DIETA IPOPROTEICA

































ELEMENTI DI DIETA IPOPROTEICA nella INSUFFICIENZA RENALE CRONICA
www.Renalgate.it Raccomandazioni ai Pazienti per la corretta esecuzione di una Dieta Ipoproteica nella Insufficienza Renale Cronica .
Nel caso in cui il rene lavori poco è necessario ridurre il contenuto proteico della dieta per evitare che l’urea, prodotto finale del metabolismo proteico, e altri metaboliti azotati, si accumulino nell’organismo.
Per questo motivo la dieta deve ridurre la quantità di proteine introdotte fornendo contemporaneamente il quantitativo minimo necessario al bilancio proteico.
Nello stesso tempo la dieta deve essere ricca in calorie perché l’organismo non “mangi” le sue stesse calorie o consumi a scopo energetico le proteine.
Dato che quasi tutti i cibi (la carne, il pesce, le uova, il latte, il pane, la pasta, l’affettato , …) contengono una certa quantità di proteine, si incontra una grossa difficoltà quando si deve formulare una dieta a contenuto proteico ridotto.
D’altra parte la dieta, a meno che non si sia in sovrappeso, non deve essere ipocalorica (come quelle che trovate ogni giorno pubblicate sui giornali), ma normo o ipercalorica.
Cominciamo con il dire che i condimenti possono essere usati, nella dieta per l’insufficienza renale cronica, con una relativa libertà.

L'insufficienza renale cronica
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L'insufficienza renale cronica
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IPOPROTEICA con poche proteine IPOFOSFORICA con poco fosforo IPOPOTASSICA con poco potassio IPOSODICA con poco sodio .

Rene, peptide natriuretico, proteinuria, dieta ipoproteica
Durante lo studio i pazienti non hanno assunto farmaci ma sono stati sottoposti per quattro settimane a una dieta a basso contenuto proteico e successivamente per lo stesso periodo a un normale regime alimentare..

Dialisi, reni, trapianto, sangue
Per quanto riguarda le cure, l'insufficienza renale cronica richiede, inizialmente, cambiamenti nella dieta e il ricorso a farmaci specifici.
Quest'ultimo è molto importante, poiché se il paziente assume una quantità di calorie inferiore a 30-35 Kcal per Kg di peso corporeo al giorno durante la dieta ipoproteica può andare incontro a stati di malnutrizione, anche molto gravi.

Dieta ipoproteica e IRC
Non viene valutato, in questa sede, l'effetto "metabolico" di una dieta ipoproteica instaurata in fase avanzata e terminale di IRC allo scopo di diminuire i sintomi dell'uremia (anoressia)..
Più controverso è invece il ruolo di modificazioni alimentari ed in particolare di una dieta ipoproteica nel rallentare la progressione dell'IRC una volta instaurata.
La dieta ipoproteica nell'insufficienza cronica ha lo scopo di diminuire il sovraccarico di filtrato nei nefroni residui, ritardandone la perdita..
Fattibilità della dieta (accettabilità da parte del paziente, praticabilità, innocuità).
Parametri su cui misurare l'efficacia della dieta.
La definizione di dieta ipoproteica non è univoca.
In alternativa è possibile fare riferimento all'introito proteico medio della popolazione e considerare ipoproteica una dieta con apporto di proteine al di sotto di una soglia arbitrariamente stabilita.
Questo atteggiamento conduce però ad un'estrema variabilità nei livelli che vengono considerati ipoproteici in diversi studi sull'uso della dieta ipoproteica nel bambino con IRC (range 0.8-1.8 g/Kg/dì).

Dieta e insufficienza renale cronica
Si può quindi affermare che una dieta prescritta ad un paziente nefropatico ha come obiettivo quello di migliorare la tossicità uremica, di rallentare la progressione del danno renale e di evitare la malnutrizione.
Dieta base L'introito di proteine in una dieta tipica occidentale è compresa tra 1, 2 e 1, 5 g/Kg di peso ideale/die; tale apporto è sicuramente superiore sia al fabbisogno minimo dell'uomo, sia al fabbisogno ottimale definito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (0, 8 g/Kg P.I./die) o dai LARN (Livelli di Assunzione Raccomandati di Energia e Nutrienti) determinati dalla Società Italiana di Nutrizione Umana, indicati in tabella.
E' meglio prevedere una riduzione rispetto ai soggetti normali, seguendo una dieta che fornisca una quantità di proteine pari a 0, 7 g/Kg di peso corporeo, di cui il 75% ad alto valore biologico.
Per evitare la malnutrizione, l'apporto calorico non deve essere inferiore a 35 Kcal/Kg/die, ottenuto aumentando, rispetto ad un soggetto normale, la percentuale di carboidrati e lipidi nella dieta.
La dieta del paziente dialitico dovrebbe garantire 1g/Kg di peso corporeo/die per i pazienti in emodialisi e 1, 2g/Kg di peso corporeo /die per i pazienti in dialisi peritoneale, delle quali il 50% con elevato valore biologico, e 35Kcal/Kg di peso corporeo/die (se il paziente non è obeso); l'apporto fosforico deve essere inferiore a 800 mg/die.

Dieta: aiuta a prevenire o a rallentare l'insufficienza renale.
Una dieta appropriata può rallentare la progressione della malattia renale e ritardare l'inizio del trattamento dialitico..
La dieta non può guarire la malattia renale, ma può aiutarti a stare meglio.
Una dieta a basso contenuto di proteine (ipoproteica) può ridurre il carico di lavoro dei reni.
Una dieta ipoproteica con proteine ad alto valore biologico (proteine di origine animale) ritarda la comparsa dei sintomi di uremia (nausea, affaticamento, pressione alta, disturbi del sonno).
Sicuramente ti suggerirà di limitare il sale, i liquidi e gli alimenti ricchi in fosforo e di variare la quantità e la qualità delle proteine della dieta..
Dal momento che ogni paziente è diverso dagli altri, le raccomandazioni sulla dieta devono essere fornite dal medico e dal dietologo caso per caso, in base ai seguenti fattori: I risultati delle analisi del sangue Il grado di insufficienza renale Il tipo di dialisi necessaria e se è necessario iniziare il trattamento Le abitudini di vita, per verificare le esigenze e suggerire eventuali cambiamenti .

Guide of DIETA IPOPROTEICA



info: DIETA IPOPROTEICA


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Le proteine nella dieta del bambino con insufficienza renale cronica
Le proteine nella dieta del bambino con insufficienza renale cronica Vassilios Fanos, Carla Pizzini, Daniela Benini Clinica Pediatrica, Università degli Studi di Verona INTRODUZIONE Si tratta di un argomento in cui prevalgono le domande senza precise risposte.
Perché mai dovrei cambiare la mia dieta? Mi farà bene tutto ciò?"(1).
b) in rapporto alla riduzione del filtrato glomerulare, in corso di IRC, si verifica una spontanea restrizione proteica nella dieta (5).
Scopo del presente contributo è quello di rivedere alcuni dati della letteratura sull’importanza della dieta ipoproteica nell’IRC, con particolare riferimento al bambino.
Gli esperimenti di ablazione sul rene di ratto hanno evidenziato che, in presenza di una ridotta massa renale (1/8) e dell’usuale dieta normoproteica, il ratto muore per insufficienza renale.
Questo non si verifica invece se il ratto viene nutrito con una dieta ipoproteica (1).
Diversi anni fa è stato dimostrato che una dieta ipoproteica può ridurre significativamente la proteinuria fino a 6 mesi di distanza, con conseguente aumento dell’albuminemia (12).

Commenti a: Gainer Pro (carboidrati e proteine)
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Integratori alimentari e dieta » Gainer Pro (carboidrati e proteine) » fitness in palestra e integratori con la dieta
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2 Set, 2006 alle ore 5:02 pm […] dieta della banana è una dieta ipoproteica indicata per le persone sportive ed è da seguire per 4giorni.
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2 Set, 2006 alle ore 6:13 pm […] La dieta dei colori o cromo-dieta viene dagli USA ed è una dieta basata su una varietà cromatica di frutta e verdura suddivisa in 5 gruppi corrispondenti ai seguenti colori: bianco, giallo/arancione, verde, rosso, blu/viola.Mangiando una porzione di ogni colore ed in aggiunta a giusti apporti di proteine, carboidrati e grassi si consegue una dieta bilanciata con un basso contenuto di calorie e molto semplice da seguire.

VETRINA PRODOTTI PLADA
APROTEN Pasta Aproteica Pasta Aproteica, indicata per l'alimentazione di individui affetti da tutte quelle condizioni patologiche nelle quali è necessaria una dieta ipoproteica e con un contenuto di sodio e potassio controllabile.
Pancarrè Pancarrè Aproteico, indicato per l'alimentazione di individui affetti da tutte quelle condizioni patologiche nelle quali è necessaria una dieta ipoproteica e con un contenuto di sodio e potassio controllabile.
Pane Pane Biscottato Aproteico, indicato per l'alimentazione di individui affetti da tutte quelle condizioni patologiche nelle quali è necessaria una dieta ipoproteica e con un contenuto di sodio e potassio controllabile.
Fette Tostate Fette Tostate Dietetiche Ipoproteiche, indicate per l'alimentazione di individui affetti da tutte quelle condizioni patologiche nelle quali è necessaria una dieta ipoproteica e con un contenuto di sodio e potassio controllabile.
Mix Dolce e Salato Mix Dolce e Salato Aproteico, indicato per l'alimentazione di individui affetti da tutte quelle condizioni patologiche nelle quali è necessaria una dieta ipoproteica e con un contenuto di sodio e potassio controllabile.

A Parma: iniziative in corso
Previo appuntamento telefonico ( Telefono 0521/231318 ) , è possibile consultare la Dr.ssa Teresa Annese Turrini, dietista, che in base alle caratteristiche del paziente predispone una dieta personalizzata ipoproteica per pazienti con fluttuazioni motorie.
Una dieta povera di proteine è infatti raccomandata a pazienti che presentano fluttuazioni motorie (momenti di buona motilità si alternano a momenti di blocco motorio)..
E' stato infatti predisposto un questionario che viene inviato al malato, una volta da lui compilato e rinviato all' Unione Parkinsoniani- via Aurelio Saffi, 43- Parma , la dietista predispone una dieta ipoproteica che viene spedita al malato.
La dietista è sempre disponibile per consigli e chiarimenti sulla dieta da seguire .

Questionario
E’ stato predisposto un questionario formulato per stabilire quali pazienti possono trarre beneficio da una dieta ipoproteica.
La dietista in base alle informazioni ricevute attraverso il questionario predisporrà una dieta personalizzata ipoproteica che verrà inviata al paziente.
La valutazione dell’efficacia della dieta potrà essere effettuata dopo 4-6 settimane per cui è opportuno che dopo tale periodo il paziente fornisca all’Associazione un riscontro nella sua adesione o meno allo schema dietetico prescritto riferendo al proprio neurologo eventuali modificazioni del suo stato clinico.

Staibene.it - Una dieta con poche proteine aiuta a prevenire alcuni tumori
Una dieta con poche proteine aiuta a prevenire alcuni tumori Protegge più dell’esercizio fisico, a prescindere dall’eventuale sovrappeso La prevenzione dei tumori passa, oltre che attraverso i controlli medici tempestivi, anche dalla tavola.
La ricerca, pubblicata sul numero di dicembre della prestigiosa rivista scientifica “American Journal of Clinical Nutrition”, ha preso in esame tre gruppi di persone: il primo era formato da 21 individui vegetariani crudisti (persone che consumano solo alimenti crudi, soprattutto frutta, verdura, cereali in fiocchi e germogli di cereali e legumi), che assumevano una media giornaliera di 0, 73 grammi di proteine per chilogrammo di peso corporeo; il secondo gruppo era invece formato da 21 atleti specializzati nella corsa di resistenza, allenati a percorrere poco meno di 80 km alla settimana, nella cui dieta erano compresi 1, 6 grammi di proteine giornaliere per chilogrammo di peso corporeo; dell'ultimo gruppo facevano parte persone sedentarie che assumevano una tipica dieta americana con 1, 23 grammi di proteine per chilo di peso.
Nel corso dell’indagine è stato constatato che sia gli individui che praticavano da lungo tempo un regime alimentare caratterizzato da un basso apporto proteico nell’ambito di una dieta relativamente ipocalorica, sia gli atleti, abituati a svolgere attività fisica con regolarità e precisione, mostravano un basso contenuto di grasso corporeo e di conseguenza dei valori più bassi d’insulina, di testosterone libero e di citochine pro-infiammatorie.

Benefits


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Shire Italia - Cambio della dieta
Quest’ultimo è molto importante, poiché se il paziente assume una quantità di calorie inferiore a 30-35 Kcal per Kg di peso corporeo al giorno durante la dieta ipoproteica può andare incontro a stati di malnutrizione, anche molto gravi.

NEFRO CLUB - Lo spazio di informazione e prevenzione per la salute del rene
9.40 Valutazione clinico-economica della dieta ipoproteica nel paziente con IRC.

Caterina La Porta
La Porta, R.Comolli, Effetto di una dieta ipoproteica sulla attività delle isoforme calciodipendenti della proteina chinasi C (PKC) di membrana e nucleare nella epatocarcinogenesi da dietilnitrosamina (DEN) nel ratto, XXII Congresso Nazionale della Società Italiana di Patologia, Cagliari, 4-7/10/94, 77.
Comolli, Effetto di una dieta ipoproteica sul pattern di fosforilazione a livello di membrana plasmatica e di citosol nella epatocancerogensi da dietilnitrosamina (DENA) nel ratto, Tumori, 80 (4), 20, 1994.

Dicembre 2004
La gestione clinica del diabetico con IRC trattato con dieta supplementata.
La dieta di dimissione nel paziente nefropatico: il gusto del dietista da nord a sud - S.
La dieta di dimissione: il gusto del dietista da nord a sud - E.
Danni e vantaggi della dieta iperproteica nell’obeso - P.
Ruolo della dieta ipoproteica supplementata nello stato di nutrizione e nella progressione.
Dieta a contenuto controllato di proteine in pazienti affetti da amiloidosi AL.
Stile di vita e qualità della dieta degli studenti universitari di Siena.
Considerazioni in merito all’uso di un farmaco inibitore della lipasi (Orlistat) abbinato a dieta.
Difficoltà all’evacuazione durante un regime alimentare di dieta dimagrante bilanciata..
Effetti della dieta ipoproteica sui parametri antropometrici, sulla funzione renale e sulla.
Effetti di una dieta in pazienti diabetici tipo 2 con insufficienza renale lieve - D.
Importanza della dieta chetogenica nel deficit di piruvato deidrogenasi:.
Rapporti tra dieta e allenamento: verifica su un campione di sportivi - A.

Marzo 2004
La Dieta nelle Malattie Neurometaboliche e Neurodegenerative.

Dieta e Malattie
La dieta si prefigge il recupero delle capacità digestive e di assorbimento, incidendo soprattutto sulla qualità delle ricette proposte (semplici, cotte e passate)..
Prima dieta lievemente ipocalorica, bilanciata, con porzioni sotto la norma..
La dieta si prefigge di mantenere e migliorare lo stato nutrizionale nei soggetti con marcate carenze attraverso un adeguato apporto di energia e di nutrienti, di impedire l'encefalopatia epatica e di prevenire le ulteriori degenerazioni del fegato..
Dieta dopo il primo approccio ipercalorica, ipolipidica, iperglucidica, con piatti semplici, metodi di cottura non drastici, introduzione di monopiatti, alternativi..
La dieta si prefigge il raggiungimento del peso ideale e di un adeguato stato nutrizionale (FAT/FFM )..
Dieta normoproteica e ipolipidica privilegiante grassi vegetali, fibra, leguminose e verdure crude con riferimento al modello mediterraneo..
La dieta si prefigge una corretta igiene alimentare e una regolare fruizione dei pasti con scelta di alimenti integrali, semplici e non manipolati..
Dieta essenzialmente ipocalorica, povera di grassi e parzialmente povera di proteine animali per normalizzare la secrezione biliare..

Sten. 238 bt41
6712 associata ad una cura farmacologica può arrivare un anno e mezzo dopo alla dialisi rispetto a chi non si sottopone ad un corretto regime alimentare, in questo caso lo Stato andrebbe a pagare per dieci anni, e quindi prima che un malato conservativo entri in dialisi, circa 70 milioni, ossia solo dieci milioni in più rispetto ad un dializzato -: quali provvedimenti intenda adottare in merito il Ministro dal momento che il venir meno del sussidio economico ha tolto un presidio efficace a ritardare l'ingresso dei pazienti «conservativi» in dialisi, essendo la dieta ipoproteica, associata ad un'appropriata cura farmacologica, l'unico strumento per questi malati di allontanare il più possibile la schiavitù di una vita dipendente da una macchina.

DIETA IPOPROTEICA ?

Progetto Diabete - Trattamento della nefropatia diabetica
D’altro canto, ridurre la pressione intraglomerulare mediante la restrizione di proteine nella dieta o mediante una terapia antiipertensiva con gli ACE inibitori, o prevenire l’ipertensione intraglomerulare, causata da una stenosi arteriosa renale, può minimizzare la progressione e persino prevenire la malattia glomerulare, quando non ci sia un corretto controllo glicemico..
Ci sono però dei problemi legati ad una dieta ipoproteica.
Oltre alla difficoltà di compliance dovuta alle già presenti restrizioni nei carboidrati e nei grassi, ci sono dei rischi di malnutrizione, associati ad una dieta ipoproteica, per il diabetico..
Sia gli ACE inibitori che la limitazione delle proteine nella dieta abbassano l’escrezione proteica nei diabetici con microalbuminuria e in quelli con insufficienza renale.
La terapia consisteva in un regime insulinico intensivo (che ha abbassato l’emoglobina glicosilata da 8, 7 a 6, 5%), limitazioni proteiche nella dieta, terapia antiipertensiva con un ACE inibitore (che ha abbassato la pressione sanguigna a 120/75).
Il regime intensivo consisteva in una terapia comportamentale (includendo consigli sulla dieta, lo sport, il fumo) e in interventi farmacologici (con la somministrazione di più agenti che cercassero di ottenere gli effetti terapeutici desiderati)..
Progetto Diabete - La stanchezza come effetto di depressione e patologie associate al diabete
Seguo una dieta ipoproteica 36 gr di proteine quasi tutte di origine vegetale, tre anni fa ho subito una sostituzione valvolare aortica con protesi meccanica, più un by-pass (warfarin+ ranidil) emocromo, emoglobina 10, 0 gdl ematocrito 302% da alcuni anni le mie forze sono ridotte al minimo, ma ultimamente sono sempre stanco, (dormo più di 12 ore al giorno) appena faccio un piccolo sforzo fisico (due calci al pallone il mi mancano le forze specialmente alle gambe e al torace, per riprendere fiato devo accovacciarmi.
In primo luogo vorrei sottolineare che nella sua lettera fa riferimento ad una dieta ipoproteica con 36 gr/die di proteine vegetali; credo si tratti di un errore di trascrizione, poiché nell'insufficienza renale è opportuno ridurre l'apporto proteico intorno alla quantità da Lei indicata (36gr/die) dando la preferenza all'apporto di proteine animali perché più ricche in amminoacidi essenziali.
Articolo Olympian's News pubblicato sul n.35
Altri lo interpretano come seguire una dieta che consista di frutta, verdura, cereali e carni magre.
Altri chiamano "mangiare bene" l'evitare il cibo scadente dei fast food e seguire una dieta con pochissimi grassi.
Ma, fino a pochi mesi fa, quando abbiamo iniziato questa serie di articoli, poche persone avrebbero definito "mangiare bene" come fare cambiamenti sostanziali nella dieta ogni due settimane: ciclizzare le calorie su e giù.
Ho detto che durante il mio primo ciclo completo (due settimane di fase di massa e due settimane di dieta), ho guadagnato 1, 3 kg di muscoli mentre nello stesso tempo perdevo grasso.
La forza che ho guadagnato durante il secondo ciclo di massa e il pompaggio che stavo ottenendo quando mi Allenavo erano meravigliosi! Mi sentivo proprio come se prendessi qualcosa" (una delle cose buone di questo sistema è che si cambia costantemente il programma di dieta, di allenamento e di integrazione.
Sono nella terza settimana di dieta, fra una settimana o due, penso che sarò nella condizione migliore da molto, Molto tempo a questa parte (se non di sempre).
Giudicando dal riscontro, ecco il mio punto sulla situazione: alcuni dei sollevatori di pesi che falliscono con questo sistema hanno delle grosse difficoltà o a superconsumare le calorie (che è necessario durante la fase di massa di due settimane) o a rispettare una dieta rigida (che è necessario durante la fase di definizione di due settimane).
LINEE GUIDA PER LA
L'adeguamento dell'introito proteico ne prevede una riduzione rispetto ai soggetti normali; tale riduzione si ottiene con una dieta che fornisca 0, 7 g/kg di proteine ed almeno 35 Kcal/kg/die (3).
Quest'ultimo e' di fondamentale importanza in quanto se esso risulta inferiore a 30-35 Kcal/kg, il paziente in dieta ipoproteica va incontro, nel tempo, a malnutrizione (4).
Un simile apporto calorico deve essere realizzato aumentando, rispetto al soggetto normale, la percentuale di carboidrati e lipidi nella dieta.
Altri studi di metanalisi (9, 10) dimostrano, al contrario, che il rischio relativo di uremia e' statisticamente inferiore nei pazienti a dieta ipoproteica.
L'analisi secondaria dei dati dello studio MDRD indica un effetto benefico della dieta ipoproteica specialmente nei pazienti a piu' rapido declino della funzione renale e con insufficienza renale moderata ( VFG tra 25 e 55 ml/min) (11).
Si raccomanda tuttavia estrema attenzione all'introito di proteine e calorie del paziente in quanto, cosi' come accade nel paziente nefropatico non a dieta (18), anche nei pazienti in terapia dietetica si osserva, nel tempo una spontanea tendenza alla riduzione dell'introito proteico-calorico.
www.accmed.org
occorre rimodulare gli schemi dietetici ipoproteici consigliati alla luce dei nuovi dettami della dieta del diabetico non riducendo cioè la quota complessiva di carboidrati, ma quella degli zuccheri semplici ed elevando l’apporto di fibre della dieta stessa..
Nella tabella 1 è riportata la composizione della dieta per diabetici con insufficienza renale cronica..
Tale ripartizione è di particolare importanza nei diabetici trattati con insulina e con ipoglicemizzanti orali al fine di prevenire pericolose crisi ipoglicemiche, ma anche nei diabetici trattati con la sola dieta è opportuno evitare l’assunzione di pasti abbondanti e refratti..
La dieta del diabetico deve essere ricca di fibre, almeno 30 g al dì.
Dieta m da 0.7 g di proteine pro-kilo per i vari pesi ideali .
Thesaurus AMD - Informazione medica sul diabete - News
I pazienti dello studio (che non assumevano ACE-inibitori, sartani o statine) hanno seguito per 4 settimane diversi tipi di dieta, in ordine casuale: l’alimentazione abituale, una dieta a base di carni di pollo e una ipoproteica lattovegetariana, intervallandole con periodi di wash-out di 4 settimane.
I valori di AER e colesterolo non HDL si sono ridotti a seguito dei periodi di dieta con carne di pollo o lattovegetariana: la mediana dei valori di AER è risultata pari a 269, 4 mcg/min con il pollo, a 229, 3 mcg/min con la dieta ipoproteica e a 312, 8 mcg/min con quella abituale (p<0, 01); i valori corrispettivi del colesterolo non-HDL sono stati di 150 mg/dl nei primi due gruppi e di 160 mg/dl nel terzo (p=0, 042).
Rispetto alla dieta abituale, si è osservato anche un incremento degli acidi grassi polinsaturi (p=0, 029).


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