DOLCI IPOCALORICI

































I dolci ipocalorici
I dolci ipocalorici Copyright by THEA 200 4 Contrariamente a quanto si crede, molte diete falliscono non per l'assunzione di troppi grassi (per esempio con i condimenti), ma per l'assunzione di troppi carboidrati.
Varia inoltre anche la ripartizione dei macronutrienti: si va da dolci quasi totalmente glicidici, a dolci molto grassi, ad altri in cui il contenuto proteico è significativo.
In questo articolo vogliamo svelare qualche piccolo trucco per conoscere l'apporto calorico dei dolci privi di etichetta nutrizionale.

Il ricettario della dieta italiana
Si può usare panna fresca da montare o anche panna (animale e meglio perché quella vegetale è meno calorica -270 kcal contro 335 kcal per 100 g- ma troppo ricca di grassi idrogenati) da dolci pronta in bombola.

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Argomenti correlati: ricette ipocaloriche, dolci e bibite senza zucchero.

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I biscotti
Alcuni prodotti artigianali, invece, risultano più duri e croccanti, sono meno dolci o più leggeri a parità di volume: costringono a masticare di più e quindi saziano di più.

Linee guida - Parliamo di... - Altroconsumo
Ecco le linee guida dell’Inran per un consumo di dolci appagante ma non nocivo.
• Modera il consumo di alimenti dolci e bevande zuccherate nel corso della giornata, per non superare la quantità di zuccheri raccomandata.
• Tra i dolci, preferisci i prodotti da forno della tradizione italiana, che contengono meno grasso e zucchero e più amido, come, ad esempio, biscotti, torte non farcite ecc… • Utilizza in quantità controllata i prodotti dolci da spalmare sul pane o sulle fette biscottate (marmellate, confetture di frutta, miele e creme).
• Se vuoi consumare alimenti e bevande dolci ipocalorici dolcificati con edulcoranti sostitutivi, controlla in etichetta il tipo di edulcorante usato e le avvertenze da seguire.

Benefits


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Eventi e manifestazioni | Torino | dolci giapponesi | kimono - Encanta.it
Wagashi: i dolci gioiello del Sol Levante Un percorso espositivo dedicato ai raffinatissimi dolci giapponesi della prestigiosa pasticceria Minamoto Kitchoan di Kamakura curato da Vittorio Castellani aka Chef Kumalé (world food writer & consultant) nell'ambito della mostra organizzata dalla Contessa Consolata Pralormo: 'Cosa c'è dietro al Kimono', dal 1 ottobre al 16 novembre 2003 a Palazzo Barolo in via delle Orfane 7 a Torino.
Wagashi, dolci gioiello e delizia del Sol Levante I tradizionali cakes giapponesi Wagashi, possono essere considerati autentici dolci gioiello, per la loro bellezza, un raro e sublime esempio di design e raffinatezza nel mondo dell'arte dolciaria orientale che propone nelle diverse stagioni dell'anno innumerevoli versioni di questi creative desserts, differenti per forme, colori, ingredienti e sapori.
La produzione dei Wagashi si sviluppò con le tecniche di lavorazione del mochi e del dango : dolci a base di farina di riso, introdotti dalla Cina dalla cultura buddista durante il periodo Nara (710-784).
L'arte della preparazione dei Wagashi maturò durante il periodo Edo (1603-1867) e si sviluppò notevolmente a Kyoto, Edo e in poche altre regioni originando dolci dalle forme raffinatissime e sublimi, così com'è possibile ammirarli oggi.

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In alcune ricette per dolci è proprio possibile sostituirla al mascarpone.
Inoltre il moderato apporto calorico ne fa un ingediente da dolci ipocalorici.

DOLCI IPOCALORICI ?

Zuccheri, dolci e bevande zuccherate
Questi composti, avendo un potere calorico inferiore a quello degli zuccheri ed essendo meno fermentescibili, sono stati impiegati al posto dello zucchero comune per realizzare alcuni prodotti ipocalorici (alimenti e bevande “light” o “senza zucchero”) ed allo scopo di prevenire la carie.
Anche vari altri composti, artificialmente prodotti e dotati di un forte potere dolcificante (da 30 a 500 volte quello dello zucchero), vengono impiegati per dolcificare alimenti e bevande ipocaloriche, in quanto, alle dosi usate, risultano praticamente privi di potere calorico (ciclamati, aspartame, acesulfame, saccarina).
Va sottolineato che il consumo dei sostituti dello zucchero, pur se ormai entrato nell’uso corrente, non è affatto indispensabile, neppure nei casi in cui si seguano regimi ipocalorici per la riduzione del peso.
Particolare attenzione va riservata ai bambini di età superiore ai 3 anni, ai quali la eventuale somministrazione di prodotti contenenti dolcificanti deve essere fatta con cautela..
Nell’alimentazione abituale le fonti più importanti di zuccheri sono gli alimenti e le bevande dolci.
Tuttavia anche nelle diete di soggetti diabetici è possibile includere gli zuccheri e i dolci, purchè consumati in quantità controllate e nell’ambito di un pasto, ossia accompagnati da altri alimenti e soprattutto da fibra alimentare che ne rallentino l’assorbimento, evitando così la comparsa di picchi glicemici troppo elevati.


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