Zastava - Brescia per la solidarietà internazionale - Onlus    

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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VIAGGIO A KRAGUJEVAC 27 NOVEMBRE – 1° DICEMBRE 2003

Resoconto ed impressioni di Riccardo Pilato

E’ il tardo pomeriggio del 26 novembre 2003, ho la macchina piena zeppa di pacchi – dono che gli adottanti hanno provveduto a far avere ai vari recapiti che la nostra Associazione aveva indicato. A casa di Alfredo, sotto una fine pioggerella, cominciamo a caricarli sul suo pik-up scoperto, provvedendo a insaccare quelli che non lo sono già in capaci sacchi neri di plastica per proteggerli dall’ umidità e dalla pioggia durante il viaggio.
Come al solito le scatole sono tante e fatichiamo a farcele stare tutte tranne un paio. L’appuntamento è per l’ indomani mattina alle ore 5 presso il solito parcheggio dell’ Esselunga della Volta. E così puntualmente ci ritroviamo in quattro, lo scrivente, Alfredo, Amneris e Stella, queste ultime partecipano per la prima volta a un viaggio a Kragujevac. Tutto procede bene, superiamo la barriera di Mestre senza fare code, continuiamo il viaggio senza alcuna difficoltà fino a quella che in teoria doveva essere la frontiera amica, quella più facile da attraversare, e invece…proprio alla barra d’ ingresso della dogana serba veniamo fermati e controllati. Alla nostra risposta sulla natura delle merci contenute nei pacchi, ci viene ordinato di aprirne alcuni. Per colmo di sfortuna il primo che apriamo contiene della pancetta, un insaccato che in molti paesi non è ammesso portare liberamente. Veniamo bloccati, pretendono da noi un documento che attesti il contenuto dei pacchi, perdiamo del tempo, contattiamo Rajka che si attiva subito per cercare di risolvere il problema, ma non riesce. I doganieri ci consigliano di tentare di passare da un altro posto di frontiera, a pochi chilometri più a nord. E così ci tocca tornare indietro, in Croazia, dove gli agenti ci guardano incuriositi, e così, per non farla lunga, comincia l’ avventura che ci porterà a quattro diversi posti di frontiera e solo al’ ultimo di questi, quando sembrava che non ci fossero speranze di entrare nell’ agognata Serbia riusciamo a passare. Alla fine riusciamo ad arrivare a Kragujevac con sole cinque ore di ritardo, niente a che vedere col le 26 ore del precedente viaggio di giugno. Affamati e stanchi, ceniamo in compagnia di Rajka , Milja e Delko e subito dopo andiamo a portare al sicuro al sindacato tutti i pacchi-dono e solo molto tardi riusciamo finalmente ad andare a riposare. Il programma dell’ indomani prevede impegni molto importanti: la nostra Associazione, per la prima volta, ha deciso di esprimere solidarietà concreta nei confronti degli alunni di una scuola primaria situata alla periferia della città. Rajka, in precedenza aveva assunto tutte le informazioni necessarie a conoscere le reali esigenze…mi ricordo che ad una mia domanda circa le cose maggiormente necessarie, mi rispose semplicemente :<< fate voi… qui mancano anche le biro ! >>. E così avevamo predisposto l’ acquisto in loco di materiale scolastico per tutti i 200 ragazzi e ragazze della scuola per un valore di 1500 € . Giunti sul posto veniamo accolti da molti studenti che escono fuori dalla scuola per darci il loro benvenuto cordiale e fuori dalle regole. All’ interno, nell’ atrio, 200 sacchetti, ognuno di questi contenente vari quaderni, penne, un compasso, due squadrette e altro, sono pronti per essere distribuiti. Prima facciamo un giro per la scuola guidati dalla Preside e abbiamo la possibilità di constatare quanto fossero vere le parole di Rajka. Le aule sono spoglie, i banchi vecchi, non esiste una palestra, gli studenti devono provvedere a scaricare il carbone per il riscaldamento quando e se arriva, tutto il prefabbricato è fatiscente ed inadeguato a riparare dal grande freddo invernale. Eppure…eccoli qua, studenti, professori , alunni, personale non docente, tutti pronti ad accogliere i volontari della solidarietà venuti da tanto lontano per portare loro appoggio morale ed aiuti concreti. Si sono preparati per questo evento, i ragazzi non stanno più nella pelle e fanno a gara per guadagnare le prime posizioni per le foto di gruppo con noi. Amneris e Stella hanno il loro bel da fare per consegnare uno per uno i 200 sacchetti e certamente volentieri scambiano i tre baci di saluto e di ringraziamento con gli studenti.
Siamo ben coscienti del fatto che il contenuto del sacchetto è ben poca cosa rispetto alla mole dei loro bisogni, ma sappiamo anche che simili iniziative hanno grande valore per chi vive in isolamento e in condizioni di costante precarietà economica e sociale.
E’ certamente questo il motivo che ha portato due televisioni locali ad essere presenti a quello che" in questi luoghi d’ Europa " viene considerato un evento degno di nota. Noi siamo ben lieti di spiegare davanti alle telecamere i motivi che ci spingono a mettere in atto queste campagne di solidarietà, e parliamo di quello che fanno le nostre piccole associazioni per attivare progetti di aiuto ma soprattutto per diffondere ideali di pace e di solidarietà in periodi ( lunghi periodi ) in cui sembra prevalere il tuono dei cannoni.
A pranzo siamo ospiti presso la famiglia di Kristina, la bambina da me adottata. Infatti, com’è ormai abitudine consolidata, Rajka organizza la visita ai bambini adottati dai membri della spedizione. Le loro famiglie sono sempre ben contente di averci come ospiti a pranzo o a cena e nello stesso tempo si consolidano e approfondiscono i rapporti fra adottanti e adottati, si acquisiscono un grande quantità di notizie sulla vita quotidiana, sulle abitudini e usanze di questi luoghi, si comprendono meglio i grandi problemi che affliggono i giorni di questa parte di umanità, avvengono scambi importanti di sentimenti e di umani intenti. Il pomeriggio è dedicato alla organizzazione della importante giornata del sabato nel corso della quale avverrà la consegna delle quote semestrali delle adozioni a distanza raccolte dalla nostra associazione. Controlli, verifiche, predisposizione degli elenchi, elenco dei bambini che avranno dei pacchi-dono inviati, tramite noi, dalle famiglie adottanti, portano via parecchio tempo, ma è un lavoro necessario a cui danno un contributo essenziale Rajka e Milja che conoscono bene, una ad una, le famiglie dei bambini adottati. Alle 10 del mattino dopo, siamo a quello che solitamente è il momento più emozionante di tutta la permanenza, quello dell’ incontro con le famiglie e i bambini adottati che avviene solitamente presso la sala delle assemblee del palazzo Zastava, in centro città.
136 bambini accompagnati da uno o due genitori, si assiepano in questa grande sala, e aspettano di incontrare i volontari della solidarietà venuti da lontano… da tanto lontano, sembrerà loro, che da anni vivono in una condizione di quasi assoluto isolamento non solo economico, ma persino umano. Ed infatti uno dei significati più importanti della nostra presenza in queste martoriate contrade d’ Europa consiste nel recare un segno tangibile della solidarietà di chi non dimentica cosa significhi la guerra, i bombardamenti, le distruzioni materiale e morali di tanta parte di popolo, di donne, uomini, bambini, tanti bambini…e ogni volta che entriamo in questa sala, a tutti noi, anche a quelli di noi che sono stati qui tante altre volte, arriva a segno un pugno nello stomaco, un’ emozione fortissima ci pervade e il silenzio che si fa attorno a noi fa il resto. Ad aumentare la tensione c’è stamane la notizia che la televisione di Kragujevac vuole concessa una intervista da mandare in onda in diretta. Intanto comincia la riunione con un nostro breve saluto a tutti i presenti e subito dopo ogni bambino o bambina viene chiamato per la consegna della busta. Insieme a questa consegniamo anche una tavoletta di cioccolato che un adottante di Brescia ha voluto donare a tutti i bambini adottati dalla nostra Associazione. Alla fine, rimane su di noi il segno di centinaia di mani di adulti e bambini che ci hanno manifestato il sentito ringraziamento e a volte ci hanno consegnato un piccolo pensiero per la famiglia di Brescia. Rimane anche il profondo sconforto nell’ ascoltare i numerosi casi di ragazzi gravemente malati che non riescono a trovare qui le adeguate cure. I loro genitori si avvicinano a noi e con l’ ausilio di Rajka ci espongono i loro casi strazianti, ancor di più se riguardano bambini costretti a vivere nel dolore e nella disperazione. Cosa rispondere non lo sappiamo, le facili promesse non fanno per noi, certamente per ognuno di loro ci sarà il nostro interessamento per verificare se qualcosa si possa fare in Italia. E’ difficile confortare chi non ha più lacrime, né lavoro, ne futuro.
Dopo aver acquistato alcuni prodotti dell’ artigianato locale presso le bancarelle allestite nel salone ( pizzi e ricami prodotti dalle famiglie dei lavoratori di Kragujevac da vendere successsivamente sulla nostra bancarella a Brescia ) ci siamo recati presso la televisione di Kragujevac dove eravamo attesi per l’ intervista che, andando in diretta, aveva i tempi obbligati. Le domande dell’ intervistatrice hanno riguardato i motivi della nostra presenza a Kragujevac e il senso del nostro impegno. Questa occasione ci ha offerto la possibilità di riportare in evidenza il valore della solidarietà che ultimamente ci era apparso come dimenticato soprattutto dalle autorità di questo paese che più volte avevano posto a varie associazioni di solidarietà come la nostra grandi difficoltà per ciò che riguarda il trasporto di materiale umanitario.

Successivamente i nostri impegni hanno riguardato la consegna presso la sede del sindacato dei numerosi pacchi portati da Brescia con l’ incontro con numerose famiglie e bambini. Come sempre, come già tante altre volte, quello che noi ricaviamo da questi viaggi è immensamente superiore al valore di quello che noi rechiamo. La grande dignità di questa gente che continua a subire sulla propria pelle le conseguenze delle scelte dei potenti ancora dopo 5 anni quasi dalla guerra ci da una grande lezione. Mai è capitato che da qualcuno di loro sia venuta a noi un’ offesa, un segno di malevolenza, eppure proveniamo da uno dei paesi che li ha bombardati! E’ la compostezza di chi sa discernere tra veri amici e veri nemici e sente a pelle che noi apparteniamo alla prima categoria.

APPELLO AGLI ADOTTANTI
Non so se nel resoconto del viaggio sono riuscito a trasmettere le sensazioni provate per le condizioni in cui vivono, anzi sopravvivono i nostri bambini adottati e le loro famiglie. Non è facile farlo senza correre il rischio di cadere nel pietismo.
PURTROPPO LA LORO CONDIZIONE QUOTIDIANA E’ ASSAI PRECARIA. Trascrivo alcuni brani di una lettera inviataci da una ragazza adottata dalla nostra Associazione.

"Cari amici, noi non ci conosciamo. Per voi sono sempre un numero di qualche bambino al quale solo voi pensate. Voi venite sempre proprio quando ho molto bisogno.
L’ ultima volta ho grazie a voi comprato per me e mia sorella caldi cappotti per l’ inverno. Il vostro arrivo è una testimonianza che nel mio pensiero è sempre presente, che Dio non vive in cielo, bensì sulla terra. Perchè < Re Dio > dal cielo non è riuscito a fermare tonnellate e tonnellate di bombe sulla mia terra? A nostro padre hanno distrutto la centrale energetica della fabbrica ( la Zastava ), nella quale lavorava da 34 anni e dove ha poi lavorato notte e giorno per ricostruirla.

Per me siete voi Dio, io vi vedo, vi sento e questo mi basta, perché nelle vostre parole sento tanto calore e amore nei miei confronti. Sono fortunata perché so che esistete, perché finchè ci saranno persone come voi vale la pena di vivere e combattere per un domani migliore. Spero che noi piccola gente troveremo qualcosa di meglio sotto il sole, anche senza la globalizzazione dei potenti.
DESIDERO PER TUTTI VOI E VOSTRE FAMIGLIE TANTA FORTUNA. "

Credo che non occorrano tanti commenti per comprendere il livello di disperazione da un lato, e dall’ altro la gratitudine nei confronti di chi da loro la possibilità di comperare “ caldi cappotti per l’ inverno “.
Dagli incontri con la gente, dalle notizie dettagliate che ci danno Rajka e il sindacato noi continuiamo anno dopo anno a confermare l’ idea che siamo di fronte ad una nazione volutamente dimenticata dai grandi organismi internazionali, il cui popolo sta pagando un prezzo sovrumano senza avere direttamente alcuna colpa.
La sensazione che abbiamo è che gli attuali quarantenni e oltre non vedranno più una condizione di vita “ normale “, e che tireranno avanti come potranno verso una fine sociale e spesso fisica prematura.
Le malattie importanti sono in veloce aumento, mancano cure, strumenti diagnostici, strutture, tutto manca…a cominciare dai soldi.Dalla fine dell’ aggressione NATO, tutto è andato indietro velocemente, agevolato da una guida iperliberista del paese che ha prodotto non solo pochi ricchi ma anche tantissimi nuovi poveri, disoccupati, disperati… Noi interveniamo, insieme con tante altre associazioni, per tentare di lenire il dolore prodotto dal permanere di questa situazione. Soprattutto cerchiamo di offrire ai bambini, ai giovani una speranza di vita diversa da quella che vivono quotidianamente. Lo facciamo dimostrando loro che esiste un altro mondo, molto diverso da quello che ha fatto loro tanto male, parlando dei valori di pace e solidarietà che ispirano tutta la nostra attività . Lo facciamo intervenendo come possiamo, portando aiuto nei casi più disperati, interessandoci alle loro condizioni di vita e vediamo, a volte, con piacere che i nostri sforzi hanno successo, come quando veniamo a sapere che l’ adozione riesce a consentire il pagamento dell’ affitto dell’ abitazione o le rate del’ università o le medicine occorrenti a curare una grave malattia.

Per questi motivi noi rivolgiamo un appello a chi già da tempo offre la propria generosità, affinchè voglia rinnovare l’ impegno dell’ adozione ancora per quest’ anno, nella certezza che il proprio sacrificio economico servirà a dare tanto conforto a chi non ha nulla, offrendogli la speranza di una piccola luce in fondo a un lungo tunnel.

A metà Novembre si svolgerà il viaggio per la consegna delle quote semestrali delle adozioni a distanza. Come ben sapete, la campagna adozioni prosegue in quanto, nonostante i quattro anni trascorsi dei bombardamenti Nato, la situazione economica e sociale si mantiene molto precaria, soprattutto per quelle migliaia di famiglie di ex lavoratori della Zastava che non hanno più un lavoro, per quanto mal retribuito.La Vostra sensibilità riesce a dare un pò di respiro economico, ad affrontare almeno le spese scolastiche di 140 bambini meravigliosi, ma soprattutto rappresenta un sostegno morale per tanta sfortunata gente che altrimenti si sentirebbe completamente abbandonata.
Nulla funziona più senza soldi, e tanti nella Jugoslavia, oggi chiamata Serbia e Montenegro giusto per cancellare ogni traccia del sogno di far convivere in un'unica comunità varie nazionalità e culture. Tutto èstato privatizzato o è in corso di privatizzazione. Tanti pirati locali e stranieri stanno depredando le ricchezze economiche nazionali, appartententi fino a pochi anni fà al popolo jugoslavo.Si può affermare che non esiste più un intervento sociale di qualità dello Stato, in particolare in campo sanitario, proprio laddove maggiormente occorrerebbe fronteggiare l'aumento delle malattie gravi causate soprattutto dal disatro ecologico prodotto dai bombardamenti e da tutto l'uranio impoverito scaricato nell'aria, nelle acque e nel terreno da 31.000 bombe.E nel campo scolastico è lo stesso abbandono. I nostri bambini sono costretti a studiare in condizione precarissime, senza gli strumenti didattici di base (penne, quaderni ecc.)
E nella scuola, proprio perchè crediamo fermamente nell'importanza dell'istruzione e della cultura come motori per dare un futuro almeno alle giovani generazioni, interverrà la nostra Associazione dotando una scuola particolarmente disastrata, della periferia di Kragujevac frequentata da 270 bambini, degli strumenti di base per lo studio.Questo che abbiamo denominato PROGETTO SCUOLA comporterà uno sforzo economico rilevante per la nostra Associazione, ma reputiamo che vada fatto un salto di qualità per realizzare degli interventi in settori essenziali della vita sociale dei nostri bambini.

Cogliamo l'occasione per darVi alcune comunicazioni.Raccomandiamo a chi non avesse ancora provveduto a versare tutte le quote relative al 2003 di farlo al più presto possibile. Purtroppo la nostra Associazione non è in grado di anticipare le quote di quanti risultano in ritardo con i versamenti e sarebbe costretta a non effettuare la consegna ai bambini adottati dai ritardatari.Chi volesse inviare pacchetti (piccoli), lettere od altro è pregato di farcelo sapere per tempo prima della partenza.Ricordiamo inoltre che chi volesse dare un contributo straordinario all' Associazione può versare la somma di 58 Euro, se se recuperata con la dichiarazione dei redditi di quest'anno, sotto forma di sottoscrizione, usando le stesse modalità dei versamenti per le adozioni, e cioè:

Tramite bonifico bancario
CC 110740 - ABI 5018 - CAB 11200
presso BANCA POPOLARE ETICA
indirizzato a Associazione Zastava Brescia-ONLUS
(causale: Programma adozioni a distanza Zastava) - oppure -
Tramite bollettino postale
sul cc postale nr.12182317
intestato alla BANCA POPOLARE ETICA - piazzetta Forzatè nr.2 - 35137 Padova
specificando nella causale il conto corrente bancario 110740 e
Associazione Zastava Brescia-ONLUS.

 

Associazione Zastava Brescia per la solidarietà internazionale - ONLUS
c/o Camera del Lavoro Territoriale di Brescia Via Folonari, 20 - 25100 - BRESCIA