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Della villa che si trova sulla più grande delle
tre isole dei Galli, il Gallo Lungo, allo stato attuale non è
visibile quasi più nulla, dal momento che il corpo strutturale antico
è sotto la villa moderna del coreografo Leonida Massine che acquistò
Li Galli agli inizi degli anni Venti. Dalla pianta riportata nella Forma
Italie da Mingazzini e Pfister negli anni Quaranta si nota come
erano presenti gli elementi fondamentali della villa di tipo
marittimo: la domus, lo xjstus e il quartiere marittimo.
La domus era situata su uno dei due
cucuzzoli dell’isola: le asperità furono spianate creando un
terrazzo, a est del quale si elevava la casa. Ai due lati della casa
si estendeva un giardino porticato che dava al complesso un aspetto
compatto: era lo xjstus, termine che originariamente
corrispondeva allo spazio coperto, in genere un portico, che serviva
per le esercitazioni di corsa nelle palestre nei giorni di maltempo.
Nelle ville indica un portico collegato al giardino o viridarium
che coincideva con l’ambulatio per la passeggiata igienica.
Il quartiere marittimo, situato laddove la costa
forma dal lato S/O una profonda insenatura, consisteva in un piccolo
porto, di cui è visibile, specie quando l’acqua è molto
trasparente, l’attracco con sette blocchi equidistanti. La caduta di
grossi massi dall’alto dell’isoletta non ha permesso di conoscere
il collegamento tra la casa e il suddetto approdo principale;
probabilmente infatti, dalla parte opposta dell’isola, vi doveva
essere un altro approdo per i giorni in cui il vento non favoriva
l’attracco da lato S/O.
Interessante è la presenza, a metà strada tra la
casa e il porticciolo, dei resti di servi, probabilmente una sorta di
portineria.
Il parametro murarie, laddove si è conservato, è
in opus reticulatum, tecnica costruttiva che consiglia una
datazione nella prima metà del I sec. d.C., anche in considerazione
dello schema stesso della villa.
Delle altre due isolette dei Galli, entrambe a
ovest del Gallo Lungo, la Rotonda non sembra essere stata occupata da
costruzioni antiche; l’isola dei Briganti o Castelluccio mostra
invece un ampia strada tagliata nella roccia, larga 4m., interrotta
bruscamente da una frana dopo 60 m. di sviluppo lineare e privo di
pendenza. Si snoda proprio in corrispondenza dell’approdo del Gallo
Lungo e potrebbe essere stata in relazione con la domus: in tal
caso conduceva o ad un belvedere o ad un faro.
Mingazzini o Pfister, considerandone la larghezza,
avanzarono anche un alta ipotesi interpretativa, che si trattasse cioè
di una strada militare che conduceva ad un torre di vedetta; sulla
base di questa utilizzazione a carattere strategico, la datarono
all’epoca delle guerre di Giustiniano (527- 567 d. C.) contro i
Vandali.
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