STORIA DELLA CUCINA

































Storia della cucina
In questa rubrica viaggeremo a ritroso nel tempo, nella storia della gastronomia, partendo dal periodo più affascinante, criticato e studiato della storia: il Medioevo.
Passeremo dalla Storia alta alle piccole storie di quotidianità.

Storia della cucina, Cucina rinascimentale
Il punto più alto dell'arte della tavola e della cucina elaborata è senz'altro stato raggiunto in epoca rinascimentale.
Questo è il periodo dei grandi apparati e delle messinscene senza uguali; gli addetti al servizio della tavola sono dei professionisti che per gli allestimenti dei banchetti si avvalgono della collaborazione di artisti e artigiani tra i più noti dell'epoca.
L'Italia rinascimentale vanta i cuochi più abili, rinomati e creativi d'Europa, che portano l'alta cucina italiana al massimo grado di raffinatezza e prestigio, anche se non si può parlare per il '500 di una cucina italiana che si eleva sopra tutte le altre come invece succederà per quella francese nel '700..
A riprova dell'importanza e dell'interesse che il cibo in senso generale riscuote, si assiste nel Cinquecento ad una fioritura dell'attività editoriale sulle arti della tavola, quindi non solo ricettari, ma manuali di comportamento, manuali sull'apparecchiatura, sul taglio delle vivande e così via.
La cucina rinascimentale, come emerge dai ricettari, è senz'altro una cucina dalle pratiche rinnovate, dai piatti nuovi, senza pari nell'Europa dell'epoca, resta però di ispirazione medievale, nonostante i cuochi abbiano adattato e rielaborato molti tratti del passato..

Angolo del Gusto - Storia della cucina
Ciao amici non prendetemi per pazzo, beh un po’ lo sono si soprattutto per chi mi conosce bene, ma vabbè ci provo pur non essendo uno storico cerco di fare un sunto sulla storia della cucina..
La ricerca del cibo ha caratterizzato l’evoluzione della specie umana assieme alla scoperta del fuoco e del suo utilizzo.
La scoperta della terracotta poi consentì la costruzione dei primi contenitori in grado di resistere alla fiamma viva.
Gli egizi cucinavano con carbone dolce e legna.
Durante questo periodo le abitudini alimentari dei popoli dell’Egeo si modificarono profondamente, passando da una dieta povera ed essenziale trasformandosi poi in cucina ricercata e ricca di sapori.
La cucina era molto importante, tanto da consacrare la gastronomia dedicandole una dea: Adefagèa.
Parlando poi della coltivazione della vite, c’è da dire che era praticata nell’isola di Creta intorno al 2000 a.C., dove venivano prodotti dei vini che raggiungevano anche i 18°.
In greco, visto che parliamo della Grecia, pascha è attestato per la prima volta nei Settanta, cioè nella più autorevole traduzione greca antica della Bibbia, e si ritrova in tutti e quattro i Vangeli (si veda in particolare, Luca, 22, 14-16: e quando giunse l'ora, si riunì con gli Apostoli e disse loro: "Ho desiderato grandemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima di soffrire; vi dico infatti che non la mangerò più, finché essa non sia compiuta nel Regno di Dio): è lì che ovviamente il termine acquista l'odierna significazione cristiana.

marche
Due sono gli aspetti della cucina locale, corrispondenti alle caratteristiche geografiche della regione: quello dell'entroterra e quello marittimo.
L'aspetto campagnolo della cucina marchigiana è dominato dal tartufo (presente in questa regione in qualità molto pregiata), dai funghi e dall'uso delle olive.
Le olive all'ascolana sono probabilmente la pietanza più rappresentativa della cucina marchigiana, che possiede un vero e proprio gusto nel campo dei cibi imbottiti.
Altro prodotto caratteristico della campagna marchigiana è il tartufo, bianco o nero che sia, usato per insaporire moltissimi piatti.
I prosciutti affumicati della zona di Fabriano godono di un trattamento particolare: vengono infatti prima salati, poi sottoposti a lavatura di aceto, infine insaporiti con pepe nero.
Rinomatissima anche la coppa marchigiana, ottenuta dalla carne della testa del maiale, resa più gustosa con mandorle e scorza d'arancia.
Chi ama le verdure sarà entusiasta della misticanza, un'insalata mista di erbe selvatiche tra le quali il dente di leone, l'erba stella, la pimpinella, la lattuga.

lombardia
Proprio per questo oggi diciamo che è quasi impossibile parlare di un'unica cucina regionale lombarda, visto che ogni provincia ha maturato una propria particolare varietà di usanze.
Mantova e Cremona, ad esempio, hanno sviluppato una serie di ricette che risente della vicinanza del Veneto e dell'Emilia Romagna.
Tra le ricette più originali della provincia cremonese ricordiamo quella del cotechino alla vaniglia.
Bergamo e Brescia sono state evidentemente influenzate dalle usanze gastronomiche della Repubblica di Venezia, della quale hanno fatto parte per lungo tempo.
Bergamo è la patria della polenta taragna, fatta di una miscela di mais e grano saraceno e mescolata a lungo con un bastone, il 'tarello' appunto, dal quale ha poi preso il nome.
Sulle tavole della 'Leonessa d'Italia' si potranno gustare quindi le specialità d'acqua dolce, in particolare il pesce fritto accompagnato dalla polenta.
Le città di Varese e Como portano invece sulla loro tavola i segni evidenti della vicinanza con il lago di Como e con quello Maggiore: trote, persici, tinche, agoni ed i missoltit (pesci essiccati, saltati in padella ed aromatizzati con l'aceto).

Storia della cucina araba
La cultura gastronomica araba è il frutto della ricca mescolanza di tradizioni mediorientali, mediterranee e persiane, tradizioni appartenute a popoli e civiltà con cui gli Arabi sono entrati in contatto nel corso della loro storia.
Se torniamo indietro nel tempo e ripercorriamo con ordine la storia culinaria araba scopriremo perchè, ad esempio, questo popolo si nutra spesso di carne, o perchè la pasta sia così rara nelle loro tavole.
Le origini della cucina araba dobbiamo cercarle nei beduini della penisola, arabica ; nella loro alimentazione, influenzata dal deserto che spesso attraversavano, troviamo il latte di cammella e di capra , raramente frutta e ortaggi, ma abbondante carne di montone .
Nel 632 D.C., dopo la morte del profeta Maometto, gli Arabi iniziarono ad espandersi fino alla riuscita della creazione di un grande impero che si estendeva dall' Asia al nord Africa, fino in Spagna ed in Sicilia; capitale di questo grande impero era Baghdad.
In Sicilia furono introdotte nuove colture come quelle dell'arancio e della canna da zucchero.
Di fatti oggi, nella società musulmane è molto sentita la propensione verso tutto ciò che favorisce la socializzazione, il cibo e la cucina inclusi.

Taccuini Storici - Gastronomia, Curiosità, Personaggi e Cucina - Ricette tradizionali storiche: etrusche, romane, medioevali, rinascimentali, regionali.
Quaranta è il numero che ricorre sistematicamente nella storia biblica e la Quaresima è dedicata dai Cristiani all’emulazione dei quaranta giorni di digiuno, passione....
Si filtri il tutto con una garza, poi si versi la salsa in una padella e si riporti in cottura.
Le prime citazioni risalgono agli inizi del Cristianesimo, forse a voler indicare un vino particolarmente puro adatto al rito della Messa.Un’altra interpretazione riconduce la nascita del termine “vinsanto” al 1439, data del Concilio indetto da Papa Eugenio IV per discutere dell’unione della Chiesa occidentale con quella orientale.
Regia: Mario Monicelli con Vittorio Gasman, Enrico Maria Salerno e Chatherine Spaak.In un medioevo irresistibile, la rilettura della storia in chiave popolare.
Nell’uso corrente di cucina si tende a chiamare con questo nome qualunque estratto di carne assomigli a quello inventato nel 1850 dal chimico tedesco Liebig.
Justus von Liebig, docente all’università di Monaco, ideò un processo che permetteva la concentrazione della carne in una “dado” facilmente conservabile e pronto all’uso se sciolto nell’acqua bollente.In cucina il “liebig” ebbe un ruolo....
Il nome attribuitole dai liguri, “erba persa o persia”, starebbe a sottolineare, oltre l’origine, anche la perdita della pianta tutte le volte che la si lascia senza cure.

La storia della cucina e della tavola nel tempo
La cultura gastronomica delle grandi civiltà del bacino Mediterraneo (specie quella greca e romana) ha dato vita, per la prima volta nella storia, ad un complesso ed articolato utilizzo di alimenti base attraverso manipolazioni e cotture: questo enorme patrimonio sarà la base della cucina attraverso i secoli per giungere fino ai nostri tempi.
Si affina la cucina dei conventi e delle corti raggiungendo l'apice nella gastronomia medioevale..
E' una cucina ricca di ingredienti ma di semplice esecuzione, seppure arricchita da un uso massiccio e sapiente di spezie..
Si sviluppa fino al 1600 la cucina rinascimentale particolarmente scenica e ricca nell'arredo e nelle vivande..
La cucina esprime la magnificenza dei sovrani e diviene la rappresentazione del loro ruolo sociale.
Per la prima volta nella storia è fondamentale l'estetica dei piatti atti a stupire e celebrare la grandezza del casato.
Un esempio significativo: il pavone veniva cucinato poi rivestito delle sue piume e faceva il suo ingresso in tavola emettendo fiamme e fumo dal becco.
I gusti si affinano in una cucina armoniosa di sapori: la scoperta delle Americhe e l'arrivo dei nuovi prodotti darà una svolta notevole al gusto alimentare:.

La cucina regionale italiana tipica e tradizionale
Sarà la cultura del cristianesimo e della chiesa cattolica a riconsiderare i piaceri della gola avvertendoli come una colpa legata indissolubilmente alla sessualità: il peccato di Adamo ed Eva nel Paradiso terrestre era un peccato di orgoglio, ma coinvolgeva una donna e si era concretizzato nell'atto di mangiare.
La perfezione spirituale passava dunque attraverso l'astinenza alimentare e soprattutto attraverso la privazione della carne.
La rinuncia alla carne era legata da un lato al rifiuto della violenza che si esercita nell'uccisione degli animali, dall'altro alla tutela della verginità che i cibi più energetici potevano mettere in pericolo.
Fu dall'epoca di Carlo Magno che il dilemma di conciliare le crapule di romana e barbarica memoria con le privazioni degli asceti cristiani fu risolto: digiuni e astinenze si alternarono ai giorni di festa in cui anche per il potere religioso il pasto abbondante e variato era dovuto a Dio come forma di rispetto e preghiera: il piacere della tavola, cioè il piacere terreno coincideva nei giorni festivi con quello spirituale e religioso.
Certo in epoca medioevale non si può parlare di gastronomia: fino al momento in cui in Europa il rinascere della vita cittadina porta, in Italia prima che altrove, a un raffinamento dei costumi, i festini medioevali appaiono più affini alle barbariche ammucchiate alimentari che a creazioni armoniche.

Storia della alimentazione e della cucina
Storia dell’alimentazione e della cucina .
Il corso riguarda la storia della cucina italiana e francese, nel XVIII, XIX e XX secolo, con particolare attenzione ai ricettari, agli inventari dei prodotti, alle guide gastronomiche, alla ristorazione e agli usi domestici e familiari.
Storia di una cultura , Roma-Bari, Laterza, 1999..
Introduzione alla storia della gastronomia: estensione e confini del concetto.
Periodizzazione della storia della gastronomia; problemi di metodo.
Dispense Corso di Storia e Cultura della Gastronomia, a cura di N.
Infine si passeranno in rassegna i prodotti alimentari più caratteristici, legati al patrimonio culturale ebraico (nel settore dei vini, della carne e del pesce, dei salumi.
La cucina ebraica in Italia dal Rinascimento.
Storia della ristorazione e della cucina italiana negli Stati Uniti .
Il corso affronterà la vicenda della cucina italiana in America nel più ampio ambito della storia novecentesca dell’alimentazione negli Stati Uniti.
Gli argomenti trattati comprenderanno il consumo alimentare tra gli immigrati e la sua rilevanza simbolica nella formazione di un’identità etnica italoamericana, l’emergere e lo sviluppo della ristorazione italiana nelle città americane nelle sue caratteristiche sia gastronomiche sia sociali, la produzione materiale e culturale di cibo italiano in America tra imprenditoria etnica e grande industria, le rappresentazioni letterarie, filmiche, pubblicitarie della cucina e della convivialità italiana, dall’inizio del secolo scorso fino ai più recenti sviluppi.

Guide of STORIA DELLA CUCINA



info: STORIA DELLA CUCINA


Photo by www.ristorantepresident.com
Guida d'Ungheria on line-Budapest-Gastronomia-Storia della cucina
Che dire della cucina ungherese? E’ tutto descritto nelle righe lasciate da un componente della famosa famiglia Gundel : "Prendi la cucina di una famiglia cui bisavolo è caucasico, la bisnonna è italiana, il cognato è austriaco e lo zio è francese.
Collocala in una nazione che ha le gengive buone, il gusto fine e la voglia di cucinare.
A questo punto tocca alla preparazione dei piatti: dà il gusto del piatto come l’hai imparato dai tuoi avi, sii avaro nell’aggiungerci del grasso e quando non puoi farne a meno usa soltanto quello di cicciolo o di maiale, sii generoso nell’aggiungerci della cipolla ed abbi pazienza nel soffriggerla, aspetta che diventi giallo oro; sii coraggioso con il peperone, ma non metterlo nel grasso troppo caldo e non friggerlo amaro, sii generoso quando aggiungi la panna acida nella peperonata, e metti un po’ di panna per addolcirlo, sii artista, quando ci metti il peperone verde e il pomodoro, e se tutto quanto è pronto, non dimenticare che molto dipende dalla presentazione del piatto e dall’ambiente".
Károly, uno dei tredici figli della famiglia Gundel si era distinto nel 1930, con la gestione del ristorante ungherese all’Esposizione Mondiale di New York.

Guida d'Ungheria on line-La Grande Pianura-Gastronomia-Storia della cucina
La gastronomia è arte, ma è soprattutto storia.
La preparazione dei piatti, il preferire una modalità di cottura ad un’altra, o l’uso di taluni ingredienti rispetto ad altri, sono semplicemente i segni del passato e della storia di un dato territorio.
Dato che a loro era vietata la caccia, le risorse dell’acqua diventavano essenziali, con il pesce che veniva cucinato alla griglia, allo spiedo o nell’argilla.
Anche il gulash al paiolo è molto rinomato e ancora oggi preparato, con gli antichi metodi, dagli abitanti della zona.
Su quest’antica tradizione poggia la bontà della zuppa di pesce , molto elaborata ad esempio nella città di Baja, diventata oggetto di culto e di confronto tra metodologie diverse di preparazione.
Si racconta tra gli abitanti della Pianura (Alföld) che si considerava (e in alcune famiglie si considera ancora) ricca la persona che ogni giorno mangia carne, particolarmente quella bovina e suina.
La cucina qui è grassa: i piatti hanno per la gran parte la base di un composto addensato di olio e farina.
Per gli abitanti dei centri compresi tra il Danubio e il Tibisco, nel Kiskunság ( Piccola Cumania ), la storia alimentare non è diversa.

storia della cucina d’ Abruzzo - Ricette di cucina, motore di ricerca per ricette
Ricette di cucina, motore di ricerca per ricette Il più grande archivio di ricette della cucina italiana che esista sul web.
Troverai migliaia di ricette per far impazzire i tuoi commensali! - Le Ricette di cucina sono state classificate in antipasti, primi piatti, secondi, contorni, dolci e dessert.
storia della cucina d’ Abruzzo Le foreste del Parco Nazionale sono il cuore pulsante dell’Abruzzo, regione aspra e selvaggia che mantiene intatte molte tradizioni del suo passato.
La cucina regionale si basa quindi in gran parte su carni ovine, formaggi e verdure.
Rilevante l’incidenza della pasta nella dieta degli abruzzesi.
Questa particolare preparazione del maccherone è infatti diventata quasi un simbolo gastronomico della regione, diffondendosi anche nelle limitrofe Lazio e Molise.
Una menzione la merita il cosiddetto minestrone abruzzese della virtù, cosi chiamato perché i suoi ingredienti sono contraddistinti dal numero sette, come quello delle sette virtù cardinali e come il numero di virtù che deve avere una buona massaia.
I pastori hanno il loro piatto tipico nei torcinelli, ovvero le interiora di capretto raggomitolate e cucinate in umido con lardo, pomodoro e vino bianco.

Tutto per internet - siti per cucina e ricette gatronomia guide - gif, musica, locali, servizi gratis, servizi utili, link, artisti italiani e stranieri, sport, calcio, foto, sms, cartoline, tutte
All'interno del sito un libro di ricette: " In cucina con Banana Yoshimoto - L'amore, l'amicizia, la morte, la solitudine nel cibo".
Le strade del vino della Provincia di Messina, la Malvasia, il Mamertino e il Faro, vini rossi, bianchi e rosati .
il ricettario di cucina con le ricette di tutto il mondo, menù già pronti per ogni occasione, cantina con i vini di tutto il mondo e le relative descrizioni.
Abc in cucina con ricette divise per portata ed un forum dedicato alla gastronomia.
Sito di cucina italiana con ricette liberamente consultabili suddivise per categoria ed inserite dagli utenti stessi .
RicetteGolose.it - Ricette e vini per la tua cucina .
Sito della scrittrice Loredana Limone, nel 2003 è uscito "La cucina del Paese di Cuccagna " una passeggiata letterario-gastronomica nella città di Matilde Serao.
A maggio 2004 è prevista la pubblicazione del libro Sapori sotto l'Albero degli Zoccoli, un libro sulla vita e la cucina delle cascine padane.
Ricette di cucina: 25000 ricette di cucina da scaricare.Ricette di cucina paesana, ricette di cucina regionale, ricette di cucina internazionale.

Storia della Pizza! - Giallo Blog - Il Blog di GialloZafferano.it
BLOGUSTANDO Scopri tutti i Blog Food della rete in una pagina sola.
La pizza è sicuramente uno dei piatti più amati, non solo in Italia, ma in tutto il mondo dove è sinonimo della bontà della cucina Italiana ..
Infatti, la storia della pizza, inizia nel momento in cui l ’uomo primitivo impara a ricavare dal grano una sorta di farina grezza , realizzata schiacciando i chicchi, impastarla insieme all’acqua per ottenere una pagnottella e cuocerla sul fuoco..
Naturalmente, come al giorno d’oggi, anche allora l’antenata della pizza era molto apprezzata e per questo motivo sopravvisse ai secoli, alle conquiste, alle guerre ed alle tirannie, arrivando fino al 1600 , quando si può dire sia nata la vera pizza , quella napoletana che tutti amiamo e conosciamo..
Importato dal Perù in Europa grazie ai colonizzatori Spagnoli dopo che venne scoperta l'America , il pomodoro fu dapprima usato in cucina come salsa cotta con sale e basilico e solo più tardi, gli inventivi Napoletani capirono che poteva essere utilizzato anche per farcire la schiacciata di pane per renderla più saporita..

Storia della forchetta - Giallo Blog - Il Blog di GialloZafferano.it
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Anche se non ci facciamo neppure caso, la forchetta è sicuramente uno degli oggetti che utilizziamo di più nel corso della nostra vita.
Insomma, la forchetta fa ormai parte della nostra quotidianità e delle nostre abitudini alimentari e per noi è una cosa naturale mangiare servendoci di questo arnese da cucina tanto da non riuscire ad immaginare come potrebbe essere senza.
C’è da dire che l’uomo ha sempre capito l’importanza di un utensile per “infilzare” il cibo e proprio per questo motivo la storia della forchetta si perde nella notte dei tempi, addirittura nel periodo preistorico ..
L’uso della forchetta , da intendere più come un forchettone , si è poi trasmesso anche alle popolazioni posteriori arrivando fino ai Romani ..
Anche presso i Romani la forchetta non compariva sulle mense, ma serviva come strumento ad un apposito ufficiale di cucina, lo “scissor” , il quale aveva il compito di tagliare le carni e servirle agli ospiti con questo attrezzo che veniva chiamato “lingula” o “ligula” ..

Rimini.com - Pagine di storia della cucina
Lo stemma municipale di Rimini Profilo storico della città Riminesi illustri Donne di Rimini La verità su Paolo e Francesca Rimini misteriosa Pagine di storia della cucina La Storia dei Comuni di Rimini Il lido Archi, porte e mura Borghi Castelli, torri e campanili Chiese e pievi Fontane, ponti e canali Palazzi, ville e teatri storici Piazze, logge e vie storiche Santuari, monasteri ed abbazie Siti archeologici Musei, biblioteche e gallerie Grotte Giardini, parchi, riserve naturali Opere artistiche, cippi e lapidi Pagine di storia della cucina Splendore e decadenza della cucina riminese Notizie storiche su alcuni piatti © Rimini.com 2006 - Online dal 1995 Pubblicità su Rimini.com - Privacy - Note legali Partners: Umbria Contattaci -                          recupera password      .

Comune di Rimini - La storia - Pagine di storia della cucina
Luogo di transito fra i più battuti della penisola, da cui si irradiano le tre strade più calpestate dell'antichità (la Flaminia, l'Emilia e la Popilia), punto di passaggio pressochè obbligato per chiunque, da Nord, doveva portarsi a Roma (o da Roma raggiungere, via terra, qualunque Paese europeo), Rimini si dota precocemente di una fitta rete di osterie, locande e stazioni di posta..
Il santarcangiolese Giacomo Antonio Pedroni, canonico della Cattedrale di Santa Colomba, cronista minuzioso e curioso degli avvenimenti importanti e dei fatti spiccioli di Rimini agli inizi del Seicento, ci consente di farci un quadro completo della "ricettività" riminese nei primi decenni del XVII secolo..
La più blasonata era certamente l'osteria della Rota, in piazza della Fontana (oggi Cavour), gestita da tale Senso Volta: qui sostavano, quando non erano ospitati dalla nobiltà locale, i viaggiatori d'alto bordo.
Nella stessa piazza si ritrovavano l'osteria del Lion d'Oro e, naturalmente, l'osteria della Fontana, condotta dalla famiglia Massi..
Due, più modeste, erano ubicate nell'odierna piazza Malatesta, nei pressi della vecchia Cattedrale: quella di "Grillino" e quella di Federico Federici.

Cucina siciliana
La cucina siciliana è strettamente collegata sia alle vicende storiche e culturali della Sicilia, sia alla vita religiosa e spirituale dell'isola, come vedremo in seguito..
Difatti possiamo riscontrare segni delle abitudini alimentari della Magna Grecia passando dai dolci arabi e dalle frattaglie di tradizione ebraica: tutto questo contribuisce a rendere davvero varia la cucina siciliana.
Nei piatti della cucina siciliana si usa esclusivamente l'olio extravergine d'oliva, sia per cucinare che per condire..
Molto utilizzata è la ricotta che serve per la preparazione della cassata e dei cannoli, ma anche il cioccolato, goloso e immancabile.
Una piccola postilla meritano altresì i gelati e le granite: sono pezzi importanti della vita quotidiana in Sicilia, e vengono prodotti in centinaia di gusti differenti per venire incontro a tutti i golosi che non possono fare a meno di queste prelibatezze..
Un viaggio nella curiosità della cucina siciliana, è una sorta di navigazione nel corso dei secoli formatosi nel corso dei secoli in un patrimonio alimentare unico in italia.
Una terra, la Sicilia, particolarmente fertile e ricca di prodotti, una cucina essenzialmente agricola e marinara che le ingerenze dei popoli, specie arabi e normanni , che nella storia si sono succeduti in queste terre, hanno contribuito ad arricchire di nuovi gusti..

Benefits


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Romita- Tuscany - Montisi - Montelifre - Siena - Pienza - Fattoria - Sant Anna in Camprena
Con queste poche note è nostra intenzione di tracciare un profilo, sia pur sommario della cucina toscana, giacché‚ siamo convinti che più si conosce un cibo e più lo si apprezza.
Diciamo subito, cosi non ci pensiamo più, che parlerermo sempre di cucina toscana, anche se questa deriva per buona parte da quella senese e, questo lo diciamo non per spirito campanilistico, ma per cominciare ad inquadrare le origini e le motivazioni che fanno della nostra una delle cucine più sane ed appetitose in assoluto.
Si tratta, infatti, di una cucina senza troppi grassi, con poco sale a cominciare dal pane perchè‚ quando si ha a disposizione le materie prime migliori, non c’è bisogno di ricercare elaborati condimenti.
E proprio agli Etruschi dobbiamo risalire se vogliamo andare alla ricerca delle origini della cucina toscana.
Non è storicamente provato, ma se non si tratta di un vezzo grafico dell’artista etrusco che affrescò la tomba dei Leopardi a Tarquinia, quel groviglio di fili irregolari, che vi si vedono raffigurati in mezzo ad attrezzi da cucina, sono i pici.
E’ dagli Etruschi abbiamo appreso anche il modo di cucinare le carni direttamente sulle braci ed condirle con lo stretto necessario: olio e sale.

La storia della cucina tradizionale Siciliana
L a storia della gastronomia siciliana e' come una favola che ha inizio con il classico "c'era una volta"..
Queste antiche popolazioni avevano eretto potenti e progredite citta', dove, almeno da tre millenni si era sviluppata una cucina autoctona..
L'incontro di queste due civilta' mediterranee ha arricchito tutte le arti, compresa quella culinaria ed ha fatto nascere il gusto per la buona cucina che trovo', piu' tardi, grande accoglienza nella Grecia dove, a poco a poco, gli elaborati manicaretti si sostituirono ai voluminosi arrosti dei tempi omerici ed alla Maza, la schiacciata con farina d'orzo.
A ccanto alla nuova cucina sorse la letteratura gastronomica..
Archestrato di Gela, nel IV secolo a.C., nei suoi "frammenti della gastronomia", asserisce di avere visitato ogni terra ed ogni mare ma che in Sicilia ha trovato il buon gusto..
L'opera parla soprattutto del pesce: la stagione piu' propizia per pescare le varie specie e il modo di cucinarle..
Il "leitmotiv" e' quello di una cucina naturale, schietta e genuina senza sofisticherie e che si avvale unicamente di olio, sale ed, all'occorrenza, di aceto e di erbe aromatiche..

Storia della cucina
Splendore e decadenza della cucina riminese .

Storia della cucina argentina
Storia della cucina argentina PRIMA DELLA CONQUISTA Quando Don Pedro de Mendoya arriva al Rio della Plata nel 1536 e fonda per la prima volta la citta’ di Buenos Aires , incontra solo tribù di indios nomadi che si spostano nella pampa cacciando, pescando e coltivando in misura minore il mais.
Nella zona del nordest del territorio argentino vivevano invece degli indios che erano entrati in contatto con la civilizzione incaica e avevano usi differenti, sapevano coltivare la terra , avevano imparato a costruire terrazze per la coltivazione e sistemi complessi di irrigazione , cucinavano in pentole e i loro principali ingredienti erano il mais , la patata e la carne del lama .
Quando gli spagnoli introducono il loro bestiame, che si moltiplica liberamente nell’immensa pampa, gli indios della zona centrale e della Patagonia imparano rapidamente a domare i cavalli, che gli facilitano la caccia non solo dei nandù, ma anche delle vacche e delle pecore..
A partire dal secolo XVII il cibo base della cucina argentina è la carne.
Nell’epoca della colonia era molto difficile conseguire manodopera per lavorare la terra..
Gli aborigeni di questa zona conoscevano le proprietà medicinali di tutte le piante della foresta.

La cucina napoletana, gastronomia, ricette e la storia della pizza
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La storia della cucina dall'anno zero a oggi Diario su MenSA Menu Storici e d'Autore - web zine eno gastronomica all'insegna della buona tavola del cibo della cultura e del piacevole intrattenimento,
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-WWW.PASTA.IT-
- I segreti della pasta "fatta in casa" .
Si pensa che la Pasta, intesa non già come composto generico, ma proprio come maccheroni, sia originaria della Sicilia: nella località di Trabìa, presso Palermo, si fabbricava un particolare cibo di farina in forma di fili, chiamato con il vocabolo arabo "itriyah" .
Il filologo Agnolo Morosini (circa 1400), ricercando sulle probabili origini della parola ci riconduce a due possibili etimologie: al basso greco macaria , che indicava un impasto di orzo e brodo, oppure al greco classico macar cioè felice, beato e quindi cibo dei beati .
Allora furono veramente gli italiani ad inventare la pasta? Pare assai azzardato cercare di imputare a tutti i costi l'invenzione della pasta perché, a nostro avviso, di invenzione non si tratta, ma piuttosto del naturale sfruttamento di una materia prima assai diffusa.
Famosi i rilievi in stucco della Grotta Bella, tomba etrusca del IV sec.
Non ci sembra perciò giusto parlare di "invenzione" quando ci si riferisce ad un alimento la cui produzione ed il consumo sono naturali conseguenze dell'evoluzione della civiltà dei popoli.
Ricette-cucina.eu, mangiare bene in cucina.
Ricette cucina - la migliore cucina a portata di click .
La cucina italiana , una meravigliosa realtà, una favola che si può rivivere giorno dopo giorno, con le numerose ricette che la contraddistinguono..
Questo portale si propone di dare al visitatore dei suggerimenti, delle ricette suddivise per categoria, e nasce con l'obiettivo di arricchirsi con il tempo e, possibilmente, di diventare un punto di riferimento sul web sulle ricette di cucina , in particolare quella italiana.
Come nasce la cucina , quali sono le sue origini? Nei ristoranti, per l'organizzazione della cucina è necessario risalire ai tempi in cui ebbe inizio il mestiere del cuoco, quando sorse come un'attività umana come tante altre, con le sue esigenze e le sue affermazioni in tutti i campi..
Se la cucina si evolve, si arricchisce di entusiasmanti novità, anche il lavoro dei cuochi non può rimanere allo stato primario, in cui uno solo creava un qualche cosa seguendo solo il suo istinto personale, ora invece, in seno alle nostre cucine moderne, una solida organizzazione, un organismo compatto e attivo.
La cucina è un'arte che rifiorisce in tutti gli altri campi, tant'è vero che nella storia della cultura una parte dei termini ha avuto immagini da quelli della grande cucina .
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Veneto Azienda: crea la tua scheda e sfrutta l'ALTA VISIBILITA' del motore di ricerca "veneto.net" e della nostra rete .
La polenta è il cuore della casa veneta, il simbolo popolare della sua cucina; nel Veneto, si sono sperimentate tutte le variazioni gastronomiche possibili della polenta..
A Venezia esistevano dolci rustici, molto comuni, fatti con farina gialla prima della scoperta dell'America e a metà del XVI secolo, in Friuli, si fa la polenta con il "grano saraceno"..
Le attuali ricette della polenta impastizada , della polenta infasolà , della polenta onta , ecc., si rifanno a questo antico uso, derivato dalla maniera di preparare la puls romana..
Allora, la polenta era fatta con il farro, un cereale più grosso e duro del comune frumento, e non offriva la consistenza della polenta di farina gialla.
La puls era conosciuta in tutta l'area mediterranea e Apicio ci parla della puls punica , fatta con farina, formaggio fresco, miele e uova.
La torta si otteneva mettendo in padella, in teglia, a strati, polenta e condimenti, con una "spolverata" di zucchero e acqua di rose..
"Ci sono voluti decenni, si è dovuto arrivare a questo secolo prima di capire che la pellagra era conseguenza di una mancanza di vitamine" (Carnacina - Buonassisi) e si riconobbe l'antica saggezza dei Maya e degli Incas, che avevano fatto del mais la base della loro alimentazione ma vi univano quanto vi mancava.
Corsi di Cucina professionale
relativamente breve, acquisisce le tecniche base di cucina ed impara ad utilizzare le materie prime al meglio.
di argomenti di cucina , pasticceria, lievitazione, tecniche di abbattimento di temperatura e rigenerazione degli alimenti .
e contenuti formativi : l'operatore della cucina regionale si occupa di preparare piatti tipici delle regioni italiane.
storico di appartenenza; potrà applicare le competenze acquisite nella realizzazione di prodotti della cucina tipica del territorio nel proprio contesto famigliare o lavorativo.
del contesto storico tradizionale di appartenenza; preparazione di ricette e menu della cucina tipica del territorio alessandrino...
riferimento al profilo di operatore specializzato servizi cucina .
Liguriafoods - I libri della cucina ligure
Storia, leggende e "ricettario ragionato" di Paolo Lingua e Silvio Torre.
E' venuta fuori una gastronomia solo in parte conosciuta, puntando i riflettori sui piatti rari e su gli accostamenti difficili, una cucina di entroterra più che di costa.
Si occupa di storia di Genova e del Mediterraneo.
Ha pubblicato "Su e giù per boschi tra vigne e uliveti" e con Franco Accame ha scritto "Il grande libro della cucina ligure".
Della cucina ligure dei tempi dei tempi tutto è rimasto in casa.
Frutto di un lungo lavoro di ricerca e raccolta di ricette tradizionali, un completo panorama della pasticceria ligure della costa e dell'entroterra.
La Cucina ligure-introduzione alla cucina della Liguria
I Libri della cucina ligure : le ricette più e meno note, la storia e le caratteristiche della cucina Ligure.
Questo, insieme alla tradizione commerciale e storica di Genova, ha creato una cucina ed una gastronomia che armonizza i prodotti del bosco , dell'orto e del mare .
La cucina ligure è prevalentemente di "magro", quasi vegetariana, nata dall'esigenza di sfruttare al meglio qualsiasi ingrediente disponibile.
Le origini del pesto sono antiche e per certi versi sconosciute ma ecco alcuni cenni sulla storia del pesto.
La Cucina ligure è anche azzurra poiché marinara, con pesci e crostacei da scoglio e profondità del Golfo Ligure.
La cucina ligure è stata anche molto arricchita da apporti esterni poiché, nel corso dei secoli, i commerci attivati dalla Repubblica Marinara di Genova, hanno introdotto l'uso di alimenti come lo stoccafisso ed il baccalà, prodotti in paesi lontani, ma che hanno dato vita ad una molteplicità di piatti dal gusto forte come la zuppa detta "Buridda"..
Tracce e segnali che provengono da tutto il sud-ovest dell'Europa: è infatti incredibile quanti elementi gastronomici ricorrenti vi siano fra la cucina ligure, e quella Catalana, quella Provenzale e quella Portoghese.
::: TRANSFINITO :::
Alla punta dell’archivio intellettuale in materia di cibo e di cucina La cucina italiana Giancarlo Calciolari Quella che viene chiamata storia, anche la storia della cucina, è un discorso che viene tenuto sulla storia.
Discorso che ha i suoi officianti, che dettano legge in nome di un testo invisibile della storia, mentre il loro pubblico è nel buio e attende la luce dagli esegeti.
(2.10.2003) Noi leggiamo con estremo interesse il libro di Alberto Capatti e di Massimo Montanari, La cucina italiana.
Storia di una cultura (Laterza, 2002, prima edizione 1999, pp.
Leggiamo la bibliografia, ovvero una rete di lettura ; leggiamo l’indice, ovvero l’organizzazione della rete data dagli archivisti ; leggiamo il corpo del libro e le sue note e troviamo gli estratti dei documenti d’archivio.
L’introduzione del libro di Alberto Capatti e di Massimo Montanari verte sull’identità della cucina italiana come scambio.
Apparentemente l’identità italiana della cucina verrebbe da un incessante scambio di tante cucine regionali.
E anche 'il rovesciamento dei più consueti modi di approcio alla storia della cucina' li lascia consueti e rovesciati, e non sfiora per nulla la questione se esista la storia della cucina, o se la storia sia un aspetto essenziale della cucina in atto..


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