Sconfiggendo la morte, Gesù ci ha mostrato che la Vita nuova promessa diventa una realtà conquistabile anche da noi. Seguendo Gesù che è la Via, la Verità e la Vita, ci viene assicurata la salvezza eterna che comporterà l’unione intima con il Dio trinitario, per la sua e nostra gloria.
Non viene quasi mai spiegato “dagli addetti ai lavori” in che cosa consisterà la vita gloriosa nel Paradiso. O meglio, in genere, la spiegazione si limita ad accennare al fatto che saremo in contemplazione di Dio, che lo vedremo “faccia a faccia”, che straremo in adorazione, ringraziandolo e godendo della sua santità in unione intima con Lui. Se questo è vero come in effetti è, all’intelletto umano ciò risulta però sembrare un vivere “passivo”, e ci pare anche estremamente “noioso”. Forse lo paragoniamo all’atto umano della preghiera, dell’adorazione eucaristica, della recita del rosario, della stessa partecipazione alla messa. Tutte “operazioni” di culto che, anche se vissute con sincera devozione e fede, dal punto di vista umano risultano alla lunga anche poco gratificanti. Lo sono tanto meno in funzione della loro durata, della scarsa partecipazione convinta, della ripetizione monotona delle parole, della debole capacità di rendere attraenti le celebrazioni religiose. Dipende cioè dalla nostra incapacità di partecipare, con la mente e col cuore in pienezza di comunione con Dio stesso, all’intensità del rapporto che esigerebbe una completa separazione dal mondo che invece relega la nostra anima in una dimensione imperfetta. Nell’aldilà avremo perso la stretta dipendenza dal corpo, anzi avremo acquisito la vera padronanza dello spirito, e quindi la nostra disposizione nei confronti del mistero della condivisione della vita trinitaria sarà perfetta e non potremo che ricavarne piena soddisfazione.
Credo sia lecito comunque pensare, e ne sono convinto, che la nuova vita non consisterà solo in questo. Vedere Dio “faccia a faccia”, contemplarlo nella sua magnificenza, nella sua perfezione, nella sua immensità, comprenderne tutti gli attributi, sarà anche una realizzazione piena dei nostri leciti desideri di sapere, di scoprire, di capire tutto ciò che agli occhi “di prima” veniva nascosto. Il tutto però sarà rapportato ai nostri meriti che avremo raggiunto durante la vita terrena. A seconda del grado di santità che avremo raggiunto corrispondendo con le nostre opere alla grazia che ci è stata data in dono, potremo accedere con sempre maggior pienezza alla Verità. Certo è che il vedere come lo intendiamo ora, cioè vedere con gli occhi, almeno fino alla resurrezione del corpo, non sarà possibile. Quindi sarà una visione “diversa” il che non significa di qualità inferiore, anzi, la visione sarà beatifica, che cioè ci consentirà uno stato di piena soddisfazione. Dio ed i puri spiriti non possono d’altra parte essere visti con gli occhi, perché altrimenti avrebbero un corpo, e quindi, anche alla resurrezione dei nostri corpi, non li vedremo con i nostri occhi, ma sempre in un modo che ora non ci è comprensibile. Credo che invece, con i nostri occhi potremo vedere il Cristo risorto come realmente l’hanno visto sua Madre e gli apostoli dopo la resurrezione. Allo stesso modo potremo vedere i parenti, gli amici, i conoscenti e tutti i giusti che risorgeranno. Potremo quindi parlare con loro, come Gesù ha parlato con i discepoli di Emmaus, potremo passeggiare con loro per i cieli nuovi e la terra nuova, visitare la nuova Gerusalemme celeste.
Certo non avremo più bisogno di mangiare, anche se forse potremo farlo, come ha fatto Gesù risorto. Tutto ciò risulta molto bello e attraente, ma sono convinto che ci sarà concesso molto di più. Potremo finalmente comprendere come è stato creato l’universo e l’uomo, se c’è stata veramente l’evoluzione come la ipotizziamo ora, potremo conoscere l’intimità profonda della creazione, tutte le leggi che la governano, sia quelle scoperte dalla scienza sia quelle che la scienza non scoprirà mai. Capiremo come dall’unione tra l’uomo e la donna si sviluppa la vita di un bimbo, Come da un piccolo seme possa generarsi un albero che da frutto. Potremo conoscere tutti gli esseri viventi che non abbiamo mai visto, potremo vedere tutti i luoghi della terra che non abbiamo mai visitato, potremo vedere e capire come si sviluppano gli astri del cielo, potremo finalmente sapere se solo l’uomo è la creatura materiale fatta a immagine di Dio. Tutto ciò è veramente affascinante, sembra incredibile, ma la grandezza di Dio è racchiusa anche in queste conoscenze. Conoscere tutto ciò è conoscere un po’ più di Dio. Il resto ci sfugge, ma lo comprenderemo. Comprenderemo il perché del peccato e come esso è entrato nella nostra storia, ci verrà svelato il mistero della ribellione degli angeli e la loro conseguente condanna. Conosceremo l’intera storia dell’umanità; quella vera e non quella scritta dagli uomini o raccontata dai media. Vedremo meglio che in un filmato dalla creazione di Adamo alla nascita di Gesù. Vivremo tutta la sua intera esperienza umana, comprenderemo il suo immenso amore per l’uomo che lo ha condotto sulla strada del Calvario. Sapremo se Maria è stata assunta in cielo dopo la morte (come personalmente credo sia avvenuto, in solidarietà col Figlio) o se invece è l’unico essere umano che non ha subito la morte corporale. Sapremo finalmente come Gesù sia risorto e perché Giovanni entrando nel sepolcro “vide e credette”. Vedremo i miracoli operati da Gesù nei confronti dei personaggi evangelici e capiremo quanti e quali miracoli ha operato anche nella nostra vita. Vedremo come si compie il miracolo eucaristico e capiremo che quando apriamo la bocca per gustare il Pane santo, mangiamo realmente il suo corpo che si fonde col nostro per qualche intenso minuto. Capiremo che il tempo che abbiamo vissuto è stato brevissimo anche se ci è sembrato lungo e che l’eternità non è un tempo prolungato all’infinito, ma è un continuo presente dove non esiste né passato né futuro. Ciò che esiste è solo Colui che è e noi esistiamo solo in Lui, con Lui e per Lui.
Ecco, se crediamo che l’aldilà è anche questo, forse riusciamo ad apprezzare di più, dal punto di vista umano, il grande dono che ci viene fatto con la redenzione. Ma tutto ciò che qui è stato elencato non è che un piccolo esempio di cosa ci aspetta se riusciremo ad ottenere la salvezza. Mi pare però che si possa comprendere (se si vuole) che val la pena di cambiare vita, per meritarci con la grazia del Signore l’unica cosa veramente importante.