Diventare santi

Santa Rita da Cascia

Santi

Modello di vita e di santità
Per quanto tu possa essere infelice, per ciò che ti affligge, non temere di aprire con fiducia il tuo cuore a questa piccola, grande suora di Cascia.

Santa Rita fu venerata da molti suoi fedeli subito dopo la sua morte per i suoi eventi prodigiosi, riferiti alla sua intercessione, tanto che acquisì l'allocuzione di "santa degli impossibili".

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Diventare Santi come Santa Rita da Cascia

La conoscenza di Santa Rita da Cascia, ci offre un cammino di santità da seguire. Santa Rita è un modello di fede, speranza e carità.

Santa Rita era una donna che ha vissuto nel XIV secolo, ma la sua vita straordinaria è una fonte di ispirazione per tutti noi. Un esempio di come Dio possa trasformare le nostre vite, anche nelle circostanze più difficili.

Nel corso dei secoli molti papi hanno parlato di questa Santa con affetto e stima. Papa Leone XIII l'ha definita "donna d'eccezionale santità", mentre Papa Pio XI la chiamava "la santa degli impossibili". Ogni Papa ha sottolineato la sua capacità di perdonare, la sua pazienza infinita e il suo amore incondizionato per Dio e per il prossimo.

Non sono solo i Papi hanno inteso l'importanza di questa donna straordinaria, ma puri i mistici come San Giovanni Paolo II e Santa Teresa di Calcutta hanno ammirato Santa Rita. Hanno indicato Santa Rita come un modello luminoso da seguire per vivere una vita in comunione con Dio. Possiamo imparare dalla sua perseveranza e dalla sua fiducia in Dio, sapendo che nulla è impossibile per Lui.

Prendiamo ispirazione da questa grande Santa che ci ha lasciato un'eredità di amore e speranza, non dobbiamo desiderare una vita mediocre, ma dobbiamo aprire i nostri, e con l'aiuto della grazia divina, impegno e preghiera costante, possiamo anche noi diventare Santi.

Per mezzo delle nostre azioni quotidiane, possiamo lasciarci trasformare da Dio lavorando nella sua vigna, per portare la luce nel mondo. Questo è il momento di diventare veri testimoni dell'amore di Dio. Preghiamo insieme, ispiriamoci a Santa Rita e intraprendiamo il nostro percorso verso la santità.

Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia

Essere devota a Santa Rita per me significa diventare santa, come lo è stata lei e faccio sempre del mio meglio, con l’aiuto della Grazia.

Il Papa ci dice che tutti possiamo diventare santi. Rita, mossa dall’amore di Dio, lo è stata ogni giorno della sua vita. È stata santa da figlia, ascoltando i genitori; lo è stata da moglie e da mamma insegnando l’amore al marito e ai figli; lo è stata da vedova, perdonando gli assassini del marito e poi affrontando il dolore alla morte dei figli; infine lo è stata da monaca, pregando, ascoltando, accogliendo, amando Dio in chiunque incontrava… come fa ancora oggi.

Impegniamoci anche noi, in casa e fuori, con i nostri cari e con gli sconosciuti… scegliamo il Bene. Seguiamo i valori che Rita ci lascia, come una cartina nella strada della vita. Costruiamo ogni giorno sulla fede, sulla speranza, sull’amore, sul perdono che Rita ha vissuto e che sta a noi ora portare avanti.
(Suor Maria Rosa Bernardinis)

Felice transito

Avvicinandosi il tempo del suo felice transito, le fece intendere Gesù, come presto sarebbe ascesa al cielo, e da quell’ora ella vide sempre con tanta allegrezza che non basterebbe qualsivoglia bel dicitore a raccontarlo.

Intesa l’intenzione del suo Signore, voltò la sua serena faccia verso il cielo e ringraziandolo infinitamente perché libera e sciolta dal mondo, la tirasse a goder con sé per sempre quella immensa ed infinita gloria; poi girando e fissando gli occhi intorno alle sue sorelle, che ivi erano presenti: orsù, sorelle mie care, è tempo, disse, che io da voi faccia partenza. Pietosamente diceva: restate nella santa dilezione di questo amoroso Gesù.

Fattasi poi venire i sacramenti della comunione e dell'olio santo, ricevuti da lei con grandissima umiltà e devozione, di nuovo esortò tutte quelle reverende Madri, sue sorelle, all'osservanza della Regola del Padre Sant’Agostino, aggiungendovi l’obbedienza alla Santa Romana Chiesa.

Alla fine mettendosi le sue sante mani in croce, diede la sua ultima benedizione, ricevendola anch’ella dalla madre Abbadessa, chiedendo a tutti perdono. Restate, vi prego, nella sua santissima obbedienza come tutte promesso le avete solennemente, né dovete in modo alcuno mancare di mantenergliela. Restate finalmente nella sua santissima pace e carità fraterna e Iddio vi benedica.

E così quell’anima benedetta se ne salì al cielo negli anni del Signore 1447, ventidue di maggio andò a godere il suo amato sposo Gesù Cristo, la cui anima fu veduta essere portata dagli angeli in Paradiso dalla sua compagna, la quale gridava nel suo transito: non vedete, o sorelle, non vedete, che Rita nostra è accompagnata da tanti angeli con tanto fausto? Anzi, quando quella benedetta anima si separò dal suo corpo, furono sentiti tre tocchi della campana del monastero, che da sé stessa suonò, se ben si crede, che dagli angeli fosse suonata mentre che accompagnava quella benedetta anima, il che non fu senza graditissimo stupore dei circostanti e di tutta l’onorata terra di Cascia; si udì un odore soavissimo per tutto il monastero, si vide risplendere la sua camera come se ivi dentro vi fosse il sole.

Salita adunque l'anima al cielo, tutta la notte furono cantati inni, salmi e lodi al Signore...

Rimase il corpo di Rita così bello e così grazioso che par che da lui uscisse un raggio di splendore, segno chiaro di essere stato albergo di un’anima santissima. Vedeasi nella fronte la ferita della spina, che risplendeva forte, non si può in modo alcuno narrare, né vi potea totalmente aver luogo il dolore.

(Dalla Vita della Beata Rita di Cascia dell’Ordine di Sant’Agostino, di fra Agostino Cavallucci, osa, del 1610).

Culto e canonizzazione

La sua beatificazione avvenne nel 1628, 180 anni dopo la sua morte, durante il pontificato di Urbano VIII.

Nel 1900 Leone XIII la canonizzò come santa. I credenti suoi devoti la chiamano "santa degli impossibili", perché dal giorno della sua morte ha esaudito i bisognosi, con miracoli prodigiosi ed eventi ritenuti irrealizzabili senza la sua intercessione.

La devozione popolare cattolica per santa Rita è tuttora una delle più diffuse al mondo, ma, fin dal 1600 e per opera degli agostiniani, è particolarmente radicata, oltre che in Italia, in Spagna, Portogallo e America Latina.

Con la riforma dell'anno liturgico del Martirologio Romano, il 22 maggio è la sua festività.

Il corpo

I resti della santa sono conservati a Cascia, all'interno della basilica di Santa Rita, facente parte dell'omonimo santuario e fatta erigere tra il 1937 e il 1947.
Ricognizioni mediche effettuate nel 1972 e nel 1997 hanno confermato la presenza, sulla zona frontale sinistra, di tracce di una lesione ossea forse osteomielite, mentre il piede destro mostra segni di una malattia sofferta negli ultimi anni di vita, forse associata ad una sciatalgia. Era alta 1 metro e 57 cm.

Intercessora

Santa Rita, con il Suo straordinario Amore, saprà parlare al tuo cuore ed infiammarlo e, attraverso la Sua intercessione renderlo ancor più gradito al Signore.

Santa Rita nei secoli ha lasciato la sua impronta di amore. Per le straordinarie guarigioni, conversioni e liberazione degli ossessi ottenute da Dio, ancora oggi è vicina a chi la invoca, perché l'amore non ha tempo e dura per sempre.

L'intercessione di Santa Rita è cosi potente che il popolo devoto la chiama la "Santa dei casi impossibili, avvocata dei casi disperati". Cosa aspetti dunque, prova anche tu a chiedere la sua potente intercessione, chissà che la tua costanza sia premiata e ti possa unire con coloro che ringraziano Iddio donato loro questa grande Santa.