Auguri
a voi...


di Gabriella Schiara

 

Quest’anno, per Natale, voglio fare degli auguri controcorrente. Non scontati, ad amici e parenti o a chi vive la sua quotidianità con fatica e dignità, a volte con qualche omissione, ma niente che non sia perdonabile. No, quest’anno voglio fare gli auguri a quei ragazzi, definiti bulli o disgraziati, che non solo si divertono alle spalle di coetanei meno fortunati di loro, ma addirittura girano filmati su un ragazzo disagiato che viene fatto oggetto di scherno, strattonato e malmenato tra gli schiamazzi degli altri, nell’aula di una scuola italiana. Voglio fare gli auguri a voi ragazzi che umiliate, violentate, vi vantate della vostra perfidia esibita come forza, ma lo sapete fare solo nei confronti dei più deboli, siano essi portatori di handicap, ragazzini o anziani soli e infermi. Prima di tutto auguro a voi, ai vostri cari, ai vostri futuri figli di godere sempre di buona salute, fisica e mentale, di non dover mai sentire la paura e l’ansia che provoca chi invece dovrebbe esserti amico. Vi auguro che possiate essere artefici, e non per costrizione e condanna, di una vita che trae significato anche dal lavoro, sia esso potare piante o dipingere pareti. Vi auguro di riuscire a parlare della vostra insoddisfazione, della vostra noia, della vostra solitudine e a cercare aiuto se pensate di non farcela da soli. Vi auguro di avere genitori, insegnanti che sappiano starvi vicino, ma che non giustificano i vostri gesti estremi come semplici ragazzate o, ancora peggio, che non si accorgono nemmeno che i loro bravi ragazzi sono diventati spregevoli teppisti. Perché credo, cari ragazzi, che noi tutti dobbiamo farci carico delle offese che voi perpetrate a danno dei più deboli. E non solo pensare che quell’offesa è come se fosse stata fatta ad ognuno di noi, ma pensare anche che ognuno di noi deve fermare chi compie certi gesti e fermarsi a riflettere come mai si è andati così oltre. E infine, parafrasando le parole di un cantante che a voi piace, vi auguro di dare un senso alla vostra vita che non può essere l’offesa del più inerme perché altrimenti sarebbe anche un’offesa alla vostra intelligenza. Vi auguro di scoprire o riscoprire, e noi con voi, il rispetto per gli altri, la condivisione e l’umiltà. Vi assicuro che sono cose che rendono molto di più che certi assurdi e inconsulti gesti. E se sono stata troppo buona, è perché è Natale, e vorrei che anche voi, dentro di voi, riusciste a sentirlo.