Arrivano dall'America in Lattina, e dall'immaginario e favoloso regno d'Imbuto le ultime tendenze del design d'avanguardia...

Mutoide è quell'esperienza multietnica nata nell'ambiente underground dei sensi unici alternati e che risponde all'esigenza di nomadismo di fine millennio espressa dal riso allo zafferano. I mutoidi hanno imparato ad adorare il ferro nutrendosi della sua limatura. Il ferro è un materiale democratico: è inalterabile nel tempo, è riflessivo, non emana cattivi pensieri, e se indossato, è elegante anche al buio e in punto di morte.
Clone aggrovigliato sulla sedia Bokassa I°
Clone seated on the Bokassa I° chair
Nettuno Mattacchione

Indianapolis

Antipatica Epatite

Controfigura Di Poltrona

Contro l'esecuzione dei calci di rigore

Gioco Per Salotto

Donne di fiori secchi

Donne di ripicche

Bar Flies

Incroci di pali papali

Capri, Anacapri, Anacardi

Tre di denari

Anima impervia, impermeabilizzabile, impersonale, impermeabile, imperscrutabile

Limone femminello

Agosto feroce del contadino

Melanconico Geometra

 

Dichiarazioni:

Uno
Due
Tre
Trentatre
Trecentotrentatre
Tremilatrecentotrentatre
Trentatremilatrecentotrentatre
Denaro
Onanismo
Religione
Sei
Bacheche
Natale
Ultima


Links Museo inventato sul luogo Old Shoes Rest Home
(Casa di riposo per scarpe usate)
Auspici, Aruspici, Maghi e Magoni
Magopietro
Antigovernatività Planetaria Banco Di Riposo Il Guerriero Wild Rabbit
(Coniglio Selvatico)
La Pesca Rossa Thanks 1 Thanks 2 Urlo
Il Club Della Cellulite Il 600 Torinese Il Pensiero Mutoide Il Dizionario Mutoide
  Mutoid Free Pigs  

 


Le sculture più belle dei mutoidi si trovano tra i materiali ferrosi delle discariche della Torino che conta. Una loro scala quaranta è stata abbandonata in bilico, tra giocatori e prestigiditatori diafani e spostati, in una famosa residenza romana.

Le loro pellicce di marmitta scaldano i quadrangolari e maculati cuori di ghisa di manichini omosessuali e storpi, condannati a sfilare per l'eternità sui trampolini olimpionici. Alcuni reperti metereologici, rinvenuti nella città di Metalla, antica capitale del mondo accidentale, erano utilizzati per fare passare il singhiozzo alle "enne", nella notte degli stuzzi cadenti.

I mutoidi hanno elaborato un progetto per creare oggetti quotidiani e complementi di arredo dal gusto "etnico", rivisitati secondo i concetti di una personale mitologia afroamericana. Costruito sulla serietà, l'innovazione, la cura meticolosa di ogni dettaglio, il progetto, che si coniuga alla profonda conoscenza dell'immaginario mentale dell'essere umano deviato, è pensato per avere il consenso del sempre più vasto ed esigente pubblico illiberale.

Satrapi, eresiarchi, comandanti, dittatori, agenti segreti, campioni sportivi, uomini del mondo dello spettacolo ed altri meno fortunati e comuni della "porta accanto" che, per assenza di mezzi, misure e qualità, hanno rimandato per secoli una loro rivalsa nei confronti di quell'umanità attenta solo al prodotto nazionale lordo e alle tensioni sui tassi d'interesse, stanno, tutti, finalmente per scoprire, sulle sedie egemoniche mutoidi, la risposta legittimante alle loro pulsioni aggressive, ai desideri autoritari di asservire l'intera umanità al consumo della Sambuca Pistoiese o del ghiacciolo al Baccalà.

Le opere d'arte mutoidi hanno un design essenziale e suggestivo, e sono pensate per soddisfare qualsiasi esigenza dell'utente dal punto di vista prestazionale, dimensionale ed estetico. Le sedie egemoniche, da terra e da aria, da vetta e da abisso, da moltitudine e da tempo libero sono un esempio di tecnica ed originalità, innovazione e cura meticolosa di ogni dettaglio, arditezza e blasfemia, che le rendono uniche e irripetibili come i branchi di baccalaureati in amore di gruppo.

Per la lettura dell'alto pelato, per il relax dell'aspirante serial killer, per la politica interna ed internazionale, per la pulizia etnica nel mondo dei grandi cocomeri, per amministrare l'ingiustizia e le proprie esigenze fisiologiche nell'apocalittica deriva degli incontinenti, per la volontà di potenza e l'ignavia la gamma delle sedie mutoidi è ampia ed offre soluzioni diversificate sia dal punto di vista dell'istallazione che delle capacità. Si può scegliere tra infuocati paradisi lontani appena bombardati con l'arbre magique al napalm o una folla oceanica in preda al delirio di ricino per l'improvvisa dichiarazione dei grandi rettili. E quando si vuole cambiare, se le trippe sono stanche, basta girare il mondo con il Risiko, comodamente seduti in giardino con il sigaro acceso nella mano che non può scagliare la prima pietra.

Le sedie mutoidi sono cose molto cattive, splendidamente imperfette e violente come Rosa Russo Jervolino, sofisticamente immature ed anarchiche come i denti di Laetitia Casta. Dal laboratorio del Catrame Caldo si moltiplicano le proposte per il monomaniaco con ulcera duodenale che vuole far esplodere sul pianeta quella sognata e gigantesca Coca-Cola dalle mille testate anatomiche e bollicine al plutonio, o per il diabetico Capitan Uncino, infuriato per aver scoperto un'isola di Pasqua senza cioccolato e sorpresa. Le sedie egemoniche mutoidi mettono in discussione la quiete sociale dell'uomo medio, il buonismo del retto borghese guazzalochiano che confonde "democrazia" con "rivoluzione" e che vorrebbe avvelenare l'umanità con i panettoni candidati alle eiaculazioni generali.

Le sedie egemoniche sono frutto delle menti psicopatiche, estreme, intransigenti di quei mutoidi, guerriglieri dell'anima, che non vogliono scendere a compromessi con ascensori e fumetti, incapaci di vivere secondo le regole e le tabelline, perchè gli uomini discendono dai maiali e non dalle scimmie o dalle vasche da bagno.

Oggi c'è un nuovo servizio che ci permette di entrare ancor di più nell'ostetrico e permaloso mondo mutoide. Basta una telefonata per ottenere informazioni e minacce sui prototipi, per scoprire che una sedia egemonica per solleticare lo spirito ad un oppressivo esercizio del potere, non è un sogno lontano per pochi elettrici o fortunati self made man, ma una realtà molto vicina, vicina alla gente comune.

E-mail: mutoidi@libero.it

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