, anche se a forza
di tentativi c'è chi c'è andato molto vicino. Ricordo che il
film misterioso vede come protagonista un attore che non ha mai
vinto l'oscar ma ha vinto due volte il golden globe, che è un
attore comico e che il film in questione è forse il suo più
grande fallimento, sia come critica che come incassi al cinema.
Gli indizi così riuniti non lasciano adito a molti dubbi, dovete
indovinare questa settimana!
Per il sondaggio della
settimana, l'esito è quello che ci si attendeva con la
maggioranza dei giocatori che ha visto tutti o quasi i film di
Cinematik. E meno male, nella versione inglese del gioco si era
giunti presto ad un punto che a vedere i film del cinema erano
veramente i pochi. Speriamo che non capiti anche qui. Nuovo
sondaggio, sull'attore italiano del momento.
Chiudo con il solito invito
a chi non partecipa attivamente ad Asa Nisi Masa ad iniziare a
farlo scrivendo all'indirizzo indicato dallo zio Sam in alto a
destra. .
Norman
Bates
[su]
Le
novità del cinema
Sette anime dannate
Regia:
Tim Burton
Interpreti:
Johnny Depp, Robert Duvall, Cher, Ben Kingsley Juliette Lewis,
Riccardo Caria..
Che cosa ci combina Tim Burton per farsi incastrare da una
simile produzione? Dove sono la sua visionarietà, la sua
genialità sopra le righe, la sua sottile perfidia in questa
storia tratta dal fumetto italiano Dylan Dog? L’effetto di
questo film è un po’ lo stesso che provoca il fumetto in chi
già sia frequentatore da lungo tempo del genere horror, e cioè
di assistere ad un campionario di cose già viste, già scritte,
già filmate da altri. Qualcuno potrebbe chiamarle citazioni, a
me, notoriamente cattivo e perfido, sembrano più delle copiature
belle e buone: le morti che seguono la logica dei sette peccati
capitali sono tratte da Seven di D. Fincher; il ciccione
che esplode si era già visto in Monthy Python: Il senso della
vita; il colpo di scena che svela l’assassino sembra tratto
da Angel Heart… e così via in un film che pure dalle premesse
poteva essere di ben altro spessore, a partire dalla suggestiva
ambientazione e dal senso di inquietudine che sempre provocano
marionette e burattini in genere. Invece Sette anime dannate
nasce fumetto e tale rimane fino alla fine, anche nei personaggi
che risultano bidimensionali e nella regia stessa che si limita ad
accompagnare la vicenda senza mai mostrare la mano di Burton. Nel
cast, visto che non viene chiesto a nessuno di dare prestazioni da
premio Oscar, si salva soprattutto la classe da vecchio marpione
di Robert Duvall, mentre neppure la bravura di Ben Kingsley riesce
a dare dignità ad un personaggio ingrato e ridicolo come Scrooge;
Johnny Depp sembra divertirsi e diverte ma – santo Dio – la
sua notte di sesso infuocato con la cinquantacinquenne Cher sa un
po’ di necrofilìa. Potere degli effetti speciali… Rimandiamo
quindi la “Cassius’ feeling for you” – e lo
sceneggiatore Caria – che avevamo in parte apprezzato con Il
dio del 36° piano, alla prossima prova, con maggiore
maturità.
Batman: Il ritorno del Cavaliere Oscuro
Regia:
Alex Proyas
Interpreti:
Nick Nolte, Martin Sheen, Gillian Anderson, Mandy Moore, Martin
Landau, Jennifer Connelly, Tim Curry, John Leguizamo, John Cleese,
Bruce Campbell.
Ancora Alex Proyas nel cinema virtuale, questa volta alle prese
con un mito quello di Batman. E finalmente si torna al vero Batman
dopo gli ultimi due capitoli assolutamente inguardabili nonostante
avessero cast di tutto rispetto. Il film è tratto da quello che
è considerato uno dei capolavori di tutti i tempi del fumetto
"il ritorno del cavaliere oscuro" del grande Frank
Miller e ne conserva pressoché inalterata la trama e i temi
portanti dell'opera, in primis un Batman invecchiato negli anni ma
non nello spirito, "vivo" solo quando ha una crociata da
combattere. Un Batman che pur conservando i tratti originali ci
viene mostrato più vulnerabile, più reale e la cui figura di
vigilante viene messa per la prima volta, sullo schermo, in forte
discussione: eroe o criminale? Ma questo è solo uno dei
tanti spunti che si traggono da una storia dalle molte sfaccettature
e dai molti spunti di dibattito a chi non si avvicina a questa
storia superficialmente, come sovente accade a film di questo
genere. Il cast è interamente all'altezza tanto che risulta
difficile fare menzioni particolari, quello che ne esce un pochino
meglio degli altri forse è proprio il protagonista assoluto Nick
Nolte. Ancora una volta un film impeccabile ed imperdibile dalla
miglior casa di produzione di Cinematik, la Fantàsia
Pictures, che sicuramente ritroveremo nella notte
degli oscar a fare inceta di statuette.
MEZZANOTTE DA CANI IN CITTÀ
Regia:
Roger Avary
Interpreti:
Skeet Ulrich, Casey Affleck, Bokeem Woodbine, Denise Richards, Tom
Sizemore, Eric Stoltz, Danny Aiello, Kim Dickens
La Cadillac Ranch continua ad esplorare e sviscerare il
microcosmo americano, ancora a colpi di canzoni all-american –
Bob Dylan, Bruce Springsteen – e ancora con una storia a tinte
forti. Per questo nuovo film si è affidata al poco noto Roger
Avary, regista che ha avuto un certa notorietà alcuni anni fa con
Killing Zoe, una sorta di Pulp Fiction in miniatura
di ambientazione parigina, e a sua volta co-sceneggiatore dei
tarantiniani Le Iene e Pulp Fiction; va da sé che
per forza di cose, con simili premesse, lo spirito di Tarantino
aleggia sull’intera vicenda, soprattutto nei dialoghi e nei
personaggi. A questo aggiungiamo che la storia ricorda in parte Albino
Alligators, l’esordio alla regia di Kevin Spacey uscito in
Italia col titolo Insoliti criminali (forse per ricordare I
soliti sospetti – sic!), ed avremo purtroppo la sensazione di
assistere ad un film che sembra di avere già visto. Questa volta
l’abilità dello sceneggiatore Cesare Carugi non riesce a dare
ritmo al film e a evitare un fastidioso senso di noia, soprattutto
nella seconda parte. Il cast schiera facce giovani e “giuste”,
collaudate per questi ruoli – forse fin troppo: il povero e
bravo Dayy Aiello costretto a rifare ancora e sempre il
solito mafioso – con una nota di merito per il bravo Tom
Sizemore. Peccato che la politica della Cadillac Ranch affidi
le parti secondarie ad anonime comparse che certamente non possono
dare molto alla pellicola, al di là della routine richiesta dalla
paga minima sindacale. Come sempre ricca la colonna sonora, aperta
stavolta anche a contaminazioni jazz e fusion. A questo proposito
una piccola nota: il brano di apertura, la celeberrima Take Five
di D. Brubeck, proprio non direi che è un brano di “free jazz”
come viene scritto nella presentazione. Ma questa, è un’altra
storia.
Mister Hyde
[su]
L'esame
del critico
Altra settimana di esami ed altro blockbuster che capita sotto le
grinfie di questa rubrica. Ad esaminare il tutto però non è ne
il critico ne Kattvik, ma il titolare in persona: Norman Bates. Spero di essere all'altezza. Mi tocca parlare di Millenium
Bug, l'ultima fatica del Paperon De Paperoni dei produttori
virtuali: la Cristian
Production.
Locandina: 8 - Altra
locandina molto bella come d'abitudine per i film di Cinematik.
Dalla visione di questa si intuisce sia il fatto che Bruce Willis
e Tom Cruise sono avversari, sia l'atmosfera tesa e quel senso di
disastro incombente che poi pervade tutto il film. Davvero una
locandina perfettamente centrata col film che poi si va a vedere.
Sito: 8.5 -Pieno di plus-valori come le
interviste ai protagonisti, le schede degli attori del cast, la
colonna sonora, tante immagini e il solito stile
"chiassoso" che è ormai un marchio di fabbrica della
Cristian Production. Unica pecca tecnica la pagina principale
caricata in un'unica immagine grande che ci mette parecchio a
caricarsi lasciandoci in attesa senza niente da leggere/vedere nel
frattempo.
Cast: 7 - Cast
di primissimo piano come nomi per un film d'azione, di alto
richiamo per lo spettatore medio. C'è pure l'attore italiano del
momento (Accorsi), uno dei pochissimi attori capaci di alzare
l'incasso della pellicola con la sua sola partecipazione.
Soggetto: 5.5 -
Ex amici che si trovano a combattere su sponde opposte, non è la
prima volta che la sentiamo, così come la trama portante che vede
un terrorista che approfittando del "millenium bug" si
lancia alla conquista del mondo (addirittura!).
Sceneggiatura: 6.5 - Adeguata
ad un film d'azione e spionaggio come questa, con esplosioni,
morti e complotti a volontà, senza però trascurare una storia
che ha comunque alcuni punti interessanti. Forse proprio alcuni
personaggi non vengono adeguatamente approfonditi e forse il tono
della narrazione è un po' troppo serioso.
Commerciabilità: 7.5 -Come dicevo
all'inizio questo è un vero e proprio blockbuster, è costato
infatti ben 73.200.000. Un'operazione però che alla fin fine ha
dato i suoi frutti, visto che il film sforerà facilmente i 100
milioni di incasso ed è già alla quinta settimana di presenza
nel cinema virtuale.
Riepilogo
|
Locandina:
8
Sito: 8.5
Cast: 7
Soggetto: 5.5
Sceneggiatura: 6.5
Commerciabilità: 7.5
Totale:
43/60 - Promosso |
COMMENTO PERSONALE SUL FILM: Uno
di quei film per cui si passa una serata tranquilla, magari
in compagnia di amici per poi ri-raccontarsi le scene clou. Ad
alcuni piacerà, ad altri meno (vedere ad esempio un altro film
di Bay: "the rock"). Commercialmente è già un
successo e probabilmente il produttore ha raggiunto il suo
obiettivo primario, che si vuole di più?
Norman
Bates
[su]
Cronache dalla
nebbia
Come ogni settimana vi do il benvenuto all'appuntamento con la
critica ai film in sviluppo in cinematik. Questa settimana abbiamo
sette novità in attesa del lasciapassare per la realizzazione.
Vediamoli insieme.
CASINO ROYALE
Cast piuttosto interessante per una storia che promette di
coinvolgere dall'inizio alla fine, anche se tutto cozza con la
presenza di Tarantino che nulla può avere a che fare con un film
d'azione "serio" come qui viene definito. Non sarebbe
forse andato bene un Oliver Stone come regista? Nel complesso il
voto è 7-
NIRVANA - THE STORY
Ci mancava un film biografico. Effettivamente era da ben una o due
settimane che non ne vedevamo uno! Molti non sono andati a buon
fine, questo non credo farà eccezione. E non per la trama, ma
proprio perché il genere non tira. Tuttavia non è un progetto
sballato, quindi gli diamo un 6.
IL CECCHINO
Toh, un film biografico! E visto gli ultimi successi è proprio il
regista del momento a dirigere questo film che comunque desta un
certo interesse. Si sa, le trattative con i fuorilegge sono di
richiamo. Un 6,5.
ALONE
Anche i vampiri sono un'attrattiva tornata molto in voga. Questo
film è piuttosto accattivante per quanto concerne la trama e
vanta un cast ricco ed abile. Contando il feeling che corre tra
Cameron e Schwarzenegger direi che questo film, che credo tirerà
moltissimo, merita un 8. Complimenti!
PORCI CON LE ALI
Ricordate "Miracolo italiano"? Ricordate il primo
episodio? Portatelo indietro agli anni '70 ed eccovi il film che
pressappoco ci troviamo di fronte. Muccino deve aver preso
ripetizioni da David Copperfield per mettere insieme Stiller e
Damon con la Sandrelli e Santamaria. Il tutto a Roma. Progetto
suicida. Voto 4.
LO CHIAMAVANO PARADISO
Come poteva mancare il settimanale N.C.?
IL GIORNO DOPO:- Voto= 4,5
D'AMORE E D'ODIO:- Voto= 6
DRAGON BALL Z:- Voto= 6
TU:- Voto= N.C.
HUMANA SPECIES:- Voto= 7
Terminato lo spazio dedicato alla critica mi accingo a
salutarvi e a darvi appuntamento alla prossima settimana con un
nuovo numero delle cronache. A fra 7 giorni.
Silver
Surfer
[su]
Le interviste di Mister Hyde
Questa settimana incontriamo Alex, il giovanissimo presidente
della Sandrino Corporation, produttrice dello sfortunato "Young
fears" già uscito dai cinema virtuali dopo una breve
sfortunata permanenza. Ma il giovane produttore/sceneggiatore
dimostra di stare già affilando gli artigli per i prossimi
ambiziosi progetti.
Hyde: Alex,credo che tu sia tra i
più giovani partecipanti a Cinematik Vuoi dirci qualcosa di te?
Dove vivi, di cosa ti occupi, cosa vuoi fare da grande... Alex:
Ho 17 anni compiuti da poco(il 4 marzo,non mi avete fatto gli
auguri!) e credo proprio di essere il più giovane produttore e
sceneggiatore di Ck. Vivo a Torino, città che piano piano sta
tornando a far parlare di sé riguardo ai progetti
cinematografici, e frequento la prima classico. Da grande vorrei
assolutamente fare lo sceneggiatore, infatti è da quando sono
molto piccolo che sogno di poter lavorare nell'ambito
cinematografico, magari passando per la pubblicità come grandi
registi americani (es:David Fincher) e con molta fantasia arrivare
fino a Hollywood. Per ora ho seguito per gran parte dell'estate
scorsa le riprese di "Non ho sonno" di Dario
Argento, grazie alla mia amicizia con la scenografa sono riuscito
a conoscere il mitico regista e seguire le riprese vicino a lui e
gli attori e sopratutto a farmi spiegare dai vari addetti ai
lavori molti segreti e inoltre scrivo piccoli copioni e questa
estate girerò il mio primo film amatoriale con i miei
amici...poi....si vedrà!
Hyde: Come sei arrivato a
conoscere Cinematik? Alex:
L'ho conosciuto grazie al mitico Norman, che avevo già conosciuto
in precedenza perchè tutti e due eravamo iscritti a Virtual
Producer.
Hyde: Il tuo primo film "Young
Fears" non ha incontrato - purtroppo - il favore della
critica né quello del pubblico. Ovviamente non devi
demoralizzarti per questo, ma fare anzi tesoro delle critiche.
Quali sono i tuoi prossimi progetti, cui auguro fin d'ora una
sorte migliore? Alex:
Grazie molte per gli auguri e anche per le critiche,le quali mi
aiuteranno sicuramente a produrre film sempre migliori. Il 30
giugno uscirà un grande progetto fantasy: "Four different
people" che credo abbia sicuramente stuzzicato la
curiosità di molti. Dai primi giudizi ho capito che è piaciuta
soprattutto la trama a episodi. Spero proprio di accontentare il
pubblico con il prezioso aiuto di un grande regista come Zemeckis.
Invece in fase di sviluppo ci sono "Dragon-ball Z"
e "Alone", un progetto a cui tengo molto ispirato
al grande romanzo "I'm legend" di Matheson. Infine la
prossima settimana entreranno nella fase "Bell's trap"
un progetto d'azione che avevo in cantiere da molti anni e "Travis"
un film con attori da Oscar e speriamo anche con trama da
statuetta.
Hyde: Evidentemente sei un amante
dell'horror - come il sottoscritto, tra l'altro; vuoi indicarci
qualche film, o regista, che ha di più influenzato la tua visione
di questa strana arte che è il cinema? Alex:
Sicuramente il regista che mi ha più influenzato,fin
dall'infanzia, è Steven Spielberg, un regista capace di produrre
dei sogni lunghi un film (dei grandi voli di fantasia) e
sopratutto un regista che usa il cuore per fare i suoi film, merce
rara oggi giorno. Invece,rigurdo all'ambito dell'horror, stimo
moltissimo Wes Craven,che è stato capace di far rivivere questo
genere negli anni 90.
Hyde: Il tuo sito è molto curato
e divertente: credi che un bel sito possa aiutare effettivamente
un film, o è solo un "di più"? Alex:
Secondo me tutto quello che sta intorno a un film può aiutare a
farlo conoscere meglio al pubblico e quindi a fargli avere più
successo. Comunque l'importante è che non sia "tutto fumo e
niente arrosto"(tanta pubblicità e zero anima).
Hyde: Facciamo contento qualcuno:
quali tra i film usciti in Cinematik avresti voluto produrre tu? Alex:
Sicuramente "Batman-il ritorno del cavaliere oscuro"
e "Sleep of the dead".
Hyde: L'ultima domanda è per
tutti la solita, ormai un tormentone: da che attore vorresti che
fosse interpretata la tua parte in un film sulla tua vita? Alex:
Alessandro da piccolo Holey Joel Osment, me in questo momento
James Van Der Beek, mentre me da grande il mitico Bob De Niro.
Mister Hyde
[su]
TV: il cult della settimana
Settimana da dimenticare questa per la programmazione
televisiva in chiaro, quindi solo qualche segnalazione e subito
passiamo al cult che è comunque un'opera di valore indiscusso.
(una precisazione: la data indicata, anche quando un film viene
trasmesso in orario notturno, è quella del calendario e non è
riferita, come spesso leggiamo su alcune riviste, alla serata
appena trascorsa)
Giovedì 5 Aprile
Rete 4 ore 16.00
"Terra lontana"
Venerdì 6 Aprile
TMC ore 14.10
"L'urlo della battaglia"
Sabato 7 Aprile
Rai 1 ore 1.55
"Lama alla gola"
Domenica 8 Aprile
Rete 4 ore 16.40
"Io confesso"
Ed il film "cult" di questa settimana:
Venerdì 6 Aprile
TMC ore 9.35
"I Vitelloni" ,1953
regia: Federico Fellini
soggetto e sceneggiatura: Federico Fellini, Tullio Pinelli, Ennio
Flaiano.
Musica: Nino Rota.
interpreti: Franco Interlenghi, Alberto Sordi, Franco Fabrizi,
Leopoldo Trieste, Riccardo Fellini, Leonora Ruffo, Carlo Romano,
Lida Baarova, Achille Majeroni, Enrico Viarisio, Paola Borboni.
Italia 104'.
Venerdì 6 Aprile, TMC ore 9.35
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Titolo:
I Vitelloni
Regia:
Federico Fellini
Cast: Franco
Interlenghi, Alberto Sordi, Franco Fabrizi, Leopoldo
Trieste, Riccardo Fellini, Leonora Ruffo, Carlo Romano, Lida
Baarova, Achille Majeroni, Enrico Viarisio, Paola Borboni.
Durata:
104' Nazionalità:
Italia Anno: 1953
Soggetto e sceneggiatura:
Federico Fellini, Tullio Pinelli, Ennio Flaiano.
Musica: Nino Rota.
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La spiaggia d'inverno, l'universo chiuso di una provincia
immota, l'esistenza sprecata tra noia, futilità e immaturità:
Fellini tratta la materia movendosi tra i fatterelli di un
microcosmo visto con sorniona malinconia e ironico affetto. Non vi
sono particolari critiche o motivazioni politiche in queste
impressioni. C'è invece la poetica di un neorealismo soggiogato
da un caustico grottesco. Non ancora "maestro", il
regista accenna più che definire, dipinge più che scoprire.
L'immediatezza del racconto è nel personaggio di Franco
Interlenghi, sicuramente il più autobiografico: senza scordare
gli infantilismi di Sordi, il bamboccio-don Giovanni di Franco
Fabrizi o la patetica aspirazione letteraria di Leopoldo Trieste.
Un'opera perfettamente in linea con la giovinezza artistica del
regista, che dell'autobiografia ha fatto la materia fondamentale
del suo narrare e che suggerisce, attraverso di essa, persino i
giudizi che si possono dare di lui. Resta il film più
eccezionale, forse il più tipico, certo il più spontaneo e
immediato. Vincitore del Leone d'argento alla mostra di Venezia,
ricevette il Nastro d'argento per il miglio film e fruttò un
altro Nastro a Sordi.
Merlino [su]
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