Da molto tempo volevo cimentarmi nel tentativo di esporre i ragionamenti che possono condurre per mano in una ricerca di fede. Mi decido a scriverne perché risultano utili per me, ma anche perché spero che possano essere di qualche beneficio ad almeno un’altra persona. Se così fosse sarebbe già un grande successo e mi ricompenserebbe largamente della piccola fatica che mi comporta scrivere di questi argomenti.
Il ricercare Dio è da sempre nei desideri dell’uomo. Sono profondamente convinto che Dio stesso ci abbia messo nel cuore (più che nel cervello) la voglia di conoscenza che ci deriva dalle domande di sempre e che sono alla base della stessa natura umana:
· Chi sono?
· Da dove vengo?
· Dove vado?
· Che senso ha la mia esistenza?
· Esiste Dio? E se si, qual è il vero Dio?
· Perché il male?
· Qual è il senso del dolore?
· Qual è il senso della morte?
· Ci sarà un aldilà?
·
Cos’è il tempo… e l’eternità?
L’uomo è l’unico essere che ha la capacità di ragionare, e quindi è anche l’unico essere consapevole di esistere e perciò si pone le domande che abbiamo visto essere al centro delle sue scelte di vita. Credo che tutti, indipendentemente dal grado d’istruzione, dal ceto sociale, dall’ambiente di vita, dal tipo di formazione ricevuta, tutti, prima o poi ci poniamo, almeno una volta, tali domande. | Molti rinunciano a darsi una risposta, trovando insormontabili i problemi che incontrano. Quindi si rinuncia anche per pigrizia o per scarsa fiducia in se stessi o nei propri mezzi, oppure si rimanda continuamente il problema come se il tempo a nostra disposizione fosse illimitato. |
Altri preferiscono delegare la soluzione dell’enigma a chi, secondo loro, ne sa di più. E allora si sceglie di aderire ad una fede religiosa, senza più cercare di darsi delle risposte, perché altri hanno dato le risposte per loro. E quindi scelgono di non entrare nel merito di quei problemi e fingono di non avere più domande da porsi. O ancora, scelgono di aderire ad un’ideologia politica limitando la ricerca personale alla soluzione dei problemi di tutti i giorni pensando solo al qui e ora, come se la vita terminasse con la morte fisica.
Ma tutti hanno la sensazione che ciò non basti, che occorra fare una laboriosa ricerca per giungere almeno vicino alla verità. Ciò comporta fatica, significa mettere in gioco tutte le proprie capacità intellettuali, psichiche, morali e spirituali, e allora si preferisce adagiarsi nella propria tranquillità che non deve essere turbata da pensieri troppo profondi. Vada come vada! Si vedrà.
No! È troppo importante cercare di capire. Ne va della nostra VITA. Non possiamo fingere di non voler sapere!