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Gollum, eroe in motion-capture |
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"Il
Signore degli Anelli: le Due Torri" esce dalla discutibile
manifestazione Hollywoodiana degli Academy Awards 2003 con due premi,
quello per il Migliore Montaggio Sonoro e per i Migliori Effetti Speciali. Peter
Jackson, il regista del film, è conosciuto come un ex autore di film
splatter. Anche in passato quindi il regista si era trovato di fronte al
problema di rendere il più realistico possibile il sovrannaturale o il
semplice orrore. All’inizio della sua carriera tuttavia il nostro non
poteva permettersi spese milionarie per singoli effetti “paranormali”,
per cui ricorreva a mezzi perlopiù casalinghi. In questa opera
più “matura” Jackson si può avvalere delle mirabolanti capacità di
elaborazione dati di una società come la WETA, abile nel rendere
gli effetti speciali “vivi”, dotati di profondità di campo, capaci di
ricostruire in 3D gli assalti dell’esercito del male alla
fortezza. Una voce a parte merita il personaggio chiave Gollum,
essere reso storpio e accecato dal possesso prima e dal desiderio poi
dell’Anello. Gollum è un personaggio centrale, più di Gandalf o di
Aragorn, anche più dello stesso Frodo, sia nell’opera letteraria di
Tolkien, sia nella sue realizzazione cinematografica, ed a ragione: egli
rappresenta infatti un’umanità schiava di oggetti troppo pericolosi da
possedere. Gollum promette sull’Anello di condurre gli hobbit alle
Oscure Porte di Mordor in cambio della libertà. Gollum è se stesso e il
suo alter ego, ombra sbiadita dell’hobbit Smeagol, buono ma macchiatosi
di un assassinio, primo trovatore dell’anello e quindi suo schiavo. Proprio
per la centralità del personaggio nella storia, Gollum doveva essere un
personaggio vero, fatto di tic, caratterizzato da voce e gesti
particolari, ma proprio per la sua particolare condizione di “essere a
metà” difficilmente interpretabile in toto da un attore in carne
ed ossa. A questo problema ha posto soluzione la WETA utilizzando due
metodi incrociati: quello della tecnologia della computer animation e
della motion-capture, che sovrappone
ad un attore vero gli effetti digitali. L’attore
che ha interpretato i gesti di Gollum utilizzati per la motion-capture si
chiama Andy Serkis, che sicuramente con il personaggio ci sa fare: grazie
ad abilità da mimo, l’attore rende fisicamente il turbamento e
l’instabilità mentale del simpatico Smeagol e malvagio Gollum. Quello
che ne esce non è un personaggio ‘generato-dal-computer’, ma una
creatura ibrida e ossuta, un mostro umano che solo il connubio tra realtà
e tecnologia hanno saputo realizzare. Per dare un’idea di come la
realizzazione in computer grafica abbia cercato di creare, secondo la
volontà dello stesso Jackson, un personaggio verosimile, per dare
movimento a Gollum, invece di utilizzare dei disegni dettagliati, ci si è
basati sulla struttura dei nostri muscoli e delle ossa vere e proprie, che
sulla pellicola si vedono muovere insieme sotto la pelle del personaggio.
In poche parole, i creatori prima di mettersi al computer hanno anche
studiato testi di anatomia per dotare Gollum non solo di un volto, ma di
un intero corpo, contribuendo a fornire insieme una personalità sui
generis. La
comparsa di Gollum è uno shock per la platea: l’essere realizzato con
questa tecnica che combina finzione e realtà dà al personaggio spessore
e credibilità, soprattutto nella splendida scena-monologo in cui Gollum e
Smeagol dialogano in lotta l’uno con l’altro, che punta i riflettori
su quell’essere lacerato tra il bene e il male, e provoca nello
spettatore, come nel lettore, la mista sensazione di disprezzo e
compassione. “Penso
che Gollum possa essere una delle creazioni digitali più sofisticate mai
viste prima” nota Richard Taylor di WETA.
E Jackson aggiunge: “La mia stessa filosofia riguarda gli effetti
digitali come l’insieme del progetto. Ho voluto che i mostri sembrassero
veri, nella sporcizia tra le unghie di un Troll delle caverne o negli
occhi gonfi ed iniettati di sangue di Gollum”. Con questo personaggio,
pare proprio che ci siano riusciti. 04/04/2003
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