Versione 2001.05.1
Editoriale
Per chi fosse passato di qui
per caso, volevo annunciare che siete sul primo numero di Maggio
di Asa Nisi Masa, la prima Webzine di Cinematik,
il primo gioco di cinema virtuale italiano.
Dopo una settimana di pausa
torna online Asa Nisi Masa più pimpante che mai, con tanto di
recensioni arretrate, un nuovo quiz e il solito menù vario di
rubriche inerenti il mondo del cinema, reale o virtuale che sia.
La novità della settimana
è senz'altro la segnalazione di Cinematik su CIAK, il mensile
italiano di cinema più popolare. E gli esiti di questa
segnalazione non si sono fatti attendere, decine di nuovi
iscritti, e le fasi del gioco più attive che mai. Speriamo
che la piccola comunità di Cinematik che si è creata in meno di
un anno riesca finalmente ad aumentare.
Altro argomenti di grande
attualità sono gli imminenti CK Awards, gli oscar di CInematik.
Già le compagnie di produzione hanno iniziato il can can
pubblicitario per spingere i loro prodotti, ci aspettano settimane
di discussioni e contestazioni proprio come nella notte degli
oscar reale!
Vi faccio notare ancora una
volta il nuovo quiz, nella colonna a sinistra, in alto. Si torna
alle citazioni dopo la parentesi musicale che tanto per gradire ha
visto come vincitore Cesare della Cadillach Ranch, un vero e
proprio collezionista di gif premio di Asa Nisi Masa. Questa
settimana il quiz è facilissimo!!
Chiudo con un messaggio a
tutti i produttori con un sito personale: nei links di Asa Nisi
Masa a sinistra mi piacerebbe avere i collegamenti, settimana per
settimana, ai siti "satelliti" di cinematik che sono
stati aggiornati. Per cui se aggiornate il vostro sito e volete la
segnalazione su Asa Nisi Masa mandatemi il link e due righe che
indicano i contenuti delle pagine aggiornate. Date un occhata ai
links di questo numero di Asa Nisi Masa per avere un esempio
pratico e quindi un riferimento.
Norman
Bates
[su]
Le
novità del cinema
HIDDEN PATHWAYS - Passaggi nascosti
Regia: Kenneth Branagh
Interpreti: Kenneth Branagh, Matt Damon, Haley Joel Osment,
Melinda Dillon, Nathan Lane, Natascha McElhone
Davvero uno strano tipo Kenneth Branagh, inglese
doc capace di passare con disinvoltura da Shakespeare a
Frankenstein, senza disdegnare incursioni nella commedia e
addirittura nel musical, e sempre capace di restare se stesso.
Già ai tempi dell'intrigante L'altro delitto si era cimentato con
i paradossi temporali e questa volta si addentra nei sempre
pericolosi labirinti del tempo - come allude la bella locandina -
per una vicenda ambiziosa ed inquietante, anche se non troppo
originale, per girare la quale si è spinto sulla strada della
sperimentazione tecnica, sfruttando appieno le infinite
possibilità della moderna tecnologia elettronica. Purtroppo
questa esasperata ricerca di stupire a livello visivo finisce per
appesantire e distogliere l'attenzione dalla vicenda, a
dimostrazione che l'equilibrio tra ciò che si dice e come lo si
dice è sempre difficilissimo e solo a pochi maestri riesce alla
perfezione (Scorsese su tutti).
L'accuratissima sceneggiatura permette al cast di dare il meglio
di sé, e una nota di merito va senz'altro al bravo caratterista
Nathan Lane, sfruttato finora soprattutto dal cinema brillante,
mentre il piccolo Osment rischia seriamente si restare
intrappolato in un cliché di bimbo-triste-malinconico che
certamente non fa onore alle sue indiscusse qualità di attore.
Vorremmo tanto vederlo, almeno una volta, impegnato in una parte
comica, povero bimbo!
Un giudizio quindi parzialmente positivo, ferma restando l'alta
professionalità dell'impianto e la genialità del regista, che
però resta un po' schiacciata da tecnologie che forse ancora non
riesce a dominare alla perfezione. Molto bello il finale che
personalmente mi ha ricordato lo struggente finale del bellissimo
C'era una volta in America di Sergio Leone (chi ha visto il film
capirà di cosa parlo).
JULIA KENDALL, PSICOLOGA CRIMINALE
Regia: David Fincher
Interpreti: Winona Ryder, David Marciano, John Goodman, Guy Pearce,
Whoopi Goldberg, Dick Van Dyke, Cameron Diaz, Danny Franz, Vanessa
Redgrave, Erica Leershen
Per la sua seconda produzione la Gargamella
Pictures si è ancora una volta rivolta al mondo dei fumetti,
questo sterminato serbatoio di personaggi che sta costituendo una
apparentemente inesauribile miniera per produttori e
sceneggiatori. Allo stesso modo sempre più il fumetto si rivolge
al cinema modellando personaggi sui volti di noti attori (non
dimentichiamo - nota per i meno giovani - che antesignano di ciò
fu il nostrano Alan Ford, ispirato nei tratti somatici a Peter O'Toole)
o inserendo nelle storie elementi desunti da celebri film.
Sappiamo come il passaggio dal disegno alla pellicola sia sempre
un'impresa delicata e difficile, e la prima opera della Gargamella,
Lupin III, lo ha ben dimostrato. Nel caso di questo Julia Kendall
però questo rischio è superato brillantemente, e la derivazione
fumettistica si coglie solo in quel senso di capitare in mezzo ad
una vicenda già iniziata, come se si trattasse di una puntata di
qualche telefilm. Certo non si può dire che la mano del geniale
David Fincher (Fight Club, A Rock'n'roll Ghost Story) si veda più
di tanto, evidentemente il regista ha dovuto adattarsi ad una
storia e a dei personaggi già ben delineati, senza avere quasi
mai l'occasione di far emergere il suo talento, ma dirigendo
comunque un ottimo ed equilibrato cast con maestria e senza alcuna
caduta di ritmo. Sembrerebbe tutto perfetto quindi? Purtroppo non
è così, perché anche se la derivazione fumettistica non inficia
il risultato, è proprio la trama a non offrire particolari
emozioni, incanalata sui prevedibili binari del thriller e con
l'ombra del Silenzio degli innocenti sempre incombente. Qualche
elemento splatter ed un finale "aperto" cercano di dare
maggiore spessore alla vicenda che comunque ha il suo punto di
forza più nella costruzione formale, nella regia, nei dialoghi
che nella sostanza vera e propria che, per chi è avvezzo al
thriller, non offre niente di nuovo.
La deliziosa Winona Ryder non aggiunge nulla al personaggio mentre
sono i comprimari a costituire la nota migliore del cast, a
partire dal sempre grande (in tutti i sensi) John Goodman, inoltre
alcuni volti noti e meno noti appaiono in brevi cameo per
impreziosire il cast.
Unica nota veramente stonata Cameron Diaz, non perché non sia
brava ma perché alle prese con un personaggio assolutamente
improbabile e che oltretutto non sembra appartenerle affatto.
LA VALIGETTA NERA
Regia: Simon West
Interpreti: Catherine Zeta-Jones, Pierce Brosnan, Michael Madsen,
Thomas Calabro, Patricia Acquette, Delroy Lindo, John Turturro,
James Cromwell, Tony Sperandeo, Danny Aiello, Woody Harrelson
Prendete una coppia di divi affascinanti, bravi e
"à la page" come l'ultimo 007 Pierce Brosnan e la
neo-signora Douglas Catherine Zeta-Jones, un regista giovane ma
già affermatosi come autore di film tutta-azione come Con Air e
l'imminente Tomb Raider, inserite il tutto in un complotto che
coinvolge mafia, FBI e addirittura il Presidente degli Stati Uniti
d'America ed otterrete il perfetto film d'azione? Non sempre. Non
stavolta, almeno. Anche accettando acriticamente le regole del
gioco del film d'azione pura (e quindi senza ricercarvi alcun
contenuto), è davvero difficile farsi prendere dalla
prevedibilità e dall'eccessiva semplicità della vicenda, che
procede per accumulo di situazioni senza mai un guizzo di
originalità o una vera sorpresa. Salva il tutto il ritmo che il
regista cerca di imprimere alla storia, che evita per un pelo il
film dalla noia più assoluta. Inoltre Pierce Brosnan è davvero
fuori parte ed il personaggio non lo aiuta certo: un investigatore
privato americano (che dovrebbe quindi essere delicato come uno
squalo) che dorme con la porta aperta, ha paura delle pistole, che
considera geniale l'idea di tingersi i capelli per rendersi
irriconoscibile, che sembra più imbranato dell'ultimo degli
impiegati delle Poste… viene da chiedersi perché per
trasportare la famosa e preziosissima valigetta nera abbiano
scelto proprio uno così. Allo stesso modo risulta difficile
credere che sulle tracce di detta valigetta e dell'esplosivo
materiale che contiene vengano sguinzagliati dal Presidente solo
due agenti e dalla mafia solo due uomini!
Il folto gruppo di comprimari, tra cui spicca la figura di John
Turturro, contribuisce a rendere almeno godibili i personaggi di
contorno, con la simpatica trovata di Harrelson alle prese con tre
personaggi simili ma distinti.
Anche il finale in piccolissima parte riscatta la piatta ovvietà
di tutto il film.
Ultima annotazione per gli sceneggiatori: negli alberghi americani
il numero della camera indica SEMPRE il piano in cui si trova.
Quindi la stanza 2043 dev'essere al 20° piano e non al terzo,
così come la 405 sarà al 4° piano. Scusatemi ma documentarsi è
la prima regola per scrivere una sceneggiatura credibile.
Mister Hyde
[su]
Analisi
dei film in sviluppo
HALF LIFE Come già saprete?...Io veramente non
sapevo niente, comunque il genere presentato potrebbe essere
adattissimo ai 3 protagonisti e al regista. Ma ciò che leggo
nella trama è misero e mi fa venire in mente roba già vista come
"Stargate" e via dicendo. 5,5
L'AVVENTURA DI GABE Un pò di buon gusto non
guasterebbe: Woody Allen che dirige un film d'azione (ah ah)
tratto da un videogame (ah ah ah) col solito stoccafisso Stefano
Accorsi (ah ah ah ah) e Pamela Anderson (ah ah ah ah ah). Merita
la palma come uno dei progetti più strampalati e mal assemblati
di Cinematik. 4
BATMAN VS. PREDATOR Due personaggi arrivati da
ambienti diversi che potrebbero formare un connubio interessante.
La banalità del film è esclusivamente tecnica: l'uso del defunto
decennale Kevin Peter Hall ricreato al computer per mettersi una
tuta e la maschera da Predator (quindi senza vederne il volto): perché?...Michael
Clarke Duncan o Vin Diesel o un altro fustaccio non andavano bene?
Il cast per il resto è buono (spazio anche ai "nonnetti"
Pat Hingle, classe '24, e Michael Gough, classe '17). Scontati i
soliti Palminteri e Sorvino nei panni di mafiosi (non c'è scritto
però me lo immagino). 6 -
UNTITLED Wow...un libro pieno di descrizioni di
omicidi ancora incompiuti? Un bel colpo di culo per nonno Gene
Hackman (grande attore, con tutto il rispetto). Vedremo se Gary
Fleder saprà ripetersi dopo "Sleep of the
dead"...vedremo... 6
SYPHON FILTER Un altro film che mischia azione e
fantascienza? Il genere dice "azione", e la
fantascienza?...Quella è in cabina di regia, dove siede, dopo il
David Di Donatello, Nanni Moretti. Ma fatemi il favore...e poi chi
c'è nel cast?...il crotalo Accorsi?...Che palle... 4
DEMOLITION MAN IL SENSO DELLA LEGGE Se ci sarà il
terzo Demolition Man, chiamate Bruce Willis, così dopo Stallone e
Schwarzy, la società del Planet Hollywood sarà al completo. Come
per "American Pie", non sentivamo il bisogno del seguito
di un film già brutto al primo episodio. 5
DEEP SPACE Un genere stucchevole e straripetitivo,
con un eccellente trio di attori, ma con un regista inadattissimo.
Ultimamente ne abbiamo viste troppe di cose simili (Pitch Black,
Supernova, Lost In Space...). 5
LA VOLPE E LE CAMELIE Tracce di neorealismo in
questo film. A parte il 53enne suonato Depardieu, figlio di
austero padre (in preda al Viagra, forse) che scappa di casa
(meglio tardi che mai) e il cast forse troppo variegato tra
Italia, Inghilterra, Francia e USA, la storia personalmente può
incuriosire, ma solo per un amore personale per il neorealismo. Il
resto lo lascio a voi. 6 +
LO STRANO CASO DEL DR. JEKYLL E MR. HYDE Sono
davvero curioso di vedere il Dottor Jekyll e Mr. Hyde nelle mani
del visionario Lynch. Irons ha già dimostrato di essere bravo sia
come buono che come cattivo (splendidamente antipatico in "Il
Mistero Von Bulow"). 7,5
METRO' Buona storia italiana e cast classico (e ti
pareva che non ci fosse la "cinghialessa" Asia
Argento!...). Potrebbe ricordare un pò la struttura di
"Magnolia" o il carino "If these walls could speak".
Comunque lascia una traccia positiva. 6,5
TEARS OF A CLOWN Non giudico i miei
film...lo faccia qualcun altro, please!
DIO E LA MIA PISTOLA 'azz...Un documentario
portentoso se si guarda la regia e il cast (a parte il solito
pesce lesso Accorsi, che ormai guadagnerà più di Julia Roberts...)!
La trama dice poco o niente e fa pensare ad una sorta di
fantathriller come "L'alieno", più che ad una traccia
documentaristica. 6 -
FOLLOW THE LEADER Grande regista e una buona
coppia di giovani. Una trama che non aiuta molto. Magari potrebbe
essere un film alla "2001" che mischia fantascienza,
poesia e filosofia...boh. 5,5
NIGHTMARE SCHOOL Mi ricorda un film di fine anni
'80 intitolato "Scarlatti" con Lukas Haas. Inoltre la
trama presentata ha originalità zero, vista la quantità di teen
movies arrivata sugli schermi. 4,5
CENTO NOTTI Un film impegnativo, con una vecchia
Gloria del cinema e un autore emergente. Ma Tom Jones ci sta come
il cavolo a merenda. 6
MEET THE DEMON Va bene che Benicio Del Toro è
considerato il gemello LATINO di Brad Pitt, però qui si
esagera... Comunque per il resto è un thriller non scontato con
la bellissima e multietnica Connie Nielsen (parla 5 lingue) e quel
Laurence Fishburne (un tempo Larry Fishburne - vedi lo splendido
"Boyz 'n the hood") meritatamente tornato alla ribalta
da qualche anno. 6 +
CONCLUSIONI FINALI: La scorsa settimana ho visto degli
assemblaggi molto improbabili. Questa settimana invece alcuni
assemblaggi hanno raggiunto veramente una vena comica (Nanni
Moretti e Woody Allen in film d'azione, ad esempio). Cercate
sempre di immedesimarvi nella realtà, visto che in questo gioco
ci sono anche persone che hanno un'ottima cultura cinematografica.
Fucilate Accorsi...Rapite Asia Argento e lasciatela su un'isola
deserta!
Cesare
[su]
Le interviste di Mister Hyde
Dopo una settimana di pausa ritornano le interviste di
Asanisimasa, e questa volta protagonista è la Marco Communication,
che insieme al "veterano" Cristian sta riscuotendo nei
cinema un lusinghiero successo col kolossal Caesar.
Hyde: Presente con due film - di
cui uno una co-produzione - nel cinema virtuale di Cinematik, come
nasce la casa di produzione Marco Communication? Marco:
C'era una volta... o forse erano due... c'era una mucca un
asinello e un bue... (A. Britti) Io mi chiamo Marco e visto che
sono un egocentrico-megalomane ho dato il mio nome alla mia casa
di produzione. Ho partecipato in passato agli antenati di
Cinematik: V.P. e Fantacinema.
Hyde: Abbiamo visto che hai
presentato due film molto diversi uno dall'altro; parlaci dunque
del cinema - registi, generi, attori - che in qualche modo ha
influenzato i tuoi gusti e le tue scelte. Marco:
Ci vorrebbe una giornata intera per elencare il cinema che ha
influenzato i miei gusti... Non c'è comunque un genere che
prevale su un altro. Qualche titolo fra tutti: Arancia Meccanica,
Eyes Wide Shut, gli 007 (con Connery!), Amadeus, Forrest Gump...
Tra i registi: Coppola (dal "Padrino" a "Dracula di
Bram Stoker") e Tarantino. Per gli attori... uno fra tutti
Connery. Mi piace anche il cinema c.d. "leggero" per
questo non disdegno film quali "Notthing Hill" o
"C'è posta per te", e tra gli italiani "Non ci
resta che piangere"... Ma dov'è Frittole?
Hyde: In che modo si è svolta la
coproduzione di Caesar? Come vi siete divisi i compiti? Marco:
Personalmente ho lavorato maggiormente sulla sceneggiatura, con
ricerche storiche, curando nei minimi dettagli i dialoghi e la
caratterizzazione dei singoli personaggi. Comunque è stato un
lavoro a quattro mani, per questo gli onori (o le critiche) e gli
incassi vanno tutti divisi con il mio illustre "collega"
Cristian.
Hyde: Sempre per restare a Caesar:
in che modo siete arrivati alla scelta di Tom Cruise per il ruolo
del protagonista? Non vi è sembrato, nonostante la sua bravura,
un po' "fuori parte?" Marco:
La scelta di Cruise per la parte di Cesare è stata fatta da
Cristian, non che sia stata imposta, anzi io stesso ho ritenuto
azzeccata la mossa. Appunto oltre alla sua ormai provata bravura
(vedi fra tutti "Magnolia"), alla sua professionalità,
serviva comunque un attore dinamico, accanto al saggio,
inossidabile "grande vecchio" Connery (di cui mi prendo
i meriti della scelta). Poi se per "fuori-parte"
intendete che l'età storica di Cesare non corrisponde all'età di
Tom... beh Cristian ha già replicato più volte.
Hyde: Quali sono i progetti futuri
della Marco Communication? Marco:
All'orizzonte ci sono un paio di film tratti da romanzi che hanno
segnato la storia della cultura italiana... poi ho in mente un
grande film che tratta la seconda guerra mondiale, sia dal punto
di vista alleato che da quello nazista, ovviamente ambientato in
Italia.
Hyde: Adesso, se vuoi, parlaci un
po' di te, per conoscere un po' meglio i protagonisti del nostro
fantastico Cinematik. Marco:
Ho 24 anni. Abito nella provincia di Latina. Sono uno studente di
giurisprudenza. La mia vita è piena di interessi...
Hyde: Ultima domanda, ormai
obbligatoria: da quale attore vorresti fosse interpretata la tua
parte in un ipotetico film sulla tua vita? Marco:
Il cinema è qualcosa di magico, non solo inteso come pellicola
proiettata su uno schermo gigante... ma anche e soprattutto ciò
che ruota interno ad esso... Prima di tutto il film... il momento
in cui possiamo sognare... e per me sognare nella vita è
importantissimo. Per circa due ore, diventiamo gladiatori,
passeggeri del Titanic, andare a letto con Sharon Stone, vivere
una storia d'amore indimenticabile, o diventare miliardario
investendo in borsa. Poi la sala... buia, con il rompiscatole che
ti vocifera davanti, il brivido quando inizia, e la fine quando
sei così immedesimato nel protagonista che è difficile tornare
nella realtà. E magari seduta accanto c'è la ragazza che ti
prende la mano o si accoccola sulla tua spalla mentre mangi i pop
corn. Per me poi, ogni volta che sono andato al cinema, ogni film
che ho visto, ha dentro un momento della mia vita, felice o meno.
Il cinema stesso rappresenta la vita... Scusate se ho spaziato con
la mente... tornando alla domanda, un attore che potrebbe
interpretare la parte nel film della mia vita potrebbe essere Hugh
Grant, con quell'aria da eterno innamorato, sognatore... timido, a
volte goffo. Prendendo la vita con humor, senza tralasciare i
piaceri della vita... Per il periodo della vecchiaia... senza
dubbio da Sean Connery...
Ciao e a presto Hyde
Mister Hyde
[su]
TV: il cult della settimana
Venerdì 11 Maggio Retequattro ore 17.00
Questa settimana ho scelto un film che è risultato molto
importante per i visitatori di Cinematik, "Il Sorpasso" di
Dino Risi che nella classifica dei film preferiti stilata da
Cadillac Ranch si è piazzato al 12° posto.
Il Sorpasso
1962
Regia: Dino Risi
Sceneggiatura: D. Risi, Ettore Scola, Ruggero Maccari
Musica: Riz Ortolani
Interpreti: Vittorio Gassman, Jean-Louis Trintignant, Catherine
Spaak, Luciana Angiolillo, Claudio Gora
Italia - 108'
Durante un ferragosto romano, Bruno, vitalissimo fanfarone che
vive d'espedienti, fa amicizia con Roberto, un timido studente. Sono
soli tutti e due e il più giovane si lascia convincere a "fare
un giro in spider". Comincia un viaggio( costellato da
incontri, scenette, situazioni diverse) che porta i due fino a
Castiglioncello, dopo essere passati anche per i luoghi d'infanzia
di Roberto. Nella cittadina vivono la moglie separata e la figlia di
Bruno. I due si trovano coinvolti in situazioni a volte
imbarazzanti, buffonesche e in "sfide" con l'industriale
Bibi, attempato fidanzato della giovane Lilli. Poi la corsa in
macchina per il ritorno, durante la quale Roberto sembra cominciare
a perdere l'abituale timidezza. Un sorpasso…
Nel film di l'Italia del mitico boom è resa con un'euforia rara,
con un gusto puntuale per la battuta, e un buon ritmo. Il carattere
del protagonista, un Gassman che incarna un personaggio comico e
amaro a un tempo costituisce una summa di vizi e difetti di quei
tempi. Non gli è da meno il fragile e smarrito Trintignant . Il
Sorpasso è uno dei più riusciti film italiani degli anni '60,
stilisticamente coerente nella sua altalena farsesca e agrodolce,
plebea e sottilmente psicologica. Ha rappresentato, meglio di tanti
altri fatti culturali, l'anticoscienza di quel periodo e la
fragorosa volgarità di una società che si credeva pronta al grande
salto in avanti proprio mentre si producevano le prime (invisibili)
crepe.
Merlino [su]
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