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dal Corriere della Sera del 30 settembre 2008 Casalesi, presi gli esponenti dell'ala stragista Cirillo, Letizia e Spagnuolo erano considerati gli ideatori e gli esecutori della «strage di San Gennaro». Si nascondevano a Quarto CASERTA - Li hanno presi in due ville-bunker. Catturati i killer della «strage di San Gennaro», catturati gli imprendibili sicari casalesi. Arrestati gli esponenti dell'ala «stragista» del clan che da mesi sta segnando con una scia di sangue la Terra di lavoro. Gli agenti hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Napoli, su richiesta della Dda, nei confronti di 107 tra capi e gregari dei clan Schiavone e Bidognetti di Casal di Principe, egemoni nella provincia casertana con diramazioni nazionali e internazionali. Fra questi sono stati catturati i boss dell'ala stragista Alessandro Cirillo (detto «'o sergente»), Oreste Spagnuolo (sfuggito appena qualche giorno fa alla cattura) e Giovanni Letizia (detto «'o zuoppo»), considerati mandanti ed esecutori della strage di Castelvolturno.
A carico
di Spagnuolo e Cirillo i pm della Direzione distrettuale antimafia
avevano emesso, poco dopo l'eccidio di Castelvolturno (un italiano e 6
africani uccisi), un provvedimento di fermo per strage. Appena 4 giorni dopo
gli agenti della Squadra Mobile avevano arrestato Ferdinando Cesarano, evaso
dagli arresti domiciliari per andare a commettere la strage. Il fermo è stato
poi confermato dal gip. Nei due covi a Quarto, due villette blindate sul
litorale flegreo, dove sono stati arrestati Cirillo e Letizia (che stavano
insieme) e Spagnuolo i carabinieri hanno sequestrato tra l'altro due
kalashnikov e due pistole calibro 9x21. Potrebbero essere le armi usate sia
per uccidere Antonio Celiento, il titolare della sala giochi ucciso a Baia
Verde, sia gli africani di Castelvolturno. Trovate anche pettorine delle forze
dell'ordine, le stesse che potrebbero essere state usate per ls strage. «Complimenti»,
ha detto «'o sergente» quando i carabinieri hanno fatto irruzione. Nessuno
dei tre ha opposto resistenza.
Nella retata ci sono anche Giuseppina Nappa e Mario Schiavone, rispettivamente moglie e cugino del capo della camorra casalese Francesco Schiavone, detto «Sandokan». Nappa è accusata di ricettazione, per avere percepito lo stipendio che l’organizzazione assicurava mensilmente ai familiari degli affiliati detenuti. Arrestato nella propria abitazione anche un avvocato di Casal di Principe, Mario Natale, accusato tra l’altro di estorsione.I poliziotti, con la Guardia di Finanza, hanno anche sequestrato beni alla cosca per circa 100 milioni di euro.
È
stato sequestrato un manoscritto a Vincenzo Schiavone, soprannominato
«copertone», uno degli esponenti di spicco della cosca, tra i
destinatari delle ordinanze di custodia cautelare: dalle indagini su
questo che è considerato un «libro mastro» del clan, gli
investigatori della Squadra Mobile di Caserta hanno ricostruito la
contabilità dell’organizzazione, ovvero gli stipendi versati
mensilmente agli affiliati, alle vedove, agli altri familiari e ai
parenti dei detenuti. Tra gli elementi che hanno consentito di
ricostruire tale contabilità vi sono anche diversi «pizzin» relativi
alle attività commerciali e imprenditoriali sottoposte a estorsione.
«Oggi
è una giornata da incorniciare nella lotta dello Stato contro la
camorra», ha affermato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni. «Avevamo
promesso di intervenire subito, dando un colpo duro alla criminalità,
alla camorra -ha detto Maroni- abbiamo mantenuto l'impegno, questa
notte, con una operazione straordinaria»
30 settembre 2008
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Scuola Media Statale "Giovanni XXIII" - Pietramelara http://smspietramelara.altervista.org Ipertesto realizzato e curato dal Prof. Giuseppe Landolfi Contatto: obiettivomafia@libero.it
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