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La musica di Chtulhu |
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Nato dalla penna di H.P. Lovecraft agli inizi del secolo passato, il mondo di Chtulu è popolato da esseri mostruosi dominati, appunto dal supremo Chtulhu, una sorta di emanazione del Male. Un mondo fatto di rituali esoterici che richiamano le più oscure tradizioni delle varie popolazioni del nostro mondo. A questo universo cupo, goticheggiante, darkeggiante, si ispirano da sempre i Morbid Angel, un gruppo death metal sulla scena da ormai quasi 15 anni. Un gruppo che fa del suo inconfondibile stile, fatto di un metal durissimo, di assoli di chitarra strabilianti (faranno anche uscire un disco, “Love of Lava”, composto di soli assoli di chitarra elettrica) e dei vocalizzi gutturali, per la verità semi incomprensibili, il loro biglietto da visita. La fede al mondo di Chtulhu è testimoniata dai titoli e dai testi delle canzoni che richiamano poco raccomandabili personaggi e/o rituali del mondo lovecraftiano e in ogni caso testi che parlano di luoghi desolati e decadenti, che richiamano gli Antichi, invocazioni, abomini, sangue, e via dicendo (in pratica vi ho tradotto alcuni titoli delle loro canzoni…). Per finire meritano la presentazione i membri di questo gruppo: Tray Azgathoth (voi tutti sapete chi è Azathoth), chitarrista virtuoso e “cantante”, il leggendario percussionista Pete Sandoval, il devastante bassista Steve Tucker e il “classically-inspired” (cito dalla loro biografia) chitarrista Erik Rutan. Proseguendo nella nostra ricerca di adepti nel campo della musica troviamo un gruppo che dire famoso è riduttivo: i Metallica. La storica band americana che, a partire dal 1983, con il suo album d’esordio (l’ormai mitico Kill ‘em all), ha accompagnato le successive generazioni di appassionati di questo genere, il metal, dandogli una dignità, insieme, certo ad altri gruppi (inutile citare Iron Maiden e pochi altri), che l’ ha fatto uscire da quel genere di nicchia e lo ha fatto arrivare al grande pubblico; ebbene, anche lo storico gruppo ha dedicato una canzone al nostro “beniamino”. Nel secondo album, infatti, “Ride the lighting”, pubblicato nel 1984, comparve “The Call of Ktulu”, magnifico pezzo strumentale che, il titolo non potrebbe essere più esplicito, richiama il mito del Supremo. Per arrivare più vicini ai giorni nostri e cambiare decisamente genere, troviamo un progetto “The Cthulhu’s voice”. Nonostante i nostri sforzi non siamo riusciti a contattare i componenti di questo gruppo. Rimangono sul web un sito internet e due pezzi (The Shadow out of Time e A Vision of Kadath) da scaricare liberamente su Vitaminic. Dal sito si evince che il gruppo rivendica il suo come “il primo progetto musicale ispirato ad H. P. Lovecraft ed al suo universo creativo”. La musica è di derivazione new age, e si compone di brani strumentali che evocano scenari da sogno e spettacoli fantastici. Piacevole, perché no, come sottofondo mentre si gioca a “Il richiamo di Chtulhu”! 03/07/2002 |
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