MUTUI: Caratteristiche Mutui
RATA. La rata è la somma che il mutuatario, cioè colui che ha
ricevuto il mutuo, versa periodicamente per la restituzione del
prestito. È composta di una quota capitale, a titolo di restituzione
del prestito, e di una quota interessi, in ragione dell’applicazione
del tasso. Il rimborso avviene secondo cadenze temporali determinate
dalle parti, che possono assumere frequenza mensile, trimestrale,
semestrale, annuale.
L’importo della rata dipende dall’importo preso a prestito, dalla
durata del contratto e dal tasso di interesse applicato. A parità di
tasso e di importo, la rata diminuirà in ragione di una durata del
contratto più prolungata.
Il pagamento della rata rappresenta un evento importante
nell’andamento dei rapporti tra banca e mutuatario. Ritardi nel
rispetto delle scadenze possono comportare l’applicazione di
ulteriori oneri (interessi di mora) e, nei casi più gravi, la
risoluzione del contratto da parte della banca accompagnata dalla
richiesta di immediata restituzione del capitale residuo.
INTERESSI. Gli interessi rappresentano il compenso che le banche
richiedono a fronte del prestito concesso. Sono determinati sulla
base di un tasso percentuale da applicare al capitale erogato in
ragione della durata del mutuo. Il tasso di interesse deve essere
previsto espressamente nel contratto.
Il tasso è determinato con riferimento a parametri riscontrabili sui
mercati monetari e finanziari, a cui la banca aggiunge una
maggiorazione (spread). L’entità di tale maggiorazione, che
rappresenta la differenza tra il parametro di riferimento e il tasso
effettivamente applicato, cresce in relazione alla durata del
contratto. Il tasso può essere fisso ovvero variabile. Di solito, il
parametro di riferimento per il primo è l’EURIRS (euro Interest Rate
Swap), per il secondo l’EURIBOR (euro Interbank Offered Rate).
Il tasso di interesse è detto fisso in quanto, una volta concordato,
rimane uguale per tutta la durata del contratto. Il tasso variabile,
invece, segue l’andamento del parametro finanziario di riferimento;
ciò significa che la misura degli interessi da calcolare sul
capitale da rimborsare potrà modificarsi, in rialzo ovvero in
ribasso, fino alla scadenza del mutuo, con impatti sull’importo
della rata da pagare.
A parità di durata, in genere, i tassi fissi sono più elevati di
quelli variabili, ma consentono di conoscere con certezza
l’ammontare del debito complessivo e delle rate periodiche.
AMMORTAMENTO. Il rimborso dell’importo erogato si sviluppa nel
tempo secondo un piano, detto ammortamento, che esplicita in modo
dettagliato importi da versare e tempi da rispettare nel pagamento
delle rate, lungo tutta la durata del contratto.
La tipologia più frequente di ammortamento è quello alla francese,
ove le rate, pur rimanendo fisse, prevedono una componente
decrescente per gli interessi e crescente per il capitale man mano
che ci si avvicina alla scadenza del mutuo. Ciò significa che
all’inizio dell’operazione la rata è composta in larga parte da
interessi, i quali possono assumere peso preponderante in caso di
mutuo a lunga scadenza. In tale ultimo caso, infatti, il capitale da
rimborsare viene diviso per un maggior numero di rimborsi periodici.
Esistono forme alternative di ammortamento che accrescono la
flessibilità del prodotto rispetto alle scelte del mutuatario. Ai
piani a rate crescenti (che aumentano col passare del tempo), si
sono aggiunti quelli a rimborso libero (le rate sono composte da
interessi e il capitale verrà rimborsato per importi non
predeterminati a certe scadenze) e, infine, quelli a durata
variabile (le rate rimangono costanti ma la durata del piano può
ridursi ovvero allungarsi a seconda dell’andamento del tasso
variabile).
Se si prevedono incrementi del reddito in prospettiva, il piano a
rate crescenti può rappresentare un’opportunità. Se si preferisce il
tasso variabile ma si vuole mantenere fissa la rata, l’ammortamento
a durata variabile costituisce un’alternativa da esaminare.
Sulla pianificazione dei rimborsi incide anche la possibilità per il
mutuatario di estinguere anticipatamente il capitale, in misura
totale ovvero parziale. Il ricorso a tale opzione consente di
ridurre gli oneri del mutuo nella sua componente interessi. I reali
benefici tuttavia dipendono dal tipo di ammortamento prescelto e dal
momento in cui si intende ricorrere a tale opzione.
Con i recenti provvedimenti legislativi (Decreto “Bersani” n.
7/2007, convertito nella legge n. 40/2007), il rimborso anticipato è
stato reso più agevole con l’eliminazione per il futuro delle penali
applicate dalle banche; per i mutui stipulati antecedentemente
all’entrata in vigore del Decreto (2 febbraio 2007), è invece
prevista la riduzione di quelle già fissate. |