LA PESCA OCEANICA

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L’oceano è come un immenso deposito di risorse alimentari. Le specie animali che vengono pescate (pesci, molluschi e crostacei) non vivono a grande profondità e risiedono di solito sulla piattaforma continentale. Esistono anche forme di vita negli ambienti degli abissi profondi, ma queste non sono ancora sfruttate, per la difficoltà d’accesso.

Nella zona della piattaforma continentale si distinguono tre complessi d’esseri viventi:

-il benthos, costituito da animali e vegetali che vivono fissi al fondale marino;

-il plancton, composto da microrganismi, spesso allo stato di larve che non hanno forza sufficiente per nuotare e quindi sono trascinati dalle correnti;

-il necton, formato da animali capaci di spostarsi da soli (pesci, molluschi e crostacei).

L’oceano Atlantico in prossimità delle coste europee è molto pescoso: si calcolano che circa il 40% di tutto il pescato mondiale provenga dall’Oceano Atlantico. Le specie più pescate sono merluzzi, aringhe, sgombri e calamari. I pescatori norvegesi e russi praticano anche la caccia alla balena: in passato questa caccia è stata cosi accanita da ridurre alcune specie di cetacei sull’orlo dell’estinzione, cosicché oggi è vietata nel settore settentrionale dell’Oceano Atlantico, per consentirne il ripopolamento.