VIAGGIO
A KRAGUJEVAC 18 - 22 OTTOBRE 2008
a cura di Riccardo Pilato
Resoconto, impressioni e informazioni
IL VIAGGIO
Si parte presto, come sempre, per la nostra destinazione,
Kragujevac, Serbia. Domenico, Luciano e Riccardo fanno parte dell’
Associazione Zastava – Brescia, la piccola onlus che da quasi
sette anni, ( essendo succeduta nel gennaio 2002 al vecchio “
gruppo Zastava “, sorto subito dopo lo scoppio delle prime
bombe Nato sulla Jugoslavia ).
Ernesto è invece con noi in rappresentanza
del Sindacato Pensionati SPI CGIL, del quale è il segretario
provinciale. Partecipa per la prima volta che ad uno dei nostri
periodici viaggi, e lo fa oltre che per una esperienza personale,
essendo già attivo nella solidarietà con il Guatemala,
perché il sindacato da lui diretto vuole progettare un intervento
a favore degli anziani più bisognosi di Kragujevac.
Il viaggio va benissimo, senza nessuno degli
intoppi odiosissimi che tante volte ci hanno fatto perdere le ore
in frontiera senza alcun motivo valido. Durante la marcia ci teniamo
in contatto tramite sms con il gruppo di Trieste che a bordo di
due pulmini sta facendo lo stesso percorso. Non ha però la
nostra stessa fortuna; viene infatti fermato a lungo nella frontiera
croata e poi in quella serba in quanto uno dei pulmini è
un mezzo speciale, dotato di pedana mobile per il trasporto di persone
disabili in carrozzella, che l’ Associazione “ Misericordie
“ di San Giorgio di Nogaro consegnerà in dono all’
Associazione Sclerosi Multipla di Kragujevac : portare un mezzo
speciale in Serbia non è affatto una cosa semplice, occorrono
mille documenti e poi c’ è sempre la libera interpretazione
del finanziere di turno.
In dodici ore arriviamo sotto la sede del sindacato
Zastava, dove siamo attesi da Rajka, che è il nostro punto
di riferimento per la maggior parte delle attività di solidarietà,
delegata a questo ruolo dalla Zastava, funzione che assolve da nove
anni con tanta passione personale; lavora inoltre come interprete
per le attività proprie dell’ azienda Zastava.
Ci sono anche Delke e Rajko, rispettivamente presidente e vice del
sindacato Zastava. In breve tempo scarichiamo i vari pacchi che
hanno riempito il baule e parte dei sedili posteriori della nostra
macchina. Questi, inviate dalle famiglie adottanti di Brescia, verranno
consegnati alle famiglie destinatarie domani, dopo la distribuzione
delle quote delle adozioni.
Come sempre, subito dopo l’ arrivo, abbiamo un breve incontro
con i dirigenti del sindacato Zastava, con i quali scambiamo le
prime informazioni ed intanto inseriamo le quote da 155 euro nelle
buste predisposte già a Brescia. Allo stesso tempo Rajka
ci illustra il programma previsto durante la nostra permanenza e,
dalla sua intensità, ben comprendiamo il motivo del prolungamento
a tre giorni rispetto ai soliti due.
Domenica 19
Alle 9.30 ritrovo al sindacato da dove, una volta
ritirati gli elenchi e le buste contenenti i soldi, ci muoviamo
alla volta del palazzo Zastava che dista poche decine di metri.
Già una folla di persone ci attende : sono le famiglie adottate
dall’ Associazione
“ Non Bombe Ma Solo Caramelle “ di Trieste, circa 350
persone, papà, mamme, bambini e adolescenti, alcuni ormai
adulti che abbiamo visto crescere in tutti questi anni. Sarà
infatti Trieste ad iniziare, subito dopo consegneremo le nostre
quote a 121 bambini per complessivi 18.755 euro.
E provo sempre la stessa sensazione, un misto
di gioia nel rivedere persone che conosco ormai da anni, i “
nostri “ operai e operaie , padri e madri , alcuni esuberanti
che mi tolgono d’ impaccio con dei grandi e sinceri abbracci,
delle strette di mano vere, ma anche disagio profondo nel vedermi
nel ruolo del benefattore, un abito che mi va molto stretto. Queste
sono sensazioni e sentimenti personali, che ognuno di noi avverte
alla propria maniera, ma certamente nessuno è rimasto mai
insensibile di fronte a questa adunata ordinata e attenta che semestre
dopo semestre riceve un contributo che, pur rimasto uguale a quello
iniziale, ha ancora un suo valore economico e non solo.
Precari, , malandati, disoccupati, malati, disperati ma,
almeno, non abbandonati da tutti, come avrebbero voluto i potenti,
autori di questa tragedia,! La solidarietà è soprattutto
questo.
Ho riabbracciato con sincera commozione un lavoratore,
che ho conosciuto nel 2001 in occasione del mio primo viaggio a
Kragujevac.
Mi colpirono le parole che ci rivolse questo padre di famiglia e
perciò ne parlo spesso. Tre figli, moglie malata di tumore,
abitavano in una piccola baracca alla periferia della città,
così ci si rivolse dandoci il benvenuto nella sua poverissima
casa :
“Non Vi ringrazieremo mai abbastanza per quello
che fate per noi, per tutti noi, ma non per i soldi che portate
ma per il calore umano che la vostra presenza ci trasmette. Voi
fate migliaia di chilometri per venire ad aiutare persone che mai
avete conosciuto e lo fate disinteressatamente: questo ha per noi
un grande valore e non lo potremo mai dimenticare. “
Finite le consegne, nel pomeriggio ci attende
un evento molto importante : la consegna del pulmino per il trasporto
invalidi all’ Associazione malati di sclerosi multipla.
È soltanto vestendo i panni di un malato di questa patologia
che riusciremo a comprendere l’ interesse e la gratitudine
dimostrate da queste persone.
Le condizioni economiche della Serbia non sono certamente tali da
poter garantire un livello di assistenza adeguato a coloro che soffrono
di mali di questa gravità. E’ questo sicuramente il
motivo per il quale ci sentiamo “amati “ da questi gracili
esseri. Ma non solo.
Ho la netta sensazione, confermata da molti fatti,
che ormai - lo affermo con molta titubanza e modestia - ci siamo
fatti la fama di eroi ( brutta parola ) della solidarietà
tipo : “promesso ? Fatto !“
Mi riferisco all’ insieme delle associazioni microscopiche
che , a ben guardare, hanno già realizzato in questa città
una serie di progetti di tutto rispetto.
E così, in molti sperano di poter rientrare tra coloro che
verranno aiutati a risolvere i loro problemi. Anche il sindaco di
Desimirovac, un piccolo comune di 2000 abitanti
dove non c’ è proprio nulla, alle porte di Kragujevac,
ci viene a proporre, tramite Dobrica Milovanovic, Presidente del
Consiglio Comunale di Kragujevac, nativo del paesino, il suo piccolo
progetto di ristrutturazione delle vecchia e cadente “ narodni
dom “, casa del popolo, affinchè i giovani
di questa periferia possano disporre, vicino a casa loro, di un
luogo dove trovarsi per sviluppare i loro interessi e trascorrere
i loro momenti di svago.
La sera veniamo invitati da questa Associazione
ad una cena presso il ristorante………. Italia, un
locale realizzato, credo, dalla Croce Rossa subito dopo i bombardamenti
! E quale visita inattesa può essere più gradita dell’
irruzione a metà cena di una banda balcanica preceduta dal
frastuono dei suoi tromboni ? A guardarli bene, - e li abbiamo visti
proprio bene dal momento che ci appiccicavano all’ orecchio
le loro trombe per ottenere la nostra “ benevolenza “
- sono gli stessi personaggi che stazionano in piazza, davanti al
Comune tutti i sabati per proporsi come suonatori alle varie coppie
di sposi che vanno a sposarsi davanti al sindaco. Bravissimi, roba
da Bregovic ! E un grazie a Rajka, artefice di questa graditissima
sorpresa!
Lunedì 20
Sveglia presto, alle 8.30 in punto siamo attesi
dall’ assessore Sig.a Saveljic, con la quale avremo un incontro,
programmato già da tempo, per discutere del progetto che
il Sindacato Pensionati di Brescia vorrebbe realizzare a Kragujevac.
Purtroppo la Sig.a Saveljic non può essere presente ma in
sua vece c’è la Sig.ra Vesna Dimitrijevic,
capo dipartimento per le politiche sociali del Comune.
L’ incontro è molto utile in quanto consente a Ernesto
Cadenelli di avere le necessarie informazioni sul tipo
di intervento che maggiormente occorre agli anziani della città;
in un successivo momento, nella stessa mattinata, avrà modo
di poter approfondire il tema in occasione della presentazione da
parte del Comune del programma di interventi per gli anziani.
Alle 10 ci troviamo con la Preside della Scuola
Popovic, un incontro molto atteso con la direzione di una scuola
presso la quale abbiamo fatto già vari interventi. Le difficoltà
in cui versano le scuole sono abbastanza evidenti; in particolare
gli istituti localizzati in periferia sopravvivono grazie anche
all’ impegno volontario del personale docente e non e, come
nel caso della Popovic, rappresentano l’ unico punto di riferimento
pubblico di tutto il quartiere; tanto che, per loro stessa iniziativa,
garantiscono l’ apertura dei locali anche nei giorni di sabato
e domenica, in modo da dare a tanti bambini e ragazzi la possibilità
di incontrarsi in un luogo attrezzato e protetto.
Un anno fa, di questi tempi, in occasione di una
nostra visita, avemmo modo di constatare, per caso, che in una piccolissima
aula erano stipati 16 bambini piccoli, in età prescolare,
assistiti da tre maestre. La cosa ci colpì a tal punto che
chiedemmo alla preside cosa rappresentasse quell’ aula. Ci
venne risposto che quella era la “ scuola materna” del
quartiere e che era così perché altri spazi non vi
erano.
Successivamente, al nostro ritorno a Brescia, nacque l’ idea
di verificare la possibilità di intervenire con un progetto
per modificare la condizione di estremo disagio in cui sono costretti
a stare quei poveri bambini ed a operare le loro assistenti, nei
pochi metri quadri disposizione.
E così avevamo chiesto alla preside di farci trovare già
pronto un progettino con relativo preventivo di spesa, cosa che
Lei ha prontamente predisposto , cosicché nel corso della
nostra breve visita abbiamo potuto parlarne e decidere per il si,
con l’ aggiunta del rifacimento dei servizi igienici che versano
in condizioni pessime. Alla visita ha partecipato anche Gilberto
Vlaic, con il suo gruppo , che ha subito deciso di partecipare al
progetto.
Esso prevede, in sintesi, il riposizionamento
delle pareti interne di un’ ala dell’ edificio in modo
da poter ricavare delle aule più grandi; il preventivo
di spesa è di 891.431,00 dinari – pari ad euro 11.143,00
– così ripartita : 50 % la scuola ( o, per
essa, il Comune ), 20% Non Bombe Ma Solo Caramelle di Trieste e
30% Associazione Zastava Brescia. Oltre a questa spesa ci sarà
anche quella relativa ai bagni che non rientravano nel progetto
predisposto dalla scuola. Abbiamo già versato alla preside
un acconto di 3500 euro ed i lavori dovrebbero
già essere iniziati il 3 novembre.
Un altro appuntamento importante della mattinata
prevedeva alle 11.30 la visita all’ ex teatro di Zastava
– Kamioni, di proprietà del Sindacato Zastava,
( importante precisazione ) che versava in condizioni di abbandono
da vari anni e che è stato ristrutturato in gran parte grazie
all’ impegno volontario dei lavoratori e con il contributo
economico di Zastava Brescia e di Non Bombe Ma Solo Caramelle di
Trieste: adesso è diventato un bellissimo spazio a disposizione
dei lavoratori per attività varie, dalla palestra
a manifestazioni culturali. Anche qui l’ accoglienza
riservataci dai “ nostri operai “ è stata toccante
e sincera.
E infine si giunge al clou degli impegni previsti
per la mattinata, l’ inaugurazione della Sala Polivalente
presso la Scuola Politecnica. Questo è stato il
maggiore progetto realizzato in questi anni, sia per importanza
che per impegno finanziario, un’ opera che ha riempito di
orgoglio chi l’ ha progettata e realizzata materialmente,
e cioè la scuola, gli studenti e gli insegnanti che hanno
partecipato con lavoro volontario, sia le Associazioni, tra le quali
la nostra, senza il cui contributo finanziario non si sarebbe mai
riusciti nell’ impresa.
Come molti sanno, uno spazio seminterrato di circa 500 m²,
una volta destinato a laboratorio tecnico della scuola, è
stato completamente ristrutturato, rifatto l’ impianto elettrico,
pitturato, pavimentato; esso è denominato “ Centar
za mlade “, centro per i giovani, sarà il
punto di riferimento pubblico più importante di tutta la
città e dintorni per attività artistiche e culturali
in genere e sarà aperto a tutti.
Si è trattato di una cerimonia in grande
stile, con tanto di autorità ministeriali, comunali e scolastiche.
Com’ è d’obbligo in queste occasioni, ci sono
stati vari interventi (brevi, per fortuna) ed anche a noi è
stata offerta l’ opportunità di portare un saluto ed
un augurio di buona attività per questa nuova struttura.
Nel mio breve intervento ho simbolicamente consegnato il
tavolo da ping-pong appartenuto a Simone, il giovane tragicamente
morto questa estate a causa di un incidente, donato dalla famiglia
alla nostra Associazione perché lo destinasse ad una finalità
solidale. Il tavolo arriverà a breve con il camion da Trieste
che lo trasporterà insieme con altro materiale che abbiamo
raccolto. Intanto ho simbolicamente consegnato le racchette al preside
Siniša Kojc. Alla fine un applauso si è levato da tutta
la sala, indirizzato a Simone, ragazzo che credeva nella pace e
alla sua coraggiosa e solidale famiglia.
Il Centro Invalidi non l’ avevo mai visitato.
Ci aspettano alle 15. Per la verità i locali che lo ospitano
li conosco bene. Essi infatti erano destinati al progetto “Centro
di Assistenza per Autistici“, realizzato nel 2005 ma a causa
della loro ubicazione non adatta ad ospitare ragazzi affetti da
sindrome autistica ( strada trafficata, poco spazio ) il Comune
aveva deciso, con il nostro consenso, di farne un centro
di aggregazione per persone con handicap vari. E devo ammettere
che la mia iniziale delusione è stata superata da quello
che ho visto in quel luogo. Molti giovani, seguiti da due assistenti
che si dividono l’ impegno – il centro rimane aperto
dalle 10 alle 21 - , che a causa dei loro problemi non avrebbero
saputo dove e come passare le giornate, hanno trovato il luogo adatto
a vivere la loro vita in maniera certamente meno dolorosa. Utilizzano
i computer, internet, leggono libri e riviste, eseguono lavori d’
artigianato e lo fanno in gruppo, in compagnia di vari volontari
che passano con loro varie ore.
Devo dire che trovo molto interessante ed anche
bello che in una città con problemi economici così
grandi ci siano attenzioni e spazi per queste persone e mi viene
in mente la storia della ludoteca per bambini del Carmine, un quartiere
multietnico di Brescia, che invece è stata chiusa. E dire
che l’ Italia mi sembra un tantino diversa dalla Serbia, almeno
sotto l’ aspetto economico……..che si tratti di
sensibilità diverse dei rispettivi amministratori ?
Il giorno dopo, martedì 21 ottobre, è
una ricorrenza importante per la città di Kragujevac. Il
21 ottobre 1941 le truppe tedesche occupanti perpetrarono una delle
stragi più grandi di tutto il periodo dell’ occupazione
di un paese straniero : in tre giorni, 7200 cittadini inermi vennero
condotti con la forza a Šumarice, una grande estensione verde
alle porte della città, e fucilati. Tra essi, un’ intera
classe del Liceo e 300 bambini rom.
Alla fine della guerra quel luogo divenne un immenso parco pubblico,
oggetto di venerazione da parte delle autorità e di tutti
i popoli della Jugoslavia. Ogni anno, da allora, si svolgono cerimonie
che ricordano quell’ atroce evento e quest’ anno abbiamo
avuto modo di parteciparvi anche noi. È una invasione di
popolo che si spande su tutta la superficie, che visita i monumenti
eretti, uno per ognuna delle Repubbliche che costituivano allora
la Jugoslavia. Nei pressi di quello più famoso, detto delle
" ali spezzate ", eretto presso il luogo
dove vennero fucilati i ragazzi del liceo, si è svolta la
cerimonia con le autorità ( alla quale quest’ anno
ha partecipato il Presidente Tadic ) ed anche una rappresentazione
teatrale che ha ripercorso quei terribili momenti.
Mercoledì mattina, 22 ottobre, di buon
ora, partenza per l’ Italia.
INFORMAZIONI E NOTIZIE
Non ci sono rilevanti cambiamenti riguardanti
le nostre famiglie e a proposito del tanto atteso accordo Fiat-Zastava,
si può tranquillamente affermare che alla fine " la
montagna ha partorito il topolino ". Difatti, l’
aspetto che più di tutti ci interessava, e cioè l’
occupazione, si riduce a ben poca cosa se, come è stato dichiarato,
quando lo stabilimento rinnovato raggiungerà il massimo della
produzione, nel 2012, gli occupati saranno 2433 ( non si sa bene
se questa cifra si riferisca solo agli addetti alla produzione o
se comprenda anche gli impiegati, i tecnici e i quadri ).
Pertanto la speranza che grazie a questo accordo potesse iniziare
la fine del tunnel è mal riposta. Ecco che si spiega il boom
degli esercizi commerciali cui si assiste nel centro cittadino.
Chi aveva qualche soldo, lo ha investito in piccole attività
nella speranza che l’ arrivo in città di un certo numero
di tecnici e dirigenti Fiat italiani potesse portare nelle tasche
di alcuni un po’ di benessere.
Non nelle tasche dei nostri operai e loro familiari,
anzi, da quando si è sparsa la voce del ritorno della Fiat,
il costo della vita è aumentato moltissimo. Dal prezzo dei
terreni, alcuni dei quali stanno per essere acquisiti dalla Fiat
a costo zero ( in base all’ accordo, paga lo stato serbo ),
agli affitti – in città un appartamento costa
al mese 200-250 euro ( pari al salario mensile di un operaio
) – una raffica di aumenti si è abbattuta in questi
ultimi mesi, portando il costo del paniere mensile
dei generi di prima necessità ( esclusi l’ affitto
e le utenze ) alla cifra di 55.000 dinari, pari a 687 euro.
Dettagliando, gas + 60%, telefono + 100%, carne
+ 22%, derivati carne + 20%, zucchero + 10%, energia elettrica +
19%, libri scolastici + 6%, tariffe postali e telegrafo + 5%, abbonamento
telefono + 160%. Ovviamente, questi aumenti si sono aggiunti ai
costi di per se già molto alti di quasi tutti i generi di
prima necessità.
Almeno due buone notizie.
Andreja sta bene. È venuto a trovarci
e a salutarci con la sua mamma. È molto commovente trovarsi
davanti un ragazzo che ce l’ ha fatta per un pelo !
A Luka, il bimbo di tre anni affetto da un tumore
ad un occhio( retinoblastoma ), auguriamo lo stesso buon esito.
Ci è stato chiesto di fare qualcosa per questo piccolo al
quale a Belgrado avevano prospettato come unica soluzione l’
asportazione dell’ occhio. E così, grazie anche all’
esperienza acquisita con Andreja, si è riusciti a prenotare
l’intervento presso l’ ospedale di Siena, dove vi è
un reparto di eccellenza che cura questa patologia. Anche stavolta
la solidarietà Zastava farà da tramite, curerà
l’aspetto organizzativo e contribuirà alle spese più
importanti, in piena collaborazione con
l’Associazione Non Bombe Ma Solo Caramelle di Trieste.
Associazione
Zastava Brescia per la solidarietà internazionale
- ONLUS
c/o Camera del Lavoro Territoriale di Brescia Via
Folonari, 20 - 25100 - BRESCIA |
|
|