Monastero invisibile


Insidia

Monastero Sono uscita da una situazione in cui ero soggiogata e calpestata in nome dell'amore.

Devo ringraziare Corrado e il "Monastero invisibile di carità e fratellanza" che mi ha aperto la strada verso l'amore di Dio, così immensamente grande da superare qualsiasi cosa.

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Inizia la storia

Tutto incominciò quando incontrai quello che poi diventò il mio ragazzo. A colpirmi inizialmente fu la sua intelligenza e la vasta cultura, di molto al di sopra della maggior parte delle persone di mia conoscenza. Questo aspetto, probabilmente, mi convinse di aver finalmente incontrato una persona diversa dalle altre e capace di capirmi. Lui si dimostrava romantico e sempre disponibile, con tutte le classiche caratteristiche che si assumono per conquistare definitivamente una persona.

Sapendo che io andavo regolarmente in chiesa e che la religione era un aspetto importante per me, mi assicurò di rispettare al massimo le mie idee e che lui stesso credeva in Dio, pur non essendo praticante. In generale, sembrava uniformarsi alle mie esigenze e gradire qualsiasi mia proposta. Innamorarsene fu inevitabile. Non riuscivo a pensare di poter desiderare qualcosa di diverso da ciò che stavo vivendo, e nel momento esatto in cui mi resi conto di provare dei sentimenti molto profondi, in apparenza corrisposti, smisi di pormi il problema se quella fosse o meno la persona giusta per me, e non misi mai in dubbio la sua sincerità.

Sono soggiogata

Dopo qualche tempo la situazione mutò in modo graduale, anche se inizialmente impercettibile. Trascorrevamo molto tempo insieme, ma sempre più spesso era lui a decidere cosa fare o dove andare, dando per scontato che io accettassi e non preoccupandosi di ciò che ne pensavo. Cosa ancora più importante, iniziai a notare piccole cose del suo carattere che tentava di nascondermi. In due diverse occasioni ebbi il serio sospetto che dietro le sue azioni, in apparenza del tutto innocenti, si celasse un fine egoistico, e che fosse disposto a tutto pur di raggiungerlo. Inoltre mi resi conto di diverse incoerenze tra cose che mi aveva detto appena ci eravamo conosciuti rispetto a quelle che affermava poi. Ogni qualvolta si parlava di fede cambiava argomento, senza darmi la possibilità di discuterne, finché fu costretto ad ammettere di essere completamente ateo e di credere soltanto nella scienza. Insieme a questa si unirono molti altri episodi di incongruenze e parole mutate a seconda della situazione e delle esigenze. Benché continuasse ad affermare di rispettare le mie idee religiose, iniziò a screditare apertamente qualsiasi pratica di fede, con il risultato che sentivo sempre maggiore disagio nell'esprimere questo aspetto della mia vita, e di fatto escludendolo da ogni mia riflessione spirituale. Il mio rapporto con Dio ne risentì sensibilmente. Continuavo a pregare, ma in modo distaccato e frettoloso.

In quel momento il mio amore per lui era molto forte e mi spingeva a ignorare, a fingere di non vedere quegli aspetti del suo carattere. Trovavo improbabili giustificazioni al suo comportamento, o più semplicemente cercavo di non pensarci affatto.

Trascorse in questo modo parecchio tempo durante il quale misi a tacere qualsiasi dubbio. Se notavo qualcosa che non andava o che poteva suggerire mancanza di sincerità, mettevo a tacere il problema pensando a tutti i suoi pregi e alla meravigliosa consapevolezza di avere qualcuno sempre vicino. Senza rendermene conto mi ritrovai soggiogata a lui, con la costante preoccupazione di renderlo felice e senza chiedermi se io stessa lo fossi o se lui fosse altrettanto preoccupato per me.

La preghiera mi libera

Durante la solennità della Santa Pasqua riemerse in me il desiderio di riavvicinarmi a Dio perché avvertivo che dal punto di vista spirituale non vivevo la fede serenamente come un tempo, e mi ripromisi di pregare di più. Il mio primo pensiero fu il libretto del Monastero Invisibile di Carità e Fratellanza, che ricominciai a recitare anche più volte alla settimana. Inizialmente non fu un'operazione facile. Trovavo sempre altre cose da fare e concentrarmi sulla preghiera mi risultava ancora difficile.

Ma a poco a poco però mi ritrovai a pormi quelle domande che prima avevo abilmente sottaciuto perché incredibilmente apparve nella mia mente il vero carattere del mio ragazzo, egoista e che mi stava lentamente plagiando. Tuttavia non avevo la forza anche solo di considerare l'idea di lasciarlo. Ero abituata a vederlo sempre, a parlargli in qualsiasi momento e a renderlo partecipe delle mie attività. Lasciarsi avrebbe significato dover riprogettare da zero tutto il futuro, rinunciando a una persona che amavo e che ritenevo parte della mia esistenza. Non riuscivo in alcun modo a trovare una soluzione, ero sempre più nervosa e inquieta. Finché stavo con lui mi ripetevo che stavo troppo bene per lasciarlo, ma non appena tornavo a casa ero nuovamente assillata da queste domande.

Decisi di non mettere a tacere la mia anima in subbuglio e di cercare di risolvere il problema con l'unica arma in mio possesso: la preghiera che mi liberò la mente e mi permise di capire in modo innegabile che la persona che amavo non solo non ricambiava il mio amore, ma cercava in tutti i modi di soggiogarmi. Fu una presa di coscienza molto dolorosa. Dover spontaneamente rinunciare a ciò che amavo e che avevo reso il centro della mia vita mi sembrava un esito spaventoso e impraticabile. Ancora una volta l'aiuto venne solo dalla preghiera e dalla guida di Corrado, grazie ai quali trovai una forza interiore certamente non umana.

Lo Spirito mi illumina

Lasciarsi non fu altro che l'inizio di una lunga serie di dolorose discussioni. A fronte del mio improvviso rifiuto, lui, ferito nell'orgoglio, tentò in tutti i modi di riconquistarmi, facendo leva prima di tutto sul mio senso di colpa.
Ci volle un enorme sforzo di volontà per non cedere alle sue promesse. Diceva infatti che sarebbe cambiato per me, che avrebbe fatto qualsiasi cosa e che addirittura sarebbe stato disposto ad accompagnarmi in Chiesa la domenica. Avrei certamente creduto alle sue parole, non fosse stato per l'intervento dello Spirito Santo che mi suggerì di aspettare ancora. La mia attesa portò ulteriori conferme. Vedendo che io non avevo ancora intenzione di ascoltarlo, il suo comportamento mutò sino a diventare iroso e a rivelare definitivamente il suo profondo egoismo, tradendosi irrimediabilmente quando ammise di non essere realmente innamorato.

Qualsiasi mio dubbio venne allora chiarito e, nonostante le numerose difficoltà, decisi definitivamente di chiudere e non contattarlo mai più. I giorni successivi a questa decisione non furono facili. Ero spesso assillata da ricordi e senso di colpa. Mi sentivo molto sola nonostante la vicinanza della famiglia e degli amici, e le parole di conforto che mi venivano dette cadevano spesso nel vuoto.

Mi sento libera

Trovavo consolazione solo nella preghiera, che divenne a poco a poco sempre più intensa e meditata. Con il passare dei giorni il dolore si fece più diluito, stavo recuperando una serenità che non provavo da molto tempo. In particolare mi resi conto di avvertire un grande senso di pace, come aver finalmente scaricato dalle spalle un peso opprimente. Mi riscoprii libera e piena di prospettive, con ottimismo e entusiasmo verso il futuro.

Grazie alla preghiera, riuscii a superare anche i momenti di maggiore sconforto. Avvertivo la presenza di Gesù come mai prima di quel momento, e tutte le persone di mia conoscenza notarono il cambiamento del mio umore. La serenità riacquisita si stava manifestando in modo chiaro anche esternamente, e io per prima mi sorpresi di come nel giro di poco tempo stessi così bene.

La cosa che più mi colpisce, ogni volta che ripenso a questa esperienza, è l'enorme forza che mi è stata data dalla preghiera. Senza di questa non avrei mai capito l'errore che stavo per commettere, il plagio che stavo per subire, né avrei avuto la capacità di porre fine alla storia che stavo vivendo, così coinvolta emotivamente com'ero e resa cieca dai sentimenti.

Per tutto questo devo ringraziare immensamente Corrado e il Monastero Invisibile di Carità e Fratellanza, che mi hanno aperto la strada verso l'amore di Dio, così immensamente grande dal superare qualsiasi cosa.