Medioevo e medicina, La medicina nell'alto Medioevo, pag. 20: L'alimentazione nel Medioevo
Che cosa e come si mangiava nel Medioevo .
Durante il Medioevo le carni, le verdure e la frutta di qualità migliore erano destinate, in gran parte, alla tavola del ricco.
Pochi potevano permettersi la carne consumata sotto sale; per lo più era carne di maiale, di agnello o di pollo.
Si mangiavano uova e nel 300 era in aumento il consumo di formaggi e latticini.
Nelle case dei ricchi, le tavole erano spesso smontabili : alcune assi erano appoggiate su dei cavalletti.
Tra le principali concause nel generare deperimento organico e alterazioni metaboliche preponderanti nelle forme epideniche, ricordiamo: .
per un uomo vissuto nel Medioevo è facile comprendere come essi possano essere profondamente diversi da quelli cui siamo esposti oggi.
In Italia, ad esempio, oltre che nel 1348-50 ci furono grandi epidemie di peste nel 1360-63, nel 1371-74, nel 1381-84, nel 1388-90 e nel 1398-1440.
Quindi nellarco di quarantun anni, dal 1360 al 1400, gli anni di epidemie furono ben diciotto..
La popolazione europea che nel 1300 era di circa 73 milioni, nel 1400 era calata a 45 milioni e il livello del 1300 venne nuovamente raggiunto solo verso il 1550.
Poche regioni vennero risparmiate dal flagello (o colpite meno duramente): tra queste lOlanda, dove non a caso la pesca e lallevamento del bestiame, erano fiorenti e perciò gli abitanti avevano unalimentazione più abbondante.
L'alimentazione e la cucina nel Medioevo
L'alimentazione e la cucina nel Medioevo PREMESSA La nostra ricerca sugli usi alimentari nel Medioevo riguarderà soprattutto l'Italia e la Francia, aree sulle quali disponiamo di una vasta serie di documenti scritti.
In quei secoli un ingrediente fondamentale erano le spezie, importate dall'Oriente: zafferano, pepe, cannella, zenzero, chiodi di garofano.
Solo nel 1600 il loro uso si venne gradualmente riducendo e furono sostituite dagli aromi locali.
Dalle nostre letture abbiamo anche imparato che un altro ingrediente particolare della cucina medioevale era l'acqua di rose che serviva per profumare i cibi; che in quei tempi era normale ricoprire un pollo di zucchero oppure farcire un'anguilla con i fichi secchi, cosa per noi impensabile e...poco invitante! Con il nostro studio ci proponiamo di trattare gli aspetti più significativi e curiosi dell'alimentazione nel Medioevo, offrendo una piccola "guida" a chi fosse interessato all'argomento.
alimentazione nel medio evo
Nel Medioevo il cibo veniva in genere bollito in grandi calderoni sul fuoco del camino nelle case e nelle taverne.
Gli europei del medioevo erano grandi consumatori di grasso animale.
Nella età Carolingea fu introdotta la tovaglia di tessuto per ricoprire la tavola e per pulirsi bocca e mani dopo essersi sciacquati in acqua, in quanto lunica posata esistente era il cucchiaio, ognuno prendeva con le mani la propria porzione se le tovaglie erano generalmente di legno.
Maschio e femmina mangiavano nello stesso piatto e bevevano nella stessa coppa.
Tra gli alimenti più comunemente consumati dai nobili, la carne veniva condita con erbe aromatiche e spezie: pepe, chiodi di garofano, cannella, noce moscata, coriandolo.
Pane di frumento o d'orzo o di segale fu a lungo la base dell'alimentazione con poco formaggio od un poco di carne salata o affumicata.
L'ALIMENTAZIONE NEL MEDIOEVO
gli stessi arrosti ERANO prima bolliti e poi infilati nello spiedo.
nel medioevo il cibo veniva mangiato con i cucchiai, I coltelli, ma, soprattutto con le dita; le forchette servivano soprattutto per passare il cibo, verrà ad essere adoperata nel XIII secolo.
per cuocere il cibo si usavano pentole sostenute sopra il fuoco da catenelle di ferro, i fornelli da cucina comparvero solo nel xv secolo .
L'alimentazione da un millennio all'altro
L'alimentazione da un millennio all'altro .
La storia dell'alimentazione e della gastronomia ha pari dignità di quella di molte scienze e scoperte: senza l'arrivo della patata in Europa, ad esempio, le carestie avrebbero decimato le popolazioni.
La loro moderazione, però non impedì loro di inoltrarsi nel campo delle sperimentazioni e delle novità.
All'inizio erano soprattutto polente a base di cereali, primi tra tutti l'orzo, il miglio, e poi il farro, la base dell'alimentazione.
Il sale era usato pochissimo perchè bene assai prezioso e costoso e a volte il cereale veniva fatto bollire nell'acqua di mare.
Così, accanto ai primi trattati di gastronomia, nacquero alcuni rudimentali trattati di dietetica, i cui principi rimasero in voga fino al Medioevo.
Due le caratteristiche principali nelle preparazioni dei Romani: l'introduzione delle salse, che avevano il compito di "coprire" il gusto dei cibi mal conservati, ma che in seguito divennero elementi distintivi delle ricette, e la cottura dei pesci che venivano, infatti, bolliti prima di essere fritti o arrostiti.
Il Medioevo è il periodo dei pasti a base dei pochi cereali che i barbari non saccheggiavano, delle verdure provenienti da un piccolo orto.
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L'alimentazione nel Medioevo a seconda delle stagioni .
In particolare nel Medioevo povero, quello della gente comune, la ciclicità delle stagioni è sempre stata osservata con molta attenzione perché a questo ciclo era legata la sopravvivenza dal punto di vista alimentare.
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In Primo Piano Lalimentazione dei pellegrini: i frutti di bosco, le erbe, i frutti dimenticati, le castagne, la loro raccolta e trasformazione .
Tutto l'anno, Fanano Nel Medioevo i pellegrini non sempre potevano permettersi un piatto caldo, per la mancanza di denaro o perché non sapevano dove vi fossero taverne e ospitali.
L'alimentazione nel Medioevo a seconda delle stagioni .
In particolare nel medioevo povero, quello della gente comune, dove è sempre stata osservata con molta attenzione perché a questo ciclo era legata la sopravvivenza dal punto di vista alimentare.
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Il MEDIOEVO
Il periodo delle invasioni barbariche non brillò certo, dal punto di vista gastronomico, per raffinatezza.
I Visigoti usavano giganteschi spiedi per arrostire buoi, vitelli, maiali, agnelli e ogni altro animale.
Il tutto veniva innaffiato con i vini di cui si faceva razzia nelle cantine dei ricchi.
Cambiano un po le cose con i Franchi: salsicce e crauti, polentine di cereali cotte nel latte, bolliti e arrosti, idromele e birra.
Il contatto con gli Arabi aveva rafforzato luso delle spezie e delle erbe aromatiche già riportate nellopera di Apicio il cui trattato era ritenuto anche a quellepoca unopera fondamentale.
Nel periodo di decadenza che seguì la morte di Carlo magno, divennero importanti anche per la gastronomia i conventi..
Infinita era la lista dei pani: di farro, di segale, dorzo
I pasti conventuali, due nellarco della giornata si consumavano, secondo la stagione, tra le 11 e le 12 e tra le 17 e le 18.
Il frazionamento politico dellItalia accentuò le già notevoli differenze ambientali fra le varie regioni, nelle quali si vennero elaborando usanze e tradizioni culturali diverse, che riflettevano le molteplici influenze straniere.
Laterza
Massimo Montanari ricostruisce i consumi e i costumi alimentari del Medioevo europeo, svelandone i molteplici valori simbolici e ideologici..
Storia dell'alimentazione
Durante il medio evo l'alimentazione doveva essere composta per lo più da fichi secchi, focacce di cereali minori, latte e latticini di pecora, castagne, minestre di legumi e in epoca di carestia di erbe selvatiche e prodotti del sottobosco..
Nello stesso periodo é probabile che fra i cerali si seminasse in misura maggiore il frumento, da destinarsi alla vendita piuttosto che al consumo familiare, mentre per la panificazione si ricorreva ai cereali minori, in particolare all'orzo..
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Festivaletteratura
È ritenuto uno dei maggiori specialisti mondiali di storia medievale e di storia dell'alimentazione.
Dirige la collana editoriale 'Biblioteca di Storia Agraria Medievale', collaboratore dell'Editrice Laterza, è membro del comitato di redazione di diverse riviste ( Quaderni Medievali, Rivista di storia dell'agricoltura, Ricerche storiche, Food and Foodways ) e del comitato direttivo del Centro Italiano di Studi sull'Alto Medioevo di Spoleto.
La sua ricerca storiografica si è rivolta alla cultura materiale, e in particolare alla storia dell'alimentazione, della gastronomia e dell'atteggiamento nei confronti del cibo.
Tra le sue opere ricordiamo Storia dell'alimentazione in Europa , tradotto in otto lingue.
È curatore assieme a Jean-Louis Flandrin della Storia dell'alimentazione , pubblicato in Italia da Laterza (1997) al quale hanno dato il loro contributo decine di collaboratori europei e americani.
Attento alla divulgazione e alla didattica, ha pubblicato nel 1995 per Laterza il libro per ragazzi Il pentolino magico.
Porci e porcari nel Medioevo, Bologna, 1981 .
Alimentazione e cultura nel Medioevo, Laterza, 1989 .
Trigallia Celtic Festival - Shop - Medioevo
Questo libro, arricchito da un nutrito capitolo di ricette delle varie latitudini geografiche e culturali dellEtà di Mezzo, delinea il quadro evolutivo dellalimentazione nel Medioevo, focalizzando lattenzione, per quanto riguarda la cucina, sui secoli centrali di questo periodo, forse più identificativi, o più riconoscibili, del mondo medievale.
CELTICA gli dedica questo speciale e traccia un confronto fra lArtù «come ce lo raccontano» la letteratura, gli artisti romantici, la simbologia e lArtù «come poteva essere» nel V-VI secolo d.C., il suo tempo storico.
Ricevuto e Pubblicato
Nella Rocca voci, suoni, musiche e odori accompagnano i visitatori negli ambienti e nei giardini (quello delle delizie, quello dei semplici e l'orto) di una dimora signorile del XV secolo.
Nel vie del Borgo musiche suoni e rumori richiamano la vita quotidiana di un villaggio medioevale.
Ogni anno il museo organizza (in collaborazione con l'Università, altri musei, altri enti) numerose iniziative didattiche con e per le scuole: laboratori, corsi d'aggiornamento, iniziative su argomenti inerenti il medioevo o il neomedievismo, manifestazioni, mostre, feste.
In tal modo si favorisce anche un'attiva concreta partecipazione di insegnanti e allievi nella promozione e valorizzazione del patrimonio culturale del proprio territorio.
Le attività, seguite dagli artigiani del Borgo, consentono di riprodurre alcuni oggetti e di conoscere sia il significato della presenza delle botteghe nel Borgo sia la storia e le tecniche di lavorazione dei diversi materiali.
Un'ora e mezza di dimostrazioni e spiegazioni nella bottega per conoscere le diverse tecniche di lavorazione del ferro battuto e la sua evoluzione nel corso dei secoli: si osserva l'artigiano costruire spade e lavorare alla forgia per acquisire le tecniche rudimentali necessarie alla realizzazione di propri prodotti.
Templari - Alimentazione dei Cavalieri Templari
In una società medievale, carnivora e dedita alle più sfrenate gozzoviglie, i Cavalieri Templari si distinsero per ladozione di un tipo di alimentazione equilibrata e sana, che nutriva senza appesantire e li manteneva in buona salute.
Tutto ciò li obbligò a modificare alcuni aspetti del quotidiano vivere occidentale e lalimentazione vi ebbe un posto preminente.
La Regola, manuale di vita dei Cavalieri Templari, ne codificò anche lalimentazione.
Naturalmente il posto donore spettava al pane, quel pane che troviamo menzionato innumerevoli volte, come nellarticolo XV che recita così: "Sebbene il premio della povertà, che è il Regno dei Cieli, si debba senza dubbio ai poveri, a voi tuttavia, ordiniamo di dare ogni giorno al vostro elemosiniere la decima parte del pane" ; tali razioni, stornate dalla mensa templare, venivano distribuite ai bisognosi.
Poiché ogni casa doveva vivere e mantenersi con ciò che produceva, lalimentazione delle precettorie si basava sui prodotti locali integrata, talvolta, da doni di privati o insaporita dalle spezie che lOrdine importava in grandi quantità dallOriente e vendeva nei mercati occidentali..
Cucina nel Medievo
N e l Medioevo l'alimentazione dei più nobili era ricca di selvaggina condita spesso con spezie molto costose poichè provenivano dall' Oriente.
L'alimentazione dei contadini era più povera e comprendeva alimenti che potevano sostituire la carne, come i legumi.
Per fare il pane, i poveri mescolavano farine di vari cereali e, se occorreva, anche di legumi, come si faceva fin dai tempi antichi e come consigliava Dio nella Bibbia quando il profeta Ezechiele ricette il comando: "prendi del frumento, dell'orzo, delle fave, delle lenticchie, del miglio e della veccia e fanne del pane".
Nel Medioevo si amavano profumi e sapori che per noi non sono usuali, come quello delle rose, e gli accostamenti un po' particolari come agro-dolce, dolce-salato, dolce-piccante ecc., forse anche per le tante spezie usate (sempre dai piu` ricchi, pero).
In pieno Medioevo apparve uno strumento nuovo che impiegò molto tempo a conquistare le tavole di tutto il continente.
C'era tutta una serie di regole da seguire, nei banchetti, tra cui "non sputare sul desco, tenere le unghie sempre "nette e piacenti", e infine - dopo essersi soffiati il naso - pulirsi le dita non sulla tovaglia ma nella propria veste.
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Nel tempo si afferma il binomio frumento-orzo in un'alimentazione prevalentemente vegetariana, cui si aggiungono saltuariamente, e non abbondantemente, come invece avviene nei paesi continentali dell'Europa, il consumo dei prodotti animali; tra questi la carne per lo più ovina.
Nell'Alto Medioevo il confronto tra la tradizione Greco.romana e quella celtico germanica dei nuovi dominatori creò una fusione per cui, anche in seguito all'influsso monastico ed alla sua alimentazione vegetariana più consona all'ascetismo, la viticoltura si diffonde nel nord Europa.
Nel sud, invece si eccentua di riflesso l'uso della caccia, il pascolo brado dei suini, l'orticoltura.
La tradizionale coltivazione del frumento perde terreno difronte a cereali meno bisognosi di cura e più resistenti alle avversità climatiche, come orzo, avena, spelta, miglio e, soprattutto, la segale, considerata la 'vera invenzione' dell'alto Medioevo.
Riflette tale situazione di abbondanza alimentare il modello di vita della nobiltà, consistente nel mangiar molto, più che nella qualità delle pietanze.
alimentazione
La rivoluzione neolitica consistette nel passaggio dall'alimentazione basata sui prodotti della caccia, della pesca e della raccolta a quella basata sull'agricoltura e sull'allevamento.
Un'importante risorsa, ampiamente esportata, era l'olio d'oliva, richiesto, oltre che per l'alimentazione, per l'illuminazione e la produzione di unguenti.
la città di Roma ebbe seri problemi di approvvigionamento e fu travagliata da carestie ricorrenti, ma solo nel 123 a.C., per iniziativa di Caio Gracco, si cominciò a vendere il grano a prezzo politico; in seguito lo si distribuì gratuitamente ai poveri.
La mensa dei più ricchi era straordinariamente assortita e opulenta; durante l'età imperiale imperversò la moda dei cibi esotici e stravaganti (cervella di pavone, lingue di fenicottero e lattigini di murena in una lista tramandata da Svetonio); nella cucina, altrettanto esuberante e artificiosa, dominavano le spezie e il garum , l'onnipresente salsa di pesce fermentato.
Il vitto del Medioevo barbarico e dell'alto Medioevo, quanto meno in tempi normali, fu meno povero e monotono di quanto generalmente si creda: polli, maiali e cacciagione entravano nella dieta di molti contadini.