Zastava - Brescia per la solidarietà internazionale - Onlus    

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VIAGGIO A KRAGUJEVAC   7   -   10   OTTOBRE   2010

                                                                                             
         E’ la prima volta in 10 anni di viaggi in Serbia che all’ appuntamento per la partenza ci troviamo solo in due, io, Riccardo, lo scrivente, ed Alfredo….una serie di problemi, di lavoro e personali, ha impedito agli altri due volontari di partecipare a questo viaggio; non ci è stato possibile sostituirli come avevamo fatto in passato in simili situazioni, e anche questo è  un segno del cambiamento dei tempi, soprattutto nella nostra regione.

Come capita spesso in questi ultimi anni, un potente e capace mezzo messoci a disposizione gratuitamente da una società amica che fa noleggio auto, ci porta tranquillamente - e anche un po’ troppo velocemente - a Kragujevac in meno di 10 ore.

         Dopo la solita accoglienza calorosa da parte dei compagni del sindacato Zastava, nostri referenti locali per le attività di solidarietà, ci occupiamo del disbrigo di alcune operazioni importanti, come il porre in sicurezza il “ bambino “, il fagotto, cioè, con i soldi delle adozioni, che stavolta sono tanti.

         No, non è, purtroppo, come starete pensando, non sono aumentate le adozioni, anzi sono complessivamente 12 in meno ( sarebbero 14 in meno ma  sono state aperte due nuove adozioni )  ma per la prima volta consegneremo le quote relative ad un intero anno, mentre fino all’anno scorso facevamo due viaggi, uno ogni 6 mesi, consegnando in ognuno di essi una quota semestrale.

         Fatto questo - le buste erano già pronte in quanto vi avevo già inserito i 310 € appena passata la frontiera serba - non senza scivoloni e svolazzamenti di banconote di vario taglio causati dai 180 l’ora imposti dal pilota!  - Rajka ha pensato di provvedere subito alla consegna del computer che abbiamo portato da Brescia, dono di un adottante. In genere, se non ci sono preferenze particolari da parte del donante, preferiamo che sia lei, che conosce bene la situazione di tante famiglie, a proporre il ragazzo o ragazza a cui destinare questi od altri strumenti importanti per lo studio ed anche per lo svago. E così, abbiamo accettato la proposta di Rajka e dopo poco tempo dalla telefonata alla famiglia consigliata, si sono presentati un papà e un ragazzo ancora increduli per la piccola fortuna che era loro toccata.

         Rajka passa poi alla illustrazione del programma di lavoro dei due giorni che trascorreremo a Kragujevac, il quale, forse a causa della mancanza dei bagni di folla delle grandi occasioni inauguranti progetti portati a compimento - momenti che, detto tra noi, il sottoscritto aborre – con televisioni, interviste, autorità in bella mostra, si presenta stavolta molto leggero ed interessante. Si torna finalmente a privilegiare il rapporto umano con le famiglie adottate e con la realtà sociale della città. Non mancheranno però momenti dedicati all’approfondimento della conoscenza della situazione politica ed economica , della quale parlerò dopo.

IL PROGETTO " 19   OTTOBRE "

         Venerdì 8, alle ore 9 andiamo a visitare la Scuola Primaria "19 ottobre", presso la quale è in corso la ristrutturazione di un grande stabile che sarà adibito a sala civica, utilizzabile sia dalla scuola che dal quartiere.

         Marsić è un quartiere periferico di Kragujevac, abitato prevalentemente da famiglie appartenenti al ceto popolare, parecchi giovani e parecchi anziani, che troveranno nelle attività che il nuovo centro promuoverà, momenti di svago collettivo, danze e canti popolari ( molto in voga ancora in Serbia ), recitazione, attività fisica ed altro.

         Il progetto, al quale partecipano, oltre a noi di Zastava - Brescia, anche Non Bombe Ma Solo Caramelle di Trieste e il Comune di Kragujevac, con il coordinamento lavori del Sindacato Zastava,  si affianca alla serie di strutture, realizzate con il contributo determinante della solidarietà internazionale, indirizzate al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione, in particolare adolescenti e giovani.

Centro Giovanile Zdralica
Centro Giovani Invalidi
Palestra Zastava-Kamioni

Sono già da tempo attivi - ci risulta in maniera più che soddisfacente - il centro di aggregazione giovanile di Zdralica - altro grosso quartiere popolare - il centro di aggregazione per giovani invalidi e portatori di handicap, situato in una zona centrale della città, la palestra di Zastava-Kamioni, che svolge anch’ essa la funzione di struttura sociale aperta alla città; cito per ultima, ma non lo è in termini di importanza e di qualità, la sala polivalente della Scuola Politecnica che svolge da anni ormai attività culturali varie, rappresentando un grande richiamo per tutta la città. La sala della mediateca di cultura italiana, presente anch’ essa presso questa scuola,  è un vero gioiello comprendendo accanto agli strumenti classici - giornali e libri - anche strumenti informatici di alto livello, organizza corsi di italiano, molto richiesti, e rappresenta un centro motore nel campo della conoscenza della cultura italiana.

         Fa riflettere chi come noi conosce ormai discretamente queste realtà, cosa si possa fare, pur nella ristrettezza delle risorse economiche, quando alla cultura ed all’apprendimento diffusi vengono affidati ruoli essenziali.

         Un particolare interessante, che voglio sottolineare, è il graduale coinvolgimento dell’ amministrazione comunale di Kragujevac che, da semplice proprietaria delle strutture alla quale ci rivolgevamo per realizzare i progetti con le nostre risorse, ha assunto un ruolo sempre più partecipe alle varie fasi dei lavori, contribuendo anche finanziariamente, certamente come può, tenendo conto dei magri bilanci  a disposizione.

         Dopo l’ incontro con la direttrice della scuola e la visita alla struttura, partiamo in direzione della scuola “ J. Popovic “, che molti di voi conosceranno in quanto è stata la struttura scolastica presso la quale abbiamo iniziato i nostri interventi in favore del miglioramento delle condizioni di studio dei ragazzi, nel lontano 2003.  

         Qui siamo attesi dal nuovo direttore, per un saluto ed una breve visita a due delle realizzazioni più importanti, i servizi igienici e l’ aula della scuola materna. Ricordo, per quanti non ne fossero al corrente che fu solo grazie alla constatazione diretta di una nostra delegazione che si scoprì che i 15 bambini che frequentavano la scuola materna erano costretti in un’ aula stretta e lunga, che non concedeva molte possibilità di movimento né di attività didattica.  Si decise allora di intervenire e così, grazie allo spostamento di alcune pareti delle aule adiacenti, fu possibile dotare i bambini di un’ aula con uno spazio triplo, rispetto al precedente.

IL   COLLOQUIO   CON  ZORAN MIJAILOVIĆ

         Dopo pranzo ci attende un colloquio con Zoran Mijailović, vicecesegretario di Samostalni e segretario del sindacato Zastava-Auto. È questo un incontro da noi richiesto in quanto molto interessati a conoscere cosa bolle in casa F.A.S., la nuova società con cui la Fiat si presenta in Serbia, soprattutto dopo le sparate di Marchionne circa il futuro degli stabilimenti italiani.

         In circa un’ ora, Zoran ci sciorina una serie di particolari, alcuni dei quali sconosciuti ai più. Intanto, i 1000 lavoratori assunti a febbraio dalla FAS sono in cassa integrazione in quanto le Punto assemblate giacciono invendute sui piazzali della ex Zastava. Rientreranno al lavoro solo in questi giorni per tornare in cassa
( con che salario ? ), ad aprile 2011 per 6 mesi….molto conveniente questo modello di macchina umana che si attiva e si disattiva a piacimento! Gli altri 1700 che non erano stati assunti sono a carico dello stato con salari molto più magri. Di certo non c’è nulla; a giorni alterni la stampa nazionale, ed anche italiana, spara fuori notizie fantastiche sul futuro prossimo di questa azienda, sulle infrastrutture che, come da accordi, devono essere realizzate in brevissimo tempo, sulle migliaia di lavoratori che vi troveranno occupazione, ecc. ecc.

         Zoran si dimostra molto scettico su tutto, anzi è molto pessimista sul futuro. Infatti la sua idea di creare un coordinamento sindacale di tutte le aziende del gruppo FIAT almeno di Europa, per impostare piattaforme comuni di rivendicazioni e di lotta, non trova molti sostenitori. È vero che oggi queste idee avanzate vengono tacciate di “ utopia “, schiacciati come siamo, anche sindacalmente, ognuno nella difesa delle proprie rispettive realtà nazionali, se non regionali.

         L’ incontro si conclude con una buona notizia: le richieste salariali (tredicesima ed aumento salariale del 15%) avanzate dal sindacato Zastava - che detiene circa il 70 % delle tessere - sono state prese in considerazione dalla FAS, ma, c’è un bel ma, sta cercando di trasformarle, legandole esclusivamente alla produttività.

         Ricordiamoci però che ci riferiamo a salari che vanno dai 300 €… in giù! C’è un aspetto positivo in queste rivendicazioni, perché esse dimostrano che il fronte dei lavoratori è compatto e determinato.

LA   CONSEGNA   DELLE   ADOZIONI

         Sabato 9   alle 10, alla sede del sindacato, si fanno gli ultimi controlli prima della consegna delle quote, prevista per le 11, presso il solito palazzone della Direzione Zastava ( che oggi appartiene a Zastava - Armi ).

         L’ ormai consueto appuntamento con le famiglie che da più di 10 anni sono le prime destinatarie delle nostre attività di solidarietà concreta, non riesce a trasformarsi in un incontro di routine. I tanti padri di famiglia che alzano la mano in segno di saluto al nostro passaggio in mezzo a loro, mi imbarazzano come la prima volta, eppure spesso con molti di loro abbiamo condiviso il pane.

         “ Noi vi siamo grati per l’ aiuto che da 10 anni ci portate , ma quello che non potremo mai dimenticare è che voi fate migliaia di chilometri per manifestarci quella solidarietà e quel calore umano che ci hanno aiutato a sopravvivere in tutti questi lunghi anni. “  Questo è il pensiero che ci viene espresso spesso quando incontriamo le famiglie nelle loro case.

adozioni 2010
UN MOMENTO DELLA CONSEGNA DELLE ADOZIONI

         È un piacere rivederli, ma non in questa sede e con questi ruoli. Era bello sperare, anni fa, di poterci incontrare per festeggiare la fine dell’emergenza, il loro ritorno al lavoro, la ritrovata serenità di tante famiglie operaie.

         Che sognatore ero… ma io, che non sono mai stato un ottimista, mastico amaro lo stesso. Sono cosciente che il clima sociale e politico in cui come associazione operiamo in Italia, in particolare in Lombardia, sono molto diverse da quelle che ci portarono a riempire le piazze subito dopo i bombardamenti della Nato sulla Jugoslavia.

          Il razzismo aperto, non solo di settori di popolazione ma anche quello istituzionale, dei sindaci-sceriffo, la crisi economica che i governanti cercano di addossare agli altri, ma non a quei ricchi che evadono le tasse ma sempre ai poveracci che cercano di obbedire al primo dovere di ogni essere umano, quello di sopravvivere e far sopravvivere la propria prole, hanno trasformato in pochi anni il  “ bel paese “ in un luogo invaso  nel profondo  da paure e comportamenti xenofobi.

         Come avviene ogni volta che arriva il momento del ritorno a casa, ci lasciamo alle spalle un luogo che sembra aver ricevuto una maledizione ed anche se l’ involucro è cambiato, la sostanza resta sempre la stessa e, temo, lo resterà ancora a lungo : niente lavoro, niente garanzie sociali, niente tutela della salute!

Perché e fino a quando  ?

 a cura di Riccardo Pilato