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Arroccata
fra i monti, sospesa tra l'azzurro dei cielo e del mare, Agerola rappresenta per
coloro che la visitano, il luogo ideale per trascorrere vacanza a contatto con
la natura. Adagiata a circa 600 metri di quota all'interno di una verde conca, é
chiusa su tre lati da montagne alte 900 e i 1400 metri. Verso Sud, invece, la
conca é stupendamente affacciata sulla Costa d'Amalfi e sull'intero golfo di
Salerno. In questo paesaggio ancora incontaminato si susseguono rigogliosi
coltivi, casali di montagna e, salendo, boschi di castagno che sulle cime
massime cedono il posto alla faggeta. I ripidi versanti che scendono verso la
costa meridionale sono tagliati da spettacolari gole che rendono il paesaggio
vivace e suggestivo. Meta ideale per una vacanza salutare e rilassante, Agerola
gode di una posizione strategica anche come base dì partenza per interessanti
escursioni nei dintorni (Napoli, Pompei,
Vesuvio, Sorrento,
Capri, Positano,
Amalfi, Ravello). Paese tipicamente montano, Agerola vanta antica storia. La
scoperta di anfore, lucerne, vasi e monete appartenenti ai primi Cesari di Roma,
nonché tombe, abituri, cunicoli e strade, avvalorano la tesi che questo
villaggio fosse già noto agli antichi Romani.
Il
nome Agerola deriva, quasi sicuramente, da 'ager', termine latino che significa
campo. Infatti, alle sue origini, i primi abitanti dissodarono piccoli campi fra
le fitte foreste che rivestivano l'intero suo territorio, ricavandosi, in questo
modo, una piccola area su cui si sviluppò nei secoli il centro urbano.
Attualmente il paese conserva ancora questa caratteristica con il territorio
frazionato in numerosi piccoli campi ricavati operando una sistemazione a
'terrazze' dei pendii montani. In età medioevale Agerola, con le sue cinque
frazioni, fece parte del territorio della Repubblica di Amalfi che, si estendeva
da Ravello fino a Positano e, con i suoi vasti territori boschivi, riforniva di
legname gli arsenali della Repubblica per la costruzione delle navi. Come parte
integrante dei territorio di Amalfi, Agerola ne condivise le vicende storiche e
tra queste la guerre contro i Saraceni. In tale periodo il paese intratteneva
scambi commerciali con Napoli, soprattutto per i tessuti in seta nella cui
manifattura gli agerolesi erano specializzati. Si tramanda che nel 1600 i monti
di Agerola fossero infestati dai briganti, che fra i fitti boschi trovavano un
sicuro nascondiglio.
Nei secoli che seguirono il
Comune entrò a far parte dei Regno di Napoli di cui segui le alterne vicende
fino all'unità d'Italia. Nel Settecento Agerola visse un periodo assai prospero
attestato anche dalla crescita esponenziale dei numero di abitanti, Infatti, per
effetto delle riforma borboniche migliorarono, con la riduzione delle tassazioni
le condizioni economiche ma, soprattutto, scomparve quasi del tutto il
brigantaggio. Le idee ispiratrici della rivoluzione francese furono accolte dai
dotti agerolesi che vivevano a Napoli, sicché Agerola fu il primo paese della
provincia ad aderire alla costituzione democratica della Repubblica Partenopea.
Dopo la restaurazione dei 1815 si svilupparono anche ad Agerola società segrete.
La figura dominante nell'ultimo periodo borbonico fu generale Avitabile che nel
1844 ottenne la scissione di Agerola dalla provincia di Salerno per aggregarla a
quella di Napoli: la città venne, così separata dal territorio di
Amalfi, con il
quale aveva condiviso secoli di storia, rimanendovi legata unicamente per la
giurisdizione religiosa comune.
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