PERISCOPIO CECCANESE
a cura di Alessandro Ciotoli


 

Bosco Faito è salvo
Dopo anni di battaglie in tutte le sedi istituzionali possibili, è arrivato il provvedimento essenziale che gli ambientalisti chiedevano fin dall’inizio della loro battaglia: Bosco Faito (un polmone verde di oltre 400 ettari ai confini tra Ceccano e Frosinone) è stato stralciato dal Piano Regolatore del Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale di Frosinone. In poche parole, l’area un tempo occupata dalla polveriera Snia-Bpd non è più area industriale ma sarà trasformata in area a verde protetto. Un successo su tutta la linea dunque la battaglia condotta a livello regionale dalle organizzazioni ambientaliste che pone dunque fine ad un tentativo di speculazione portato avanti negli ultimi anni dalla proprietà dell’area ex-Snia. Fino al primo stop della Regione Lazio di due anni fa infatti l’area era al centro di un mega progetto da centinaia di milioni di euro che prevedeva la realizzazione di un fantomatico Polo Turistico Integrato, ossia piazze, strade, alberghi, centri benessere, una pista da sci al coperto (!!!) con migliaia di posti di lavoro in ballo e appalti a non finire. Tutta una grande bolla di sapone a cui purtroppo in molti avevano creduto ma che per fortuna è stata scongiurata, visto che avrebbe prodotto solo la distruzione di uno degli ultimi polmoni verdi della provincia di Frosinone. Adesso si parla di aree protette e della possibile creazione di un parco, staremo a vedere come andrà a finire.

Il diritto (di speculare) sulla casa
Restando in tema di ambiente ad una buona notizia ne seguono altre meno buone. La città infatti da diversi mesi è un vero e proprio cantiere a cielo aperto e non perché l’Amministrazione comunale stia rimodernando la città, ma perché una lunga serie di concessioni edilizie quantomeno discutibili sta distruggendo il tessuto urbano cittadino costruendo praticamente ovunque. Due enormi palazzine stanno sorgendo sull’area delle terme romane (già distrutte da abitazioni e attività commerciali) nei pressi del Santuario di Santa Maria a fiume, a pochi metri dal fiume Sacco, quasi poggiate sui muraglioni che costituiscono l’argine del fiume. Due ecomostri autorizzati in perfetta violazione della Legge Galasso che impone di costruire a non meno da 150 metri dai corsi d’acqua. Spostandosi sulla collina di via Casette, altri giganteschi palazzi stanno sorgendo alterando il paesaggio e portando via ettari di terra e di verde ad una zona già eccessivamente urbanizzata. Oltraggio ancora più grave quello della rupe del parco di Castel Sindici, che qualche mente malsana ha inserito nel Piano Regolatore come zona residenziale edificabile ignorando il fatto che si tratta di una rupe in pietra millenaria che costituiva un tutt’uno con il parco di Castel Sindici, anche se separata negli anni settanta con il passaggio di via Aldo Moro. Anche lì le ruspe sono da tempo in azione per distruggere la dura roccia della rupe e costruire anonime villette. Il boom edilizio non si ferma a questi tre ecomostri, visto che ogni angolo di terra ancora non edificato è diventato un piccolo o grande cantiere. A chi accusa viene risposto che è tutto in regola. Già, non lo mettiamo in dubbio, ma è possibile che mattoni e denaro valgano più di una qualità della vita sempre più scadente (Frosinone è 91° nella classifica di Legambiente su 93 province italiane, ci piacerebbe sapere che posizione occupa Ceccano tra i comuni di pari dimensione)?

Il ritorno della Messa in Latino
Centinaia di persone hanno firmato la petizione lanciata da un gruppo di fedeli per chiedere al Vescovo la celebrazione della Santa Messa di San Pio V, il rito antico “liberalizzato” dal Motu Proprio di Papa Benedetto XIV dello scorso 7 luglio. Il documento di papa Ratzinger stabilisce che, dopo decenni di incomprensioni, è ora possibile, dietro la richiesta di un certo numero di fedeli, celebrare la Messa con il rito antico in una determinata chiesa. Presto dunque i fedeli potranno assistere alle celebrazioni domenicali nella Chiesa di San Nicola o in quella di San Sebastiano, a seconda della disponibilità della parrocchia. Una notizia positiva che punta a portare la Chiesa nel futuro riscoprendo tradizioni millenarie che la riportano alle origini del cristianesimo.