Da La Stampa del 07.02.08
Camorra, arrestato il boss Licciardi
Era tra i 30 latitanti più pericolosi
Dopo due anni di ricerche
catturato dal Servizio centrale
operativo di Roma
NAPOLI
![](licciardi.jpg)
Il
boss Vincenzo Licciardi è stato arrestato dalla polizia a Cuma, nell’area
flegrea. Licciardi era inserito nell’elenco dei 30 latitanti più ricercati.
Il boss, tra i più potenti di Napoli, era ricercato per associazione mafiosa.
Dopo 2 anni di ricerche, lo hanno catturato gli agenti del Servizio centrale
operativo di Roma e quelli della Questura di Napoli. Licciardi si nascondeva
in una villetta dove si trovava in compagnia della moglie. Si è arreso subito
agli agenti del servizio centrale operativo. Con Eduardo Contini e Francesco
Mallardo, il clan Licciardi aveva stretto un’alleanza denominata
"Alleanza di Secondigliano" negli anni scorsi. Una sorta di cartello
che ha dominato per almeno un decennio su Napoli e parte della provincia. Vincenzo Licciardi ha raccolto con
la sorella Maria l’eredità del fratello, Gennaro, detto ’a scignà (la
scimmia), morto per una grave malattia negli anni Novanta. Il clan Licciardi
ha la sua base operativa nella masseria Cardone a Miano quartiere confinante
con Secondigliano.
"Per la camorra è un colpo devastante"
«L’arresto di Licciardi è un colpo devastante per la camorra che perde uno
dei suoi capi più rappresentativi e più pericolosi». Lo ha detto il
segretario della Commissione bicamerale antimafia, Tommaso Pellegrino,
complimentandosi con «la polizia per l’ottimo risultato raggiunto nella
lotta ai clan che hanno insanguinato Napoli e la sua provincia negli ultimi
anni». «Ora è importante non abbassare la guardia e catturare anche gli
altri latitanti eccellenti e soprattutto lavorare per impedire che l’arresto
del capoclan possa portare a una vera e propria guerra di successione con
l’avvio di una nuova faida tra chi vorrà prendere il suo posto alla guida
dell’organizzazione» ha concluso il deputato dei Verdi, ricordando che «Licciardi
era riuscito a mettere in piedi un clan che riusciva a imporre le sue scelte
in diversi settori dell’economia, anche quella legale».
Da Il Sole 24 ore del 07 02 08
Hanno bussato alla sua porta alle 4 di mattina ed il boss, in pigiama, gli ha
aperto. È stato catturato così il superboss della camorra, Vincenzo Licciardi,
ricercato da anni. Gli agenti della Squadra mobile della Questura di Napoli e
del Servizio centrale operativo di Roma lo hanno sorpreso in una villetta in una
zona piuttosto isolata di Cuma-Licola, sul litorale flegreo.
Licciardi era in compagnia della moglie e di un'altra coppia arrestata per
favoreggiamento. Ed il fatto stesso di non avere opposto resistenza potrebbe
essere dovuto proprio alla presenza di altre persone nella casa. All'interno
dell'abitazione sono stati ritrovati anche dei bigliettini: auguri di Natale e
altri messaggi personali, ma nessuna arma. Licciardi viveva da solo ma
incontrava spesso i suoi familiari anche se non utilizzava mai telefoni
cellulari.
Il boss era inserito nell'elenco del ministero dell'Interno tra i 30 latitanti
più pericolosi d'Italia. La sua latitanza era partita nel febbraio del 2003.
Vincenzo Licciardi, dal 1994, è stato ritenuto dagli inquirenti a capo non solo
del clan omonimo, ma anche della cosiddetta Alleanza di Secondigliano, ruolo
assunto dopo la morte del fratello Gennaro nel carcere di Voghera.
Licciardi è considerato attualmente uno dei massimi esponenti della camorra di
Napoli e delle zone limitrofe, dal momento che il controllo criminale del suo
clan e della cosiddetta Alleanza di Secondigliano, si estende in varie zone
della città e oltre.
Ritenuto dagli inquirenti «elemento scaltrissimo», per ben tre volte era
riuscito a sottrarsi alla cattura. Una prima volta, nel novembre 2005, quando,
in via Abate Gioacchino, gli agenti della squadra mobile avevano completamente
circondato l'abitazione a piano terra in cui si nascondeva, ma lui riuscì a
scappare attraverso un cunicolo che portava alla sottostante rete fognaria. Una
seconda volta, nella primavera del 2006, una pattuglia della squadra mobile, lo
sorprese mentre era in macchina in via Yuri Gagarin. In quell'occasione il
latitante accelerò improvvisamente l'andatura della Toyota Yaris sulla quale
viaggiava riuscendo a fuggire. Una terza volta, nel luglio dello scorso anno,
era sfuggito unicamente perché i poliziotti avevano deciso di intervenire alle
prime luci dell'alba dopo aver localizzato, in una villa di Monteruscello, in
provincia di Pozzuoli, il suo nascondiglio. Quando gli agenti fecero irruzione
il boss era già fuggito.
L'intervento di questa notte è stato, invece, realizzato non appena si è avuta
la certezza della presenza del latitante all'interno della casa. Licciardi è
colpito da un provvedimento di cattura per associazione a delinquere di stampo
mafioso emesso dal Tribunale di Napoli-Ufficio del Gip il 13 luglio 2004. Lo
scorso 30 ottobre la I Sezione penale del Tribunale di Napoli ha emesso a suo
carico una condanna per 416 bis con pena di 14 anni di reclusione.