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Circa quattro miliardi d’anni fa permise la nascita della vita sulla Terra: è l’acqua uno dei compositi più diffusi ma anche il più straordinario di tutto l’Universo a noi noto.

Una risorsa essenziale per la civiltà umana, sviluppatasi sempre là dove essa non mancava, nei pressi di sorgenti o di fiumi.

Negli ultimi decenni quest’equilibrio si è spezzato: l’incremento demografico, l’industrializzazione e lo sfruttamento del territorio rischiano di distruggere questo bene primario.

 

SOS PER LA MADRE DELLA VITA

La terra è l’unico corpo celeste nel quale siano rivelabili due condizioni intraprendenti e uniche in tutto l’Universo conosciuto: la presenza d’acqua allo stato liquido e l’esistenza di forme di vita in continua evoluzione.

La storia dell’evoluzione geochimica e biologica della Terra sottolinea questa circostanza dato che la vita ha potuto nascere e svilupparsi in

seguito alla condensazione del vapore d’acqua atmosferico per l’abbassamento della temperatura terrestre e superficiale.Questo avveniva poco più di quattro miliardi d’anni fa, circa un miliardo d’anni dopo la formazione della Terra; poche centinaia d’anni più tardi poteva avviarsi la singolare avventura di tutto l’Universo conosciuto: la nascita e il successivo sviluppo della vita.

LA DISPONIBILITA D’ACQUE PER USO UMANO

Gli studiosi, sia del settore scientifico che economico e sociale, hanno maturato negli ultimi anni la consolidata convinzione che ci avviamo verso un lungo periodo di pesante carenza d’acque di qualità e quantità necessarie e sufficienti per la salvaguardia degli ecosistemi.

Gli osservatori internazionale concordano nel prevedere che nei prossimi 10-15 anni il prezzo delle acque potabili subirà un incremento di un fattore 5-10 %.

In primo luogo la normativa ambientale e sanitaria prevede norme sempre più cautelative per gli alimenti e per le acque potabili in particolare.Una vera rivoluzione conoscitiva è stata avviata agli inizi degli anni Ottanta perché elementi in traccia, considerati sino allora privi di significati, potevano causare malattie molto gravi e persino tumorali.

Tra questi spiccavano per l’elevata tossicità cronica: arsenico, alluminio, manganese, boro, ammoniaca, vanadio e mercurio.

Si rendeva quindi necessario stabilire delle concentrazioni massime ammissibili per gli elementi sopra indicati. Questi nuovi limiti restrittivi hanno determinato la necessità di reperire urgentemente le quantità d’acque potabili di sicura salubrità. Questo obiettivo potrà essere raggiunto solo seguendo due percorsi integrativi e spesso interagenti tra loro.

Da un lato è necessario andare a prevalere le acque di qualità; dall’altro lato può risultare necessario provvedere anche alla depurazione delle acque.

Si comprende facilmente a questo punto come i previsti aumenti dei prezzi delle acque potabili siano causati da un notevole incremento dei costi da affrontare.