Santa Elisabetta
Elisabetta nasce nel 1207 presso il castello reale di Sàrospatak a Pozsony, odierna Bratislavia, da Andrea II re d'Ungheria e dalla contessa Gertrude di Andechs-Meran che morì ancora giovane nel 1213, uccisa durante una congiura.
Elisabetta allora aveva sei anni.
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La Principessa Santa
L'infanzia di Elisabetta fu felice e la trascorse con la sorella Maria, i fratelli Andrea, Colomanno e Bela, che un giorno succederà al padre con il nome di re Bela IV.
Elisabetta all'età di quattro anni è promessa in sposa a Ludovico, figlio ed erede del sovrano di Turingia, e per ricevere un'educazione appropriata al suo futuro rango di duchessa di Turinga, Elisebetta è costretta a lasciare il paese natio per trasferirsi nel regno del futuro marito, ossia nella corte di Turingia. Siamo nella tarda primavera del 1211. (All'epoca questa regione tedesca era una signoria indipendente, il cui sovrano aveva il titolo di Landgraf, langravio).
La distanza da percorrere è di circa cinquecento chilometri e nella sua nuova dimora Elisabetta è accolta dal Lagravio Herman I (Conte) di Turingia, cugino dell'imperatore del Sacro Romano impero Federico II, da sua moglie Sophia, e dal suo futuro sposo Ludovico che ha in quel tempo appena undici anni; tuttavia con il fidanzato s'instaurò da subito un profondo legame d'affetto e amicizia.
Il castello di Wartburg è una costruzione sulla vetta di una montagna circondata da più di cento miglia di foresta, dove nel 1070 sarà costruita la residenza dei langravi di Turingia, che sovrasta la capitale Eisenach.
Ludovico dovette iniziare a regnare in giovane età a causa della morte del padre avvenuta il 25 Aprile del 1217 e prese il nome di Ludovico IV, Conte di Turingia e dell'Assia. Il padre Ermanno I era stato scomunicato dall'arcivescovo di Magonza per dei contrasti politici.
Nella primavera del 1221, si celebrano le nozze tra Elisabetta ormai quattordicenne e lo sposo Lodovico IV di Turingia, che ha ventuno anni, dal quale Elisabetta avrà tre figli:
Ermanno nasce il 28 Marzo nel 1222 (erede della corona, chiamato con il nome del nonno paterno).
Sofia nasce nel 1224 (nome in onore della nonna langravia) e andrà in sposa al duca di Brabante;
Gertrude nel 1227 (divenuta poi monaca premostratense e proclamata santa dalla chiesa). Nasce già orfana del padre.
Il matrimonio di Elisabetta fu felice "Se io amo tanto una creatura mortale - diceva Elisabetta alla fedele Isentrude - quanto dovrei amare di più il Signore". Elisabetta amava teneramente Ludovico e Ludovico amava lei, per la sua bellezza, la sua gentilezza e la sua grazia. A corte la Duchessa era quasi disprezzata per la sua semplicità nel vestire e per la sua modestia nel vivere.
Assecondata dal consorte, Elisabetta dedicava molto tempo alla preghiera ed esercitava con generosità le opere di misericordia verso i poveri, i lebbrosi, gli appestati, i malati in genere e i bisognosi. Si impegnava nella promozione della giustizia sociale.
Il suo amore per poveri è abbondantemente documentato tuttavia è degno di nota il miracolo del pane trasformato in rose, si afferma che un giorno Ludovico la incontrò mentre correva per la strada con il suo grembiule pieno di pane per i poveri, le chiese cosa stesse portando, lei lascio cadere il grembiule ed invece del pane comparvero magnifiche e fresche rose.
Elisabetta rimane affascinata dagli ideali predicati dai primi francescani e nel 1225 sceglie il francescano Riìdiger (Ruggero) come guida spirituale, il quale la guida mirabilmente a perseguire l'umiltà, la pazienza e a dedicarsi con ardore alle opere di misericordia.
Dal 1226 gli subentra il Padre Corrado di Marburg (forse appartenente all'ordine premostratense) per desiderio del consorte Lodovico IV, in partenza per la crociata. Corrado la seguirà fino alla fine e anche dopo, con la richiesta del processo di canonizzazione secondo le nuove disposizioni della curia romana.
Elisabetta aveva solo 19 anni, quando Ludovico partì per la crociata, e Lei si assunse la responsabilità di castelli, villaggi e vassalli. Quell'inverno fu uno dei peggiori nella storia d'Europa a causa della carestia, peste e vaiolo. Elisabetta aiutò i bisognosi, curò gli ammalati ma questo suo atteggiamento non fu gradito dagli amministratori, che temevano la sua eccessiva carità come pericolo delle scorte alimentari della stessa corte.
Intanto Ludovico con le truppe a cavallo e a piedi, varcano le Alpi, attraversano la Lombardia e tutta l'Italia per raggiungere l'imperatore Federico II a Brindisi, che aveva indetto la sesta crociata. A Brindisi si dovevano ritrovano tutti gli eserciti per l'imbarco Si diffonde però un'epidemia che falcidia molti crociati. Lodovico muore l'11 settembre del 1227 a Otranto, la notizia raggiunge Elisabetta nel mese di Ottobre.
Appena vedova si scatenò contro Elisabetta la cupidigia dei cognati, fù scacciata dal Castello di Wartburg, le furono tolti i figli per i quali rinuncia all'eredità, Elisabetta si trovò abbandonata per le strade del villaggio, tuttavia grazie all'intervento della zia Matilde, abbadessa del monastero di Kitzinger, Elisabetta fu accolta nel convento.
Elisabetta richiamata al castello per la sepoltura di marito, chiese l'aiuto ai cavalieri fedeli che avevano riportato a casa il corpo del marito costoro obbligarono Enrico a restituire ad Elisabetta la posizione che le aspettava di diritto. Elisabetta si rifiutò di vivere di nuovo a Wartburg, decise invece di ritirarsi nel castello di famiglia a Marburg.
Nel 1229 Elisabetta mette a disposizione la propria dote per costruire a Marburg un ospedale in onore di San Francesco d'Assisi che è stato canonizzato il 16 Luglio 1228. La conduzione dell'ospedale è affidata ai francescani ma lei stessa serve personalmente i malati e i lebbrosi.
Elisabetta per quattro anni fa una vita d'estrema penitenza e d'intensa carità, non mangiando, non dormendo, dando tutto ai poveri, accorrendo al letto degli ammalati, insomma vive da povera e da povera si ammala e rinuncia pure al ritorno in Ungheria, come vorrebbero i suoi genitori e muore in Marburg il 17 Novembre del 1231 quando lei non aveva ancora ventiquattro anni, subito il popolo la "ritiene santa" e inducono papa Gregorio IX a ordinare l'inchiesta sui numerosi prodigi che le erano attribuiti. Fu seppellita su sua precedente richiesta nella cappella dell'ospedale da lei fondato.
L'arcivescovo di Magonza cerca di sabotare le indagini e nel contempo muore assassinato il confessore di Elisabetta, tuttavia con molte difficoltà le indagini portano alla canonizzazione ed Elisabetta sarà proclamata santa da Gregorio IX il 27 maggio del 1235, a Perugia, nella chiesa di San Domenico, con la bolla "Gloriosus in maiestate" pubblicata il successivo 1 giugno 1235). Solo quattro anni dopo la sua morte.
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