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Se volete buttare via un po' di soldi

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Il signore delle miniature

 

Finalmente è uscito l’attesissimo film del "Signore degli Anelli". E come ampiamente prevedibile (e per certi versi auspicabile) con lui è arrivata anche una marea di gadgets vari inerenti la trilogia fantasy più famosa al mondo.

Naturalmente anche nel campo delle simulazioni belliche 3D non poteva mancare l’arrivo di un regolamento teso a sfruttare l’hype del film.

E chi meglio della mai sufficientemente amata Games Workshop poteva prendersi l’incarico di lucrare altri soldi a noi poveri giocatori?!

Nessuno e infatti la suddetta si è accaparrata i diritti di sfornare il gioco di battaglie ufficiali (e naturalmente di produrre le miniature) del "Signore Degli Anelli".

Che dire su questo nuovo rutilante prodotto della casa di Nottingham?

C’è sicuramente da apprezzare il fatto che gli ottimi games designers della GW considerano noi giocatori una massa di decerebrati  buoni solo per mettere mano al portafoglio e scucire le immense somme di denaro che loro ci chiedono per  prodotti di qualità dubbia.

Il gioco infatti che si vanta di fornire al giocatore i mezzi per ricreare fantastiche schermaglie nel mondo della terra di mezzo, gode di una profondità quasi paragonabile a una gara di rutti (quest’ultima rimane però decisamente più avvincente e godibile). Il sistema che regola gli scontri corpo a corpo e la fase di tiro è quanto di più inaccurato e approssimativo si sia mai letto in un regolamento non amatoriale.

La fase di movimento mutuata da Warhammer cerca di mimare una sorta di semicontemporaneità senza minimamente riuscirci e la scelta e la descrizione degli scenari è qualcosa che si colloca fra il patetico e il ridicolo.

Dopo un paio di partite viene da chiedersi se alla GW  qualcuno abbia sniffato colla prima di mettersi al lavoro su questo "gioco", perché rimane inspiegabile come altrimenti un tale scempio sia potuto essere considerato commercializzabile anche per una ditta che non ha mai fatto della qualità uno dei suoi cavalli di battaglia.

Mi resta difficile consigliare questo gioco a qualcuno, perché l’amare alla follia i romanzi di Tolkien non è una buona ragione per gettare al vento 100milalire, e anche per i nuovi giocatori ci sono prodotti decisamente meno cari e più validi come per esempio il sottovalutato mage knight.

In conclusione, come se ce ne fosse stato bisogno, la GW ha ribadito che il decoro a lei non interessa e che  non prova la minima vergogna a chiedere soldi (e nemmeno pochi) per prodotti di qualità infima; forte infatti del marchio, si ostina a proporsi sul mercato con materiale volta dopo volta sempre peggiore.

 

 

Commento finale:

Prendetelo solo se la scelta è fra questo e la sifilide.

(marzo 2002)

 
Il sito in italiano del bellissimo prodotto qui descritto