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08 gennaio, 2009




 
 

Andamento Monetario e Finanziario. I dati più recenti confermano la graduale moderazione della crescita dell’aggregato monetario ampio e del credito evidenziatasi negli ultimi mesi. Essa riflette l’impatto dei più elevati tassi di interesse, dell’inasprimento delle condizioni di finanziamento e del rallentamento della crescita economica. Al tempo stesso, i medesimi dati continuano a indicare che il ritmo dell’espansione monetaria e creditizia di fondo è vigoroso, segnalando il permanere di rischi al rialzo per la stabilità dei prezzi nel medio periodo. In linea con tale valutazione complessiva, il tasso di crescita sui dodici mesi di M3 ha segnato un ulteriore lieve calo in agosto, rimanendo nondimeno elevato, all’8,8 per cento. continua

 

 

   
   
  Andamento Moneta M3 in Europa

Andamento M3 Ottobre. Il tasso di crescita di M3 sui dodici mesi è ulteriormente calato in agosto, all’8,8 per cento, dal
9,1 per cento del mese precedente. Le dinamiche di breve periodo di M3, misurate ad esempio dai tassi di crescita a tre e a sei mesi espressi in ragione d’anno, rimangono decisamente meno vigorose del tasso di espansione sui dodici mesi, a conferma della moderazione che sta interessando la crescita di M3.

Malgrado la moderazione degli ultimi mesi, la crescita di M3 sui dodici mesi resta robusta.
Questo protratto vigore deriva in parte dall’appiattimento della curva dei rendimenti, che continua a indurre uno spostamento di fondi alle attività non monetarie più rischiose, non ricomprese in M3, verso strumenti monetari a più breve scadenza, gonfiando in tal modo la crescita complessiva di M3. Nondimeno, anche tenuto conto di questo fattore, il tasso di espansione della moneta di fondo resta sostenuto, come riflesso, ad esempio, nella protratta vigorosa espansione dei depositi a termine delle famiglie e dei prestiti al settore privato non finanziario. Complessivamente gli ultimi dati confermano la moderazione dei tassi di crescita dell’aggregato monetario ampio e di quelli creditizi, riflettendo l’impatto dei più elevati tassi di interesse, dell’inasprimento delle condizioni di finanziamento e del rallentamento della crescita economica. Ciò nonostante, le dinamiche generali della moneta e del credito restano vigorose. Nei dati a disposizione della Banca di Italia, fino ad agosto emergono ancora poche evidenze di un eventuale impatto eccezionale che le tensioni in atto nei mercati finanziari avrebbero prodotto sulle dinamiche monetarie, non vi é nemmeno evidenza di restrizioni alla disponibilità di credito bancario e di riallocazioni di portafoglio a favore di attività monetarie dovute all’accresciuta avversione al rischio. Va tuttavia notato che tali dati sono precedenti all’acuirsi delle tensioni finanziarie osservato in settembre. Allo stesso tempo, è possibile discernere chiaramente un nesso con tali tensioni nell’evoluzione di alcune contropartite specifiche di M3, quali il credito agli altri intermediari finanziari (AIF).

Il profilo piatto della curva dei rendimenti e la struttura dei tassi sui depositi bancari hanno dato luogo a effetti di sostituzione sia verso M3 sia al suo interno. I depositi a termine delle famiglie sono aumentati a un ritmo sostenuto, mentre la crescita di M1 è scesa a livelli assai bassi allorché il maggiore costo opportunità collegato alla detenzione di moneta ha causato lo spostamento di fondi dai depositi overnight. I dati di agosto – anteriori all’acuirsi delle tensioni
nei mercati finanziari osservato in settembre – forniscono ancora poche evidenze di un eventuale impatto eccezionale prodotto dalle tensioni in atto nei mercati finanziari attraverso restrizioni alla disponibilità di credito o un aumento dell’avversione al rischio. Nel contempo continuano a esservi chiari indizi del fatto che tali tensioni abbiano avuto effetti diretti su determinate contropartite di M3, in particolare il credito concesso dalle IFM a favore degli altri intermediari finanziari.

Per maggiori info consultare il sito ufficiale.

 
 

 

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