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La villa De Sangro di Fondi, monumento nazionale,
pregevole esempio di architettura neoclassica, fu edificata nel contesto
eccezionale di un parco affacciato a picco sul mare. Il complesso edilizio fu
concepito come una struttura unitaria costituita da un corpo a pianta
rettangolare a due piani, posto a filo strada, e da un corpo a un solo piano,
adiacente al primo e proteso, con due ali simmetriche, verso il mare.
Purtroppo la villa, a seguito degli eventi sismici del 1980/81, si presentava
con il corpo a un piano gravemente danneggiato e con il corpo a due piani
interamente crollato. Il progetto di recupero con nuova destinazione d'uso
polifunzionale ha risolto le difficili connessioni tra quanto era da restaurare
e quanto da ricostruire.
Nell'intervento di ricostruzione, l'aspetto più interessante è stato, oltre al
rispetto della forma volumetrica preesistente, la riproposizione esatta nelle
facciate di bucature, cornici, mensole, lesene, timpani, cornicione, balconi e
inferriate preesistenti.
Ciò
è stato possibile mediante l'attenta osservazione e il calco degli elementi
architettonici della parte della villa rimasta in piedi, l'esame accurato di un
rilievo esistente, l'analisi delle fotografie scattate prima dell'evento
sismico, nonché lo studio degli elementi architettonici da numerosi testi della
trattatistica antica. Sono stati inoltre effettuati rilievi della villa Balsamo
di Sant'Agnello, coeva alla villa De Sangro di Fondi e forse opera dello stesso
progettista.
Gli spazi interni hanno subito una rimodulazione funzionale per le nuove
esigenze d'uso, in particolare è stato ribaltato l'ingresso alla villa che ora
si affaccia nel parco verso il mare, sia per esaltare il valore ambientale del
complesso e sia per eliminare il pericolo determinato dalla esiguità della
larghezza stradale di via Ripa di Cassano.
È stato riproposto, al piano terra, l'ampio atrio centrale con lo scalone di
accesso al piano superiore, che riprende gli originari gradini in marmo bianco e
la ringhiera in ferro .
Al centro del piano superiore è previsto un atrio dal quale si accede al
terrazzo panoramico posto sopra la parte residuale restaurata, nonché alle due
ampie sale museo.
Nel piano sottotetto è stato realizzato un ambiente unico, coperto dal tetto a
padiglione con capriate in ferro.
Nella
realizzazione della parte interrata, maggiori sono stati i gradi di libertà
progettuale, permettendo la realizzazione di nuovi ambienti che incrementano la
qualità d'uso del manufatto senza comprometterne l'aspetto esterno. È stato
ripreso il motivo della galleria di distribuzione a servizio delle sale nonché
di collegamento con i corridoi laterali che portano alle due scale. In
adiacenza, sul lato nord-est, sono stati allocati gli ambienti destinati agli
impianti tecnologici.
L'articolazione progettuale dell'intero complesso è stata possibile con il
ricorso a un sistema tecnologico appropriato, mediante l'uso di struttura
intelaiata in calcestruzzo armato, non in vista bensì affogata nella muratura di
tufo grigio di grosso spessore. In tal modo la parte ricostruita si presenta con
murature che hanno la stessa consistenza delle murature precedenti al sisma.
Attualmente é ospitato nelle
sale della splendida villa Fondi di Sangro in via Ripa di Cassano a
Piano di
Sorrento il Museo Archeologico Territoriale della
Penisola Sorrentina intitolato all'archeologo e studioso Georges Vallet.
La villa e il suo splendido parco,
acquistata dal Comune di Piano di Sorrento, é stata recuperata con un intervento di restauro
e ricostruzione filologica. Essa, oltre a rappresentare un pregevole esempio di
architettura neoclassica, é posta in una straordinaria posizione panoramica che
guarda il Vesuvio e il Golfo di Napoli, subito a picco sul mare, sopra la Marina
di Cassano.
Concepita come spazio polifunzionale e parco pubblico, oltre al museo
archeologico ospita una moderna sala congressi, una sala mostre e caffetteria.
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