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Minority Report, un fanta noir |
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Anno 2054, in un mondo supercontrollato vive
l’agente John Anderton, interpretato da Tom Cruise, il
quale è a capo di una innovativa squadra di polizia: ”La pre-crime”.
Questa organizzazione riesce ad arrestare i presunti assassini prima che
possano compiere i loro delitti, grazie alle premonizioni di tre sensitivi
che vivono costantemente immersi in una specie di liquido amniotico e sono
perennemente collegati ad un super computer.
Il sistema ha fin'ora apparentemente ben funzionato e adesso si sta decidendo se estenderlo da Washington, unica città in cui era presente, a tutto il resto del paese. A questo punto, Improvvisamente, l’agente Cruise diventa un ricercato, i veggenti lo indicano come futuro assassino di un uomo che lui neppure conosce: naturalmente è innocente ma non gli resta che la fuga, combattendo contro la sua stessa organizzazione. Il film di Spielberg nasce da un racconto di Dick, fortemente modificato dal regista. Sicuramente quando questo racconto fu pubblicato, negli anni cinquanta, sembrava molto più avveniristico e assai meno attuale di oggi quando invece la discussione su i confini fra i diritti di libertà individuali e il diritto della società a difendersi è divenuto drammaticamente serio. Questo è, secondo il mio parere, un elemento negativo del film: la sarabanda di effetti speciali e di scene d’ azione riesce spesso a coprire la riflessione sui diritti, sullo scambio libertà-sicurezza e sul libero arbitrio nella tranquillissima e protettissima vita del ‘anno 2054 Nel film in ogni modo spiccano dei momenti di bellezza visionaria che lo rendono comunque un'opera da vedere: Tom Cruise che “dirige” le immagini elettroniche dei futuri omicidi, l’assalto dei ragni-robot, le immagini della Washington futura…Poteva essere meglio ma in conclusione è un bel film da consigliare. 12/10/2002 |
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